venerdì, aprile 03, 2009

Statuto





Ho già parlato di Clash (13 marzo 2009) Small Faces (6 feb 2009) , Rolling Stones (23 genn 2009) De Andrè (8 genn 09) Beatles (9 dic 08), Graham Day (27 ott 08), Oasis (7 ott 08), Paul Weller (27 mag 08) Prisoners (6 giu 06), , Ruts (23 sett 06), Who (22 mag 06), Monkees (28 giu 06).

Era ora di incominciare a dare spazio ai gruppi italiani.
E non potevo non farlo con il mio preferito di sempre, gli STATUTO, a cui sono legato da un rapporto di stima, affetto e amicizia fraterni (oltre che, in vari periodi del passato, professionale).
Non mi dilungo quindi oltre.
Sono solo orgoglioso di poterne parlare in questi termini.
E alla fine anche qualche domanda per condire il tutto nel migliore dei modi

www.statuto.net

Vacanze (1988, Toast Records) 8
Dopo gli avventurosi esordi a 45 per la DTK, la torinese Toast sancisce l’esordio sulla lunga distanza con un classico della band, in cui confluiscono tutta l’urgenza mod degli esordi, ska, rythm and blues, rabbia e stile.
“Ghetto” , “Ragazzo Ultrà” e la title track sono subito dei classici

Senza di lei (1989 Toast Records) 7
Un ep/12” con il prezioso guest di James Taylor e l’immortale “Piera” coglie la band nella transizione dall’undeground alla popolarità

Zighidà (1992 EMI) 6.5
L’album della consacrazione.
Seguito alla fortunata partecipazione al Festival di San Remo è un specie di “best of” , rifatto e risuonato, del repertorio degli esordi. Risente della necessità di proporsi ad un pubblico più vasto pur conservando orgogliosamente e palesemente l’anima 100% mod.

È tornato Garibaldi (1993 EMI) 6.5
Un album transitorio in cui gli Statuto affermano prepotentemente la propria etica e in cui la rabbia torna a farla da padrone: nella title track palesemente contro la Lega Nord e a causa della quale subiranno censure e boicottaggi, in “Vattene Sceriffo” contro l’ingerenza USA e in “Signorno” contro la leva obbligatoria

Canzonissime (1996 Audiar/SonyMusic) 7
Con i titoli delle canzoni che si rifanno a famosi brani italiani, “Canzonissime” si avvicina al brit pop elettrico imperante all’epoca, tra Oasis, Blur, Menswaer, Bluetones ma non ne spersonalizza l’identità.
L’album regala classici come “Solo tu e “Pugni chiusi”.

Tempi Moderni (1997 Epic/SonyMusic) 6.5
Ancora pop mod rock e nessun brano ska, per un ottimo album, seppur lontano dal classico sound Statuto

RiSKAtto (1999 Epic/SonyMusic) 7
Con l’eccezione di “grande” , dedicato al Grande Torino, sono tutti brani ska rifatti in italiano e con la verve e la personalità degli Statuto. Un ritorno alle origini e l’abbandono della fase “brit pop”

Il migliore dei mondi possibili (2002 2Toni/Sonymusic) 7.5
Seguito alla pubblicazione dell’omonimo libro di Oskar e ad esso direttamente ispirato nei testi, si configura come la prima (ed unica) “opera ska soul italiana”
Eccellente produzione, maturità , grandi brani, album eccellente

Sempre (2005 2Toni/Venus) 8
Il loro capolavoro: 14 brani che coprono tutta la storia artistica della band dallo ska al soul, mod e rocksteady in un unitarietà che conferisce all’album un’dentità assolutamente unica

Come un pugno chiuso (2007) 7.5
Altro grande album che ripropone classici del northern soul rifatti in stile Statuto e in italiano con classe, energia, giusto approccio.

Completano la discografia le due antologie "I campioni siamo noi" , la recente Elegantemente rudi e il live Le strade di Torino (2006 2Toni/Venus) tra classici e brani dimenticati.

L'INTERVISTA

Un quarto di secolo di attività Gli Statuto ci sono da SEMPRE, intorno al duo Oskar e Naska
Avete mai rischiato lo scioglimento, la fine del gruppo ?
Ma soprattutto come vedete il futuro della band ?
Io voglio immaginare che ci sarete per sempre.


R- Certo, Naska e io siamo due dei fondatori del gruppo e siamo gli unici di essi ancora in attività e presenti.
Non abbiamo mai pensato di smettere in questi anni, neanche un solo momento e neanche quando avevo perso completamente la voce e ci siamo dovuti fermare per forza con i concerti. Mai abbiamo pensato che non saremmo tornati a registrare e a suonare dal vivo e devo ribadire la forza di volontà e la caparbietà di Naska nel tener duro in quei giorni allucinanti.
Mai mi ha evidenziato suoi cedimenti, sue voglie di “abbandono” o sua rassegnazione.
Non suonavamo in pubblico, ma intanto componevo canzoni e fischiavo le melodie che spiegavo per scritto agli altri. Cantò i provini de “Il Migliore dei Mondi Possibili” Sergio Toya e di lì a un anno, cantai finalmente io su le basi già pronte da qualche mese.
Il senso degli statuto è quello di dare voce in musica ai Mods dei piazza Statuto e far sapere che i mods esistono e agiscono in tutta Italia e in tutto il mondo. Si è mod per la vita gli Statuto non potranno mai sciogliersi o finire come qualsiasi complesso musicale normale.
Artisticamente, sia musicalmente che ideologicamente, sentiamo energia, necessità e tanta voglia di esprimerci, componendo musica, facendo dischi e facendo concerti. Chi viene ai nostri concerti può verificare tranquillamente ciò che affermo e se ci vengono fatte queste domande (legittime) è perché, comunque, sono 26 anni che suoniamo!!
Proprio perché il senso degli Statuto non è dato dai componenti ma dall’essere mod, il mio progetto (e sottolineo che non ho detto “sogno“) è quello che quando per insorti impedimenti fisici (temo solo la morte possa fermarci..) a suonare negli Statuto ci saranno altri musicisti mod, presumibilmente provenienti da piazza Statuto.
Sarà così, sempre.


In tutti questi anni sia dal palco che direttamente da Piazza Statuto o in giro per l'Italia avete visto cambiare radicalmente la società italiana e non solo
Da testimoni "particolari" (in qualità di artisti), come avete visto il trascorrere di questi anni , come avete vissuto i cambiamenti ?


R-Abbiamo avuto solo conferme di ciò che abbiamo sempre pensato e professato. Il Modernismo è l’unica risposta, l’unica soluzione per vivere al meglio in un sistema che proprio non ci piace e che non si può cambiare.
Anzi,che peggiora quotidianamente.
Il troppo “sviluppo” ha portato inevitabilmente a una crisi globale, ambientale e tecnologica che ci riporterà indietro negli anni. La “Crisi” dimostra che l’uomo ha nell’egoismo e nella cupidigia i suoi sentimenti più radicati, ma non dimentichiamoci che “uomo” lo siamo tutti (anche le donne..) e allora la vita Mod ci ha dato modo di affrontare ogni avversità quotidiana con una positività, una rabbia elegante e soprattutto con il coraggio che pochi hanno.
Credo che se c’è un aggettivo che possa definire il nostro percorso artistico è coraggioso. Nati sulla strada, sulla strada abbiamo toccato ogni tipo di palco e vetrina, senza mai abbandonarla un solo attimo.
Questo vivre realmente la strada, portando in musica il nostro quotidiano, ci ha fatto vivere una carriera artistica veramente diversa da ogni altro artista, è sbagliato definirci di “nicchia” (vedere il tipo di pubblico che abbiamo), così come è impossibile inserirci nel “mainstream” così attaccati ai punti estremi delle realtà metropolitane. Proprio questi estremi legati alla mia personale quotidianità urbana metropolitana mi hanno portato negli anni, spesso a rischiare e a subire, come un bersaglio mobile, aggressioni infami da parte di vigliacchi che mai avrebbero avuto il coraggio in situazioni diverse.
Abbiamo dovuto fare spesso i conti con l’invidia di elementi tipo i vigliacchi sopra citati o musicisti dalle belle speranze poi falliti e magari diventati pennivendoli al soldo del padrone o di regime, questo perché arrivare ovunque con un’identità precisa e coerente nel modernismo come la nostra è cosa che “rode” dentro a questi vermi.


Qual'è l'album o il brano a cui siete più affezionati, quale l'album che giudicate migliore e più rappresentativo per voi, quale invece rifareste volentieri o se ce n'è qualcuno che in qualche modo rinnegate

R-L’album più importante è “Il Migliore dei mondi Possibili”, registrato e pubblicato dopo che avevo recuperato la voce, un “concept” tratto dal libro omonimo che racconta storie vere di Mods della nostra piazza. Modernismo di piazza Statuto al 100%!!
Il migliore è “Come un pugno chiuso” che rifaremmo molto volentieri. Non rinneghiamo affatto ma riconosciamo che gran parte dei brani di “Tempi Moderni” non avevano alcun senso per la nostra dimensione in concerto, quella per noi più importante.


Il rapporto con Torino è sempre stato strettissimo.
Gli Statuto credo siano uno dei pochi gruppi che si identifichino totalmente con la loro città, le sue strade, le sue persone, la sua socialità.
Eppure negli ultimi anni è esplosa una forte conflittualità con alcune parti della Torino "artistico/culturale" . Ci sono svolte su questo fronte ?


R- La conflittualità non è esplosa in questi ultimi anni. Certi personaggi, quegli “invidiosi” di cui ti parlavo prima, hanno rinnegato la loro matrice giovanile legata alla cultura di strada. Ex punk, ex dark, ex freaks, ex compagni o camerati, ex tutto, sono attuali gestori dei soldi pubblici destinati alla cultura.
Nell’ambito più strettamente musicale, negli anni delle tensioni metropolitane tra Mods e altre realtà urbane, ci siamo sempre fatti rispettare fino in fondo e abbiamo umiliato fisicamente con coraggio e combattività tutte le altre situazioni. Qualche sopravissuto del periodo, ora completamente trasformato in ingranaggio del regime e interessato al “grano” pubblico e degli sponsor, ha forti poteri nelle proprie mani che usa per vendicarsi nei confronti di chi, come noi, li ha sempre visti di schiena e a gambe levate, scappare dalle loro responsabilità.
Sarebbe ora che questi signori smettessero di ostacolarci, boicottarci, offenderci. Sarebbe ora che questi signori riconoscessero la nostra importanza storica e la nostra credibilità artistica e ideologica.
A noi non interessa far loro la guerra né creare “altri” poli o fare i grilli parlanti. A noi interessa il fatto che la smettano di farcene di tutti colori. E basta!
Noi siamo i mods, fieri ed eleganti e sempre..un passo avanti!

13 commenti:

  1. A me mi piace tanto il batterista, quello col nasone.
    Armando

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  2. Inizialmente a me non piacevano,lo dissi pure apertamente e Oskar se ne ricorderà...ho visto poi una svolta epocale nel momento in cui sono entrati nella scuderia Toast,l'LP "vacanze" era un gioiellino di assoluta coerenza(e dalle nostre parti non ce n'era molta all'epoca!)
    Li ammiro per la tenacia,la costanza e l'impegno che li hanno fatti crescere in tutti questi anni.
    Soltanto mi lascia perplesso la scelta di non suonare più nella nostra città,non credo che agli Statuto da parte della struttura musical-culturale di TO sia toccata una sorte più ingrata che con altri,le manovre sottobanco ed i maneggi dovuti a simpatie o antipatie riguardano un po' tutti i musicisti(io pure ne so qualcosa),quello che conta è dimostrare la propria onestà...io passerei volentieri oltre certe polemiche,francamente,tra l'altro non credo che la nostra città sia peggio di altre in questo senso,anzi...siamo messi ancora bene rispetto ad altri posti.
    Il destino di chiunque segua una linea originale e senza facili compromessi è spesso quello di non venir capiti,ma

    I torinesi li amano e li rispettano comunque,non solo dalla parte granata(OLE'!)

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  3. Io mi ricordo che all'epoca c'era una specie di conflittualità/rivalità tra loro e Casino Royale. Forse dipendeva dalle scelte stilistiche, entrambe rivolte agli scacchi bianchi e neri dello ska e dei ritmi giamaicani.
    Ricordo anche che io preferivo gli Statuto, a quell'epoca. Mi piaceva molto la voce di Giuliano PAlme. Molto di più di quella di Oskar, devo essere onesto... Però non c'era paragone: tra i due gruppi io preferivo gli Statuto. Un po' per i testi in italiano (i CR ci sarebbero arrivati molto più tardi) e un perché erano sicuramente più scanzonati.
    A un certo punto, negli anni 90 ci fu una svolta per entrambe le formazioni e... continuavo a preferire gli Statuto, sebbene "Dainamaita" sia stato un disco (lo riconosco) fondamentale.
    Oggi, più di 25 anni dopo, sono ancora dalla parte degli Statuto. E poi, con 25 anni di ritardo, ho anche imparato che la voce di Oskar mi piace di più di quella di Giuliano!
    :-)

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  4. Mi trovo d'accordo al 200% con Tony.
    SEMPRE STATUTO.

    Cristiano

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  5. Giudizi di manica larga eh ?
    Va bene che sono amici ma qui volano 7 e 8 per dischi che insomma....
    Mass

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  6. Questo blog non si propone di essere per forza obbiettivo.
    ANZI, al contrario scrivo quello che voglio in merito a ciò che mi piace e non mi piace.
    E visto che gli Statuto MI PIACCIONO, i voti sono di manica larga, ma obbiettivi secondo il mio metro di giudizio.

    I Radiohead, ad esempio, mi fanno vomitare quindi
    a) non ne parlerei mai
    b) se ne parlassi volerebbero solo dei 4 o dei 5

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  7. haha...tony, invece sei di manica larga con i radiohead per i miei parametri...

    buon weekend
    F

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  8. statauto, sempre e comunque simbolo di coerenza.
    Marco MODS Trieste

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  9. grande gruppo davvero gli statuto.
    E a proposito di Mods, ritornano i Purple Hearts.
    qui una bella intervista a Bob Manton e Gary Sparks:

    http://sohostrut.blogspot.com/2009/03/purple-hearts.html

    Qualche tempo fa Gary Sparks mi scrisse su Facciabuka:
    "we are rehearsing like mad at the mo and cant wait to get out there and play we wont be doing that many gigs but hopefully 6 or
    so I will keep everyone informed on here and the my space..."

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  10. Caro Marco,
    StatAuto non è un lapsus,è la dimostrazione che quello della SKODA è proprio LUI,adesso ne abbiamo le prove!

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  11. secondo me ci ritroveremo messaggi pubblicitari della skoda nel booklet del prossimo album...
    Marco MODS Trieste

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  12. W la SKODA!
    In produzione nuovo modello "PIERA"

    C

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  13. beh, io ho ancora a casa i loro primi 2 demo, molto acerbi ma divertenti, gli statuto hanno sempre avuto questa verve molto "fun" anche se a volte sembra che non vogliano lasciarsi andare "senno pensano che non siamo piu mod!" oggi ho registrato il sito "Drynamil" che includera la fanzine e il primo articolo dedicato interamente a loro da un qualsivoglia giornale (Drynamil numero 3 uscito per il raduno di pasqua 1984 a Rimini), tra qualche mese potrete leggere on line l intervista dell epoca con le foto a colori e non pubblicate allora, mi sembra un bel tributo ad una delle piu belle e soprattutto oneste realta del rock (non solo della scena MOD) italiano! ciao raga!
    valo drynamil

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