mercoledì, aprile 24, 2013
John Stephen
Nelle foto John Stephen con Mary Quant e davanti ad un suo negozio, Mick Avory dei Kinks in una foto promo dei suoi abiti e un annuncio pubblicitario.
John Stephen, definito "Il re di Carnaby Street" nei 60’s fu uno dei creatori di moda più in voga all’epoca con i suoi vestiti indossati anche da membri dei Beatles, Who, Small Faces, Rolling Stones, Bee Gees, Kinks, all’insegna di una visione rivoluzionaria dell'estetica maschile.
Nato a Glasgow aprì il suo primo negozio al n° 5 di Carnaby Street nel 1957 quando l’Inghilterra, ancora ferita dalla seconda guerra mondiale, continuava a vivere in un clima di austerità anche estetico, con gli uomini che indossavano camice bianche, flanelle grigie, blazer e giacche sportive, riservando all’abito pochissima attenzione.
Mentre Carnaby era una grigia e dimenticata via secondaria con qualche tabaccheria e la sede della centrale elettrica londinese.
John la trasformò in pochi anni nel centro della scintillante Swinging London.
Colse il nuovo spirito MODERNISTA di molti ragazzi e ragazze che si volevano distinguere drasticamente dalla massa ed inseguivano un nuovo stile, pulito, originale, personale, privilegiando tagli all’epoca particolari e colori sgargianti e vivaci.
Lo colse osservando i giovani mods e modettes e i loro veloci ed originali cambiamenti di stile e riproducendolo a costi accessibili a tutti.
Scrive Nick Cohn "Ogni volta che passavi davanti ad un negozio di John Stephen c’era qualcosa di nuovo e stupendo e quand otcontavi i soldi che avevi in tasca ti accorgevi che potevi comprarlo”
Il suo negozio incominciò a creare abiti in questo stile introducendo, per la prima volta, un sottofondo di musica pop e beat all’interno dello shop.
La sua creatività esplosiva, che seguiva (e talvolta anticipava) quella dei giovani mods alla costante ricerca della novità, gli consentì, in breve tempo, di aprire 15 negozi nella sola Carnaby Street, oltre ad una serie di altri sparsi per Londra e successivamente in Usa, Roma, Oslo e Ischia.
Dichiarò “Carnaby è una mia invenzione, mi sento allo stesso modo in cui si sentiva Michelangelo di fronte alle sue statue”.
Fu il primo ad importare in Inghilterra i jeans Levi’s alla fine degli anni 50 (capo comunissimo poi tra i mods).
Nel 1964 viene premiato come “l’uomo meglio vestito”, cantanti di successo come Liberace e Petula Clark girano uno show TV nel suo negozio, nel 1967 star del cinema come Elizabeth Taylor e Marlene Dietrich sono sue clienti.
John Stephen fu il primo nell’ambito della moda a legarsi al calcio, promuovendo i suoi capi con pubblicità negli stadi (vedi alcuni banner apparsi addirittura durante i Mondiali del Messico del 1970).
Ha sempre ostentato uno stile molto glamour, girando costantemente in Rolls Royce (che si faceva spedire in USA quando era là per lavoro) e frequentando stabilmente i migliori locali notturni.
Vendette il marchio nel 1972 e si reinventò con quello di Francisco-M, conquistando di nuovo il mondo, fino al 2002 quando lasciò per motivi di salute.
Ci ha lasciati nel febbraio del 2004.
Mito. Grazie per la bella storia
RispondiEliminaGrandissimo!
RispondiEliminaPersonaggo assai controverso, cenava al ristorante col suo pastore tedesco, e marciò equivocamente sull'aspetto gay del suo carattere in tempi in cui uscire apertamente avrebbe significato finire al carcere duro. Lo dichiarò apertamente con le sue crezioni 'sartoriali' (se così le vogliamo chiamare).
Collegamenti con Fay Hallam, niente , Fabio T ?
RispondiEliminaTanx sir John!
RispondiEliminaFosse anche solo per l'import dei Levi's..e ve lo dico da ultrafedele 501.
C
HAPPY BDAY mr. Captain Sensible!
RispondiEliminaUn mio mito GibsonLesPauliano..
Con lui nel mio Olimpo 77 guitar-heroes
-Mick Jones Clash
-Steve Diggle Buzzcocks
-Steve Jones Sex Pistols
-Henry Cluney Stiff Little Fingers
W Les Paul
W Captain Sensible
..he said captain I said..
C
No. Niente collegamenti con Fay. Poi da quando ho ballato con lei Sex Machine di J. Brown dopo il concerto di Correggio sono rimasto "offeso". Spero di riprendermi presto.
RispondiEliminaFabio T.