lunedì, febbraio 25, 2019

Intervista a Exene Cervenka - The X



Con molto piacere il blog ospita un'intervista ESCLUSIVA a EXENE CERVENKA, voce degli X

Sono rimasto molto sorpreso nel leggere il libro di John Doe “Under the big black sun: A personal story of L.A.Punk” di quanti pochi punk ci fossero alla fine dei 70’s a Los Angeles.
La percezione che avevamo dall’Italia era di folle di punk.


La creazione di una scena o di un movimento artistico è sempre prerogativa di un piccolo gruppo di persone.
Eravamo molto meno di un centinaio di persone. Ognuno conosceva tutti gli altri. Ma crebbe velocemente.
Nel 1979 c’erano migliaia di persone nelle città più grosse.

Era difficile suonare una musica così diversa da quella abitualmente proposta dalla scena alternative di LA più vicina all’hardcore?

Il punk arrivò per primo l’hardcore fu un’evoluzione che arrivò dai ragazzi perduti dei sobborghi.
Potevamo suonare con i Circle Jerks e i Germs e qualche altra band fino al 1980. Poi il pubblico incominciò a sputarci addosso e tirarci varie cose, una faccenda che in generale non riesco a capire.

Ai vostri concerti ci sono prevalentemente i vecchi fan o anche un pubblico più giovane?

Entrambi.
A volte tre generazioni in una sola famiglia. Nei primi tempi c’erano persone di tutte le età, dagli otto ai sessanta anni.

In che relazione sei con la musica “liquida” (Spotify, download etc)?

La nostra amministrazione ha appena firmato un disegno di legge che permette di ottenere guadagni dalla musica in streaming per gli autori. Una canzone poteva avere milioni di streming e tu ricevevi solo pochi dollari. Io e molti di noi siamo molto contenti di questi cambiamenti.

Quanto è cambiata Los Angeles da quando è uscito “Los Angeles”, sia musicalmente che da un punto di vista sociale.

Quaranta anni sono lunghi. E’ cambiato tutto e soprattutto in peggio.
La California era un posto incredibilmente libero negli anni 70.
Poco costoso, creativo, artistico, pieno di bykers, amore, clima stupendo, tutto assolutamente bello.
Ora tutto ciò che è bello è anche caro.
Il governo è veramente corrotto. La benzina è quella più costosa in tutta l’America.
Un sacco di regole, tasse alte, sovraffollamento. Avevamo le scuole migliori ora sono le peggiori.
Quello che amo ancora di Los Angeles sono i posti che sono miracolosamente sopravvissuti e le persone creative che sono ancora qui.

C’è un tuo album preferito degli X?

Probabilmente “Under the big black sun”

Qualche progetto di registrare nuovi brani degli X?

Siamo in studio proprio ora, cinque canzoni, rimanete sintonizzati!

Qualche possibilità di vedervi in Europa?


Se qualcuno ci garantisse abbastanza soldi per non rimetterci quelli del viaggio non desidereremmo altro!

Ho letto che hai definito il 2018 il vostro miglior anno di sempre.

Perchè? Ogni anno è ora il nostro migliore.
Siamo ancora vivi, siamo in tour e suoniamo un sacco di concerti per tantissima gente

5 commenti:

  1. Immagino la tua emozione nel poterla intervistare.
    Io ascolterò sempre i dischi degli X ma la sua personale evoluzione in supporter di Trump e conspiracy theorist che appoggia le teorie più sballate sulla strage di Sandy Hook e sulla maratona di Boston... beh questa cosa mi lascia l'amaro in bocca.
    Se l'ho fatta fuori dal vaso e se non è il caso di parlare del lato politico della faccenda cancella il commento che non me la prendo.

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  2. Per carità. Sono rimasto molto sorpreso da questa sua deriva. E in effetti alcuni particolari emergono anche dall'intervista.

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  3. Dall'intervista mi pare però di capire che sia critica verso l'attuale establishment (quindi ANCHE Trump)..non conosco le sue posizioni di cui accennate..Cos'ha dichiarato Exene? Chi/cosa ha supportato?
    C

    ot Happy Bday George H

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  4. https://noisey.vice.com/en_us/article/rp98m6/is-exene-cervenka-actually-insane

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  5. Oh bè, anche Billy Zoom è (da ben prima di Trump) un right-wing mica da ridere. Chissà cosa ne pensano gli altri due...

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