giovedì, dicembre 27, 2018

I migliori libri musicali del 2018



Segnalo in ordine, più o meno, sparso una serie di libri musicali molto interessanti a parer mio.

DAVID HEPWORTH - 1971. L'anno d'oro del rock
Il giornalista inglese David Hepworth (Mojo, Q, Smash Hts) prova, in 400 pagine, a convincerci che il 1971 è stato l'anno d'oro, quello cruciale, il migliore nella storia del rock (quando aveva ancora 17 anni...). E le prove che porta sono numerose e spesso convincenti.
Basti pensare a dischi come Who’s Next degli Who, Sticky Fingers degli Stones, Imagine di John Lennon, Led Zeppelin IV, Pearl di Janis Joplin, Tapestry di Carole King, Loaded dei Velvet Underground, Concert for Bangladesh di George Harrison, Aqualong dei Jethro Tull, Nursery Cryme dei Genesis, Four Way Street di CSNY, L.A. Woman dei Doors, Blue di Joni Mitchell, Tupelo Honey di Van Morrison, Relics e Meddle dei Pink Floyd, The Man Who Sold the World e Hunky Dory di David Bowie, There's a riot goin on di Sly and the Family Stone, Pieces of a man di Gil Scott Heron, Tarkus degli ELP, Just as I am di Bill Whiters, Shaft di Isaac Hayes, Roots di Curtis Mayfield.
E momenti storici come la morte di Jim Morrison, l'infortunio di Frank Zappa, il concerto per il Bangladesh, il matrimonio di Jagger con Bianca e mille altri aneddoti.
Un anno d'oro lo è sicuramente stato ed è vero che ha lasciato un'eredità che arriva fino ai nostri giorni ma, personalmente, privilegio altri momenti.
Al di là di questo, la lettura è appassionante, le informazioni sono migliaia, spesso preziose, inedite e dimenticate, divise per i dodici mesi dell'anno.

ROGER DALTREY - Thanx mr. Kibblewhite
Alla fine anche ROGER DALTREY si è deciso a raccogliere un po' di memorie in un'autobiografia (“credo di essere l'ultima rockstar ad avere scritto di sé stesso”- purtroppo non ancora tradotta in italiano -“Thanks a lot Mr. Kibblewhite”. Il signor Kibblewhite è il preside che lo espulse da scuola. Probabilmente senza questa decisione Roger non avrebbe trovato la determinazione a proseguire in una carriera così incerta come quella musicale, nei primi anni 60, pur affiancandola, nei primi tempi, al lavoro in fabbrica come metalmeccanico.
Attività che ne ha forgiato un carattere spiccio, schietto, duro e ne ha fatto l'uomo d' “ordine” (anche attraverso le maniere forti) in un gruppo in cui il caos è sempre regnato sovrano.
E anche con le parole Daltrey non scherza e non risparmia stoccate sincere e dirette ai compagni di avventura. In particolare all'amico di sempre Pete Townshend, per il quale manifesta rispetto, amore incondizionato, fraterno ma, proprio per questo, può permettersi di affondare il coltello in varie piaghe (rimarcando che ad esempio che Pete può evitare di andare in tour perchè vive di diritti d'autore milionari ma lui no). Sottolineandolo però con molta (auto) ironia:
It's expensive living the life of a rockstar when you're not earning rock star money.
"Siamo amici. Non nel senso che ci telefoniamo e andiamo a mangiare qualcosa insieme. Le frivolezze sociali non sono il nostro forte. Ma noi abbiamo un legame.Che non è facile da descrivere ma il punto è questo".
Ma anche a Keith Moon e John Entwistle, scomparsi a causa di una vita di eccessi non perdona anzi stigmatizza (sempre con eleganza e affetto) i comportamenti irresponsabili ed estremi.
In mezzo scorrono la storia del rock degli ultimi 50 anni, da “Tommy” a “Woodstock”, fino al Live Aid, le varie reunion ma anche i lutti e le tragedie, le tribolate vicende famigliari, i successi, i numerosi momenti di difficoltà.
Lo fa con piglio sicuro, fissandoti negli occhi, andando sempre dritto al punto, parlandoti con il cuore in mano, quasi incutendo timore, per quanto è sincero e aperto.
Un libro veloce, completo, efficace, esaustivo.
One minute, I’m on the factory floor in Shepherd’s Bush, the next, I’m headlining Woodstock.

KENNEY JONES - Let the good time rolls
Una storia lunga, intensa, ricchissima.
Anche se il più delle volte il nome di KENNEY JONES non rientra nel novero dei migliori batteristi o comunque quelli che ricordi in particolar modo.
Uno che ha suonato con SMALL FACES, FACES, WHO, ne ha viste (e fatte) di tutti colori, ha combattuto e vinto due volte sul cancro, si è dedicato al Polo con grande successo, è passato dalla povertà alla ricchezza, è stato ripetutamente fregato da manager senza scrupoli, spesso non vedendo neanche un soldo da dischi e tour milionari.
In mezzo tragedie familiari, incidenti stradali, matrimoni falliti e tanto altro.
E ovviamente una valanga di aneddoti, dall'inimicizia con Roger Daltrey a episodi gustosi come durante la prima data a Berlino con gli Small Faces quando Steve Marriott, sul taxi con gli altri, ad ogni edificio bombardato (dagli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale) commentava "Questo è un buon lavoro", "Questo invece ce lo siamo dimenticati" etc.
Il taxista purtroppo conosceva l'inglese e li mollò in mezzo a un'autostrada.
L'abitudine dei Faces di versare burro sui capelli e altre schifezze a chi si addormentava durante i trasferimenti, le follie dell'amico Keith Moon, i brani registrati con Paul McCartney per un suo album solista mai uscito e decine di altri.
E infine i particolari sul suo drumming, che ha saputo adattarsi a sonorità, generi, modalità piuttosto diverse e complesse (avendo anche suonato con tanti altri gruppi e brani (sua la ritmica di "It's only rock n roll" degli Stones!...ps: david Bowie ai cori).
Ovunque il commovente ricordo dei tre Small Faces scomparsi.
Un libro divertente, interessante, godibile (seppure solo in versione inglese).

STEFANO SPAZZI - Beat in rosa
Nell'affollatissimo marasma di gruppi beat degli anni 60 sono spesso sfuggiti all'attenzione una serie di nomi molto particolari.
Quelli delle beat band tutte femminili.
In effetti nomi come Le Scimmie, Le Snobs, Le Stars, Le Pupille, Le Najadi, Ambra Borelli e le Gatte, Le Svitate possono dire poco ma le loro storie sono affascinanti e interessanti.
Vissero tutte per poco tempo, spesso ostracizzate dai colleghi maschi e dall'ambiente piuttosto misogino e sessista ma hanno lasciato una coraggiosa eredità e storie incredibili (vedi il tour di tre mesi delle Stars nel Vietnam sconvolto dalla guerra suonando nelle basi americane talvolta attaccate dai Viet Cong).
Stefano Spazzi, sull'esempio di "Ciglia ribelli" di Claudio Pescetelli, è andato a scavare in quelle esperienze, contattato le protagoniste, spesso intervistate e ricostruito la storia di queste pioniere.
C'è tanta ingenuità ma anche un'urgenza, un'esplosione giovanile, una freschezza a tratti commovente.
Corredano il libro un'intervista esclusiva a Mita Medici e interventi di vari collaboratori (oltre ad un corposo inserto fotografico).

EDOARDO GENZOLINI - The Who. The Who. A little million memories
Difficile trovare ancora qualcosa di nuovo da dire su una band come gli WHO, ampiamente coperta da pubblicazioni e articoli di tutti i tipi.
Ci riesce Edoardo Genzolini, cristallizzando l'attenzione sul periodo più creativo della band, il suo apice assoluto, quello che va dal 1967 al 1974 (per poi arrivare alla morte di Keith Moon nel 1978).
Oltre ad un'analisi molto accurata e precisa delle vicende e degli aspetti tecnici e creativi di quegli anni, si aggiungono decine di testimonianze di chi li vide (e conobbe) in quel periodo e scatti inediti di concerti e backstage.

DONNA GAINES - Why Ramones matter
Forse ti amano tutti quando sei morto"
(Johnny Ramone)
E' l'amara ma veritiera conclusione del libro e saggio sociologico della giornalista (Rolling Stone, Spin, The Village Voice) e scrittrice new yorkese Donna Gaines che rivive la vicenda dei RAMONES in prima persona (avendoli intervistati, frequentati ed essendo stata buona amica di Joey).
Una band profondamente divisa all'interno con Johnny despota e tirannico, Dee Dee tossico, Joey problematico e negli ultimi anni gravemente malato ma che era una sola cosa nel momento in cui portava avanti la sua "missione", un'entità unica, compatta, nel macinare centinaia di migliaia di kilometri per i 2.263 concerti della lunga carriera.
La Gaines analizza e dimostra l'importanza che ha avuto la band sulle generazioni a loro contemporanee e successive, approfondisce il rapporto con i simboli nazisti che spesso sono apparsi nelle loro canzoni (buona parte di loro e della crew era di origine ebrea), una delle prime band che li utilizzò per schernire e ridurre a macchiette gli incubi dei loro genitori, riporta testimonianze e aneddoti, sottolinea come furono tra i primi a contestualizzare le donne all'inerno del punk ("Sheena is a punk rocker", "Judy is a punk").
I RAMONES non dimenticarono mai da dove venivano, chi erano e per chi suonavano.
Divennero eroi intoccabili per i loro fan.
Diedero loro una speranza, un scopo, una formula per sopravvivere nelle periferie di un'America devastata dove la vita di un adolescente non ha alcun senso, futuro, nessuna prospettiva e a nessuno sembra importare nulla. Un libro che accende una nuova e differente luce su una band indimenticabile e indimenticata.

PABLITO EL DRITO - Rave in Italia
La scena RAVE ha fatto irruzione negli anni 90 in modo deflagrante e allo stesso tempo "invisibile", volutamente e sempre fuori dal legale e dall'ufficialità, sfuggente, propaggine "ludica" delle esperienze antagoniste dei centri sociali ed evoluzione dell'estremismo hardcore punk, virato in chiave elettronica.
"Tu potevi fare da solo in una stanza la tua musica, un passaggio inimmaginabile per chi è nato ai tempi dei gruppi e delle sale d'incisione" (Andrea Benedetti)
In mezzo tanta creatività, un approccio anti capitalista, contro l'omologazione e una delle ultime forme (l'ultima?) di lotta contro l'appiattimento odierno.
"Il concetto di creare dal nulla una festa, costruirla, viverla e poi smontare tutto, con il posto che torna come prima" (Shockraver)
Le droghe, dapprima aggreganti e funzionali alla musica e agli eventi, sono poi diventate la piaga che ha inciso in profondità nel tessuto originario, diventando spesso prioritarie e totalmente invasive.
In RAVE IN ITALY sono raccolte le storie, le impressioni, le riflessioni di molti dei protagonisti (delle scene di Roma, Trino, Milano e Bologna) che ne raccontano le fasi, indicando i nomi più importanti tra DJ, tribe, serate, luoghi, eventi, i dischi, le etichette, tra Spiral Tribe, DEA, OLSTAD, le rappresentazioni estreme dei Mutoid Waste Company e mille altri nomi e distinguo.
Un racconto asciutto, diretto, senza filtri, essenziale per capire una realtà "nascosta" e inafferrabile.
"Il rave ha cambiato molto la società e ha prodotto un qualcosa di simile a quello che ha determinato il rock negli anni 60, forse in maniera ancora più radicale, meno recuperabile, più difficile da riportare all'ordine, da ricondurre ad una dimensione funzionale della società. E quindi un qualcosa che non poteva sopravvivere a lungo".(Fire at work)

EZIO GUAITAMACCHI - Atlante Rock: Viaggio nei luoghi della musica
Un suggestivo e interessantissimo viaggio nei luoghi del rock (per intenderci da Woodstock a Carnaby Street, dal CBGB al Marquee), dove sono successe le cose e dove l'epopea è iniziata (o finita). Guaitamacchi gira soprattutto gli States, da New York a Chicago, lasciandoci un'infinità di dettagli, indirizzi, suggerimenti, aneddoti (spesso poco conosciuti) che rendono questo libro una vera e propria guida turistica da portare con sè in caso di vista di certi posti.
Prezioso e curioso.

MATTEO P. BIANCHI – Yoko Ono
"E' l'artista sconosciuta più famosa del mondo.
Tutti sanno il suo nome ma nessuno sa cosa faccia"
(John Lennon)
E YOKO ONO è stata anche la più odiata.
Per decenni derisa, insultata, bastonata (artisticamente e verbalmente), ritenuta la responsabile della fine dei Beatles (tesi sempre ampiamente smentita da ognuno di loro).
Un odio gratuito e sguaiato, che anticipa di molto quello all'ordine del giorno sui social attuali.
Un linciaggio insensato per un'ARTISTA totale, d'avanguardia, sperimentale, provocatoria, raramente comprensibile per i canoni abituali dell'appassionato rock.
Una donna con una storia particolarissima (nata ricchissima, finita poverissima durante la guerra, ritornata a testa alta, le prime opere nei 60's, il rapimento della figlia Kyoko da parte del primo marito, l'incontro con John, la tragica morte del compagno e la prosecuzione di una carriera che solo negli ultimi anni ha trovato un equilibrio con giudizi di pubblico e critica esenti da pregiudizi vecchi e stantii).
Matteo B.Bianchi è un fan di Yoko, ne ripercorre vita e carriera con affetto e (auto) ironia, il libro è fresco e frizzante.

STEVEN BLUSH - New York Rock
E' cosa nota ma rimane impressionante constatare, una volta che l'elenco ti scorre davanti agli occhi, quanti nomi essenziali, imprescindibili, assolutamente determinanti nella musica rock e nella cultura “alternativa”, siano nativi di New York.
Giusto per dirne qualcuno: Velvet Underground, Lou Reed, New York Dolls, Patti Smith, Talking Heads, Ramones, Blondie, Beastie Boys, Johnny Thunders, tutta la No Wave, Kiss, Sonic Youth, Willy De Ville, Strokes.
Senza dimenticare le decine di mitici locali (CBGB'S...), personaggi affini alle varie scene musicali (Andy Warhol su tutti), negozi di dischi, etichette.
Steven Blush, new yorkese doc, è da lungo tempo un profondo studioso di tutto quanto si è sempre mosso nella città e non solo in ambito underground.
A lui si deve questo certosino affresco sulla storia del rock a New York.
La particolarità del libro è che Blush svolge un ruolo di collettore tra le dichiarazioni di oltre mille e cinquecento personaggi coinvolti dagli anni 60 ad oggi, dai nomi più importanti a semplici frequentatori di locali o fan dei gruppi.
Testimonianze senza filtri, spesso spietate e crude ma che rendono alla perfezione l'idea di quello che era ed è la “New York Rock”.
Il comune denominatore è l'abuso sterminato di droghe di ogni tipo, eccessi, violenza, disagio, degrado, creatività estrema.
In mezzo migliaia di nomi di band sconosciute, locali vissuti qualche mese, aneddoti preziosi e incredibili. Un testo importante e godibilissimo.

MILITANT A - Conquista il tuo quartiere e conquisterai il mondo. La mia vita con il rap
Assalti Frontali è una delle esperienze musicali, artistiche, sociali, più importanti in circolazione (da tempo) in Italia.
Militant A ci racconta la difficoltà nell'affrontare un nemico terribile, l'acufene, i suoi viaggi all'interno delle scuole con i laboratori Rap per i bambini, quello avventuroso in Libano tra Beirut e Tripoli a pochi km dalla Siria in guerra, la battaglia per il lago ex Snia a Roma e tanto altro.
Storie di passione e passioni, di lotta, di impegno, generosità, speranza in un mondo più giusto ed equo.
Scritto bene e con il giusto trasporto.

FABRIZIO e STEFANO GILARDINO - Il Quaderno Punk - 1979-1981 la nascita del nuovo rock italiano
C'era una volta un tempo (a cavallo tra i 70 e gli 80) senza internet, poche riviste, nessuna informazione.
E allora noi raccoglievamo tutto ciò che si trovava sui nostri idoli in un quadernone, appicicando articoli ritagliati, scrivendo a biro discografie, notizie, line up dei gruppi, indirizzi.
Io lo feci con i Beatles, gli Who, il punk e il mod.
I fratelli Gilardino, Fabrizio e Stefano con il "nuovo rock" italiano.
Ora quel quadernone viene ristampato in copia anastatica. tale e quale, e ci riporta ad un mondo lontanissimo, fitto di nomi, riferimenti, formazioni, qualche foto, qualche ritaglio. E ci fa scoprire (oltre alla sincera e genuina ingenuità che fa inserire anche nomi come Vasco Rossi e Gianna Nannini che alla fine dei 70 erano comunque vagamente contigui al "nuovo rock") quanta attività e vitalità ci fossero in quei febbrili giorni.
Un libro curioso, testimonianza di un'epoca lontanissima.
Il tutto corredato da interviste inedite a Confusional Quartet, Clito, No Submission/Wax Heroes, Dirty Actions e Jumpers/198X e da un CD con brani dei protagonisti di quegli anni, Gaznevada, HCN, HitlerSS, Rats, Johnson Righeira, Skiantos, Sorella Maldestra, Windopen e tanti altri.

CLAUDIO LOLLI - Disoccupate le strade dai sogni
Claudio Lolli, alla fine degli anni 70 è stato (con Guccini e certi gruppi prog) il paradigma del "vecchio" (non aveva ancora 30 anni...) da spazzare via a favore della Nuova Onda.
Il tipico "cantautore impegnato", simbolo di un mondo verboso, pesante, sorpassato.
Finita e omologata la rivoluzione, quel periodo e, nello specifico, quell'autore si prestano ad una (ri)lettura serena e scevra da pregiudizi.
Questo libro raccoglie l'opera omnia di Lolli cantautore e ci fa (ri)scoprire un autore eccelso, lucido, oltraggioso a tratti, preciso, colto, ostinatamente in direzione contraria.
Da leggere, capire, approfondire.

LUCA D'AMBROSIO - La musica per me. Come funziona la musica
"Come funziona la musica" di David Byrne è un testo FONDAMENTALE per la comprensione di come vanno le cose quando si ha a che fare con le famose "sette note".
Luca D'Ambrosio (giornalista e gestore del sito www.musicletter.it ) è partito da quel libro e da quel titolo per rivolgere una domanda a cinquanta musicisti italiani: COME FUNZIONA LA MUSICA ?
Una prospettiva vista con occhi di chi ha una percezione, dall'ITALIA, decisamente diversa da un musicista americano/cittadino del mondo come Byrne.
Si passa da eminenti rappresentanti come Manuel Agnelli, Cristiano Godano, Dodi Battaglia, Cesare Basile, Paolo Benvegnù, Nada, Claudio Lolli, Teho Teardo, Teresa De Sio, Rita Lilith Oberti ad altri meno rappresentativi come il sottoscritto.
Per ognuno una breve introduzione sull'attività e poi le considerazioni personali.
Alcune tecniche, lucide, approfondite, altre più letterarie, poetiche, visionarie, talvolta criptiche. Il risultato finale è uno spaccato molto interessante e ricco di spunti.
Un libro necessario, che ci voleva.
Si per chi è dentro l'ambiente sia per chi è "solo" ascoltatore.

AUTORI VARI - Lambrusco e Pop Rock
E' stata un'idea particolarmente azzeccata quella dell'editrice Officine Gutenberg di dedicare una pubblicazione a tutte quelle canzoni che parlano di EMILIA ROMAGNA.
E così Paolo Menzani, Giovanni Menzani, Chiara Ferrari, Lorenzo Rai e pure il sottoscritto hanno scandagliato la lunga e ricca storia musicale della nostra regione alla ricerca di brani "emiliani".
E se è stato facile trovare i vari Guccini, Vasco, il Liga, CCCP e CSI, Claudio Lolli, Lucio Dalla, Cesare Cremonini, Samuele Bersani, Luca Carboni, Pierangelo Bertoli, Samuele Bersani dissertare di luoghi più o meno famosi della nostra regione, più curioso è stato inserire nomi un po' meno conosciuti come Bologna Violenta, Pedago Party, gli Scritti Politti di Skank Bloc Bologna, Francesco Baccini. Ma ci sono anche Le Luci della Centrale Elettrica, Gaznevada, Skiantos, Lo Stato Sociale, Offlaga Disco Pax, Modena City Ramblers, Dente, Nomadi, Massimo Volume, il De Andrè di "Rimini", Isola Posse All Stars, Nabat e Raf Punk.

ELEONORA BAGAROTTI - Simon and Garfunkel. Un ponte su acque agitate
Paul Simon e Art Garfunkel, insieme e solisti, sono sempre stati tangenti al mondo del rock, spesso giudicati troppo leggeri e cantautorali. In realtà hanno lasciato una serie di brani epici e indimenticabili mentre Paul Simon può vantare almeno un paio di album essenziali, primo tra tutti l'eccellente "Graceland". Il libro ne ripercorre sinteticamente la storia, si addentra nella poetica profonda dei testi, si avvale di interviste esclusive e di una discografia dettagliata.

ANDREA MERENDELLI - Clash to me
Quanto conta la musica nella vita?
Io dico che conta tutto, sta sotto la pelle e se cambi la pelle, se ti spelli al sole la musica va via e se ne ascolti un'altra, ecco che sei diverso su tutto il corpo.
Cammini e parli diverso, cambi forma.
"Clash to me" è un romanzo del regista, autore teatrale e storyteller Andrea Merendelli da cui ha tratto l'omonimo spettacolo in tour in Italia dal 2006 al 2012.
Una storia commovente, lacerante, intensa, dalla provincia profonda, dove il punk era ragione di vita, era la vita stessa, senza compromessi, veramente senza un futuro a cui guardare.
I CLASH, the only band that matters, come faro, come riferimento.
Il loro scioglimento sancisce la fine di un'epoca, la fine di una realtà, la triste fine anche fisica di molti compagni che condividevano LA stessa cosa.
Una storia comune, vista, sentita e vissuta da tanti.
Un libro che segna.

ANTONELLO CRESTI - Solchi Sperimentali Kraut
Incredibile la quantità di band seminali, di valore storico assoluto, di qualità eccelsa che si sviluppò nel periodo tra la fine dei 60's e la metà dei 70's in Germania Ovest nel cosiddetto ambito del KRAUTROCK (termine spregiativo coniato dalla sciovinista stampa inglese) che invece gli stessi protagonisti preferivano definire KOSMISCHE MUSIK.
Can, Amon Duul, Kraftwerk, Tangerine Dream, Faust, Ashra Tempel, Neu!, Popol Vuh, Guru Guru, Floh De Cologne sono solo alcuni dei nomi (i più noti) ascrivibili, pur con profonde differenze stilistiche, al genere. Antonello Cresti (coadiuvato da un approfondito, colto e interessantissimo saggio introduttivo di Valeria Ferro e Valerio D'Onofrio) scava fino alle radici di questo calderone sonoro, analizzando, attraverso precise e esaustive schede centinaia di album di altrettanti gruppi, nel quindicennio 1968-1983.
Includendo anche un'apparente "intrusa" come Nico.
Lodevole l'estrema competenza dello scritto, indispensabile per i cultori del genere, interessantissimo per approfondire un universo esplorato il più delle volte solo in superficie.

LUCA MODICA - A suon di pinte
L'abbinamento di musica e birra potrebbe essere un'idea abbastanza scontata e banale per quanto divertente.
Invece il libro di Luca Modica è qualcosa di ben più approfondito, intrigante e personale.
La scelta musicale è prevalentemente brit ma non mancano Devo, Asian Dub Foundation, Alman Brothers Band, Neu, Area, Bad Brains addirittura Frank Zappa, quasi a testimoniare l'universalità della birra.
Ma è la competenza con cui affronta entrambi i temi (musica e tipologie e qualità delle birre prese in esame) che rende il tutto interessante e pressochè unico.
Completa il libro una serie di interviste con birrai italiani, alcuni glossari che spiegano l'ABC della preziosa bevanda e una serie di accenni autobiografici che inquadrano al meglio i contorni dell'autore.
Divertente e competente.

JEFF ALULIS - NOFX Una vasca per cesso e altre storie
Esiste ormai un filone consolidato dedicato agli "eroi redenti" ovvero quei musicisti che, sopravvissuti a periodi più o meno lunghi di eccessi, affidano i ricordi della loro gioventù bruciata a libri in cui raccontano ogni particolare delle imprese passate.
E più sono violente ed estreme e più il lettore ne gode.
Probabilmente 200 pagine (qui ce ne sono almeno il doppio) sarebbero sufficienti per capire quante medaglie al merito andrebbero attribuite ai vari personaggi per quanto sono stati cattivi ed estremi. Non sfuggono alla regola i NO FX, band hardcore che ci illustra un passato fatto di aneddoti che vanno oltre ogni immaginazione, dove girano tonnellate di alcol, droga, perversioni, degrado, situazioni pericolose, morti di overdose, risse e amenità affini.
Hardcore insomma.
La lettura è divertente, talvolta (molto) drammatica ma, come in altre (auto)biografie, all'ennesima rissa, vomitata, sbronza, assunzione di ogni tipologia di droga con relativi effetti collaterali, si tende allo sbadiglio.

Alessio Cacciatore e Giorgio Di Berardino - Britannica
Un testo importante e essenziale che riassume in maniera enciclopedica e didascalica quanto successo in un certo periodo nella scena musicale inglese.
MADCHESTER e BRIT POP, troppo spesso snobbati dalla critica, hanno prodotto eccellenze e dischi memorabili.
In "BRITANNICA" si scava tra gruppi e discografie, si riassume la golden age inglese in cui contemporaneamente uscivano dischi di Oasis, Blur, Supergrass, Jesus and Mary Chain, Stone Roses, Charlatans, Suede, Primal Scream, Supergrass, Verve, Kula Shaker, per citarne alcuni.
Altrettanto importante e unica l'appendice finale, in cui si raccoglie una lunga lista di nomi minori, per lo più dimenticati ma che hanno lasciato ottime, in alcuni casi brillanti, testimonianze sonore: dai 60ft Dolls agli Adorable, Bardots, Boo Radleys, Cornershop, Dodgy, Divine Comedy, Farm, Gene, Heavy Stereo, Pimlico, Shed Seven, Stairs, Wedding Present.
Ideale per i neofiti, utilissimo per chi è già avvezzo a suoni e attitudine Britannica, per riordinare le idee, i dischi e i ricordi.

IGIABA SCEGO - Caetano Veloso
La scrittrice italo somala (già autrice dello splendido "Adua") ci porta, con passione totale alla scoperta del genio e della vita romanzesca del grande Caetano Veloso. Si parla ovviamente tanto di musica ma molto più dell'uomo e delle sue vicende. Veloce, divertente, intenso, un buon libro per saperne di più sul cantautore brasiliano.

4 commenti:

  1. Il libro della Bagarozzi su Simon & Garfunkel (NECESSARIO, tra l'altro...) tra i migliori musicali dell'anno??? E io che ti facevo interessato a letture di altro livello... Aiuto, proprio. DeMonia

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    1. Cosa lo rende peggiore di quello sui Ramones?

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    2. Per non essere offensiva, posso rispondere che presumo che i Ramones interessino a chi ha fatto queste recensioni, a differenza di Simon & Garfunkel. Aggiungo anche che non mi sono risultati FINORA apprezzamenti in merito, e il libro in questione è uscito diversi mesi fa. Ci si è accorti a fine anno della BELLEZZA di questo libro? Dopo che non è stato considerato nemmeno di striscio, ora assurge a "i migliori dell'anno"? A casa mia si dice "Da', va là!".

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  2. Ti ha ringraziato, la tua VICINA DI PAGINA per le citazioni del suo bellissimo libro, fatte ovunque? Sarà stata felice.

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