mercoledì, gennaio 18, 2012

Teenage Kicks: Swing Kids






Teenage Kicks, una rubrica settimanale che andrà alla ricerca dei movimenti giovanili pre 50’s che hanno preceduto di decenni il mood di quello che ritroveremo poi nei teddy boys, nei mods, nei punks, skinheads etc.
Ribellione all’autorità, individualismo, aggregazione, fiera opposizione all’omologazione e ai valori dominanti.


La Germania degli anni 30 controllata dai Nazisti sviluppò numerose forme di opposizione, sotterranee e particolarmente pericolose per i suoi protagonisti.
Tra questi gli SWING KIDS o SWINGJUGEN che abbracciarono il jazz, lo swing e il look ad essi correlato in palese sfida al razzismo nazista che odiava una musica fatta dai neri.

Apolitici e non violenti, colti e dal look ricercato e personale, alla costante ricerca di nuovi dischi di jazz e swing dagli USA, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, cercavano di esprimere sè stessi al di fuori dalla follia nazista.
Portavano i capelli abbastanza lunghi (ma ben pettinati) in contrasto con il taglio militaresco dei nazi, le ragazze si truccavano ed entrambi ispiravano il look all’estetica inglese e americana.

Ascoltavano Louis Armstrong, Nat Gonella, Teddy Stauffer, si incontravano in club sempre più segreti (lo swing fu proibito dai nazisti) e talvolta formavano loro stessi delle bands.
All’inizio della guerra molti di loro furono arruolati o mandati in campo di concentramento come oppositori del regime.
Ma anche lì portarono avanti lo spirito swing cercando di tenere alto il morale degli internati cantando brani del repertorio a loro caro.

Rimane celebre il loro saluto Swing Heil a derisione dell’hitleriano Sieg Heil

7 commenti:

  1. Tempo fa vidi un bel film sull'argomento, credo si intitolasse "i ragazzi dello swing". Anche in Itaglia all'epoca era vietato il jazz... l'unico che poteva ascoltarlo era Romano (il figlio del puzzone). Forse grazie a quel privilegio è poi diventato uno dei più talentuosi pianisti jazz europei.

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  2. Il film è Swing Kids Giovani Ribelli del 93

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  3. yes! un difetto solo..sempre crukken sono
    C

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  4. Per "par condicio",va detto anche che il jazz (ed altre innovazioni dei generi musicali) era visto malissimo anche nella Russia sovietica e nei paesi satelliti...qualcosa cominciò a cambiare negli anni (sia pur brevi) della distensione,ma nessun regime totalitario ha mai visto di buon occhio l'esuberanza giovanile ed i ritmi multirazziali,che scatenano pensieri "eversivi"...lo stesso rock'n'roll venne paradossalmente definito un "complotto comunista" dall'America Mc Carthysta,mentre i cosacchi lo ritenevano un "prodotto deleterio del capitalismo".
    Forse è una delle poche cose che ci ha salvati,sia dagli uni che dagli altri...

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  5. erano dei grandi...troppo forte il saluto:)

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