venerdì, agosto 05, 2016

The Beatles - Revolver



Usciva 50 anni fa REVOLVER dei BEATLES uno dei migliori album pop rock di tutti i tempi.

Un balzo in avanti epocale nella percezione popolare della musica grazie alla tipica particolarità dei Fab Four di riuscire a condensare in poco più di mezzora (14 brani di cui nessuno passa i tre minuti di durata) un universo di sonorità, influenze, riferimenti, colti o meno.
C'è il semplice pop e la sperimentazione, il rock e la psichedelia, il beat e la musica indiana, gli archi da orchestra da camera e la black music etc.
Un caleidoscopio organico, perfettamente coerente nella diversità di direzioni che la band non riuscirà più a ripetere con la stessa efficacia e freschezza.
A cui si aggiungono nuovi orizzonti nella tecnica di registrazione, nel posizionamento dei microfoni per la batteria, nell'uso dei nastri, nel mixaggio.

Apre l'inconsueto "one,two,three, four" di TAXMAN (unico brano di George messo all'inizio di un album dei Beatles), con aspro testo polemico e politico, un assolo di chitarra incredibile di Paul (che provvede ad un giro di basso indimenticabile) in un brano soul rock veeemente che stride con la drammatica successiva ELEANOR RIGBY con il solo Paul protagonista, accompagnato da una sezione d'archi (mirabilmente arrangiati da George Martin) e da un testo profondo, lugubre ma incisivo sulla solitudine.
Tocca poi a John con I'M ONLY SLEEPING: il brano non è forse dei suoi migliori ma è una ballad psichedelica con un solo di chitarra di George suonato al contrario (lo suonò diritto, lo riversò, lo imparò al contrario e lo riversò di nuovo...effetto incredibile) e una struttura molto particolare.
Di nuovo spazio a George con l'indiana LOVE YOU TO, brano non irresistibile ma che sancisce definitivamente la passione del "quiet one" per l'Oriente.
Nel brano ci sono anche Ringo e Paul.

HERE THERE AND EVERYWHERE è il Paul melodico al 100%, ballata lenta e sognante che è restata fino d ora anche nel repertorio solista (lui la giudica una delle sue migliori composizioni in assoluto trovando concorde anche John e George Martin).
Come previsto uno spazio è lasciato anche a Ringo a cui è riservata la ballata per bambini YELLOW SUBMARINE, brano di Paul, arricchito da ripetuti effetti speciali. E' l'unico momento debole dell'album anche se diventerà uno dei loro brani più noti (ai cori anche Brian Jones e Marianne Faithfull).
A chiudere la facciata A uno dei brani più sottovalutati ma particolari della carriera dei Beatles con una delle migliori prestazioni in assoluto di Ringo alla batteria (e l'unico in cui Paul non compare, al basso c'è George).
SHE SAID SHE SAID è un brano di John, psichedelico, rock, dall'incedere ritmico particolarissimo: Ringo si produce in un capolavoro passando agevolmente e con estrema classe da battute in 4/4 a brevi passaggi in 3/4, una in 6/4, una di nuovo in 3/4, una in 6/4, una in 3/4, concludendo in un rutilante 2/4 che conclude il brano che sfuma.
Ma sono i continui contro tempi che rendono la sua esecuzione superba, eseguendo una sorta di parte solista che emerge sotto la linea vocale dalle movenze orientali.
In fase di registrazione il suono dei piatti fu notevolmente compresso per conferire al brano un effetto più psichedelico.

Per il lato B ci sono in apertura la breve (2 minuti), solare e allegra GOOD DAY SUNSHINE di Paul (che suona tutto lasciando Ringo alla batteria, Paul e George solo ai cori e George Martin al piano, con un bellissimo solo) e AND YOUR BIRD CAN SING di John, molto rock e psichedelica con le chitarre di George e Paul a tessere il riff di sostegno all'intero brano.
Grande lavoro di basso di Paul e armonie vocali eccelse.
L'eccellenza compositiva, ormai a livelli di autore classico, si palesa con l'incredibile FOR NO ONE, uno dei suoi migliori brani in assoluto con uno splendido solo di corno inglese e la parte strumentale che non prevede George e John ma il solo Ringo in una ritmica usata con discrezione. Imperiosa e vivacissima la DOCTOR ROBERT di John (esplicitamente dedicata ad uno spacciatore) in cui la band suona al completo con i rispettivi ruoli, dimostrando ancora una volta la classe e la capacità esecutiva.

Ancora George con la bella I WANT TO TELL YOU dai sapori orientaleggianti ma senza traccia di sitar o altra strumentazione del luogo. Parti vocali di una bellezza unica e Paul al basso protagonista. Le ultime due tracce sono uno dei tasselli più importanti della varietà di questo capolavoro.
GOT TO GET YOU INTO MY LIFE di Paul è un esplicito omaggio alla soul music con una poderosa sezione fiati (e testo dedicato alla scoperta della marijuana che da allora non abbandonerà più) mentre non ci sono parole per descrivere TOMORROW NEVER KNOWS viaggio oltre le soglie della psichedelia con il groove batteristico di Ringo marchio di fabbrica inimitabile.

In giugno era uscito il singolo PAPERBACK WRITER / RAIN che se fossero stati inseriti nell'album lo avrebbero reso ancora migliore, se possibile.



La discutibile copertina è opera di Klaus Voorman, vecchio amico della band che collaborerà in futuro negli album solisti di John, George e Ringo.
Il titolo originale è stato scelto tra Abracadabra, Four Sides of the Eternal Triangle, After Geography (in risposta al recente Aftermath degli Stones) Magic Circles, Beatles on Safari, Pendulum.

13 commenti:

  1. Eh sì sì un album bello bello a tutt'oggi!
    Bel post Tony!
    Perché discutibile la copertina? Mi interessa saperlo. Grazie

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    1. Anche a me... Trovo la cover di Revolver un vero capolavoro. Ma si sa l'arte è "anche " soggettiva... THX

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  2. Sempre questa cosa che non vi piace Yellow Submarine. Non capirò mai perché.
    È un capolavoro di registrazione. Ringo è perfetto, i fiati sembrano arrangiati da Xenakis, la ritmica si contorce e cambia direzione in continuazione e... in tutto questo è un pezzo pop che ti viene da cantarlo sotto la doccia...

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  3. L'ho sempre trovata bruttina, raffazzonata e scolastica per una band come i Beatles così attenta ai dettagli. Fossero stati solo i disegni dei quattro, così stilizzati, poteva passare ma con le foto ritagliate grossolanamente non mi piace per nulla.

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  4. Il discorso "Revolver cover" era caldo già da qualche giorno..

    @Enrico Brn, ciao a proposito della copertina ti rimando ai commenti a questo post..

    http://tonyface.blogspot.it/2016/07/klaus-voorman-sidemans-journey.html

    REVOLVER è il primo vero passo avanti dei Nostri (anche se già con RubberSoul la strada era tracciata). Perchè avanti? perchè i Beatles le mode le facevano, non le seguivano. A cominciare dallo strano titolo (decisamente meglio degli altri), dalla copertina che può piacere o no ma resta un classico proprio per lo stile misto usato da Voorman, e poi la musica..la varietà di stili presenti, le scelte negli arrangiamenti e nei suoni (tra i migliori in assoluto!),George presente con ben 3 brani (tra cui i due capolavori Taxman e I Want to tell you), l'irraggiungibile John con Tomorrow e She Said (il beat psichedelico nella sua quintessenza)..e di Paul che diciamo? il suo lirismo e' alla massima potenza..
    Potrei andare avanti all'infinito lo so..chiudo invitando qualche fan a recapitare a Sir Galletti una bella t-shirt con la copertina di Revolver (non il retro mi raccomando!)
    C

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  5. Pensa se l'avessero intitolato Four Sides of the Eternal Triangle...

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    1. ahaha! oppure Beatles on Safari (e chi sono ..i BBoys??)e con QUELLA copertina? e chi lo teneva piu Galletti!!!!!!!
      C

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  6. Ieri sera ho visto il film La vita è facile ad occhi chiusi. Film davvero gradevole e consigliato per i fans dei fab four

    Charlie

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    1. L'ho visto anch'io Charlie..molto piacevole davvero.
      C

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    2. Qualcuno ha visto "Danny Collins"?
      Io non ancora ma mi e' stato molto consigliato.
      C

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  7. Per me I'M ONLY SLEEPING è l'apice del disco!! insieme a TOMORROW....

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  8. ERRATA CORRIGE: Tony, in for no one c'è un corno FRANCESE, non inglese. :-)

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    1. giusto Vinz..Here There and Everywhere e For No One (con QUEL corno francese) sono quanto di più bello e dolce e romantico e "classico" potesse le vena melodica di McCartney..Eleanor Rigby era "solo" una ballad in minore,chitarra e voce, con un testo luttuoso come la vita spesso è...quartetto d'archi? E' qui la diffferenza..la musica classica mi porta davvero ai calzini rammendati. Non la chitarra distorta. Forse come è successo a me da bambino può succedere a un coetaneo con questa canzone dei Beatles..una storia quotidiana raccontata così (tristemente) bene..
      Dall'altra parte Lennon acidifica il suono (ed il Beat che qui riesce ad essere veramente psichedelico) in She said She said e spinge la psichedelia musicale nel mantra di Tomorrow Never Knows..
      C

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