mercoledì, novembre 30, 2011

Novembre 2011. Il meglio.





UN OMAGGIO ALLA SCOMPARSA DI KEN RUSSELL e ai 10 anni di assenza di GEORGE

A un mese dal verdetto finale i nomi destinati a combattere nella top 10 di fine anno.
Tom Waits, PJ Harvey, Beady Eye, Little Barrie, Meat Puppets, Miles Kane, Anna Calvi, Marianne Faithfull, Nick Pride & the Pimptones, Fitz and the Tantrums, Laura Vane and the Vipertones, Stepkids, Baker Brothers, Lefties Soul Connection con Wanda Jackson, Bo Keys, Booker T, Charles Bradley, REM e Joan As Police Woman, Noel Gallagher come outsiders.
Tra gli italiani Verdena, Enrico Brizzi e Yuguerra, Sick Rose, No Strange, Statuto, Peawees, Smart Cops, Paolo Apollo Negri, Link Quartet, Assalti Frontali, Raphael Gualazzi, Paolo Benvegnù, Daniele Silvestri, Dellera, Avvoltoi, Forty Winks, Casanovas, Peluqueria Hernandez, Impossibili, Lemeleagre, Venus In Furs e Pitch

ASCOLTATO

PAOLO APOLLO NEGRI “Cobol”
Un gioiello di personalità e originalità tra hammond, funk e i 70’s più jazz rock e sperimentali.
Nel top 2011.

NO STRANGE - Cristalli Sognanti
Il ritorno dei viaggiatori astrali torinesi con un lavoro come sempre personale, originale, attuale.
Eccellente.

LEFTIES SOUL CONNECTION - One Punch Pete
Olandesi, al terzo album, tra Meters (molti gli strumentali e vari ospiti nei brani cantati) e Sharon Jones & Dap Kings. Soul funk di prima qualità.
Da scoprire.

AA.VV “The route to Quadrophenia”
CD allegato al nuovo numero di “Mojo” dedicato in buona parte a “Quadrophenia” con intervista a Pete e Roger corredate da foto e aneddoti molto interessanti.
Si va da Slim Harpo a Small Faces e Action, Booker T e Impressions e due affascinanti demo da “Quadrophenia” (Cut my hair e Joker James).

THE CUBICAL - It ain’t human
Vengono da Liverpool e suonano un ruvidissimo rythm and blues tinto di rock n roll primitivo e del blues più sporco. Incrociano i Milkshakes, gli Inmates, i Dr Feelgood ma anche Johnny Cash e Cpt Beefheart.
Picchiano come fabbri, voce roca ma ottima roba.

VENUS IN FURS “Siamo pur sempre animali”
Vengono in mente i Marlene Kuntz più aggressivi e il Teatro degli Orrori meno visionario ma i tre pisani hanno grande personalità, un tiro pazzesco e un’ironia di fondo che si fonde a un perfetta ferocia. Grandi.

SUGAR PIE and the CANDYMAN “Swig n roll”
Sound jazz e swing da anni 40 in questo gustoso esordio, tra ottime proprie composizioni e rifacimenti deliziosi di brani come “Lemon tree” (remember Fool’s Garden ?) “Whole lotta love” e “Rock n roll” degli Zep, “Paradise City” dei Guns n Roses.

SVIPS - Black and white memories
Punk rock 77 tra Vibrators, 999, Boys e primi Jam.
Diretto, semplice, divertente.

LOU REED+METALLICA “Lulu”
Difficile spiegarsi il perchè di questa strana connection.
Più che altro inutile. L’uno non aggiunge nulla agli altri e viceversa.
Si sovrappongono due stili senza mai fondersi, senza mai produrre una ragione per cui valeva la pena metterli insieme.
Lo ascolti una volta e mai più.

ENRI ZAVALLONI - Nine melodies from my forest
Nuovo ispirato lavoro dell’ex Vip 200 e collaboratore del progetto “Mondo Cane” di Mike Patton. Grande lavoro di Hammond in ottimi strumentali tra modern jazz, soul, 60’s beat da colonna sonora con splendidi arrangiamenti orchestrali.

J.C. CINEL “The light of a new sun”
Rock blues a tinte country di chiaro stampo USA fatto benissimo e con una carica comune a pochi.

ANTS ARMY PROJECT “Wooden days”
Da Piacenza, al loro esordio, un coinvolgente mix di indie rock e power pop.

ASCOLTATO ANCHE:
OROBIANS (in stile BlueBeaters riprendono una serie di brani noti e meno noti, da Battiato a Matt Bianco, da Jacko agli Eurythmics in versione ska. Piacevole), THE FALL (non si contano più gli album di Mark E.Smith e soci. Siamo sembra nell’ambito di un free punk rock ruvidissimo e disarmonico, senza compromessi e concessioni), THE HOME (ottimo power pop dai veronesi al quarto lavoro), THEE OH SEES (garage punkers in zuppa psichedelica da San Francisco. Ruvidi e lisergici, un discret ascolto), PHILL REYNOLDS (lui è di Vicenza ma suona Delta Blues con acustica e voce. Coraggioso), 99 POSSE (ottimo ritorno, lucido, cattivo, diretto. Sempre in Prima Linea. Bentornati), BUD SPENCER BLUES EXPLOSION (masticano blues, rock, anche hard, non male), A CLASSIC EDUCATION (sapori pop wave in salsa lo-fi con un po’ di Smiths. Particolari), VALERY LARBAUD (rock tinto da new wave e canzone d’autore italiana), UNDERDOGS (“Revolution Love” è un ottimo album di stoner fuzz, tirato e serrato come si conviene). PANDA BEAR (mah), STEPHEN MALKMUS (l’ex Pavement con il solito rock un po’ visionario ma anche un bel po’ incosistente)

LETTO
ERRI DE LUCA - I pesci non chiudono gli occhi
Consueto gioiello letterario di De Luca.
Poco più di 100 pagine e un universo tra adolescenza, Amore, passione, giustizia.
De Luca è un grande, commuove, alza la tensione, dice cose che non trovi da nessuna altra parte. MUST.

TOM GRAVES - Robert Johnson- Crossroads - Il blues, il mito.
Splendido e DEFINITIVO viaggio sulle misteriose orme di Robert Johnson.
Dettagli e precisazioni a profusione su uno dei più grandi in assoluto.

DIFFENBAUGH VANESSA - Il linguaggio segreto dei fiori
Caso letterario 2011.
Libro cupo in agrodolce, talvolta si dilunga eccessivamente e la storia sta in piedi a fatica ma è una buona lettura.

VISTO

The Wholly Family
Visionario e disturbante come il suo regista, Tery Gilliam
Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti
Eccellente viaggio nelle montagne occitane attraverso una triste e cruda storia di mancata integrazione. Bello e profondo.
Io e Marley
Delizioso. Poi per chi ama i cani, superstruggente
La mia Africa
Filmone da poltrona

COSE & SUONI

Stiamo finendo l’album. 11 brani, qualche bella sorpresa e risultato che ci soddisfa.
Anche un paio di date acustiche ben riuscite a Rimini e Parma.

www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com

News sui Beatles su www.pepperland.it by me
Su www.piacenzasera.it una serie di interviste a personaggi di musica, arte e spettacolo locali e non solo

CALCIO
Serie A di basso livello tecnico, Cagliari al solito.
In C il Piacenza affonda e rischia di scomparire dal calcio professionistico (fallimento dietro l'angolo)
Triste.
Meglio nel basket, volley mediocre.

IN CANTIERE
La fine delle registrazioni del nuovo album di Lilith and the Sinnersaints .
Il libro “Le Storie dal Rock piacentino dal 1960 ad oggi” in uscita il 10 dicembre.
Un altro libro per febbraio 2012 su PAUL WELLER (in coppia con Luca Frazzi) per Arcana, “This is modern world”.
La traduzione, sempre per Natale, di “Rude Boy, from Borstal to The Specials”, l’autobiografia di Neville Staple, per Shake!
A febbraio quello su Gil Scott Heron per Il Volo Libero edizioni.

lunedì, novembre 28, 2011

Get back. Album da (ri)scoprire





Il consueto spazio alla riscoperta di album dimenticati ma meritevoli di essere riascoltati.
Questo mese spazio a tre compilation MOD.


MODS MAYDAY 79
L’album, registrato dal vivo il 7 maggio 1979 alla “Bridge House” di Londra e uscito in settembre, voleva rappresentare la scena del 1979.
Ci sono i Secret Affair in piena forma (mancano i Merton Parkas, per motivi contrattuali, che pure erano presenti al festival ma che saranno inseriti nelle ristampe su CD con sei brani) ), i discreti Squire, buoni gli Small Hours, trascurabili Beggar e Mods.
Mancano i nomi migliori (Secret Affair a parte) come Chords, Purple Hearts, Long Tall Shorty.
Il livello dell’album è piuttosto basso ma vale come documento storico.

THE BEAT GENERATION AND THE ANGRY YOUNG MEN
Pubblicata nel 1984 dalla Re-Elect di Eddie Piller, fu una perfetta, competente e brillante raccolta di alcune perle della scena mod 79 ormai dimenticate, con gli splendidi Long Tall Shorty, Merton Parkas, Purple Hearts, Small Hours e i mitici e trascurati Les Elite, tra i primissimi a suonare “mod music” (un paio di loro confluiranno nei Long Tall Shorty).

THE COUNTDOWN COMPILATION
Sempre Piller fu protagonosta l’anno successivo di un’altra pregevole raccolta per la neonata Countdown con bands della seconda ondata mod dei primi 80’s.
Brillano i Moment, i grandissimi Makin Time, i Fast Eddie con una splendida “I don’t need no doctor” di Ray Charles ma anche Kick, Co Stars (con ex membri dei Beggar partecipanti all’album “Mods Mayday 79”), l’art pop dei Times e i sottovalutati The Scene, oltre a AllJacks, Jetset, Stupidity e i Combine (con ex Small World)

domenica, novembre 27, 2011

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Rubrica settimanale o quasi;
di cucina, fiori e colori di Madame Lilith (la sciura Lilli).


Al cantar di Maggio la rosa rampicante sulla facciata ,di pietre del Nure ,della casa che fu di mio padre si accende un fuoco che si vede arrivando…..quasi a salutare chi osa varcare quel confine.
E’ una Gustav Fhramm, classe1959, dai fiori scarlatti,raccolti in grappoli,doppi, medio-grandi……..questa è stata piantata nel ’62…è enorme e mi ha insegnato l’arte della potatura intuitiva.
E’ rifiorente ma non profuma.

Cabernet Sauvignon D.O.C.
Vino di colore rosso rubino, profumo gradevole, leggermente erbaceo,quasi di fieno, tannico ma non troppo, vivace affinato lentamente in botti di legno.
Da bere tornando sulle tavole di un tempo con stufati, polente condite,formaggi di pecora stagionati.
Direi un vino per le feste, degli avvenimenti,dei momenti dove il solo fatto di stare insieme è già un regalo.

sabato, novembre 26, 2011

Paolo Apollo Negri: Cobol




Ho suonato per anni con Paolo nel Link Quartet, dividendo i palchi di Italia, Europa e di due tour americani.
Successivamente abbiamo continuato e continuiamo a collaborare in studio di registrazione per svariati altri progetti e a metà dicembre suoneremo ancora una volta insieme nel Lodigiano per presentare questo suo nuovo album solista.

“Cobol” (per la mitica Hammond Beat dell’immenso Kahlil Breithaupt, un nostro fratellone americano, lunga vita e gloria) è un lavoro sorprendente, affascinante, nuovo, che non assomiglia a nient’altro in circolazione.

Non vi inganni il rapporto di cui ho testè parlato.
Mi ero preparato all’ascolto aspettandomi il “solito” mix di buone vibrazioni Hammond jazz funk.
E invece la varietà dei 13 brani è assolutamente travolgente.

Le basi, intendiamoci sono quelle: funk, Hammond, black sound dei 60’s e 70’s.
Ma c’è poi molto, molto di più.
Paolo sperimenta a 360 gradi, attingendo dal miglior prog dei primi 70’s, dal black funk più oscuro, ma anche dai Weather Report meno boriosi e più freschi, da Eumir Deodato, dagli Azymuth, da certe movenze kraut meno segaiole.
L’apertura di “Mouth of the gun” ne è un esempio: funk, atmosfere da soundtrack poliziesco in sottofondo, un contagioso riff di synth, percussioni blaxploitation, un groove complesso, aperture jazz alla Herbie Hancock.
E’ il manifesto programmatico che introduce ai più consueti Hammond soul dalle tinte proto disco di “Hot Wax” cantato splendidamente da Miss Modus e al funk di “Love Gambler”.
“Retrotheque” scava sempre nel jazz funk più rigoroso e introduce uno spoken word quasi rap a metà tra il Gil Scott Heron dei primi 80’s e gli Style Council di “A gospel”.
Ancora funk jazz in “Turn right” mentre in “Talk to me” la voce di Teresa Reeves-Gilmer ci porta nell’ambito della CANZONE.
Una bellissima canzone con una grande melodia, un groove irresistibile tinto di pop, jazz e soul e un assolo “rock” di Lucio “Wicked Minds” Calegari da brivido.
Roba da scalare le classifiche.
Cosa che potrebbe fare anche “Into the sky” un disco funk pazzesco con intermezzo di piano jazzy, sostenuto da un grande lavoro di synth e dalla voce “spaventosa” di Gizelle Smith.
“Red Ant” parte con un’atmosfera che starebbe bene in un album di Dave Brubeck e finisce in un infuocato rock dalle tinte prog.
Lo struggente finale “King and queen...” potrebbe essere un’outtake di un album dei primi Weather Report.
Qua e là tre brevi intermezzi “sintetici” , “Cobol 68” ,”Cobol 74” e “Cobol 85”.
Un album da ascoltare più volte per essere pienamente compreso e assimilato.
Un lavoro difficile, complesso ma originale, personalissimo, inimitabile.
Credo che basti.

giovedì, novembre 24, 2011

Quadrophenia








“Quadrophenia” è l’album MOD per eccellenza.
Paradossalmente è musicalmente il più lontano possibile dai gusti sonori dei MODS.
Rock dalle tinte hard, gonfiato di synth , archi, fiati, sinfonico, pomposo, con aperture alla musica classica, complesso, raffinato, elaboratissimo.
Ma l’omaggio di PETE TOWNSHEND e soci alla CULTURA MOD riesce a cogliere nel modo migliore l’anima mod.
Altrettanto complessa quanto l’opera rock, lontana dallo stereotipo del teppista in scooter impasticcato (così enfatizzato nel film di Frank Roddam del 1979).

I testi di Townshend colgono perfettamente il disagio adolescenziale di chi non si vuol piegare all’oppressione di una sistema piatto, conforme e omologato ma che vive una realtà dura in modo romantico con una sensibilità portata all’estremo.
Sospesa tra rabbia e stile, tra violenza ed eleganza.
E la voce di Daltrey rende perfettamente, come lui stesso ha spiegato “l’urlo della strada” dell’adolescente Jimmy.
L’irruenza di John Entwistle e Keith Moon fanno il resto.

L’album esce il 19 ottobre del 1973, raggiunge le vette delle classifiche inglesi e americane, diventa l’ultimo GRANDE album degli Who e un classico della musica rock.
La complessità degli arrangiamenti renderà difficoltosa e caotica la resa dal vivo, fino a costringere la band a d abbandonare parte dell’album nelle esecuzioni sul palco.

Adesso, alla fine del 2011, esce una splendida versione Deluxe con l’aggiunta di 25 demo nel cofanetto “Quadrophenia: The Director’s Cut”, che contiene anche il Dvd del film diretto da Franc Roddam nel 1979 e altre rarità.
Demo interessantissimi molto spesso vicinissimi alla versione che poi troveremo suonata dagli Who, altre volte con tutt’altra anima (vedi il tono quasi cabarettistico di “Bell boy”).
Notevoli anche i numerosi inediti (bellissima “Get inside”)

Ha dichiarato Pete Townshend:
Questa riedizione è quella con il sound che io avevo in testa nel 1973: non è troppo pesante, a differenza di quel che si possa aspettare, anzi, ci sono molte raffinatezze».
Quadrophenia: The Director’s Cut” è in pratica la definitiva “Quadrophenia”, così come l’ho sempre pensata, pur essendo molto contento dell’opera sin dall’inizio. L’ho sempre considerato il lavoro migliore che abbia fatto insieme agli Who.


Grazie ad Eleonora Bagarotti per le info e le parole di Townshend

Lilith and the Sinnersaints domani a Parma



Domani VENERDI' 25 NOVEMBRE alle 22.30 a PARMA al Materia Off in Borgo San Silvestro, in centro (www.materiaoff.com) concerto acustico in trio di LILITH AND THE SINNERSAINTS.

All'inizio del 2012 il nuovo album "A KIND OF BLUES" per AlphaSouth Records e una serie di date con la nuova line up.

www.lilithandthesinnersaints.com

http://it-it.facebook.com/pages/Lilith-and-the-sinnersaints/127996150606128

martedì, novembre 22, 2011

Teenage Kicks: Bills




Teenage Kicks, una rubrica settimanale che andrà alla ricerca dei movimenti giovanili pre 50’s che hanno preceduto di decenni il mood di quello che ritroveremo poi nei teddy boys, nei mods, nei punks, skinheads etc.
Ribellione all’autorità, individualismo, aggregazione, fiera opposizione all’omologazione e ai valori dominanti.


Tra le sottculture più singolari è inevitabile annoverare quella dei BILLS sviluppatasi alla fine degli anni 50 a Leopoldville (l'odierna Kinshasha) in Zaire, diventata successivamente la Repubblica Democratica del Congo.
I Bills si opponevano al governo e si vestivano come perfetti cowboys.
L’abbigliamento fu ispirato dall’arrivo nei cinema congolesi (punto di ritrovo dei giovanisismi) di parecchi film americani di ispirazione western.
Erano divisi in gangs che prendevano il nome dai diversi stati americani.
Svilupparono anche uno slang particolare chiamato Hindoubill
Da questa sottocultura si sviluppò anche una scena musicale di cui i principali esponenti furono gli Zaiko, Bozi Boziana and Minzoto Ya Zaire

lunedì, novembre 21, 2011

Weekend con Fellini





Uno quando va a Rimini è raro che si metta a pensare di essere nei luoghi di Federico Fellini.
Il più importante, visionario, onirico, profondo, poetico dei registi italiani.
Non ci pensi mica quando vai a suonare con Lilith and the Sinnersaints in un bar, il NEON BAR.
In un bar di Matteo, un ragazzo visionario, poetico e profondo che sta a metà tra Frank Zappa e Groucho Marx, sia come aspetto che come “testa”, che in un baretto nel centro di Rimini porta musica, cultura, concerti.
Un buco di bar ma che grazie alla sua volontà e visione profonda delle cose, della cultura e della vita, diventa un faro di cultura per una città che mi confessa, “ultimamente non è messa bene”.

E noi ci divertiamo tantissimo in un concerto bellissimo, con una chitarra, una voce e un rullante.
In culo ai gruppi fighetti mezzeseghe che “non ho la spia non mi sento, non c’è il palco abbastanza alto”.
Poi il giorno dopo ci troviamo sulla spiaggia invernale di Rimini, all’ombra del Grand Hotel sferzata dal vento e dal freddo e non mi viene altraparola che poetico.
Siamo lì che parliamo di come fare la copertina del prossimo album, faccio una foto alla cazzo a Rita e ce l’abbiamo !!!
In culo anche ai servizi fotografici da 1.000 euro.

Giriamo su Ponte Tiberio (dove 2000 anni fa partì la via Emilia. Ed è ancora lì)
Appena dietro, in Borgo S.Giuliano (un luogo incantevole dal passato recente fatto di ribellione e solidarietà insieme, di vita da pescatori e vetturini, artigiani e operai, e anche di miseria: una vita, a suo modo, “forte”, che ha lasciato un segno, creando un significativo spirito di comunità, c’è un vecchio cinema parrocchiale dove incontriamo TERRY GILLIAM.
Uno che ha appena preso il Premio Fellini e che da Fellini ha preso tantissimo nelle sue opere (presente “Brazil” ? “Paura e delirio a Las Vegas?” , “Parnassus” ? Lui poi era uno dei Monty Python)
Presenta un corto, onirico e visionario, felliniano fino al midollo “The Wholly Family” ma anche inquietante e disturbante, con Cristiana Capotondi.
Riceve un premio dall’Associazione Smiting che gli dedica un corto che mette insieme Gilliam e Fellini.

Un weekend con Fellini: visionario, onirico, profondo, poetico.

domenica, novembre 20, 2011

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses




Rubrica settimanale o quasi;
di cucina, fiori e colori di Madame Lilith (la sciura Lilli).


Alla fine degli anni 60 era leggenda la rosa blu.
Ero piccola e ricordo mio padre ,grande amante della terra, arrivare a casa con sgorbi secchi ramificati a radici nude e dire che aveva trovato la rosa perfetta: profumata, rifiorente e BLU!!
Ovviamente a primavera ….l’ennesima delusione.
La rosa blu Non Esiste in natura.
Ci sono bellissime rose color malva ,lavanda,porpora grigiastro ……ma non blu.
Negli ultimi anni si sono viste rose tinte di blu(forzate a succhiare colorante) ma sono invenzioni.
Mrs Doreen Pike.
Una creazione insolita per David Austin.
È un moderno Ibrido di Rugosa, dai fiori rosa che tendono al malva e al lilla.
Ideale in climi freddi, profumata,semplice ,non la solita coppa piena e profonda………ma non è blu.

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO
Bel colore rosso rubino, tendente al viola.
Odora quasi di rosa,quelle faticose,autunnali nell’ultima fioritura,un po’ moscato nel retrogusto.Al gusto si riconosce frutta matura anche mirtilli.
Sembra ci sia pepe,chiodi di garofano e anche ciliegie.Ideale con formaggi…..polente….patate.
Io ho assaggiato quello della cantina LaValentina
(www.lavalentina.it)

sabato, novembre 19, 2011

"Robert Johnson Crossroads" - Tom Graves




Robert Johnson Crossroads di Tom Graves, edito dalla SHAKE è probabilmente il libro DEFINITIVO sulla storia dell’immenso bluesman.
Graves scava a fondo, fin dove riesce ad arrivare, nella misteriosa vita di Robert Johnson e ne ricava un ritratto controverso, dove spesso il mito e la leggenda hanno superato la semplice e banale realtà.
Cancella la favola che lo vuole in un incrocio di strade a vendere l’anima al diavolo in cambio di una tecnica chitarristica sopraffina e svela una serie di altri particolari inediti e interessantissimi.
Un libro che evita approfondimenti tecnici e artistici, agiografie e celebrazioni.

venerdì, novembre 18, 2011

Poi uno smette di interessarsi di calcio




Da oggi tra anticipi e posticipi di serie A e Bwin, Champions ed Europa League e Coppa Italia, arrivano 34 giorni consecutivi di partite alla luce dei riflettori. Tutte, naturalmente, in diretta televisiva.

Sky ha il pacchetto più ricco, con i campionati e la Champions al completo. Mediaset ha di tutto un po', più l'esclusiva dell'Europa League. La Rai s'arrangia con una partita di Champions al mercoledì, La 7 propone la Coppa Italia.


 Non c'è più una sera senza calcio. 
In uno dei periodi meteorologicamente più a rischio, la serie A giocherà più partite sotto i riflettori che con la luce naturale. Ben il 62%, da domani al 21 dicembre

Per intascare gli assegni delle tv, si è accettato di giocare sempre più spesso sotto zero con partite su campi ai limiti della praticabilità , aumento di infortuni muscolari e di traumi causati dal freddo e dai terreni gelati.

I tifosi di fatto invogliati a starsene a casa al caldo a nutrirsi di dirette, replay e interviste piuttosto che a vivere una partita intabarrati sugli spalti di impianti scomodi


Indietro non si torna.
Il giocattolo gestito da club che da botteghino e marketing incassano troppo poco andrebbe in mille pezzi.
E allora, avanti così. Al buio e al gelo.
L'importante, poi, è non lamentarsi degli stadi vuoti e dei troppi giocatori in infermeria.

da LaStampa.it

Lilith and the Sinnersaints a Rimini



Domani SABATO 19 NOVEMBRE alle 21 in punto a RIMINI al "NEON BAR" di via Garibaldi concerto acustico in trio di LILITH AND THE SINNERSAINTS.

All'inizio del 2012 il nuovo album "A KIND OF BLUES" per AlphaSouth Records e una serie di date con la nuova line up.

In acustico si replica venerdì 25 novembre a PARMA al "Materia Off".

www.lilithandthesinnersaints.com

http://it-it.facebook.com/pages/Lilith-and-the-sinnersaints/127996150606128

giovedì, novembre 17, 2011

Qualche altro motivo per amare Paul Simonon e i Clash





Greenpeace ha rivelato che, tra gli attivisti arrestati in giugno per avere occupato una piattaforma petrolifera nell’Oceano Artico, c’era anche PAUL SIMONON, ex bassista dei Clash e attualmente membro dei The Good, The Bad & The Queen.

Simonon, fervente sostenitore della causa ecologista, è stato incarcerato per due settimane in Groenlandia insieme ad alcuni compagni attivisti, ai quali si era unito come assistente cuoco, senza rivelare la sua vera identità.

Durante le due settimane passate in prigione Simonon si è reso protagonista anche di un’improvvisata jam session, con uno dei suoi compagni di cella talmente sorpreso dalle abilità musicali del bassista da consigliargli di “sviluppare la sua passione per la musica” in futuro!

Dopo essere uscito di prigione, il bassista si è unito agli altri componenti del progetto The Good, The Bad & The Queen (Damon Albarn dei Blur, Simon Tong dei Verve e il musicista nigeriano Tony Allen) per suonare a Londra al concerto per il 40esimo anniversario dell’organizzazione ecologista.

Qualche tempo fa PAUL ha rivelato che che ebbe un sms da parte di Strummer poche ore prima della morte, nel dicembre 2002.

“Sul messaggio c’era scritto ‘Dai Paul, proviamoci’. Joe aveva voglia di suonare alla Rock And Roll Hall of Fame, e anche Mick e Topper.”, ha detto Simonon. “Ma io no. Io sono sempre stato quello che ha detto no. E, in quel frangente, io sinceramente non pensavo che fosse il momento giusto. Un evento di quel genere lì, con 4000 dollari per un biglietto. Nah, non sarebbe stato nello spirito dei Clash”.

mercoledì, novembre 16, 2011

Eredi, vedove e lasciti






Il triste addio di molte rock stars ha dato spesso il via a squallide speculazioni sul lascito artistisco dei defunti.
In questo ambito si sono spesso distinti i famigliari più stretti.
Talvolta, al contrario, assistiamo ad una gestione oculata, rigida e rispettosa di un patrimonio (non solo artistico).
YOKO ONO non si è mai risparmiata nel concedere (a caro prezzo) pezzi di John a destra e a manca.
In ambito Beatles invece defilata quanto lo era GEORGE, la famiglia HARRISON: poche cose e nel pieno rispetto.
COURTNEY LOVE si è “limitata” a gestire, senza troppo ferire la memoria di Cobain, un po’ il tutto.
Al contrario degli eredi di HENDRIX che ci hanno ammorbato per decenni con ogni tipo di “rarità”, “inedito” o quant’altro del povero Jimi.
Anche JIM MORRISON è stato ampiamente saccheggiato, soprattutto dagli stessi ex Doors, fino a portarne sul palco vari sosia in un grottesco e malinconico carrozzone funebre.
E’ invece appena iniziato il saccheggio della memoria di AMY WINEHOUSE (“nuovo” album in arrivo, speriamo finisca lì) e dalle parti di MICHAEL JACKSON da tempo ci si muove in questa direzione.
In Italia DORI GHEZZI ha scatenato una tempesta di omaggi, tributi (talvolta improbabili e irrispettosi), premi vari dedicati a DE ANDRE’.
Al pari della famiglia di RINO GAETANO che non ha lesinato fiction, tributi, inediti etc
Mentre la battagliera Letizia BATTISTI non lascia passare (a suon di cause) una paglia relativa a LUCIO, non permettendo a nessuno, salvo che in rari casi, di esser depositario della memoria del marito che solo lei può centellinare.

martedì, novembre 15, 2011

Teenage Kicks: Zoot Suiters






Teenage Kicks, una rubrica settimanale che andrà alla ricerca dei movimenti giovanili pre 50’s che hanno preceduto di decenni il mood di quello che ritroveremo poi nei teddy boys, nei mods, nei punks, skinheads etc.
Ribellione all’autorità, individualismo, aggregazione, fiera opposizione all’omologazione e ai valori dominanti.


Il “movimento” Zoot Suit si sviluppo’ tra gli anni 30 e 40 negli Stati uniti, interessando in particolare gli americani di origine messicana o latina dell’area di Los Angeles.
Il look, impeccabile, si caratterizzava per i pantaloni e le giacche larghe e lunghe, cappelli a larghe falde, scarpe a punta e puntuallizzava un bisogno di auto determinazione e anti autoritarismo.
Lo stile iniziò nel giro Jazz di Harlem degli anni 30 ma venne adottato dai pachucos ovvero i ragazzi di origine latino americana , qualche anno più tardi.
Nel 1943 Los Angeles fu teatro di fuoriosi scontri tra i Pachucos in Zoot Suit (latino americani e neri) e gang di bianchi (prevalentemente Marines reduci di guerra) che vedevano nell’estetica chiassosa degli “avversari” un messaggio anti patriottico.
La musica ascoltata mixava lo swing dell’epoca con il pachuco sound di stile messicano, da Louis Jordan a Cab Calloway e Lionel Hampton.
Lo stile è stato ripreso esteticamente da Kid Creole and the Coconuts, musicalmente da Joe Jackson in “Jumpin Jive”, in certi brani di Brian Setzer e dai Cherry Poppin Daddies

lunedì, novembre 14, 2011

Scendiamo dai Monti



Le dimissioni del vecchio porco e la sua gang di fascisti e mafiosi può fare solo piacere (applaudiamo la Compagna Carlucci !)

Diciamo che un'azienda (l'Italia) è fallita e che il curatore fallimentare (Monti) chiederà un litro di sangue a testa per soddisfare le esigenze dei creditori (Europa).
E chi non ce l'ha lo vada subito a rubare, scannando il vicino che qua di sconti non se ne faranno a nessuno.
I Responsabili si godranno i frutti del loro furto ventennale.
Alla facciaccia nostra.

NOTA A MARGINE:
Ieri sera nella trasmissione di Fazio, Lou Reed con i super bolliti Metallica suonano una versione sbrodolata di "White Light White Heat" dei Velvet Underground, un brano che esalta gli effetti dell'eroina.
Standing ovation del pretino Fazio e di un pubblico di fighetti in (finta) estasi.
Subito dopo Casini.

domenica, novembre 13, 2011

Soul Kitchen – The Time of Wine and Roses



Rubrica settimanale o quasi;
di cucina, fiori e colori di Madame Lilith (la sciura Lilli).


BACCHE DA VIGNA
Qualcuno ha notato che in certe vigne all’inizio del filare cresce una pianta di rosa?Oltre a rendere ancora più gradevole il tutto c’è una funzione ben precisa; la rosa avverte per prima la presenza del mal bianco (oidio)malattia che attacca anche la vite.
La Sevillana è una rosa floribunda cespugliosa …rifiorentissima…….l’anno scorso ho raccolto l’ultimo mazzo a fine novembre.Rosso vermiglio ,molto luminosa. Va piantata in gruppi e poi ci si può dimenticare di lei…….fino alla fioritura.
Unico neo: non ha profumo, ma con la sua generosa e continua emissione di boccioli prima e bacche poi ciò non è più un problema.

LACRIMA DI MORRO D’ALBA
La Lacrima è il vitigno autoctono a bacca nera per eccellenza delle Marche; esistono documenti che testimoniano la sua coltivazione nel ristretto comprensorio che oggi trova il suo centro nel territorio di Morro d'Alba già nel Medioevo.
Ci siamo innamorati di questo vino ad Urbino sotto l’ombra dell’imponente Palazzo Ducale. Rosso porpora con riflessi violacei, profumo pieno,quasi di marmellata di amarene e lamponi, fragrante,saporito…….sui 13 gradi.
Noi l’abbiamo provato con la tipica caciotta d’Urbino (caciotta) ma credo che sarebbe stato perfetto anche con funghi, bolliti o salumi.

sabato, novembre 12, 2011

Torino Colours: No Strange and Sick Rose




Due uscite giustamente attese.
I NO STRANGE non incidevano dal 1998, dal mini lp “Medusa”, i SICK ROSE mancavano dal 2006 con “Blastin Out” (oltre a varie ristampe).
I due gruppi torinesi tornano con due album nuovi di zecca.
Stessa matrice di fondo (i 60’s alla fondamenta) ma direzioni lontanissime.

Psichedelia cerebrale, pura, che sfocia nelle esperienze cosmiche tedesche dei 70’s e in quelle ipnotiche, mediterranee, sconosciute e dimenticate di bands italiane dello stesso periodo, in “Cristalli sognanti” per i NO STRANGE.
Il tutto con personalità estrema, freschezza e convincente creatività.
Su Area Pirata in CD e Psychout in vinile.

I SICK ROSE invece dei 70’s riscoprono i suoni e le atmosfere di qualche anno dopo, di quel power pop infettato dal primo punk, ma pesantemente debitore alla lezione del 60‘s garage e del beat di bands come Yardbirds e Kinks, così com lo suonavano i Knack o i Plimsouls.
“No need for speed”, prodotto da Dom Mariani, è un’esplosione di rock adolescente, energico, vitale, travolgente.
Su CD e vinile per Area Pirata

venerdì, novembre 11, 2011

A me l'inglese l'hanno insegnato i Beatles





All’inizio fu “Il libro delle canzoni dei Beatles” con le illustrazioni di Alan Aldridge, pubblicato nei 70’s da Mondadori.
C’erano un centinaio di testi dei BEATLES tradotti in italiano.
A scuola avevo studiato francese e fu quel libro, unito all’ascolto quotidiano, ripetuto, ossessivo, di tonnellate di Beatles che mi insegnò i primi rudimenti di inglese.
“I feel fine” si contrapponeva a “I’m down”.
E confrontando “We can work it out” con “Can’t buy me love” imparai il negativo del verbo “potere”.
“I’ll follow the sun” e “I’ll be back” m’indicarono il futuro del verbo essere e “Tomorrow never knows” divenne un ottimo modo per chiudere qualsiasi frase.

Più complesso utilizzare “Obladi Oblada” o le parole di “I’m the walrus” come “semolina pilchards” cercando di inserire in un dialogo “sitting on a cornflake” o “yellow matter custard”.
E neanche convincere qualcuno dell’utilità di restare in qualche “Strawberry fields forever”.
Più facile destreggiarsi con un “I wanna be your man” o “I want to hold your hand” (con scarsi risultati...).

Poi vennero gli Who con “Hope I die before I get old”, “Why don’t you all fade away” e “Can you see the real me”, gli Stones, il punk, i Clash, i Jam e anche l’ora di salire a Londra.

Comunque per chi vuole partire ancora da John e Paul in edicola arriva ‘Music for my English’, un corso inedito per imparare l’inglese con 10 DVD in cui sono raccolte le 100 canzoni più famose del repertorio siglato ‘Lennon/McCartney’: ogni DVD-video ha 10 brani, traduzioni ed esercizi e da un fascicolo di 32 pagine con i testi delle canzoni in lingua originale e in italiano.

Semolina pilchards a tutti, cari expert texpert choking smokers

giovedì, novembre 10, 2011

Calcio Pulito: Zdenek Zeman





Ha diviso generazioni di appassionati: c’è chi lo adora (io) e chi lo odia.
Sicuramente non è mai passato inosservato.
Personalità al limite della cocciutaggine e dell’autolesionismo ma puntualmente icona dei supporters.
Dove è passato ha lasciato un segno: nelle squadra e nei tifosi.
A conti fatti nella trentennale carriera di allenatore non ha combinato molto.
Ha “fatto sognare” Foggia, sta facendo esplodere Pescara, ha lanciato talenti, praticato un calcio senza limiti e coraggioso (nei campionati degli 0 a 0), è stato esonerato a destra e a manca, ha girato dalla Sicilia alla Turchia alla Stella Rossa di Belgrado, alle due romane (dove ha lasciato ricordi, come sempre, contrastanti).

Parla chiaro e senza giri di parole, il nipote del mitico Vicapalek (zio materno), allenatore della Juve negli anni 70 e sollevò per primo il problema doping nel calcio italiano.
Gli costò ostracismo, denunce, il bando dai salotti televisivi e dal “giro che conta”.

Comunque un grande, sincero e che si è sempre assunto le proprie responsabilità.
Rarissimo nel calcio italiano.

mercoledì, novembre 09, 2011

Basta con i CD !




Gira da un po' voceche le major sarebbero vicine alla rinuncia a produrre e vendere compact disc.
Secondo il sito Side-Line, il 2012 sarebbe l'ultimo anno in cui uscirebbero versioni fisiche degli album.

Ovvero finirebbe il concetto di vendita di musica su un supporto fisico e il cd sarebbe destinato solo alle versioni deluxe e alle special edition.
Tutto il resto verrebbe offerto attraverso servizi di streaming e store online come iTunes.

Per dettagli:
http://www.side-line.com/news_comments.php?id=46980_0_2_0_C