venerdì, luglio 15, 2016
AFC WIMBLEDON - Una storia di calcio vero
A cura di ALBERTO GALLETTI
Si è chiusa il 30 maggio, con la disputa dello spareggio per la promozione dalla IV all III serie (oggi League One, ma io non ce la faccio), la stagione professionistica inglese di calcio.
La partita ha sancito l’ennesima tappa della risalita dalle ceneri, e dalle profondità dei campionati minori inglesi di una squadra la cui parabola merita una speciale menzione e riconoscimento da parte degli appassionati, proprio nell’anno in cui una realtà solitamente di secondo piano si è aggiudicata il titolo nazionale.
Giù il cappello davanti all’ennesima impresa del AFC Wimbledon che si è guadagnato sul campo l’accesso alla III serie professionistica nazionale.
Non è una promozione qualunque ovviamente, non andrebbe ricordato tra gli eventi speciali visto che ogni anno una squadra vince questo spareggio, se non fosse per la grande storia di calcio che c’è dietro, riavvolgiamo il nastro.
Il 28 maggio 2002 un comitato esecutivo della federcalcio inglese (FA) accoglieva l’istanza del presidente del Wimbledon F.C. di ricollocare la squadra a Milton Keynes, città a 90km a nord di Wimbledon, onde scongiurare il fallimento del club e la sua scomparsa.
Fu un grandissimo pasticcio, c’erano già stati tentativi di riposizionare altre squadre a Milton Keynes, città fondata nel 1967 dal governo e a tutto il 2002 sprovvista di squadra professionistica, nel 1973 ci provarono col Charlton Athletic, nel 1979 proprio con il Wimbledon FC, ammesso alla Quarta Divisione giusto l’anno prima, poi col Luton Town nel 1985 e, nel 2000 dopo tre lustri di calma apparente venne sondato il terreno con Barnet, Crystal Palace e Queen’s Park Rangers, all’epoca in amministrazione commissariata dalla FA, ma per una serie svariatissima di motivi nessuno di questi tentativi andò in porto.
Le insistenze del proprietario del Wimbledon che nel frattempo si era visto anche chiudere lo storico impianto di Plough Lane in conseguenza dell’applicazione del Taylor Report, susseguente alle tragedie di Bradford e Sheffield vennero così accolte, in un marasma di atti ufficiali, commissioni, contro petizioni, decreti esecutivi, marce di protesta e così via.
L’atto di ricollocamento del Wimbledon FC cancellò così, d’acchito, uno dei più grandi club dilettantistici del panorama londinese, 91 anni di storia, inclusa quell’incredibile scalata alle vette del calcio professionistico inglese che vide i ‘Dons’ protagonisti dal 1978 (anno in cui furono ammessi alla vecchia quarta divisione), all’incredibile vittoria dell’ FA Cup del 1987/88 contro il favoritissimo Liverpool, ai tempi vera forza dominante del calcio inglese. L’epopea fu scandita da ogni sorta di comportamenti irriverenti, spesso violenti, al limite dei regolamenti e delle usanze dell’epoca ‘politically incorrect’ si potrebbero definire, che valsero alla compagine gialloblù l’appellativo di ‘crazy gang’, le loro gesta scandalizzarono i puristi e vecchi appassionati ed entusiasmarono i più giovani e irriverenti,oltre ai tifosi locali. Il famoso kick (non solo la palla) and rush ne fu l’inconfondibile marchio di fabbrica in campo.
Il 30 maggio 2002, due giorni dopo l’autorizzazione sul trasferimento del Wimbledon FC (al quale verrà anche cambiato il nome in Milton Keynes Dons), un gruppo di tifosi guidati da Kris Stewart, Mark Jones e Trevor Williams, figure di primo piano e fondatori dell’associazione tifosi del Wimbledon, si riunirono al pub The Fox and The Grapes sul Wimbledon Common, il parco comunale sul quale il vecchio Wimbledon si originò, lanciando l’idea di formare una nuova squadra a esclusiva connotazione locale, lanciando una raccolta fondi sotto l’egida della Wimbledon Independent Supporters' Association, al fine di finanziare l’operazione. Il 13 giugno, in una conferenza stampa indetta al Wimbledon Community Center stipato all’inverosimile i tre presentarono il nuovo stemma, le nuove divise da gioco, il nuovo allenatore e il nuovo stadio per il neo formato club che venne battezzato Wimbledon AFC (Wimbledon A Football Club).
Al fine di riuscire a formare una squadra competitiva in tempi brevissimi fu indetto un provino generale al Wimbledon Common, il parco delle origini, per il 29 giugno seguente, al fine di selezionare la rosa, si presentarono 230 giocatori.La squadra fu formata e messa a disposizione del nuovo allenatore, Terry Earnes ex-giocatore del Wimbledon FC ai tempi della serie A , e iscritta alla Combined Counites League First Division, il nono livello del calcio inglese a quell’epoca, l’equivalente della nostra Seconda Categoria.
La prima partita per il nuovo Wimbledon AFC fu un amichevole pre-campionato giocata contro il Sutton United, squadra dell’omonimo sobborgo adiacente con una grandissima tradizione nei campionati dilettantistici inglesi, finì 4-0 per questi ultimi davanti ad un incredibile pubblico di 4657 spettatori. Il campionato fu chiuso al terzo posto e la promozione svanì per poco.
Nella stagione 2003/04 il Wimbledon AFC si ripresentò ai nastri di partenza più agguerrito che mai e ben deciso a cominciare la risalita verso categorie migliori, e grazie anche ad una striscia di 22 vittorie iniziali consecutive (che diventano 38 se sommate a quelle ottenute nelle ultime 16 partite della stagione precedente) chiusero al primo posto e vennero promossi alla Isthmian League First Division, dalla quale ottennero una roboante promozione (la seconda consecutiva) l’anno dopo rimanendo in testa al campionato dalla prima all’ultima giornata, vinsero anche la Surrey Senior Cup (la coppa della contea) completando un gran bis a livello locale.
Si ritrovarono così nella Isthmian League Premier dove, dopo due sconfitte ai playoff nelle prime due stagioni, riuscirono ad ottenere la promozione alla National Conference South (il 6° livello) al termine della stagione 2007/08 con un 2-1 allo Staines Town nello spareggio.
Nel frattempo la dirigenza, si impegnò in una difficile battaglia per lo stadio, una battaglia condotta tenendo fede ai valori della fondazione e a mio avviso assai più importante, e per la conduzione e per l’esito, dei risultati ottenuti sul campo.
Fin dalla prima stagione il club aveva ottenuto l’utilizzo del Kingsmeadow, casa del Kingstonian FC nel contiguo sobborgo di Kingston upon Thames e in difficoltà finanziarie dovute alla retrocessione dalla Football Conference (la 5° serie, di fatto un campionato professionistico a tutti gli effetti).
Il club fu venduto ad un affarista che comprato anche il lease sullo stadio lo trasferì ad una società di sua proprietà alienandolo di fatto dalla squadra.
I dirigenti del AFC Wimbledon indissero una assemblea straordinaria in cui fu stabilito che il riacquisto del lease sullo stadio avrebbe salvaguardato il futuro delle due squadre, consigliarono ai tifosi del Kingstonian di fondare una società costituita da tifosi, che fu immediatamente approntata, ed insieme raccolsero i tre milioni di sterline necessaria liquidare il padrone dello stadio.
Fu un passo importantissimo, in quanto entrambi i club si ritrovarono liberi da un debito pesantissimo e con la certezza della propria casa dove continuare a svolgere le proprie attività.
Al termine dell’operazione il Wimbledon offre al Kingstonian l’affitto del campo per una cifra corrispondente all’incasso di un’amichevole precampionato da disputarsi tra le due compagini un atto di solidarietà, per chi era finito in grossi guai dovuti all’ennesimo spregevole proprietario di squadre di calcio, di grande valore concesso da chi a sua volta si era visto privare addirittura dalla squadra. La situazione stadio è comunque in continua evoluzione, dopo la demolizione e il rifacimento della gradinata Kingston Road End (ribattezzata North End, curva nord) con mille posti a sedere, il club ha propsto un ampliamento dell’impianto, la questione ha incontrato difficoltà presso le autorità locali dovute all’ubicazione dello stadio nell’ambito del tessuto urbano.
I dirigenti hanno così intrapreso un nuovo, ambizioso percorso, l’edificazione di un nuovo impianto a Merton, il sobborgo originale e dapprima avevano posato gli occhi sul Wimbledon Greyhound Stadium, il glorioso impianto per le corse dei cani distante solo alcune centinaia di metri dallo storico impianto di Plough Lane per riconvertirlo in uno stadio (ampliabile) da 12.000 posti, ma la concorrenza di altri soggetti nell’asta di compravendita e il conseguente innalzamento della somma necessaria ad acquistare l’area ha dirottato le intenzioni dei dirigenti e nel novembre 2014 il club ha presentato richiesta al Municipio di Merton per l’autorizzazione a costruire un nuovo stadio in un operazione che comprende anche l’edificazione di abitazione e di un centro ricreativo commerciale.
L’iniziativa sarà inizialmente finanziata dalla vendita dello stadio al Chelsea (che lo userà per le compagini giovanili e quella femminile), vendita approvata dai sostenitori sia del Wimbledon che del Kingstonian che si sposterà nel nuovo campo. Questo pistolotto sullo stadio è molto importante perché rivela la serietà di chi si è impegnato totalmente per il bene della squadra (e anche della squadra vicina in questo caso) e con grande impegno e abnegazione è arrivato con i fatti e per gradi a scalare una montagna così alta che dal punto di partenza non si riusciva a vederne la sommità, in barba alle chiacchiere di casa nostra sull’azionariato popolare e blablabla tutti parlano, litigano ma nessuno tira fuori un euro o tantomeno impiega cinque minuti del suo tempo al bene della squadra per cui tifa.
Sul campo le imprese della squadra continuano.
Nella stagione 2008/09 la squadra viaggia nelle prime posizioni di classifica per tutto il campionato e dopo la vittoria casalinga a fine aprile sul St. Albans City per 3-1 (davanti a un pubblico record di 4.722 spettatori), si aggiudicano il campionato e la promozione diretta alla National Football Conference, il quinto livello della piramide calcistica inglese, sopra di loro le quattro divisioni professionistiche, ma di fatto la quinta divisione professionistica, visti lo statuto del campionato, i club partecipanti e il pubblico delle partite.Si tratta della seconda promozione consecutiva (per la seconda volta).
La prima stagione nella nuova serie vede il Wimbledon chiudere all’ottavo posto a quindici lunghezze dalla zona play-off un po deludente ma anche un’ottimo piazzamento per consolidare la squadra in vista delle stagioni successive.
Fedeli alla loro recente fama infatti, al termine della stagione 2010/11 il Wimbledon chiude il campionato al secondo posto, qualificandosi ai playoff promozione dove demolisce il Fleetwood Town (2-0 e 6-1) in semifinale prima di ritrovarsi davanti al Luton Town nella finale del City of Manchester Stadium. La partita, bloccata dalla tensione per la posta in palio, non offre spunti al di la di un palo colpito dal Luton all’87’. Si va ai supplementari dove lo stallo persiste, il Wimbledon ha l’occasione per vincere al 119’ ma Yakubu di testa spedisce a lato da posizione favorevole. Ai rigori il Wimbledon prevale 4-3. E’ un momento storico, la società fondata dai tifosi all’indomani del furto della loro squadra è promossa nei campionati professionistici a soli nove anni dalla fondazione, è un record, l’ennesimo e fanno cinque promozioni in nove anni.
Ma c’è dell’altro: il club ha sempre messo grande enfasi sul proprio ruolo di catalizzatore per attività sociali all’interno della comunità e sin dal 2004 ha istituito un programma per rendere accessibile il gioco del calcio a tutti.
Nel 2010 questo programma che offre la possibilità per bambini dai 4 ai 14 anni che vivono nella comunità, di svolgere attività sfruttando impianti e personale del club ha ricevuto la massima onoreficenza che la Federazione inglese assegna per questo tipo di attività. Il progetto di attività legato all’impegno sociale del Wimbledon all’interno dell’area in cui opera si è poi ampliato fino ad ottenere il riconoscimento del Primo Ministro per il grande contributo offerto dal club nei progetti di sviluppo di istruzione e insegnamento dello sport legati all’istruzione e all’insegnamento civico. Congratulandosi col direttore generale, il Primo Ministro ha affermato che ‘Lo staff del Wimbledon AFC non solo hanno restituito una squadra alla propria comunità, l’ha resa unita, dando la possibilità agli abitanti di avere una partecipazione diretta nel club e ha migliorato la vita di molte persone grazie all’impegno profuso nella creazione di attività a sostegno della popolazione.
Il calcio è un gioco di squadra e la gente di Wimbledon ha dimostrato dove si può arrivare quando non si va solo alle partite ma si partecipa direttamente alla vita del club. Congratulazioni al Wimbledon, ai suoi tifosi e sostenitori che hanno creato una squadra che appartiene alla comunità (in ogni senso) ed è passata di successo in successo.”
La soddisfazione è grande per i dirigenti del club che hanno mantenuto la loro identità di squadra locale, scalando i campionati e le attenzioni della società inglese dal parco locale fino ad arrivare ai campionati professionistici e al n.10 di Downing Street.
Le attività riprendono e la vita si preannuncia difficile nel campionato di IV divisione , League Two per chi segue il calcio solo dall’era di internet.
Infatti la stagione 2011/12 si chiude con un sedicesimo posto.
Difficile anche le ultime due con salvezza all’ultima giornata.
La stagione 2014/15 è un po più interessante, ci sono due partite in Coppa di Lega contro il MK Dons, la squadra generata dal ricollocamento del Wimbledon originale, una sconfitta per 3-1 in trasferta ed una memorabile vittoria per 3-2 (l’unica in quattro incontri) che non basterà per qualificarsi. Buono anche il cammino in FA Cup dove approda al 3rd round e soccombe davanti al Liverpool, eliminato da una doppietta di Gerrard entrato a metà secondo tempo in soccorso di una squadra che aveva corso più di un rischio fino a quel momento. Fu comunque una grande serata in un Kingsmeadow gremito all’inverosimile in un lunedì sera. Il campionato viene chiso da un’insoddisfacente 15° posto.
Arriviamo al 2015/16, la quinta stagione dal ritorno nei professionisti, una partenza men che mediocre relega la squadra sul fondo classifica,ma dopo Natale la squadra si riprende via via e chiude con una serie di 7 vittorie nelle ultime 10 partite che gli permettono di agguantare il 7° posto, l’ultimo disponibile per i playoff promozione. Avversario Accrington Stanley che ha chiuso al 4° posto mancando la promozione diretta alla differenza reti e come da tradizione, viene eliminato dai nostri in semifinale (1-0 e 2-2) il gol di Taylor nei supplementari del ritorno spedisce i gialloblu alla finale di Wembley, dove se la vedranno con il Plymouth Argyle.
Lunedì 30 maggio 2016, ultimo atto (per il momento) di una scalata ai vertici calcistici davvero rimarchevole. Wembley Stadium , periferia di Londra si gioca lo spareggio per la promozione dalla League Two alla League One, la Serie C inglese, orario pomeridiano e giornata di sole, calda. Moltitudini di tifosi si riversano verso il nuovo e moderno impianto, un dei ‘gioielli’ del calcio mondiali per giocarsi questo modesto (davanti a cotanta maestà) spareggio.
Ma la grandezza degli stadi è dovuta al pubblico che li riempie, seppur in abbinamento con le gesta delle squadre. Sono tanti per una partita del genere, tantissimi 57.956 paganti in Italia un pubblico da sogno per partite di Serie A. Supremazia per i sostenitori nero-verdi giunti in massa dalla Cornovaglia, circa trentamila, poco più di ventimila han seguito il Wimbledon per questa breve trasferta dal sud di Londra, il resto è neutrale, il colpo d’occhio splendido e all’altezza del palcoscenico.
Nel primo tempo i portieri sono poco impegnati, ad inizio ripresa una punizione di Carey per il Plymouth costringe Roos ad un difficile intervento. La partita continua priva di emozioni con una leggera supremazia del Wimbledon fino al 79’ quando su cross insidioso di Kennedy dall’out destro, Taylor insacca con un tocco preciso. 1-0!
Mancano 10’ al termine e il Plymouth prova a ricompattarsi e a ripartire, ma non c’è ritmo e il Wimbledon adesso controlla, si riporta in avanti all’88’ un gan colpo di testa di Akinfenwa (the beast) è salvato miracolosamente dal portiere, nel tentativo di contrastare Hartley, capitano del Plymouth si scontra con the beast e deve uscire in barella, ci sono 7 minuti di recupero i Pilgrims attaccano adesso a ondate nel disperato tentativo di pareggiare, rimangono ovviamente esposti e al 7’ di recupero su contropiede inevitabile,Azez viene atterrato in area e l’arbitro decreta un rigore inesistente si portano in tanti sul dischetto, tutti vogliono tirare questo rigore, la discussione che si protrae per un paio di minuti è vinta ovviamente da the beast Akinfenwa, vero centravanti di sfondamento che realizza spiazzando il portiere.
Giunge il triplice fischio che sancisce il risultato 2-0 e la promozione del Wimbledon in League One, sei promozioni in tredici anni e , surprise surprise, il prossimo anno due inedite gare in campionato con chi gli rubò la squadra quattordici anni fa e non è mai riuscito ad andare oltre a questo campionato a cui il rifondato Wimbledon è arrivato partendo dal fondo.
Well done lads!
Veri eredi della Crazy Gang, matti si , irriverenti, scorretti, tutto quello che volete ma così fantasticamente inglesi, in una parola veri.
Da gustarsi preferibilmente con un paio di pinte (o tre) di Fuller’s London Pride
In sottofondo:
Madness - Madness
For tomorrow - Blur
We’re a winner – Mother Earth
Nel frattempo il nuovo Ranking Fifa assegna valori che difficilmente corrispondono alla realtà...con Il Belgio secondo dopo l'Argentina dopo le mazzate all'Europeo. L'Islanda rimane dietro all'Austria (??)
RispondiEliminaPoi quando si va nelle retrovie troviamo l'Uzbekistan davanti alla Slovenia e St Kitts e Nevis che tallonano la Bulgaria, Swaziland molto davanti alla Georgia, Malta dietro alle Isole Cook e Maldive etc etc
Le classifiche che facevamo io e Clodoaldo 30 anni fa erano migliori, e più attendibili.
RispondiEliminaassolutamente Sir..assolutamente!!
EliminaClodoaldo
Intanto anche ieri sera qualche eco di ex-partite dal sapore europeo dantan, screditate nel 2016 a secondo turno preliminare Europa League il 14 luglio!?
RispondiEliminaBirkirkara 0-0 Heart of Midlothian
Hibernian 0-1 Brondby IF
Dinamo Minsk 1-1 St. Patrick's Athletic
Beroe St Zagora 1-1 HJK Helsinki
NK Maribor 0-0 Levski Sofia
Partizan Beograd 0-0 Zaglebie Lubin
KR Reykjavík 3-3 Grasshopper
Comunque le squadre brit (non inglesi) sono debolissime.
RispondiEliminaGallo sei una Leggenda Vivente
RispondiEliminaC
Sono loro che sono una leggenda.
EliminaUna gran storia.
Grande storia, veramente e grande insegnamento..in Italia inutile dirlo non si vedrà nulla di simile...e forse non si è mai visto o quasi se non negli anni 50 o 60
RispondiEliminaClodoaldo
Da teenager ero infatuato di Jones e Young della Crash Gang. Ora il mito è la Bestia.
RispondiEliminaUna bella storia di Football.
Charlie
Ovviamente volevo dire Crazy Gang anche se Crash visto i personaggi aveva il suo perché. ..
RispondiEliminaCharlie