venerdì, luglio 31, 2015
Luglio 2015. Il meglio.
C'è un concorso al MEI che premia il miglior blog privato italiano.
Se vi piace il Nostro blog votatelo e/o fatelo votare qua, grazie !:
https://www.facebook.com/musicletter.it/posts/10153486860843436
Siamo oltre la metà del 2015 e i titoli che possono ambire alla Top 10 del'anno sono sempre più numerosi. Tra gli stranieri Paul Weller Gaz Coombes, Selecter, Kamasi Washington, Noel Gallagher, Moment, D’Angelo, Bettye Lavette, Charlatans, Saun and Starr, Sleater Kinney, Pops Staples, Mighty Mocambos, Tobias Jesso Jr., Ryley Walker, The Suffers, Jon Spencer Blues Explosion, Sonics, Blur, Sandra Wright, Soul Motivators. The Slingshots, Saun & Starr, Kendrick Lamar, Anderson East, Speedometer, Mbongwana Star, Spitfires.
In Italia Cesare Basile, Salvo Ruolo, Gang, Mads, Big Mojo, Elli de Mon, Sycamore Age, Dellera, Mother Island, Kicca, Simona Norato, Gang, Nico, Randy Roberts, Strike.
ASCOLTATO
MADS - In soul
La mod band milanese tributa omaggio alle proprie radici soul e rhythm and blues con un ep omaggio con tre classici della tradizione "Black", registrati live in studio. "In the midnight hour" di Wilson Pickett, "Knock on wood" di Eddy Floyd e "Harlem Shuffle" di Bob & Earl (ripresa anche dai Rolling Stones) vengono riviste con piglio elettrico ed energico, conservando tutto il groove originale.
Scaricabile e/o ascoltabile qui: https://themads.bandcamp.com/
KAMASI WASHINGTON - Epic
MONUMENTALE triplo album d'esordio del saxofonista californiano che esplora, in maniera moderna, progressista, attualissima, un oceano di influenze, dal soul jazz di sapore 60's alla Herbie Hancock, ai classici John Coltrane e Charlie Parker, alle opere più contaminate di Miles (l’afro funk di “On the corner”) , il jazz rock alla Weather Report fino al free di Ornette Coleman, Sun Ra, Pharaoah Sanders, l’afro beat di Fela Kuti.
IMPRESSIONANTE, da studiare a fondo, qui c'è il FUTURO nel PASSATO.
MBONGWANA STAR - From Kinshasa
Dall'Africa arriviamo e all'Africa torniamo per ascoltare un SOUND NUOVO, avvolgente e sconvolgente.
Direttamente da Kinshasa, Redp, Democratica del CONGO mettono insieme il classico afro funk, la rumba congolese, le melodie sub Sahariane con techno, dub, elettronica ma anche ruvidi riff funk blues.
I giovani africani ascoltano rap, hip hop, pop africano e ce lo propongono alla loro maniera. In questo caso c'è tanto NUOVO per le nostre orecchie.
SLEAFORD MODS - Key markets
La loro formula che unisce iconoclastia lirica ad un minimalismo musicale tra duro hip hop e richiami alla prima wave più ostica (PIL e Fall in particolare) è sempre valida, caustica ed efficace ma si è purtroppo perso l’effetto travolgente del precedente “Divide and exit”.
L’album è sempre ad alti livelli ma prevedibile.
SPEEDOMETER - Turning back
Notevole nuovo album per la band inlgese con la voce di JAMES JUNIOR spesso protagonista.
Soul funk di prima qualità, spesso dalle parti di Stevie Wonder 70s', Jamiroquai e del miglior Acid Jazz.
SPITFIRES - Response
Se siete "restati" a QUEL sound che spaccava le casse dello stereo alla fine degli anni 70 e di cui erano portatori gruppi come Jam, Chords, Jolt, affondando le radici anche nel power pop, nei Buzzcocks, nei primi Clash, Vapors o nei più recenti Moment, Rifles o Ordinary Boys (che tornano soprattutto alla mente quando in mezzo a brani di duro pop rock riecheggiano sprazzi ska in levare), "Response" è il vostro album ideale per il 2015.
Potente, melodico, essenziale, il quartetto di Watford confeziona un album di debutto al fulmicotone, 13 brani per tre quarti d'ora di musica senza sosta, chitarra secca e aggressiva, ritmica sempre pulsante, una tastiera raramente protagonista ma sempre ben presente a sostenere l'impatto sonoro, voce gutturale e diretta (molto vicina al primo Weller), assoli brevi e minimali.
Alla fine c'è molto dei Jam di "All mod cons", "When you're young" , "Down in the tube..", con evidenza il riferimento più diretto e palese. Non un capolavoro che cambierà le sorti della musica ma un album verace, sincero, energico come da tempo non ne sentivamo.
ANDERSON EAST - Delilah
E’ di Nashville, bianchissimo, e ha registrato ai Fame Studios (quelli in cui sono passati nomi come Wilson Pickett, Aretha o Arthur Alexander).
Il fatto è che canta proprio come Wilson Pickett, suona soul e rhythm and blues, ruvide ballads che trasudano southern soul come da un album di Joe Tex, Sam & Dave o Bobby Blue Bland e che ha fatto proprio un GRAN BEL DISCO.
JERRY LAWSON - Just a mortal man
Jerry Lawson militava nei PERSUASIONS soul band dei 70's che arrivò al contratto discografico grazie a FRANK ZAPPA che li ascoltò PER TELEFONO (!!) e decise di produrre il primo album "Accappella" del 1970.
Decine di album, concerti ed esperienze dopo, JERRY, all'età di 71 anni (!!) debutta come solista con il pregevole "Just a mortal man".
Southern soul raffinato e di classe, dalle parti di Al Green, Solomon Burke, Bobby Blue Bland.
SONNY KNIGHT and the LAKERS - Do it live
Il 65 enne soul man firma un album live di una potenza spaventosa.
Soul funk che prende dal James Brown più incazzoso e hot dei 70's ma che gira anche dalle parti di blues e gospel. Inclusa una versione di “Day tripper” ultra black che vale da sola tutto il lavoro.
THE HAGGYS HORNS - Return of the Haggis
La band di Leeds (che ha suonato con gente come Jamiroquai, Martha Reeves, Any Winehouse) torna con un ottimo ep di tre brani a base di 70’s funk e acid jazz, calibratissimo, godibile, ballabile. Un gran bel sentire !
KENDRICK LAMAR - To pimp a butterfly
Terzo album per il rapper Usa e superbo lavoro in cui entrano funk, soul, hip hop e buona parte dello scibile black music (spesso dalla parti di Prince e lo Sly Stone dei 70’s).
Lavoro di ampia gamma sonora, pieno di citazioni e suggestioni. Ottimo.
GALACTIC - Into the deep
In circolazione da parecchio, da New Orleans con un nutrito gruzzolo di album alle spalle. Il nuovo album si avvale della partecipazione di una serie di ospiti tra cui Macy Gray e Mavis Staples e si fionda nel funk più deep e hor ma arrangiato e prodotto in chiave attualissima.
Da ascoltare.
TEENAGE TIME KILLERS - Greatest hits vol. 1
Hardcore e punk rock, estremismi vari con una serie di stars della scena da “prezzemolo” Dave Grohl a Jello Biafra, Nick Olivieri, Corey Taylor degli Slipknot e un po’ di altri. Non male ma nulla di che.
ASH - Kablammo!
Nell'anno del grande ritorno del brit pop un nuovo lavoro dei nord irlandesi Ash si inserisce con perfetto tempismo nel trend attuale. Attivi, tra alterne fortune e vari cambi di formazione, dal 1994, l 'ultimo album risale al 2007, anche se la band ha infestato di singoli (ben 26, uno per ogni lettera dell'alfabeto inglese) il biennio 2009/2010, non sempre riusciti e interessanti.
KABLAMMO! è invece un poderoso riaffermare il sound chitarristico che li ha sempre caratterizzati, senza troppi fronzoli, intriso di melodie pop, ritmiche serrate, pochi accordi diretti ed essenziali, in dodici brani per 40 minuti. Talvolta sembra di avvertite l'influenza (inconsapevole ?) dei Foo Fighters e mentre la con
clusione dell'album si adagia su atmosfere inaspettatamente languide e soft, basterebbe l'introduttivo, irresistibile, brano pop punk (e singolo) COCOON per giustificare il voto alto all'album.
STRIKE - Havana, Kingston, Ferrara, New York
Niente male il viaggio che ci propongono i ferraresi Strike (storica band attiva dal 1986 e tornata recentemente sulla scena dopo una lunga pausa): dai ritmi latini cubani a quelli caraibici giamaicani, al melting pot new yorkese, al nostrano gusto emiliano romagnolo. C'è di tutto dal ragamuffin allo ska, dal dub al funk al jazz al latin soul. Patchanka si chiamava una volta, la inventarono i Mano Negra e dalle nostre parti la ripresero Mau Mau e Casino Royale tra gli altri. L'album è perfettamente curato, grandi suoni, tanta attitudine e approccio sincero e adeguato, Un gioiellino.
I FARABUTTI - Supersex
I Farabutti si affidano ad una registrazione lo-fi e precaria per portare al mondo il loro ruvidissimo messaggio a base di garage punk e 60's beat, ma con un piglio attuale che se da una parte prende dal sound aggressivo dei Kinks dall'altro abbraccia Oblivians. Il tutto con testi dissacranti che razzolano in un immaginario 60's/70's delizioso.
TAME IMPALA - Currents
Delude il terzo capitolo della saga psichedelica Tame Impala. Lasciate chitarre e ruvida lisergìa si va verso gli anni ’80 pop elettronici a cui non mancano riferimenti al fulgido passato ma che fanno cadere il tutto in un magma piuttosto anonimo e impersonale.
ASCOLTATO ANCHE
VERUCA SALT (un buon album, giusto tiro, grunge pop dalle parti di Breeders e Juliana Hatfiled/Blake Babies), REFUSED (ritorno lungamente atteso, non male, molto RATM, un po’ scontato), EZRA FURMAN (rock n roll un po’ Dylan, un po’ J.Thunders, non male), WHITE REAPER (hanno un po‘ dei Clash, Alarm, Buzzcocks ma l’album non decolla mai), IN VINO VERITAS (band lombarda, terzo album e grande varietà di suoni, dal punk rock al folk, cantautorato, psichedelia. Personali e interessanti), BILAL (soul contaminato ma non molto convincente), SAM REED (buon soul contaminato da tanto rock), HEY ELBOW (mille influenze pe questo esordio dalla prolifica Svezia tra wave, elettronica, tribalismo e altro. Non male), TITUS ANDRONICUS (doppio CD di punk “sinfonico” (...) tra SLF, Clash, Husker Du, arrangiamenti glam rock, intermezzi accappella..strano e originale ma eccessivo).
LETTO
RODDY DOYLE - La musica è cambiata
Torna il protagonista di The Commitments, Jimmy Rabbitte ed è un nuovo tripudio di musica, riferimenti colti e particolari al Nostro sound, battute irresistibili. Il clima è però cambiato, Jimmy ha un tumore e sta lottando (a suon di musica giusta e di nuovi progetti) contro il male.
Come sempre Doyle è una lettura gradevole e divertente, spassosa e easy anche se su questo nuovo lavoro pesa, in ogni pagina, l'ombra mortifera della malattia, disturbante e abrasiva.
Comunque consigliato.
DAVIDE CAPRELLI - Lenny Kravitz - God is love
LENNY KRAVITZ è tra i personaggi musicali più trasversali in circolazione: tra verace interprete di un vintage soul rock in bilico tra 60's e 70's e un abile "mercante" di immagine che si è saputo imporre nelle classifiche con un sound talvolta di lieve spessore.
Probabilmente la verità sta nel mezzo ma la figura che emerge da questa buona biografia ci rende un artista innamorato della musica a 360 gradi e in possesso di un grande talento.
Ovviamente il libro è infarcito di aneddoti ed episodi più che interessanti e ci aiuta a scoprire il Lenny Kravitz meno personaggio pubblico e più artista.
Il tutto completato da un ricco booklet fotografico.
Un paio di appunti vanno riservati a quando il libro si ferma in lunghe sfilze di date di sicuro valore statistico per il fan ma trascurabili e "pesanti" per il normale appassionato ma soprattutto alla tirata neocatecumena finale sui messaggi cristiani nei testi di Lenny (fervente credente) che appaiono fuori luogo soprattutto per un lettore poco incline alla religione.
COSE & SUONI
“RevoLuce” è il nuovo album di Lilith and the Sinnersaints con cui suoniamo ad Imperia domenica 2 agosto.
www.lilithandthesinnersaints.com
https://www.facebook.com/LilithandtheSinnersaints
Mie recensioni quotidiane su www.radiocoop.it
IN CANTIERE
Il 7 agosto a Cittadella Marittima (GR) presento la bio su Paul Weller e di nuovo i l6 settembre a Vimercate (MI), il 12 settembre a Bologna di nuovo Rock n Goal.
giovedì, luglio 30, 2015
Get Back. Dischi da (ri)scoprire
Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back
VANESSA PARADIS - s/t
Nel 1992 Lenny Kravitz prende tra le braccia (letteralmente) Vanessa Paradis, le produce suona e compone un nuovo album e la porta al top delle classifiche. E’ puro 60’s pop, fatto con classe e gusto infinito (inclusa anche una buona versione pop di “I’m waiting for my man” dei Velvet Underground) tra Beatles, Hollies, Sonny and Cher. e’ ovviamente un album DI Kravitz confezionato per la vocina di Vanessa e alla fine il risultato è gradevole, cool e molto godibile anche oggi.
THE NOTATIONS - Still here - 1967 to 1973
Provenienti dalla Chicago di fine 60’s ritroviamo una preziosa raccolta di alcune delle gemme che hanno lasciato sparse e ormai purtroppo dimenticate. E’ pura soul music sulla stessa lunghezza d’onda degli Impressions o dei Tempations pre svolta psych. Immensa vocalità che accarezza soffice eccellenti soul ballads o brani più impetuosi spesso in odore di atmosfere Northern (vedi la bellissima “Trying my best to find her”) o funk (“Gonna get ready”).
NOUVELLE VAGUE - s/t
Geniale idea ebbero i Nouvelle Vague nel 2004 a riprendere in chiave lounge e bossa una serie di piccoli e grandi classici del punk rock, hardcore e new wave.
E sentirsi “Too drunk too fuck” dei Dead Kennedys in versione sex lounge o “Guns of Brixton” e “Love will tear us apart” come se uscissero da un album di Astrud Gilberto è davvero divertente e piacevole. Ce n’è anche per PIL, Tuxedomoon, XTC (riuscitissima la trasformazione di “Making plans for Nigel”), Undertones (difficile accettare la 2teeneage kicks” bossa però...).
Alla fine l’effetto è scontato e prevedibile ma rimane un album essenziale per un party con i fiocchi.
lunedì, luglio 27, 2015
The Beaulieu Jazz Festival 1960 - Free beer for the working man
Esattamente (più o meno) 55 anni fa la terza edizione del Beaulieu Jazz Festival, svoltasi il 30 luglio 1960, nell'omonima località al Lord Montagu fu funestata da una serie di scontri tra giovani spettatori e polizia che sfociarono in arresti vari, una campagna stampa feroce contro i nuovi "beatniks" e in 39 feriti di cui tre portati all'ospedale, il piano di Bill Acker, che stava suonando, cadde dal palco sfondato dai ragazzi che lo avevano invaso mentre volavano sedie ovunque..
Il festival era trasmesso in diretta TV dalla BBC, che interruppe immediatamente le riprese .
Pare che ci fosse già una certa tensione tra i fans del BeBop (i Mod-ernisti) e quelli del jazz tradizionale, i Trads, ma il tutto scoppiò per un banale incidente nel momento in cui un ragazzo salì sul palco e, cosa inaudita per i tempi, prese il microfono urlando FREE BEER FOR THE WORKING MEN.
L'affermazione fu colorata di significati politico/sociali, i giornali accusarono i fomentatori di questa clima rivoltoso (vedi ritaglio): Jack “The Hobos’ Prophet” Kerouac, Allen “The Hate Merchant” Ginsberg; William “The Ex-Drug Addict” Burroughs, Gregory “The Crank Poet” Corso che con i loro scritti e il loro nuovo stile portavano i giovani beatniks alla perdizione.
In realtà fu probabilmente solo una trovata di un ubriaco.
Un particolare molto curioso è la presenza al Festival di un giovanissimo beatnick, futuro Mod, ROD STEWART (lo si vede con zaino, chitarra e sinbolo della pace in questo brevissimo filmato, dal 14° secondo: https://www.youtube.com/watch?v=Wm_fswB3QrE
Il suo ricordo è altrettanto curioso e particolare: "Avevo sedici anni quando andai al festival, mi intrufolai con alcuni amici da un tubo delle fogne ! E fu lì che persi la mia verginità con una donna ben più vecchia (e larga) di me che mi accalappiò nella tenda della birra. Quanto più vecchia fosse non lo so ma abbastanza per restare parecchio incazzata dalla brevità dell'esperienza !"....
domenica, luglio 26, 2015
Sanzhi Pod City
La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia o comunque estremi.
I precedenti post:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo
Concepite come case di vacanza, riservate in particolare ai militari americani di stanza nell'Estremo Oriente, le case di Sanzhi Pod City, a Taiwan, sono famose per la particolarissima architettura futuristica.
Le costruzioni iniziarono nel 1978 ma i lavori furono interrotti nel 1980 dopo una lunga serie di incidenti e suicidi avvenuti in loco (c'è chi li attribuisce alla maledizione di un antico Dragone Cinese in pietra che fu distrutto per far posto al nuovo caseggiato e chi al fatto che sorsero su un luogo in cui erano sepolti dei soldati olandesi).
In realtà il progetto, seppur curioso, era dispendioso e probabilmente poco apprezzato dai potenziali fruitori. Gli edifici erano verdi ad ovest, rosa ad est, blu al sud e bianchi al nord.
Tra il 2008 e il 2010 i lsito è stato completamente demolito per far spazio ad un centro commerciale e ad un parco acquatico.
venerdì, luglio 24, 2015
Lenny Kravitz - God is Love di Davide Caprelli
LENNY KRAVITZ è tra i personaggi musicali più trasversali in circolazione: tra verace interprete di un vintage soul rock in bilico tra 60's e 70's e un abile "mercante" di immagine che si è saputo imporre nelle classifiche con un sound talvolta di lieve spessore.
Probabilmente la verità sta nel mezzo ma la figura che emerge da questa buona biografia ci rende un artista innamorato della musica a 360 gradi e in possesso di un grande talento.
Ovviamente il libro è infarcito di aneddoti ed episodi più che interessanti e ci aiuta a scoprire il Lenny Kravitz meno personaggio pubblico e più artista.
Il tutto completato da un ricco booklet fotografico.
Un paio di appunti vanno riservati a quando il libro si ferma in lunghe sfilze di date di sicuro valore statistico per il fan ma trascurabili e "pesanti" per il normale appassionato ma soprattutto alla tirata neocatecumena finale sui messaggi cristiani nei testi di Lenny (fervente credente) che appaiono fuori luogo soprattutto per un lettore poco incline alla religione.
The Spitfires - Response
Se siete "restati" a QUEL sound che spaccava le casse dello stereo alla fine degli anni 70 e di cui erano portatori gruppi come Jam, Chords, Jolt, affondando le radici anche nel power pop, nei Buzzcocks, nei primi Clash, Vapors o nei più recenti Moment, Rifles o Ordinary Boys (che tornano soprattutto alla mente quando in mezzo a brani di duro pop rock riecheggiano sprazzi ska in levare), "Response" è il vostro album ideale per il 2015.
Potente, melodico, essenziale, il quartetto di Watford confeziona un album di debutto al fulmicotone, 13 brani per tre quarti d'ora di musica senza sosta, chitarra secca e aggressiva, ritmica sempre pulsante, una tastiera raramente protagonista ma sempre ben presente a sostenere l'impatto sonoro, voce gutturale e diretta (molto vicina al primo Weller), assoli brevi e minimali.
Alla fine c'è molto dei Jam di "All mod cons", "When you're young" , "Down in the tube..", con evidenza il riferimento più diretto e palese.
Non un capolavoro che cambierà le sorti della musica ma un album verace, sincero, energico come da tempo non ne sentivamo.
giovedì, luglio 23, 2015
Intervista a Monica Franceschi
La rubrica INTERVISTE rvolge da oggi la sua attenzione anche ad Artisti non necessariamente musicisti.
Incominciamo con MONICA FRANCESCHI la cui carriera è particolarmente interessante da ascoprire.
Le altre interviste sono qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Le%20interviste
Hai un'adolescenza piuttosto particolare ed interessante da raccontare come artista
A 13 anni un critico d’arte amico di famiglia si propose come mio tutore, e mi ritrovai in una situazione analoga agli odiosi Talent di oggi.
Se dipingevo quello che lui diceva vincevo i concorsi ma se provavo con qualcosa di mio, veniva letteralmente distrutto all’istante.
Ho resistito 2 anni per non deludere le aspettative dei miei genitori, ma non poteva durare, non erano mie creazioni, non era etico e mi sentivo confusa. Sicuramente nel mondo dell’arte c’erano realtà migliori, ma io ero capitata in quella sbagliata e decisi di non fare più mostre allontanandomi da quell’ambiente.
Inoltre desideravo essere indipendente economicamente e mi serviva un lavoro per farlo. Così un mese dopo la maturità artistica iniziai a lavorare come grafica e illustratrice per la Malipiero Editori.
Dopo 3 anni mi licenziai perchè volevo raccogliere più esperienze possibili nel campo della comunicazione, tentare la strada della pubblicità e lavorare nella musica.
Usai il mese di agosto per creare un portfolio e a settembre iniziai a collaborare con le più importanti agenzie di pubblicità e alcune etichette discografiche.
Red Ronnie è spesso visto poco favorevolmente da alcuni, piuttosto benevolmente da altri.
Tu ci hai lavorato a lungo e ce ne puoi dire di più.
Prima di tutto ci tengo a sottolineare che la mia esperienza professionale alle sue dipendenze è stata la più importante, ho imparato molto perché lui è un esperto di comunicazione ed è stato un pioniere dei nuovi media sul web.
Mi sono presentata nel suo studio televisivo con i miei disegni quando avevo 15 anni, accompagnata da mio padre e iniziai subito a collaborare per lui, prima con disegni per le sue fanzine, poi creando i loghi dei programmi, fino a diventare parte del suo staff a tempo pieno.
Collaboravo sia alle sue pubblicazioni editoriali con RCS Libri sulla musica degli anni 50/60/70 che ai suoi programmi televisivi.
I media tendono a etichettarlo perché quello che fa è così fuori dagli schemi che disturba.
Il suo obiettivo è sempre stato quello di dare voce a chi non ce l’ha, concentrandosi sulla persona, piuttosto che sull’aspetto economico o cosa fa audience.
L'intrattenimento è degenerato, oggi su un divano la gente si diverte a guardare esseri umani litigare su un'isola dove hanno scelto di andare a soffrire la fame, quando la maggioranza ci arriva sovrappeso!
Io credo che Red Ronnie invece, nel suo canale RoxybarTV, stia ricostruendo l'educazione all'intrattenimento: cosa è sano vedere.
Non puoi omettere qualche aneddoto dei tuoi numerosi incontri (da Bowie a Elvis Costello)
Mentre assistevo all’intervista che Red Ronnie fece a David Bowie nel 1987, ho approfittato facendo a David il ritratto in tempo reale, era molto incuriosito e ovviamente ha voluto tenerlo.
Elvis Costello è uno dei miei artisti preferiti, diventò amico di Red e ogni volta che era in Italia telefonava per venire a trovarlo nel programma. La prima volta è venuto per promuovere “All this useless beauty” e durante il sound check, Elvis ci chiese quanto tempo aveva a disposizione, eravamo solo noi della redazione e i tecnici, la risposta fu scontata e ci suonò l’intero album.
Importante anche la tua attività come grafica nella musica: fare una copertina per Zucchero ("Miserere") non è da tutti.
Infatti non ci credevo nemmeno io!
Lavoravo già per il suo management (gestito da un grande talento nel settore: Michele Torpedine) che mostrò da subito grande fiducia nel mio lavoro.
Così mi proposero all’artista per il logo del fanclub.
Per prepararmi all’incontro, lessi in pochi giorni un paio di libri sul Blues, Soul e Gospel, oltre a conoscere già tutti i nomi dei musicisti che avevano lavorato o suonato con lui.
All’incontro portai le mie proposte del logo per il fanclub, ma invece del mio portfolio, decisi di prendere alcuni album degli artisti ai quali mi sarei ispirata se mi fossi occupata dell’artwork per il suo nuovo album.
Non so come, ma da quel meeting ottenni l’incarico. Ho sempre pensato che per lavorare con un artista sia più importante far capire che conosci e ami la sua musica piuttosto di quanto tu possa essere bravo nella grafica.
È stato bellissimo lavorare in ogni suo progetto a cui ho potuto partecipare.
Per la limited edition di Miserere, Zucchero mi diede carta bianca nella realizzazione del packaging, ovviamente sono stata supportata dal suo management, ma Zucchero vide il lavoro finito e già stampato, soltanto la sera della presentazione ai giornalisti e ne fu entusiasta!
Permettimi una parentesi: avrei potuto farlo anche gratis, invece sono stata pagata e anche molto bene!
Ho iniziato a lavorare il mese dopo il diploma e sono sempre stata retribuita con contratti regolari e indeterminati, non ho mai lavorato gratis o con stage o apprendistato.
Oggi invece è uno schifo, ogni forma di sfruttamento giovanile dovrebbe essere eliminata, li rende insicuri e li sfrutta in modo subdolo.
Il lavoro gratis dovrebbe essere illegale come il lavoro nero.
Scratch my vinyl è un altro progetto molto particolare e originale (anche Paul Weller ha apprezzato)
Mio fratello, Achille, ex DJ (AkiTune), ha un negozio di dischi (Disco d’Oro) e gli capita spesso di comprare interi stock da privati, talvolta li vendono perché hanno bisogno di soldi e io non riuscivo a sopportare l’idea di gettarli.
Così mentre stavo creando un pannello decorativo, vidi una strana forma in un graffio, come spesso succede osservando le nuvole. Da lì è nata l’idea di creare ritratti disegnandoli con graffi, trasformando il danno in uno strumento creativo.
Cerco sempre di vedere le cose da diversi punti di vista.
La mia prima collezione l’ho chiamata “I always wanted to cut a record”, poi in occasione del tour 2015 di Paul Weller, l’artista che preferisco in assoluto, ho deciso di rendergli omaggio creando una serie dedicata a lui e alla sua band che ritengo essenziale nel successo dei suoi live.
Ho chiesto al mio amico Flavio conosciuto come Cpt.stax, di consegnarli a Weller e sono stata sorpresa e felice di ricevere i tweet di ringraziamenti da ogni componente della band incluso Weller tramite la sua bellissima soulmate Hannah, lei è speciale fa molto per i fan di Weller, è la moglie ideale che ogni rockstar vorrebbe, anzi, dovrebbe avere.
Hai avuto anche un'importante esperienza con l'ambito video
Si quando stavo ancora sperimentando quale strada prendere mi sono buttata in un video.
La mia idea era di creare un video-quadro musicale che andasse in loop in un tv, poi con vari soggetti e più monitor, li pensavo appesi alle pareti come quadri in costante movimento.
Il video realizzato in pellicola, è una sequenza di disegni e vinse il primo premio a Castrocaro nel concorso annuale del fotogramma d’oro indetto dall’associazione FNC Cinevideoautori. Che progetti hai in cantiere ?
Bhé, mi piace definirmi multitask, poiché seguo diverse attività come freelance, alcune delle quali nel mondo della musica, ma la principale è di sicuro quella di Visual Communication Specialist, collaboro con web agency, agenzie di comunicazione, studi grafici, o clienti diretti, realizzo copertine di album non più per le label che, ahimé, non supportano più gli artisti, ma direttamente per l’artista o la band.
Voglio anche ampliare il progetto dei vinili, vorrei realizzare una mostra con annesso evento musicale: che coinvolga un DJ che usa i miei vinili, perché sì, si possono ancora suonare, ovviamente saltano ma l’effetto è molto interessante. Includerei anche un intervento live acustico, di un artista emergente in linea con la musica degli artisti rappresentati nei ritratti, che potete nel sito dedicato: www.scratchmyvinyl.com
La domanda che faccio a tutti/e: una lista di dischi per l'isola deserta
Per non fare affondare l’isola devo eliminare una buona fetta del passato “the past belongs to the past”. Quindi porterei “solo”:
gli ultimi 5 album di PAUL WELLER
Brutal Youth + The Delivery Man – ELVIS COSTELLO
Wise Up Ghost - ELVIS COSTELLO AND THE ROOTS
The Man Who Sold The World + Heroes + Hearthling - BOWIE
Tutti i 6 album dei BLACK ANGELS (li adoro)
On An On - SYD ARTHUR
I due album capolavoro dei FLEET FOXES
How Things Are – ANDY WHITE
Kveikur + Takk + quello con gli uomini nudi in copertina dal titolo impossibile – SIGUR ROS
For Now I am Winter - OLAFUR HARNALDS
Hardcore Will Never Die, But You Will – MOGWAI
Those Who Tell the Truth Shall Die – EXPLOSIONS IN THE SKY
In Rainbows - RADIOHEAD
Black Sands Remixed - BONOBO
Hard Believer – FINK
The Cautionary Tales of Mark Oliver Everett – THE EELS
Kindness of the World + Civilians – JOE HENRY
Out of The Game + Release The Stars – RUFUS WAINWRIGHT
Burst Apart – THE ANTLERS
Helplessness Blues – FLEET FOXES
Carrie & Lowell – SUFJAN STEVENS
Wildflower Way + Echoes of Summer – THE VALS
Mindwaves – THE MOONS
Abandoned Shopping Trolley Hotline – GOMEZ
Mezzanine – MASSIVE ATTACK
At Folsom Prison – JONNY CASH (è sempre presente)
Uno qualsiasi di – HENDRIX (anche lui è presente)
Album omonimo - MONTE MONTGOMERY
Spaceboy - VINCE (Vince Pàstano)
Miserere – ZUCCHERO
Infine qualcosa dei JURASSIC 5, ODDISSEE, SOUL II SOUL, ARRESTED DEVELOPMENT, HAROLD MELVIN & THE BLUE NOTES, perché sull’isola c’è sicuramente tempo per ballare!!!
mercoledì, luglio 22, 2015
I soliti ignoti e il jazz
Nel 1958 Mario Monicelli dirige I Soliti Ignoti, che arriverà alla candidatura all'Oscar come miglior film straniero.
Film favoloso ed epocale con Totò, Mastroianni, Gassman, Claudia Cardinale, Murgia.
E' il primo film della storia del cinema italiano a proporre una colonna sonora interamente jazz, composta da Piero Umiliani al suo debutto come compositore per il cinema.
Umiliani compone una colonna sonora innovativa con quattro diversi temi musicali che esaltano di volta i volta i vari strumenti: dramma (tromba e sax), thrilling (piano e vibrafono), parte romantica (solo sax contralto) sentimentale (clarinetto) sono a grandi linee le "quattro parti" musicali, intrecciate con brillanti temi e sottotemi di raccordo.
“… al cinema erano in pochi a suonare il jazz, forse Piccioni in qualche tema.
Il mio primo film fu I Soliti Ignoti di Mario Monicelli, e mi fu chiesta una musica allegra e jazzata. Presi il lavoro molto alla leggera, proposi dei temi che avevo già composto, li feci sentire al regista e in soli quindici giorni avevo pronta la colonna sonora.
Il film stentava a trovare una distribuzione e tutto faceva supporre che non avrebbe avuto alcun successo, invece quando uscì fece il botto…” (da Il Giaguaro).
Grazie al successo ottenuto Dino Risi, Luigi Comencini, Camillo Mastrocinque, Nanni Loy e Luigi Zampa affideranno a Umiliani la colonna sonora delle loro nuove produzioni.
Ma il culmine sarà raggiunto l'annno dopo con l'Audace Colpo dei Soliti Ignoti dove protagonista è la tromba di Chet Baker.
Il jazz entra definitivamente in Italia come musica popolare (o quasi).
Fonti: http://www.umiliani.com/
martedì, luglio 21, 2015
Ruggeri e Negroni
Enrico Ruggeri canta la pubblicità dei salumi Negroni ("Le stelle sono tante milioni di milioni la stella di Negroni vuol dire qualità").
Ed è stato sommerso di critiche e sfottò a causa di una presunta mancanza coerenza artistica.
Lui ha risposto «Ho prestato la voce ad uno spot pubblicitario, cantando uno slogan ‘storico’ appartenente alla mia infanzia e a quella di tutti i miei coetanei. Quasi tutti quelli che mi hanno scritto di sono dimostrati divertiti.
C’è stata una piccolissima percentuale di duri e puri che invece ha manifestato dissenso, quasi che la cosa fosse “dequalificante” per un musicista che si proclama serio».
Il denaro «è indipendenza creativa, consente di poter scegliere come realizzare i proprio dischi e come scrivere libri e articoli, quali trasmissioni condurre e così via, lavorando così più per scelta che per bisogno.«Per ottenere e difendere la mia onestà intellettuale posso anche prestare la mia voce. Senza vendere la mia anima".
https://www.youtube.com/watch?v=84Wk_OA3Rd0
lunedì, luglio 20, 2015
Firma copie
Si stanno sempre più diffondendo i cosiddetti firmacopie in store ovvero l'opportunità per il fan di incontrare (per pochi secondi) il proprio "artista" di riferimento, di farsi firmare il CD, appena acquistato nel negozio dell'evento, e magari addirittura un selfie.
Una pratica particolarmente diffusa in Italia (più che altrove) che permette all'artista di realizzare picchi di vendite che vanno a conteggiarsi nelle classifiche alle altre.
Talvolta sono migliaia i fans che si radunano nel negozio e altrettante le vendite dell'ultimo album (e non solo).
Un breve tour nei negozi, concentrato in una settimana di rilevamenti delle vendite, può far schizzare l'album in alto nelle charts con relativo, importantissimo, ritorno mediatico e promozionale.
Una delle ultime trovate per, annaspando disperatamente, mettere un'ennesima pezza al mercato disocgrafico in costante crisi e discesa.
domenica, luglio 19, 2015
La Rinconada, Perù
La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia o comunque estremi.
I precedenti post:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo
La Rinconada è una piccola cittadina che sorge sulle pendici dell’omonimo ghiacciaio, a oltre 5.100 metri di altitudine in Perù.
Viene considerato il centro abitato più alto del mondo.
Con la scoperta di ingenti giacimenti d’oro, la compagnia mineraria ’Corporación Ananea’ selezionò un gruppo di persone in grado di resistere alle condizioni di scarsa ossigenazione dell’area, che nel corso degli anni si è via via affollata di persone alla ricerca di fortuna rendendo però La Rinconada un luogo dove le condizioni igieniche e sanitarie sono estreme, mancando acqua corrente, fogne e un sistema di smaltimento dei rifiuti (oltre all'assenza di ospedali, scuole, polizia e qualsiasi forma istituzionale) .
Ci sono solo alcuni "bagni pubblici" (sorta di buche scoperte...) e non esiste riscaldamento nè a gas nè a legna: si utilizzano solo diverse coperte sovrapposte.
La spazzatura, l'odore nauseante, infezioni respiratorie e malattie polmonari, oltre a quelle generiche e indotte dalla mancanza di igiene sono frequentissime.
A cui si aggiunge l'uso del mercurio, cancerogeno, per la separazione dell’oro dalle rocce, il tutto scavando spesso senza guanti e senza maschere e usando attrezzature vecchie e pericolose.
I rari luoghi di "ritrovo" sono pericolosi a causa della diffusione dell'alcolismo e la prostituzione, spesso minorile è dilagante.
Il sistema di pagamento più usato è il “cachorreo” attraverso cui si lavora gratis 30 giorni di fila e il 31esimo è consentito portare a casa tutto il materiale minerario possibile, perando che possa contenere oro a sufficienza per coprire il mese di lavoro.
Il clima de La Rinconada ha una temperatura media annuale leggermente inferiore allo 0, con picchi fino a -20°C e massime di +15.
sabato, luglio 18, 2015
Prossimamente
Il 2 agosto con LILITH and the SINNERSAINTS suoniamo all'Anfiteatro Diano Gorleri a Imperia/Oneglia.
https://www.facebook.com/events/1459695194347120/
Il 7 agosto invece sono a presentare L'Uomo Cangiante, la bio su PAUL WELLER a CIVITELLA MARITTIMA (Grosseto).
Presentazione che si ripeterà il 6 settembre a Vimercate (Milano).
Il 12 settembre invece torno con Rock n Goal a Bologna in una situazione molto particolare...su un RING.
Vedi dettagli qui: http://www.boxeoliterario.com/
Infine se ancora non lo avete fatto, spingete il blog in questa competizione che premierà il miglior blog italiano (al momento il Nostro è al terzo posto...)
https://www.facebook.com/musicletter.it/posts/10153486860843436
giovedì, luglio 16, 2015
La decima vittima
Il cinema di fantascienza non ha mai goduto, con alcune eccezioni, di particolare salute in Italia, riducendosi il più delle volte a rappresentazioni comiche, goliardiche, macchiettistiche.
Senza contare che la mancanza dei mezzi scenografici hollywoodiani non hanno mai favorito una resa sufficientemente credibile.
Tra le suddette eccezioni c’è “La decima vittima” , del 1965, firmato da Elio Petri (che troverà poi il successo con l’immortale “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” cinque anni dopo), film visionario che tra satira e critica alla società moderna, ipotizza un futuro in cui per regolamentare la violenza e dare sfogo agli istinti aggressivi, evitando che possano degenerare in guerre, viene istituita a livello mondiale una gara, la Grande Caccia, a cui partecipano due individui, il Cacciatore e la Vittima.
Tutti possono iscriversi, ma la creazione delle coppie cacciatore-vittima è affidata a un computer.
Da qui si sviluppa una competizione tra una magnifica Ursula Andress e un biondo/castano (...) Marcello Mastroianni.
In mezzo anche un’altrettanto bella Elsa Martinelli.
Ma l’aspetto più interessante è la trasposizione scenografica in un futuro immaginato come lo era nei 60’s, tra Pop Art, Op Art, stupendi vestiti, arte concettuale e proto psichedelia.
http://www.dailymotion.com/video/xq3oct_10th-victim_shortfilms