giovedì, aprile 30, 2015
Aprile 2015. Il meglio
Ad un terzo del 2015 un po' di nomi candidati alle top 2015.
Tra gli stranieri Gaz Coombes, Noel Gallagher, D’Angelo, Bettye Lavette, Charlatans, Sleater Kinney, Pops Staples, Mighty Mocambos, Tobias Jesso Jr., Ryley Walker, The Suffers, Jon Spencer Blues Explosion, Sonics, Blur.
In Italia Cesare Basile, Salvo Ruolo, Gang, Mads, Big Mojo, Elli de Mon, Sycamore Age, Dellera, Mother Island, Kicca, Simona Norato, Gang, Nico, Randy Roberts.
ASCOLTATO
WORKING VOODOO CLUB - Do it all night/It’s your voodo working
THE MIGHTY TYPHOONS - Take five/Get the money/The snake
Due 45 giri dall’ Olanda ma con un anima e un cuore che pulsano molto più a sud e precisamente a Taranto da dove proviene Fabrizio Carrieri, prime mover della scena mod italiana, ex leader di Steady Beat e The Act.
Due progetti piuttosto diversi ma con le radici ben piantate nei gloriosi 60’s.
Hammond mod jazz beat strumentale quello dei MIGHTY TYPHOONS, dalle parti di Brian Auger, Herbie Mann, Jimmy Smith, JTQ, con una bellissima cover di “Take five” di Dave Brubeck.
I WORKING VOODO CLUB bazzicano invece i meandri fangosi di un rock n roll malato che scava negli anni tra i 50’s e i 60’s con tanto blues e rhythm and blues, tra Dr.John, swamp, John Lee Hooker, con un’ottima sezione fiati a tessere le fila.
Vinile fragrante che si può trovare presso www.tardam.com
BLUR - The magic whip
L'album non delude le aspettative, la band è in forma, i brani ottimi, c'è molta immediatezza e si sente la spontaneità in molti episodi. Non lo considererei un capolavoro nè un album per cui gridare al miracolo ma un ottimo lavoro dove ritroviamo un intricato filo conduttore che lega la tradizione Blur ai nuovi orizzonti sperimentali intrapresi da Albarn all'estro folle di Coxon.
IL tutto attraverso BUONA MUSICA.
E' sufficiente.
JON SPENCER BLUES EXPLOSION - Freedom tower
Con Jon Spencer non si sbaglia mai: energia, sporcizia e grande tiro !
Non fa eccezione “Freedom tower” che raccoglie anche un nerissimo lascito funk, quello più aspro contaminato dalle ruvidezze post 77.
Spazza via la blackness di Jack White e ci porta nei sotterranei più luridi di New York. Ottimo album !
THE SONICS - This is the Sonics !
Difficile credere alla potenza e alla freschezza di un album del genere (il primo per la storica band di “Cinderella” e “Psycho” dal 1967 !). I 70enni garage rockers tirano fuori un selvaggio disco di ruvidissimo rock n roll con rifacimenti al fulmicotone di “Don’t need no doctor” o “Leaving here”. Chitarre abrasive, piano martellante , sax demoniaco. Grandissimi !
THE BLUEBEATERS - Eberybody knows
Perduto per strada Giuliano Palma i Bluebeaters ripartono dalle radici, dall'original ska che investe e trasforma una serie di brani conosciuti e oscuri tratti da una gamma infinita di influenze (dal pop punk degli Undertones di "Teenage kicks" all'algida elettronica dei Kraftwerk di "The model", al plastic pop di "Toxic" di Britney Spears, alla musica totale dei Traffic di "Glad" tra i tanti) in un momento di festa totale e caldissima.
La formula è scontata e prevedibile ma il risultato è irresistibile e diventa impossibile restare fermi. Ci sono anche omaggi diretti alle fonti di ispirazione Blue Beat/Ska dei primi 60's , brani di Springsteen, Tenco, Oasis, omaggi "nascosti" ai Clash, Smiths, Neil Young. Divertimento assicurato.
RANDY ROBERTS & the CAPITAL STROKES - CS
All'esordio con un grande album FUNK SOUL, Randy Roberts arriva da Roma con i suoi CAPITAL STROKES, è il figlio dell'immenso Rocky Roberts e del padre ha preso tutto il SOUL, una grande voce e un gusto per i grooves più travolgenti.
La band fa faville e l'album "CS" spacca !!!
THE SUFFERS - Make some room
Un brillante e scintillante ep d’esordio di quattro brani per la giovane band di Houston che segue le orme di Sharon Jones (la voce di Kam Franklin le si avvicina spesso) con un soul avvolgente ma che sa essere anche grintoso e speditissimo (nel travolgente disco funk soul di “Gwan”) o intensamente bluesy (gli oltre 7 minuti di “Giver”).
In attesa del primo album che potrebbe essere un top dell’anno.
http://www.thesuffers.com/
PETE WILLIAMS - Roughnecks and roundabouts
L’ex bassista dei Dexy’s Midnight Runners e Bureau torna con un buon album solista dove ripercorre i sentieri dei due gruppi madre tra soul bianco, pop e buone ballate bluesy con una voce che spesso si avvicina a Kevin Rowland.
Alle tastiere riluce la classe di Mick Talbot.
BLUEY - Life between the notes
Lui è il leader degli Incognito in veste solista con un raffinato album di soul disco funk, tra Steely Dan, Donald Fagen, la band madre, il Joe Jackson di “Night and day”, Jamiroquai.
Fresco, facile, ballabilissimo, soulfull !
BIG MOUNTAIN COUNTY - Breaking sound
La band romana dopo una lunga serie di date (anche in Europa) approda all'esordio a 33 giri (come si diceva una volta) con un corposo lavoro chitarristico, ruvido ma allo stesso tempo cristallino che riporta immediatamente al gusto che fu caro ai Dream Syndicate e al cosiddetto Paisley Underground di metà 80s' che a sua volta mutuava l'ispirazione da Byrds, Velvet Underground e dalla psichedelia americana tardo 60's. Arrangiamenti essenziali e diretti, grande attitudine e brani a livello compositivo di serie A.
LOVERS KEY - Here today come tomorrow
Un album a base di Northern Soul, Soul, Rhythm and Blues.
Retro 60's pop delizioso e perfettamente CONFEZIONATO.
E' bello ascoltarlo, i protagonisti sono sinceri amanti del genere, ma l'impressione è proprio di un PRODOTTO abilmente CONFEZIONATO ad ARTE. Comunque gradevole, ballabile ma dal (retro - ovviamente-) gusto di plastica.
CURTIS KNIGHT feat JIMI HENDRIX - You can’t use my name
Sono le registrazioni che lo sconosciuto Hendrix fece nel 1965 con il discreto rhythm and blues man Curtis Knight. Niente di spettacolare e il genio di Jimi ben relegato nelle retrovie a base di oneste ritmiche di accompagnamento. Un paio di soli fanno intuire il timbro che lo renderà famoso di lì a poco. In ogni caso un disco curioso e gradevole.
JUMPING THE SHARK - Sogni pesaresi
L'ep del duo pesarese impressiona per potenza, pulizia sonora (pur nell'esaltazione della distorsione) e per una serie di influenze anomale, se messe insieme, come possono essere psichedelia, certo pop prog italiano dei primi 70's, Melvins, grunge e Verdena (il marchio più evidente). Da rimarcare la capacità e l'estrema facilità di spaziare in contesti compositivi lontani e una serie di brani di grande spessore e maturità (vedi l'acida ballata conclusiva "Le lacrime di coccodrillo". Tra i nomi più interessanti usciti ultimamente.
FAZ WALTZ - Move over
E’ il quarto per la band lombarda e segna una decisa svolta verso sonorità classicamente glam, tra TRex, Slade, Sweet, primi Kiss e AC/DC. Molto vicini al mood rilanciato dai Giuda e altrettanto gradevole.
JO JO IN THE STARS - Oroscopo
Attivi da 10 anni nella provincia di Cremona, partiti con un sound all’insegna del punk rock più classico (che rimane ben presente alla base e nell’approccio stilistico), i JO JO IN THE STARS evolvono sorprendentemente verso una forma di post hardcore che non disdegna sapori emo, riferimenti a certo crossover-metal contaminato, power rock più tradizionale.
Produzione, esecuzione, registrazione, arrangiamenti, suoni molto curati e raffinati pur nell’irruenza del genere, curiosa e coraggiosa la decisione di uscire in tiratura limitata su musicassetta (!) oltre che in versione digitale.
BILL FAY - Who is the sender?
Incise due album nei primi 70’s poi scomparve.Torna nel nuovo secolo, osannato dalla critica. Personalmente lo trovo noiosissimo, ballate statiche, aeree, smorte...
BRIAN WILSON - No pier pressure
Brian chiama intorno a sè un po’ di ospiti (in particolare Al Jardine, Blondie Chaplin e David Marks dei Beach Boys) e confeziona un album IMBARAZZANTE tra ballate alla Bee Gees periodo “Saturday night fever”, musichette da ascensore, brani synth pop (!). C’è qualche tocco di classe qua e là ma il risultato finale è sconcertante.
ASCOLTATO ANCHE
THE MISERIES (buon garage/guitar rock dall’Olanda), JESSE MALIN (se ne parla come il nuovo Johnny Thunders ma ce ne trovo davvero molto poco...mah), THE WIRE (lontani gli abrasivi esordi ma l’album è dignitoso, tra wave e post punk un po’ annacquato ma ispirato), CALEXICO (Sempre fascinosi con il loro tex mex rock. Non sfugge alla regola il nuovo "Edge of the sun", molto fresco e gradevole)., MISS PATTY & the MAGIC CIRCLE (70’s rock molto epico con influenze psichedeliche) LAIK-HO! (elettronica dalle tinte dark e goth, tempi dubstep, echi dub e una vena alt rock), PRANAVA (guitar rock tra REM e Replacements dalla Puglia), DAN SOLO (l’ex bassista dei Marlene Kuntz tra rock nervoso e influenze della band madre) WALDEN WALTS ( indie folk, tra suggestioni 60’s e frequenti rimandi alla migliore psichedelia).
LETTO
NICK HORNBY - Funny girl
Hornby non delude mai.
Magari, come in questo caso, i suoi romanzi sono un po’ “facili” e non colpiscono come fecero i classici “Febbre a 90” o “Alta fedeltà” ma è sempre un enorme piacere perdersi tra le pagine di un romanzo come questo, ambientato in pieni 60’s, ricchissimo di riferimenti culturali e sociali alla “magica epoca”.
Si narra della BBC dei tempi, di una ragazza di Blackpool che diventa famosa in Tv e di tante altre cose molto semplici e magari poco impegnate ma che rendon questo libro godibilissimo e divertente.
HUBERT SELBY JR - Requiem per un sogno
Un libro TREMENDO sul disfacimento del “sogno americano” tra tossici, persone malate di arrivismo, assetate di successo. Un finale terribile per i quattro protagonisti che finiscono in un incubo senza fine, annientati, a pezzi.
Lavoro crudo che non risparmia particolari angoscianti e angosciosi, cattiveria e spietatezza. Piccolo capolavoro.
SERGIO MAGLIETTA - Terremoti
Ci va giù pesante Sergio Maglietta.
Il sax dei BISCA (band no wave funk, e tanto altro, degli 80's, poi a fianco di 99 Posse e tutt'ora in attività) racconta dei primi anni '80, di quando in Italia (Napoli del post terremoto inclusa) arrivarono punk e new wave e cambiarono la vita di parecchie persone.
Si racconta con parole e aneddoti crudi e diretti di quegli anni "agitati", in cui, finito un tentativo di rivoluzione (armata), si provò a cambiare in altro modo.
In entrambi i casi non è finita come si pensava ma restano i tratti indelebili di un'epoca unica.
In questo caso romanzata ma non troppo dalla penna vivace di Maglietta che si destreggia tra argomenti non sempre leggeri con una notevole dose di (auto) ironia cogliendo alla perfezione lo spirito di quei tempi.
Pubblica VoloLibero, il libro è scorrevole, veloce da leggere e pieno di spunti interessanti.
MARIANO DELOGU - Attorno al pallone
Delogu era dirigente del Cagliari dello scudetto 69-70 e ne fu presidente dal 1976 al 1981 (tre anni in B e la risalita in A). In questo breve ed agile libretto si diverte a raccogliere alcuni gustosi aneddoti su quegli anni, mettendo anche in luce come certe pratiche (aggiustare e concordare partite, scommesse etc) non siano per niente delle novità.
Grazie all'amico Mauri degli Emotionz per il prezioso regalo
DANIELE MANINI - GIANLUCA MERCADANTE - AA.VV. - Liscio assassino
Allegato all’omonimo album della Banda Putiferio un’interessante raccolta di brevi racconti con l’omicidio, la morte violenta, l’assassinio come protagonisti.
Inquietante e ben fatto.
COSE & SUONI
“RevoLuce” è il nuovo album di Lilith and the Sinnersaints, 12 brani (10 in italiano due in dialetto, nessuna cover) uscito a marzo per Alphasouth/Audioglobe.
www.lilithandthesinnersaints.com
https://www.facebook.com/LilithandtheSinnersaints
IL NUOVO VIDEO di LILITH AND THE SINNERSAINTS "Nero" si può vedere qui:
https://www.youtube.com/watch?v=-zCw-EVoN9Q
Mie recensioni quotidiane su www.radiocoop.it
IN CANTIERE
Presentazioni della bio su PAUL WELLER "L'uomo cangiante" il 21 maggio al Teatro Altrove di GENOVA con set acustico dei FIVE FACES e il 7 giugno a MILANO al "Mind the gap" con set acustico degli ASSIST.
Anche questo mese tanta roba
RispondiEliminaTony, l'ultimo di Weller lo consigli di acquistare a scatola chiusa?
RispondiEliminaA. Shepherd
Si assolutamente !!
RispondiEliminaMa dai addirittura il figlio di Stasera mi buccio con te....fantastico. Mo me lo cerco sul tubo. Hornby un maestro che diverte sempre. A proposito Boss come è andato il sacco di Roma?
RispondiEliminaCharlie
A Roma benino, niente de che. Però bella la città fatta sue egiù a piedi con mi fijo che mai c'era stato. Bello l'albergo dietro Stazione Termini (....) a 100 metri da casa pound...li mortacci...
RispondiEliminaMa come, Enea fugge da Troia e approda nel Lazio e non era mai stato a Roma? :-)
RispondiEliminaCharlie