giovedì, aprile 25, 2013
25 aprile 2013 - Ferdinando Valletti
Ogni anno questo blog FESTEGGIA il 25 APRILE.
Quest'anno ALBERTO GALLETTI ci regala una preziosa, interessantissima e stupenda testimonianza di LOTTA legata al CALCIO.
Ho trovato questa storia mentre scartabellavo sul web in cerca di materiale pallonaro sui mezzi di informazione britannici.
Come sapete sono allergico alla politica, a tutte le sue fottutissime imposizioni e naturalmente anche alla tirannide.
La dedico a voi càsula nella ricorrenza del 25 aprile.
Ferdinando Valletti nacque a Verona il 5 aprile 1921. Giocò per l’ Hellas Verona e il Seregno in Serie B prima di essere acquistato dal Milan con cui giocò nelle stagioni 1942/43 e 1943/44.
Centrocampista difensivo, giocò coi rossoneri insieme al grande Meazza, dati i tempi, lo stipendio del Milan non bastava , trovò così impiego all’Alfa Romeo come operaio.
Venne arrestato e deportato per aver aderito allo sciopero del marzo 1944, prima a Mauthausen e poi a Gusen, dove finì nella famigerata ‘squadra del cemento’ uno spietato reparto di lavori forzati per costruzioni di gallerie in cui si moriva di stenti A causa delle condizioni disumane e gli immani carichi di lavoro, aveva solo 22 anni e sparì da Milano lasciando la moglie in attesa di un figlio che non immaginava nemmeno l’esistenza dei lager e non sapeva dove fosse finito.
La sua dimestichezza col pallone venne notata nel campo di concentramento e una guardia gli chiese un giorno se sapesse giocare a foot-ball, ‘si’ - rispose Valletti-, ‘sono un giocatore del Milan’. La guardia per niente commossa gli concesse un provino, ‘se ci accorgiamo che hai mentito ti fuciliamo sul posto’ fu la risposta.
Valletti sostenne il provino, quasi privo di forze date le condizione disumane in cui viveva all’interno del campo, ma riuscì a convincere gli osservatori con una prestazione di grande sacrificio e venne così inserito in una squadra formata da guardie delle SS di stanza nel campo del lager.
Grazie a questa nuova posizione ottenne un posto di lavoro nelle cucine e soprattutto accesso al cibo e un occhio di riguardo da parte delle autorità.
Fece tutto ciò che fu nelle sue possibilità per aiutare altri prigionieri, procurando loro cibo di nascosto, salvò molte vite umane, tra cui quella del pittore Aldo Carpi che lo citò nel suo tristissimo ‘Diario di Gusen’.
Venne liberato il 5 maggio 1945 dalle truppe alleate e fece ritorno a Milano, nonostante la condizione di ‘privilegio’ pesava 35 chili, il suo peso forma al Milan era di 70kg, ritrovò la moglie e una figlia di dieci mesi.
Smise di giocare e tornò all’Alfa Romeo dove divenne dirigente e rimase fino al ritiro e alla pensione nel 1978. Fu insignito dell’ Ambrogino d’oro nel 1976 e della Stella al Merito del Lavoro nel 1979.
Morì nel 2007 a 86 anni, malato di Alzahimer.
NELLE FOTO: Una formazione del Milan nel periodo bellico, F.Valletti è il quarto in piedi da destra, il terzo accosciato da sinistra è Meazza
F. Valletti (con la valigetta in mano) fotografato nell’immediato dopoguerra col capitano del Milan Giuseppe Antonini, il primo in piedi a sinistra è il grande Gunnar Nordahl
Buon 25 Aprile a tutti,la Festa piu' bella e come da vari anni a questa parte ci ritroviamo qui a scriverne.
RispondiEliminaGrazie Alberto per questo prezioso racconto..
Ed io come sempre rivolgo un pensiero a mio nonno Antonio (partigiano "Bruno") caduto in montagna a pochi km da qui e quest'anno mando pubblicamente un saluto ed un ringraziamento libertario alla mamma di un amico,che proprio oggi celebra il 25 Aprile suonando sul palco a Milano,la Partigiana "Adriana"
Saluti a Pugno Chiuso e buona Festa
Cristiano
aldo dice 26x1
RispondiElimina??
Eliminaecco, queste dei vecchi tempi erano persone da rispettare,..invece now they are all there for the money,..come diceva il Vecchio Zappa
RispondiEliminabell'articolo ( o 'articulo ' come direbbe il Mourinho a Rui Gomes
RispondiElimina« C'era Ferdinando Valletti, altro operaio, un bravo giovane qui di Milano che, ogni volta che correvo il pericolo di rimanere sotto lo scarico dei sassi, mi gridava: "Professor, professor" e correva a prendermi per un braccio e mi tirava lontano. Un'altra volta quel bravo ragazzo mi ha strappato dalle rotaie mentre stavo per finire sotto il treno. Valletti era un amico del Borghi, un operaio dell'Alfa Romeo; si è salvato. Poi quando finiva il lavoro ero proprio stanco, non ne potevo più, avevo le mani e i piedi martoriati, le gambe non mi reggevano. Allora Valletti e un altro dei miei compagni mi prendevano sottobraccio e mi aiutavano a camminare incolonnato con gli altri. »
RispondiElimina(Diario di Gusen, di Aldo Carpi)
"Aldo dice 26x1" era il comunicato in codice che indicava giorno (il 26 aprile)e ora (l'1 di notte)per l'isurrezione e liberazione di Torino da parte delle truppe partigiane.
RispondiEliminaBuon 25 Aprile, mai dimenticare i caduti e la testimonianza dei sopravvissuti, ora e sempre
RispondiEliminaCome possiamo far capire ai nostri figli che tutto il troiaio che viviamo ai giorni nostri non ha significato, che il privilegio di vivere in un mondo di pace lo devono a gente così "semplice"?
RispondiEliminaDio Santo, ma fosse vera la tesi di alcuni che affermano la necessità ciclica delle guerre per comprendere l'importanza della pace?
Un saluto a tutti.
bellissima storia....W il 25 aprile!!
RispondiEliminaFantastica sta storia. Quanto ai tempi moderni c'e' tanto, forse troppo, da lavorare i nostri grandi vecchi eran di un altro livello, gente con alti ideali se penso invece ai cialtroni di oggi me pija male. Piccola considerazione: ogni volta a Natale e Pasqua le tv passano film in tema con la ricorrenza mentre oggi tranne Rete4, e dico tutto, che ha passato La Ciociara le altre tv manco x un cazzo. E anche cosi la memoria non si allena.
RispondiEliminaSaluti casula e buon 25 aprile.
Charlie
Silvio è andato a festeggiare Bush. Se ne rimanesse là per sempre. Sarebbe un motivo in più per celebrare il 25 aprile quale Festa della Liberazione.
RispondiEliminaFabio T.
Ti ringrazio per aver pubblicato la storia di mio padre Ferdinando, è stato veramente un bell'esempio da seguire e io sono molto orgogliosa di lui.
RispondiEliminaGrazie
Manuela Valletti
E' con vera e sincera emozione che leggo le tue parole, Manuela.
EliminaL'esempio di tuo padre è qualcosa di incredibilmente bello e incoraggiante di questi tempi.
E le tue parole rendono questo blog un po' meno inutile.
GRAZIE.
grazie, ma non credo che il tuo blog sia inutile. In ogni modo riprendo il tuo articolo sul mio blog,citadoti.
Eliminayeh, i Nostri Vecchi avevano tutta un'altra tempra,...e rispetto per la natura e tutto,...ora invece leggi di gente che per 3 lire inquina fiumi etc.,..
RispondiEliminahttp://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2013/04/25/news/qualcuno-ha-gettato-sostanze-inquinanti-nel-canale-a-bagnolo-1.6952548