domenica, giugno 01, 2014

Johnny Thunders, i Not Moving e i Polvere di Pinguino



MARCO TASSINARI suonava nei POLVERE di PINGUINO, garage band degli 80's che ha lasciato alcune interessanti e ottime testimonianze sonore.

In questo racconto, gentilmente concessossi, uno spaccato di un periodo in cui si parla di qualcosa a me familiare...

Valeria, di famiglia ricca e fiorentina - e di amicizie pure - vista la nostra situazione economica scarsa, ci trovò un lavoretto : c’ era da raccogliere le olive in una casa di amici suoi, una coppia di architetti che vivevano in una casa splendida con oliveto appena fuori Firenze…il pagamento era il 50% dell’ olio che si produceva….libri di agraria alla mano pareva fattibile ….partimmo.
E da qua in poi la storia si divide in due : la raccolta delle olive ed i Not Moving.
Uno di quei giorni andai con Ciro a casa di Valeria, che come detto, era di famiglia ricca e raffinata. Io e Ciro speravamo che fosse sola in casa….Ciro ci stava insieme, mentre a me bastava un panino……però c’ era la tata (!) e ci dovemmo entrambi accontentare ( giuro !) di un avanzo di cavolini di Bruxelles e di una fetta di pane con una assurda pasta di salmone affumicato. Porcoddio, Valè ….! Disse Ciro appena possibile.
Comunque, arrivando a casa sua, io avevo incontrato per strada un manifesto : la sera dopo, al Manila, che non era lontano…….
VideoMusic presenta
JOHNNY THUNDERS & THE HEARTBREAKERS
Supporter
NOT MOVING


Avevo sentito i dischi ( LAMF e So Alone ) del vecchio grande Johnny e non vedevo l’ ora…avevo solo letto articoli sui Not moving.
Andai a quel concerto, la Valeria mi prestò i soldi.
Introdotti da “ Per un pugno di dollari “ erano saliti su i Not Moving , quelli veri, col bassista che spariva se te facevi l’ errore di perderlo d’ occhio……..aguzzavi lo sguardo e stava suonando sdraiato, o ranicchiato su una spia , o sdraiato sotto la gonna della cantante, che, a sua volta, aveva degli occhi che se ci cascavi dentro non ne uscivi più. Il Dome era un sacco d’ ossa con chitarra e sigaretta, il riverbero della chitarra direttamente dalla Transilvania….e dietro a tutto una BATTERIA maiuscola, assolutamente virtuosa e senza cazzi nello stesso tempo. E la Grande Pazza Maria Severine con le tastiere, che sinceramente quella volta non si sentiva, e non la sentii mai tanto in nessuno dei loro concerti, ma era sufficiente la sua maniera di spartirsi i capelli e levarli da davanti agli occhi per dare al gruppo un aspetto folle e maudit . E poi salì sulo palco il grande. Il Nano Maledetto, lo chiamò il Lungo da lì in poi, per farmi incazzare. La Les Paul Junior – o la Marauder ? – con la testa di capo indiano appiccicata. L’ unico chitarrista – tra gli “ storici “- che nel 99% delle foto che ho visto usa la stessa chitarra.
Porca puttana, come cazzo suonava.
Con due neri rasta a basso e batteria – quelli di Que sera, sera – ed una bionda splendida che ognitanto gli portava una sigaretta e gliela accendeva per poi dileguarsi tra i fumi del locale – la moglie svedese, credo,avendo letto la sua biografia – suonò benissimo, era lucido, non litigò, mi sembrò quello che avevo sempre idealizzato….un misto di durezza, crudezza e dolcezza, un uomo di un metro e sessanta che suonava la chitarra - senza essere un virtuoso – con la naturalezza con cui Clint Eastwood fuma le sigarette.
Tra un pezzo l’ altro infilava invariabilmente – ed inspiegabilmente – il riff cinese di Bad Detective.
Pace all’ anima Sua , l’ Uomo che aveva scritto ASK ME NO QUESTIONS – I’LL TELL YOU NO LIES – e She’s so untouchable – but I get touched, Givanni Genzale, una promessa del baseball fottuta dall’ altezza, principe degli sfigati, farpali, sigarette ed eroina, divenne l’ idolo di uno che era lì grazie alla raccolta delle olive.

Poco tempo dopo conobbi il Dome dei Not Moving.
Lo conobbi al circolo ARCI di Mezzana, vicino a casa mia a Pisa, un posto assurdo dove arrivai per caso con Ciro e gli altri.
C’ erano tavoli dove anziani compagni e punk ventenni con la cresta alla Exploited giocavano a briscola, trattori parcheggiati fuori con i loro padroni che giocavano a Pac – Man, ed il Dome giocava a flipper con la figliola in piedi su una sedia, appoggiata al vetro del gioco.
Aspettai la fine della partita, mi presentai, gli regalai un demo – che avevo sempre in tasca – e gli chiesi se Mr. Nothing dei Not Moving era dedicata a Johnny.
Mi disse di no, e mi disse che Patti Palladin l’ aveva chiamato qualche sera prima da una festa a Londra e che Johnny era con lei e stava bene.

2 commenti:

  1. bello il 45 dei Polvere di Pinguino,..primo LP degli Hearbreakers e il 45 Born To Lose/Chinese Rocks capolavori assoluti del genere punk rock ( e sottolineo rock),. anche One track Mind..vero r'n'r , anche se spacciato da certi critici per 'mero' punk all'epoca

    RispondiElimina
  2. Ehh, il concerto del Big di To, è stato la più grande baraonda mai vissuta
    dalla kapitale sabauda, se si eccettua forse il concerto
    dei Cramps, stesso locale... o il memorabile gig dei
    Blind Alley al "Tuxedo"

    Ehhhh I Polvere di Pinguino... scomparsi dalla faccia dell'
    universo..! come troppi purtroppo...

    RispondiElimina