mercoledì, marzo 07, 2018
Poeti e scrittori su disco
Tra gli anni 50 e 60 si diffuse in America la pratica, peraltro particolarmente interessante, di realizzare album discografici che raccoglievano le opere recitate o parlate di alcuni tra i principali poeti in circolazione.
Nel 1955 uscì “The dreamer” di Langston Hughes, scrittore, giornalista, drammaturgo, uno dei principali protagonisti nella lotta per i diritti della popolazione nera.
Leroi Jones è stato un altro grande poeta e scrittore afro americano, autore del seminale “Blues People”, nel 1963.
Prese poi il nome di Amiri Baraka e nel 1965 incise un brano con il New York Art Quartet, “Black Dada Nihilismus” contenuto in un album della band, in cui recita dodici minuti su una base free jazz.
Nel 1959 Allen Ginsberg declamò il suo “Urlo” (“Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla follia...”) e altre poesie in “Howl and other poems”, lo stesso anno in cui anche Jack Kerouac affidò la sua voce, accompagnato dal piano di Steve Allen (conduttore televisivo e compositore) per l'album “Poetry for the Beat Generation”.
Il disco venne bloccato poco prima dell'uscita e solo un centinaio di copie restarono in circolazione.
Il suo compagno di viaggio in “On the road” era Neal Cassady, celato sotto lo pseudonimo di Dean Moriarty, che ispirò anche un altro suo romanzo, “Visioni di Cody”.
Cassady incise nel 1967 alcune sue parole in un 45 giri, ormai irreperibile, intitolato “Neal Cassady Raps”.
William Borroughs pubblicò nel 1965 un altro lavoro altrettanto raro, “Call me Burroughs”, in cui legge brani dal “Pasto nudo” e “Nova express”.
Dello stesso Burroughs nel 1986 venne stampato “Break through in grey room” contenente quindici tracce registrate a Londra tra il 1960 e il 1975. Un altro aspetto interessante del disco sono alcuni intermezzi musicali a cura dei Master Musicians Of Jajouka, gruppo etnico marocchino, (scoperto da Brian Jones dei Rolling Stones negli anni 60 che fece pubblicare loro un album) con la collaborazione del saxofonista free jazz Ornette Coleman.
Ancora Burroughs su disco (anche in questo caso rarissimo, con pochissime copie stampate e rimaste in circolazione), nel 1971. “Ali's Smile” è tratto dal suo omonimo breve racconto in cui denuncia i metodi “fascisti” di Scientology a cui si era rivolto per risolvere i suoi problemi con l'eroina.
Ispiratore di Burroughs fu lo scrittore e pittore inglese Brion Gysin che nel 1982 incise “Orgy Boys” in cui legge spezzoni da “Il pasto nudo” e dedica l'album agli “amici di orgia” William S. Burroughs, Mick Jagger, Keith Richards, Iggy Pop, David Bowie, Patti Smith, Allen Ginsberg e John Giorno.
Allen Ginsberg incise nel 1971, con il suo compagno Peter Orlowsky, un appello per la liberazione di John Sinclair, membro del White Panther Party e manager della rock (proto punk) band degli MC 5, arrestato per possesso di erba.
Il 45 “Free John now!” / “Prayer for John Sinclair” vede la famosa band psichedelica dei Grateful Dead suonare in sottofondo. Sinclair venne liberato qualche giorno dopo.
Chi pubblicò sempre le opere di Ginsberg fu Lawrence Ferlinghetti, fondatore della famosa libreria “City Lights” a San Francisco, nel 1953. “Poetry readings in the Cellar” è un disco del 1957, registrato nell'omonimo jazz club della città californiana, con una jazz band che accompagna in sottofondo le sue liriche.
Da questa lista di incisioni nacque l'ispirazione per molti artisti di accomunare basi musicali minimali con la poesia.
Nacquero così alla fine degli anni 60 esperienze come quelle dei Last Poets, Black Voices e Watts Prophets che diedero a loro volta il via a quella del poeta e musicista afro americano Gil Scott Heron che esordì nel 1970 con “Small talk at 125the and Lenox” dove su ritmiche percussive raccontava dei problemi della comunità nera in America. Ovvero le radici di quello che oggi conosciamo come musica Rap.
Io di Ginsberg ho New York Blues, uscito nel 1981 e ristampato su cd nel 2002 (Locuste rec).
RispondiEliminaMentre in tema Ginsberg ricordo un libro preso all'epoca "Poesie da cantare" che ovviamente noi provavamo a musicare (risultati "acerbi" aha!
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