martedì, novembre 21, 2017
Cannonball Records - Intervista a Alberto Zanini
Le precedenti interviste del blog sono qua:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Le%20interviste
Spazio a ALBERTO ZANINI, boss e anima della Cannonball Records
Una breve introduzione alla Cannonball Records
Cannonball Records è una piccola label indipendente che per fortuna si è guadagnata rispetto e considerazione sulla scena soul e funk internazionale.
Sostanzialmente noi andiamo a caccia di vecchie registrazioni di artisti minori su nastro o acetato, molto spesso solo demo voce-piano oppure solo voce, poi le arrangiamo nei nostri studi rispettando al massimo l’atmosfera e la tecnica produttiva dell’epoca in cui i demo vennero registrati.
Per far questo abbiamo nel tempo arricchito lo studio con strumenti originali tipo Piano elettrico Wurlitzer oppure Hammond e Fender Rhodes, echoes, riverberi e mixer 32ch tutti analogici originali e restaurati.
Sostanzialmente rendiamo prodotto finito un semilavorato che a suo tempo le major scartarono, lo stampiamo su edizioni limitate su vinile 45 giri e lo vendiamo, principalmente a djs.
Poi andiamo in cerca degli artisti originali (spesso a costi altissimi in termini di risorse economiche) e diamo loro una parte degli incassi.
E’ quasi una partita di giro ma ci dà molta soddisfazione.
Quante produzioni hai all’attivo ?
Ad oggi sono 12 su Cannonball Records e 2 su Radar Records che è la sublabel sulla quale pubblichiamo brani dove l’intervento “arrangiativo” è minimo.
Nuove uscite in previsione ?
Si, per fortuna abbiamo un programma ben nutrito di materiale nostro (da noi reperito intendo) e poi, grazie anche alla collaborazione con Numero Group, che ci ha chiesto di completare e/o arrangiare parecchio materiale d’archivio su nastro, prevalentmente di artisti del grandissimo bacino artistico che Chicago aveva nei 60’s e 70’s. A marzo tornerò infatti a Chicago per stendere un programma con Rob che credo ci terrà occupati per un certo tempo. Inoltre, come sai, abbiamo fondato una terza label che si chiama Tesla Groove International Recordings e che si concentra solo su artisti soul contemporanei. Grace Love è la prima simbolica artista a firmare con questo nuovo outfit ed è ora in Italia a lavorare al suo nuovo album nei nostri studi.
Il soul o in generale la black music hanno ritrovato spazio anche in Italia negli ultimi anni. Come vedi la situazione ?
Mah Tony, io credo che, come genere musicale il soul qua da noi ci sia sempre stato in qualche modo, vuoi in una scena underground (northern soul) poco accessibile perchè elitaria, vuoi in un mainstream dove gente come Mario Biondi ha trovato meritatamente la sua strada.
Io penso che il lavoro di alcune label tipo la Irma nei 90’s, Recordkicks negli ultimi 10 anni e ora (come credo e spero) anche Cannonball, abbia tenuto alta l’attenzione su un certo tipo di sound e per fortuna nuove band continuano a formarsi e a produrre musica di qualità, vedi una su tutte i New Colours di Bologna, i quali senza dubbio hanno un futuro radioso. Con Tesla ci siamo infatti prefissi un “italian project” che avrebbe lo scopo di valorizzare le realtà nostrane, aiutarle in termini di resa qualitativa degli arrangiamenti e infine produrle.
C’è un ricambio generazionale o l’età dei partecipanti è medio alta negli Allnighter?
Questa è forse la domanda più difficile.
Personalmente io ho quasi smesso di frequentare gli allnighter nazionali proprio perchè li ritengo troppo elitari, circoli per iniziati dove si incontrano al 90% veterani della scena e dove la musica è tutto sommato relativa.
Io non critico questo senso di “autoprotezione” ed in qualche modo lo capisco perchè per molti si tratta di un’avventura che dura dall’ adolescenza, di un “modo in cui si è cresciuti” di cui andare fieri.
Ciò detto, per come la vedo io l’Italia è il fanalino di coda in europa per quanto riguarda giovani dj emergenti che trovano valorizzazione in ambito nazionale.
Ce ne sono parecchi, alcuni dei quali io mi stupisco sempre per come riescano a guardare avanti nel suono, ma è più facile che vengano invitati a mettere i dischi all’estero piuttosto che a casa loro.
Storia vecchia.
Per mio conto, all’ evento annuale della label, il Cannonball Soul Weekender, io mi accerto di avere sempre una buona percentuale di nuova fibra in consolle.
I tuoi dischi da isola deserta
Marvin Gaye - What’s going on
Curtis Myfield - Roots
Milton Wright - Friends and Buddies
Gil Scott Heron - The Revolution will not be televised
Michael Kiwanuka - Love n Hate
https://www.facebook.com/cannonballsoul/
http://cannonballsoul.com/
ottima per l'esordio della CASULA AllStarsBigBand
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