martedì, luglio 27, 2010
Get Back. Album da (ri)scoprire
Prosegue la rubrica in onda su questi schermi alla fine di ogni mese.
“Get back” recupera alla memoria tre/quattro album alla volta, il più delle volte
sepolti dalla polvere e dalla storia, ma meritevoli di nuovi ascolti
THE JAM - This is modern world 1977
Da queste parti un album che non ha misteri ma che spesso rimane in secondo piano, "schiacciato" tra l'esordio "In the city" e il maturo "All mod cons".
Ma qui c'è il manifesto del Paul Weller compositore, dall'irruenza punk beat (la title track o "In the streets today") alle melodie beatlesiane ("Tonight at noon" potrebbe stare nel "White Album"), al mod rock ("Here comes the weekend"), all'inconsueto (ai tempi) omaggio alla black music ("In the midnight hour").
Addirittura Bruce Foxton trova spazio con ben due brani (i meno significativi.....). Copertina da antologia (mod).
THE ARTWOODS - Art Gallery 1966
Attivi tra il 1964 e il 1967 con uno splendido e ancora originalissimo mix di beat, jazz e rythm and blues, sono ricordati per aver dato il via alla carriera del futuro Deep Purple Jon Lord (il cui Hammond è già in grande evidenza), ma anche al batterista Keef Hartley (poi con John Mayall ma anche con Rory Storm and the Hurricanes, sostituto di un tale Ringo Starr e in seguito con la Keef Hartley Band con cui suonò al Festival di Woodstock).
Art Wood (che fu voce anche con Alexys Korner) formò i Quiet Melon con il fratello Ron Wood, Rod Stewart, Ronnie Lane, Kenny Jones, Ian McLagan e Kim Gardner ma i brani lasciati non sono esaltanti.
E' morto nel 2006.
THE GANG - Barricada Rumble Beat 1987
Uno dei migliori album di rock italiano di sempre, da una delle band più sincere ed oneste che abbiano mai calcato il suolo italico.
Un disco rivelazione, ancora molto vicino al linguaggio dei Clash che caratterizzò il primo periodo della band marchigiana, che seguiva l'ottimo esordio "Tribe's union". Registrato impeccabilmente e professionalmente con ospiti come Billy Bragg e Andy J.Forest, rimane una delle vette della lunga e onorata carriera dei fratelli Severini
ciao Tony, concordo pienamente su "Barricada Rumble Beat"... disco di "rock" italiano mai troppo ricordato...
RispondiEliminamanuel
I Gang in generale sono sempre stati molto sottovalutati.
RispondiEliminaPrima erano i "Clash italiani", poi sono diventati i "combat rockers italiani".
Hanno fatto degli errori e dei dischi discutibili, ma rimangono, secondo me, tra i migliori in Italia dagli 80's ad oggi.
Ciao Tony, anche "Le radici e le ali" era un gran disco.
RispondiEliminaConcordo pienamente con...tutti. i gang, tutt'ora, rimangono una spanna abbondante sopra tanti gruppi italiani sopravalutati. il loro problema, nel mercato discografico, e' sempre stata l'onesta'. Quindi sono stati osteggiati un po' da tutti. Comunque danno sempre ottime sensazioni l'ascolto di Tribe's Unio, del Barricada in oggetto e di quel dischetto Against the dollar power.
RispondiEliminawell concrdo io ho anche il vinile di "Le radici E Le Ali" ed è un gran bel disco,..è un pò che non lo ascolto ma mi piaceva un casino quella track che nominava anche Bresci , bel testo, non ricordo il titolo,..ho il vinile anche JAM ma non ARTWOODS purtroppo
RispondiEliminaps: per rifarmi al post precedente W IL MAIALE su cui praticamente si basa tutta la nostra alimentazione,.. salam casalìn + gnocco fritto + lambroeusch combinazione perfetta :)
Mich.
Si bellissim oanche "Against the dollar power", Le radici e le ali e Reds. Poi li ho un po 'persi di vista e pur seguendoli non l'ho più fatto con molta assiduità
RispondiEliminala copertina di modern world è davvero da antologia mod. se considerate che era il 1977, e credo nessuno mod lo era, e il resto delle copertine "punk" dell'epoca era di tuttaltro stile. qui ci sono riferimenti persino al jazz (la scritta inclinata ed i caratteri ricordano "a love supreme" di john coltrane), la freddezza urbana del ponte e del palazzo, le frecce pop art sul maglione (posticce), la spilla degli who '66, le eleganti button down a righe. i ragazzi erano avanti! indietro ma avanti, a league of their own...
RispondiEliminaVero.
RispondiEliminaE' qualcosa di assolutamente distintivo e personale.
Lo stile prevalente era quello dei membri del gruppo in copertina con stile più o meno scarno e minimale (vedi Ramones o Clash o Television).
Qui c'è una ricerca, un senso, tanti riferimenti, una lunga serie di messaggi.
La cosa è stata in qualche ripresa con sovrabbondanza di "stimoli" in "Our favourite shop" degli Style Council
la composizione di "riferimenti" diventa poi una costante per weller, l'interno copertina di "all mod cons", la riproposizione (con simboli "ad hoc") degli effetti sonori della bbc in "sound affects", il citato negozio dei tsc, l'apoteosi pop art di blake per "stanley rd", poi scopiazzate da altri.
RispondiEliminaa proposito di sound affects, è uscita adesso una antologia economica di mod tunes vari (vista su modculture) che riprende in stile la vecchia copertuna dei jam
...però ho un pelino di degiavù... come minimo di ste cose ne abbiamo parlato già una volta o più su questo blog in passato...hahaha... siam bolliti dai
RispondiEliminaavanti il carrello dei bolliti!!
RispondiEliminaio ricordo la sigla del programma (seminale) di G Restagno a Radio Flash..una bomba: c'era l'intro di Modern World e dopo il secondo "this is the modern world" c'era attaccato l'urlo "London's Burniiiign" di J Strummer!!
capolavoro..
A me il disco succitato e' sempre piacuiuto un casino pur non essendo mai molto considerato dai piu'..citerei I Need You
C
quanti bolliti? misti? alla piemontese? con mostarda?
RispondiEliminada sempre i migliori, non per niente ho tutti i loro dischi....
RispondiEliminamemorabile ed un vero spettacolo la tournè di "storie d'italia"
chi? i jam? i gang? gli artwoods?
RispondiElimina"Storie d'Italia" direi che è dei gang, non certo di Jam o Artwoods
RispondiEliminama sto signor anonimo è quadrophenico? si fa le domande e le risposte .. ;o)
RispondiEliminaSpero che siano diversi anonimi...
RispondiEliminahahah!!lo stavo pensando anche io!!
RispondiEliminaC
Intanto segnalo Ben L'oncle Soul un album di un DJ francese ultra soul (con tanto di versione Marvin Gaye style di "Seven nation army" dei White Stripes niente male nonostante l'insopportabile brano)
RispondiEliminaIl tutto suona molto costruito in studio ma l'effetto è comunque molto piacevole.
Etichetta Motown...
po poroppoppo poo oo
RispondiEliminacarino il francese, la sua po poroppoppo l'ho "suonata" a mruk. anche i suoi video son belli
RispondiEliminaf