martedì, novembre 20, 2018
Asia Argento
Riporto l'articolo su ASIA ARGENTO pubblicato sul quotidiano "Libertà" domenica scorsa.
Bello sparare sui bersagli facili.
Tanto più se gli stessi ti si parano davanti e ti invitano in tutti i modi a farlo. Ma nessuno ci obbliga, si potrebbe tranquillamente evitare e guardare oltre. Ma nella decadente società mediatica/social attuale la possibilità di versare tonnellate di fango addosso al prossimo è troppo allettante, poter linciare qualcuno comodamente seduti dietro a un computer, riversare tutta la propria frustrazione, sfogare i più bassi istinti, vomitare insulti, fare uscire il peggio di sé.
Che liberazione.
Se poi la vittima predestinata ha le sembianze di una donna piacente, indipendente, famosa, oltraggiosamente e spudoratamente orgogliosa delle sue scelte, giuste o sbagliate che siano, incurante di moralismi o bigottismi di sorta, il gioco è fatto.
Asia Argento può piacere o non piacere, di sicuro non è mai e poi mai passata inosservata. Soprattutto perchè ha fatto di tutto per restare costantemente alla luce del sole o, forse più correttamente, sotto quella dei riflettori. E comunque, come ha dichiarato, ha un buon scudo intellettuale per ripararsi:
“Faccio questo esercizio: visualizzo le frecce che scagliano contro di me, come nel quadro di Frida Kahlo o nell'effigie di San Sebastiano e le trasformo in fiori.
E se sono dardi avvelenati, glieli rimando indietro con un vigore maggiore”.
Una sorte predestinata, se sei figlia di uno dei più famosi registi cinematografici italiani, vero maestro del genere horror, come Dario Argento, e di un'eccellente attrice come Daria Nicolodi.
Curiosamente il nome originale è Aria (Vittoria Rossa), a causa delle leggi italiane di metà anni 70 che proibivano l'uso di nomi legati alla geografia. Asia è il nome che avrebbero voluto i genitori e che è stato adottato in barba alle regole.
Già da bambina la sua presenza sul grande schermo e su quello televisivo è assidua, fino ad arrivare a comparire in alcuni film del padre come “Demoni 2, l'incubo ritorna” e “La chiesa” e soprattutto in “Palombella rossa” di Nanni Moretti.
La consacrazione avviene con la parte di Arianna, ragazza paraplegica protagonista del film di e con Carlo Verdone “Perdiamoci di vista”, del 1994, che le consegna un Donatello d'Oro. La sua carriera prosegue tra alti e bassi, parti interessanti e riuscite, altre meno ma lavora con nomi come Abel Ferrara, Sofia Coppola, Peter Del Monte, torna ancora a fianco del padre in “La terza madre” e “Dracula 3D”. Si segnala sopratutto la “scandalosa” scena in “Go Go Tales” (in cui recita anche l'ex musa dei Rolling Stones, Anita Pallenberg) del 2007 di Ferrara in cui Asia, nella parte di una lap dancer, bacia voluttuosamente un rottweiler.
Ha anche una discreta carriera da regista soprattutto per cortometraggi e videoclip musicali.
In particolare si ricordano quello per il gruppo dell'ex compagno Morgan, ancora con i Bluvertigo ne “L'assenzio”.
E' spesso attrice e protagonista di quelli di altri artisti, da Loredana Bertè a Renato Zero, il rapper Frankie Hi nrg, Placebo ma soprattutto nel violentissimo, esplicito ed estremo “S(aint)” di Marylin Manson dove non si risparmia in eccessi di ogni tipo (vedere per credere: https://www.youtube.com/watch?v=anEMXOyCCqc).
Ha lavorato a stretto contatto con la musica, sia tramite l'attività di DJ che come fotografa ma collaborando anche con Brian Molko dei Placebo in una riedizione del famoso “Je t'aime moi non plus” e con l'ex compagno Morgan nel suo album solista “A to A”.
Il resto, dall'esclusione da X Factor (in cui si è mostrata competente – quale è – e affidabile) alle accuse di molestie (fatte e ricevute), il Me Too, Bourdain e Corona, sono cibo (avariato) dato in pasto agli sciacalli.
In costante equilibrio tra il trash, la provocazione, un'anima umanamente, artisticamente, sinceramente estrema, spezzata, contraddittoria, Asia Argento rimane una delle espressioni più punk in circolazione, detestata, criticata e odiata da tutti.
Mai nell'indiffreenza.
“Per tutti quelli che non mi hanno saputo amare, per tutti quelli che non mi hanno saputo dare, impedito di brillare, impedito di donare, impedito di vivere. Per voi che non sapete cosa dare”.
ed era tra il pubblico di un nostro gig a Roma di spalla alle Demolition Doll Rods
RispondiEliminaC
Una che ha sempre seguito una certa scena
RispondiEliminaA me ha sempre affascinato come donna. Fossi stato Bennett(sempre che tutto sia vero)avrei acceso un cero alla Madonna altro che denuncia.
RispondiEliminaCharlie