lunedì, giugno 09, 2014
Suonare in un gruppo in Italia oggi
Un breve racconto di una serata, di un gruppo musicale, uno dei tanti, che si sbatte al giorno d'oggi in Italia.
Per un gruppo di rango medio/basso (scusate l’autoindulgenza...) come il nostro, Lilith and the Sinnersaints, la vita è fatta di piccoli, brevi passi, talvolta talmente corti che sembra di restare sempre fermi.
Ogni concerto, disco, recensione, intervista, apparizione video, è uno dei suddetti passi.
L’impegno più arduo è conquistare una piazza, un locale, riuscendo a piacere al gestore e contemporaneamente ad una fetta di pubblico che garantisca allo stesso una serata economicamente proficua.
Messe insieme le due cose, si può mettere una “bandierina” su quel locale e su quella città.
Prima o poi si torna e si ritrova un piccolo stuolo di fans acquisiti a cui ogni volta si aggiunge qualcuno di nuovo.
E’ un lavoro estenuante, lunghissimo, infinito, fatto, come retorica stantìa ma terribilmente reale vuole, di centinaia di kilometri in autostrada, nottate perse, concerti davanti a platee semivuote, sforzi indicibili, comprensibili sbalzi di umore e di autostima.
“Quanto abbiamo venduto?”
“3 CD e una maglietta, dài può andare”,
“Va bè”
“Stasera alla grande , 6 CD, quattro magliette e due tuoi libri, che figata”
“Questi per le spese, questi li teniamo per la sala prove e questi per le magliette, rimagono 30 euro a testa”
Pertanto quando capita di potersi esibire in contesti più ampi, come il Lilith Festival, prima di Lene Lovich, venerdì scorso a Genova, l’evento diventa un’opportunità pressochè unica, in cui non puoi sbagliare, anzi, di più, in cui devi dare 1.000 volte tanto.
In una serata (anzi in una mezzoretta) raccogli il pubblico e l’attenzione di cui abitualmente puoi disporre in un anno.
A Genova la piazza era piena, centinaia di persone, dalla Liguria, ma anche da Bologna, Milano, Firenze, Roma addirittura, il 90% e più delle quali non sapeva minimamente chi fossimo.
E allora la tensione aumenta, già un mese prima.
Si studiano i brani più opportuni da proporre, la scaletta, il look, qualche effetto scenico, le mail, gli sms, le telefonate si intensificano, ci si raccomanda puntualità e motivazione e ovviamente si moltiplicano i contrattempi e il nervosismo sale.
Poi al sound check manca il bassista che arriva tardi dal lavoro, il tempo è poco, ci si arrangia.
Si cena velocemente, cala il buio, la piazza si riempie, partono gli ottimi Technoir e Flavia Ferretti, nei camerini siamo pronti, vestiti a puntino, tra cinque minuti tocca a noi, un’ultima birra, concentrazione, molte facce amiche salutano da dietro le transenne, saliamo a preparare gli strumenti nei pochi minuti a disposizione, i presentatori ci annunciano e Rita/Lilith scandisce solitaria le prime parole del blues degli anni 30 “Hammer ring”, tra pochi secondi entriamo con tutti gli strumenti.
La tensione è al massimo, se dalla spia non si sente bene (quando suoni con altri 3 gruppi è normale...), se non c’è il giusto tiro, perdi il 50% di possibilità di fare bene.
E invece la bacchetta cala sul rullante, romba il basso, arriva imperioso il primo accordo di chitarra e la voce è perfettamente equilibrata, la batteria pulsa alla perfezione, si sente da dio !!!
La gente applaude, Rita/Lilith tiene la scena alla grande, il resto della band si supera, anche quando sale Sabina per il flauto in “Nero”, per la prima volta sul palco con noi.
Suoniamo solo cose nostre, non sempre facili, ma la piazza è nostra e quando ci concediamo il finale con “Sound of sinners” dei Clash, piovono gli applausi.
Finalmente alzo la testa.
Dopo 700 concerti in ogni parte d’Europa e Usa, in ogni luogo immaginabile, non riesco ancora a guardare il pubblico senza distrarmi, incazzarmi se qualcuno non è attento o ridacchia, deprimermi se qualcuno se ne va.
E allora testa bassa a guardare dove cadono le bacchette, che è meglio.
Siamo contenti, euforici, è andata.
Non so quanto servirà al gruppo e se servirà, ma per la settecentesima volta e un po’ ne è valsa la pena.
Se penso che a volte a supporto di gruppi blasonati ho visto veramente band sconfortanti voi vi meritereste di aprire agli stones, stima.
RispondiEliminaGrazie. Temo che con gli Stones verremmo sommersi da insulti e bottiglie. Ci basterebbe qualcosa come Mark Lanegan o Patti Smith (giusto per sparare un po' alto )
RispondiEliminache bello!
RispondiEliminaC
E queste sono le soddisfazioni che alla fine ti ripagano di tutta la fatica già fatta.
RispondiEliminaComplimenti ancora , amici carissimi !
Ogni tanto va bene…poi magari vai a suonare davanti a 10 persone…ma va bè
RispondiEliminaCapita anche quello...ma fa tutto parte del gioco.
Eliminaallora che tutti tengano presente
RispondiEliminaai concerti di L&tS
"NON CI SI DISTRAE NE SI RIDACCHIA"
non dite poi che non vi abbiamo avvertito
C
Boss, mi avevi messo un'agitazione con il tuo racconto, della serie "eh mo come sarà andata a finire, avrà funzionato tutto oppure no?" quindi direi che il piglio da giallista ce l'hai :-)
RispondiEliminaImmagino dalle foto postate che la locatione debba essere stata suggestiva. Well done lads
Charlie
vogliamo notizie dal Cortez
RispondiEliminaPoi Genova è una città bellissima e fighissima.
RispondiEliminaDovessi trasferirmi in una città andrei di sicuro lì.
Ovvio!
RispondiEliminaMiglior città della nazione!
Penso proprio di si (simpatie calcistiche a parte ehehehe)
EliminaTi ci troveresti bene anche tu, siete gemellati con i ciclisti, tifosi del Cagliari ce ne parecchi
Eliminaanche il Boss giu per le discese in bici..Beliiiiiiiinnnn!!!!!!!
EliminaC
Piace moltissimo anche a me da sempre!
RispondiEliminaC
The Importance of being GAGLIOTI
RispondiElimina?
RispondiEliminaComplimenti a Rita/Lilith...and the Sinnersaints per la performance di De Ferrari. Non era facile conquistare la Piazza.
RispondiEliminaCon quella faccia un po' così
Quell'espressione un po' così
Che abbiamo noi prima di andare a Genova
...........
Che quel posto dove andiamo
Non ci inghiotte e non torniamo più
............
Maccaia scimmia di luce e di follia
(Paolo Conte)
C'eri ? Non ti ho visto !!!
Eliminanon c'era, ma ovviamente conosce la 'piazza' e sa che non era facile, ancora complimenti!
EliminaHai descritto molto bene quella che è l'esperienza di chi suona dal vivo, magari da anni....noi dal 1987, e qualche volta ci sono ancora soddisfazioni come i primi concerti in Sicilia dopo tanti anni (a marzo) o la partecipazione al concerto per ricordare Freak Antoni a Bologna (il 16 aprile) in cui ci siamo ritrovati sullo stesso palco con Finardi, Lino & i Mistoterital, Luca Carboni, Johnson Righeira, Marco Carena, gli Avvoltoi e tanti altri.Ne approfitto per farti i complimenti per il belk libro sugli Statuto. Vito Vita
RispondiEliminaGRAZIE !!!!
EliminaLino e i Mistoterital mitologia della musica italiana
RispondiEliminaGino e i maiali?
RispondiEliminaGrandissimi!
Eliminaleggo ora, cunplimént,..grande Lene Lovich , mi piaceva parecchio all'epoca in certe sue songs,...ancora bellissimi occhi, by the way,...
RispondiEliminaBeppe Starnazza e i Vortici!
RispondiEliminaCiao Powerillusi!
RispondiEliminaTorino Rules
C