mercoledì, novembre 22, 2017

Rock in Argentina


Luis Alberto Spinetta


Charly Garcia


Tanguito

Grazie a Martin Ignacio Isolabella per la consulenza

Scena molto composita e vasta quella ARGENTINA, cresciuta con difficoltà immaginabili a causa del periodo della dittatura ma da sempre vitale e interessante.
In questa sede segnaliamo alcuni nomi di cui è opportuno approfondire la conoscenza.

LUIS ALBERTO SPINETTA è considerato uno dei padri del rock argentino.
Attivo nel 60's fino ai primi 70's con gli ALMENDRA gruppo che si muoveva tra sonorità folk, psichedeliche (a tratti affini ai vicini di casa brasiliani degli Os Mutantes), dal sapore Beatlesiano (versante Paul McCartney), Nick Drake e che, novità assoluta in patria, cantava in spagnolo.
Dopo lo scioglimento Spinetta fonda nei prini 70's i PESCADO RABIOSO che si spostano verso suoni radicalmente diversi più rock, con qualche incursione nel prog.
Anche con la successiva esperienza degli INVISIBLE ci si muove in territori in cui entrano modalità di ispirazione jazz pur mantenendo un carattere folk acustico a tratti West Coast.
Prosegue poi con una lunga serie di nuove esperienze soliste muovendosi tra ballate acustiche, sperimentazioni di vario tipo e maggiori concessioni al pop.
Scompare nel 2012.

Notevole anche la carriera di CHARLY GARCIA, altro nome di particolare rilievo della scena argentina. Dagli esordi con i SUI GENERIS nei primi anni 70 (rock acustico melodico in stile Moody Blues).
Più interessante l'esperienza prog con LA MAQUINA DE HACER PAJAROS, attiva a metà dei 70's, con testi critici nei confronti della giunta militare di Videla, con cui realizza due ottimi album.
Con la nuova esperienza dei SERU GIRAN Garcia si pone in conflitto sia con la giunta che con la stampa e la vita della band conosce momenti difficili anche artisticamente. Il sound è un incrocio tra rock classico, pop, scampoli prog, nuove sonorità dell'epoca (primi 80's).
La sua carriera prosegue poi in veste solista, affiancata ad una "vita spericolata" e sempre sopra le righe che lo ha portato fino ai nostri giorni con il nuovo, ennesimo, album "Random" (caratterizzato da sonorità tra rock, funk e pop, con testi sempre caustici).

Altrettanto seminale fu la figura di TANGUITO scomparso giovanissimo nel 1972 (dopo alcuni anni caratterizzati da abusi di alcol e droga che ne minarono duramente la salute).
Molti dei suoi brani sono stati ripresi e portati al successo da altre band (vedi "La balsa" dei Los Gatos). Registrò un solo album nel 1970 "Tango" solo chitarra acustica e voce, denso di ballate dolenti, bluesy, malinconiche.

5 commenti:

  1. E Andrés Calamaro, leggenda vivente del rock argentino?

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  2. Se PIBIO ci frequentasse potrebbe convocare a testimoniare il drummer PABLO dei Temponauts,accidenti..

    Bellissimo nome Pescado Rabioso comunque

    C

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  3. Anonimo delle 12:42

    A questo punto specialone sulla scena psycadelica cilena contemporanea...come dicono i gggiiovani taaanta robbba

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  4. Pescado Rabioso nome fantastico

    Charlie

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  5. Grazie per la generosa citazione in qualità di consulente! :)
    Tutto bene inizio tra passeggiate e grigliate a Centenaro e dintorni. Una piccola correzione sul nome di uno dei gruppi: La máquina de hacer pájaros.
    Riguardo ad altri contributi, anche io sono fan di Andrés Calamaro e Fito Páez, quando vuoi ti passo del materiale. Poi altre icone dell'epoca passati a miglior vita sono Miguel Abuelo (Los abuelos de la nada), Luca Prodan (Sumo), Gustavo Cerati (Soda Stereo), Federico Moura (Virus), Norberto Napolitano (Pappo).

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