giovedì, gennaio 22, 2009

Sgombrato il Cox 18




Stamane all’alba, quando non c’era nessuno dentro, è stato sgomberato il Cox 18, storico centro sociale in zona Navigli a Milano. Attivo da decenni, centro di attività autogestite di tutti i tipi (la Libreria Primo Moroni su tutte), realtà scomoda nella nuova Milano da bere e dell'Expo delle mie palle.

Ci ho suonato uno dei miei migliori concerti, con gli Hermits, secoli fa

Omologare, omologare, omologare, omologare, omologare, omologare

http://cox18.noblogs.org/

Contro lo sgombero del C.S. Conchetta - Milano
Riprendiamoci COX 18!
http://www.petitiononline.com/cox18/petition.html

In questi mesi un po' ovunque a Milano, nel contesto della mostra It's Difficult di Alfredo Jaar, si potevano scorgere cartelli con la domanda Cos'è la cultura? La risposta di Letizia Moratti e Riccardo De Corato ci è giunta in questi giorni, con la chiusura di uno dei luoghi culturalmente più dinamici e stimolanti della città. Il tutto in nome di uno spirito legalitario di cui gli stessi amministratori non sembrano dare prova quando in gioco sono questioni edilizie, sanità privata o poteri forti. Con sgomento abbiamo appreso dello sgombero di Cox 18. In una città sempre più tetra e asfittica, Cox 18 ha rappresentato per tutti noi un punto di riferimento importante. Una programmazione musicale di alto livello, aperta sul mondo a 360 gradi, che dava a molti, e a prezzi irrisori, la possibilità di confrontarsi con le produzioni più innovative o, in altre serate, di ballare o fare quattro chiacchiere. Questo sarebbe già abbastanza, ma non è certo tutto. Nel corso degli anni Cox 18, con al suo interno la Libreria Calusca e l'Archivio Primo Moroni ha costituito un luogo unico di confronto fra le idee. Tutti noi abbiamo presentato i nostri libri, abbiamo organizzato dibattiti o vi abbiamo assistito. Se c'era un'idea, in Cox 18 la si poteva realizzare, magari testandola per poi portarla altrove. Presentazione di libri, si diceva, ma anche rassegne cinematografiche, convegni, seminari, spettacoli teatrali o di danza, mostre o installazioni. E magari tutto insieme, unendo forme e mondi distanti. Non è questa la sede per illustrare tutto quello che Cox 18 ha fatto in più di dieci anni. Noi lo sappiamo e ci auguriamo che il collettivo di gestione sappia, in queste settimane, rendere consapevoli coloro che non lo sono dell'importanza di Cox 18, della sua storia, del livello delle iniziative che in questi anni si sono succedute.
C'è un'immagine che rende chiaramente l'idea di che cosa sia la cultura per Letizia Moratti e Riccardo De Corato: i poliziotti che si avventano sui libri della Calusca e dell'Archivio Moroni per sequestrali e spedirli al macero. Fortunatamente qualcuno li ha fermati, almeno per il momento. Ma Cox 18 è sotto sequestro. Non può finire così. Ormai siamo quasi al capolinea. Non resta più molto, in questa città, che non sia consumo scadente o trash provinciale. Da qualche parte bisogna iniziare a fare qualcosa per porre fine al 'genocidio' culturale avanzato inesorabilmente in questi ultimi anni.
Mobilitiamoci per difendere Cox 18, la Libreria Calusca e l'Archivio Primo Moroni.

[Marco Philopat]

9 commenti:

  1. conosco il luogo!
    e aggiungerei un vaffanculo come da prassi..
    La parola ai milanesi,pero'

    (gli hermits di Attilio?)

    C

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  2. Si quelli. Ci ho suonato per un paio di anni, accelerandogli i pezzi e rendendo il tutto meno beat e più punk...poi ci siamo/sono sciolti e hanno ripreso anni dopo di nuovo con il vecchio batterista (non Attilio)

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  3. L'APPELLO DI PERGOLA TRIBE
    In coincidenza con lo sgombero del Cox 18, arriva l'appello del centro sociale Pergola Tribe, che il 30 Gennaio 2009 perderà lo stabile di via Angelo della Pergola.
    Lo stabile, occupato da un gruppo di ragazze nel 1990, è di proprietà di un privato, che tentò di rientrarne in possesso subito dopo l'occupazione ma alla fine stipulò un contratto di affitto.

    Il contratto è scaduto nel dicembre del 2006; da quel momento il centro sociale ha intrapreso una battaglia legale per resistere il più a lungo possibile allo sfratto, e contemporaneamente cercare un finanziamento per acquisire lo stabile.

    «Abbiamo trovato un finanziatore privato, che era disponibile a fare questo grosso investimento, con la garanzia di mantenere la destinazione d'uso a centro di aggregazione e culturale per il quartiere», scrive Pergola Tribe in una nota. «Ma anche davanti a questa nuova offerta, la proprietà ci ha detto picche, forte anche della sentenza di appello del tribunale, che non solo ribadiva che dovevamo abbandonare l'immobile, ma ci imponeva anche di pagare tutti i canoni d'affitto, anche se il contratto era scaduto, per tutto il tempo in cui eravamo rimasti nello stabile, un debito di quasi 100 mila euro (...). Per questa ragione non abbiamo potuto fare altro che accettare la proposta della proprietà, che azzera i debiti e tutte le pendenze legali a carico dei garanti, in cambio del rilascio dell'immobile, che avverrà il prossimo 30 gennaio.

    Un'altra vittoria per chi ha da anni messo le mani sulla città». Pergola Tribe organizza un ultimo open party, in tutti gli spazi della casa, per salutare tutti i suoi sostenitori.

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  4. ..don't worry,fra poco sgombreranno aussi il parlamento,..a suon di forconi

    Mic.

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  5. mi scrive P.Rude,mio maestro dei Sorella Maldestra che suoneranno il 31 gen a Londra di spalla a Glen Matlock!
    C

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  6. Magari!!!!
    Mich,non essere troppo ottimista.
    Ohhh,quanto amo la Moratti!!

    Joe

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  7. Nonostante lo sgombero dello scorso 22 gennaio, la vicenda dello storico centro sociale milanese “Cox 18” non è affatto conclusa. Sono in molti a volere riaperto il Conchetta: non solo i militanti del centro, ma anche tantissimi cittadini di ogni estrazione culturale e sociale che in questi giorni hanno apertamente manifestato la loro solidarietà al Cox 18.

    Su Internet è stata avviata una raccolta di firme che ha quasi raggiunto quota 8.000. E ieri pomeriggio sotto Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, si è svolto un presidio contro lo sgombero con uno spettacolo teatrale e un banchetto di libri, riviste e autoproduzioni nella migliore tradizione della libreria “Calusca City Lights”. Per la serie: ci sgomberano il centro neanche fossimo dei terroristi e noi le nostre attività le portiamo in piazza, all’aperto, sotto la sede del Comune.

    Intanto è di oggi la notizia che il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha espresso preoccupazione per l’archivio storico di Primo Moroni conservato al Cox 18, al punto che vorrebbe farlo rilevare dal Comune e spostarlo altrove. Ma la famiglia Moroni si oppone a questa ipotesi, rivendicando che il luogo naturale dell’archivio, per espressa volontà dello scomparso leader della sinistra extraparlamentare, è il Cox 18.

    In risposta alle dichiarazioni del sindaco, i familiari di Primo Moroni hanno diramato un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente:

    Milano 27 gennaio 2009

    Oggi abbiamo appreso dalla stampa che il sindaco Letizia Moratti avrebbe intenzione di occuparsi dei materiali dell’Archivio Primo Moroni e che vorrebbe addirittura spostarli in una non meglio
    identificata sede del Comune di Milano.
    Se questa giunta avesse avuto minimamente a cuore l’Archivio Primo Moroni non avrebbe mandato
    ingenti forze di polizia e militarizzato un intero quartiere per sgomberare il centro sociale Cox 18,
    cercando di bloccarne la più che trentennale attività e impedendo la libera fruizione sociale dei
    materiali dell’Archivio e della “Calusca City Lights”.
    Se a muoverla fosse stato qualcosa di diverso da una volontà di mostrare i muscoli la cui protervia è
    pari solo all’ignoranza e all’avidità già dimostrate in troppe altre occasioni, avrebbe invece rispettato
    la loro collocazione nel luogo in cui Primo aveva deciso dovessero stare.
    Ribadiamo quindi che per noi familiari la sede naturale dell’Archivio Primo Moroni è il centro sociale di via Conchetta 18 e che se questa amministrazione s’illude di fare diversamente incontrerà la nostra più ferma opposizione.
    Cox 18, l’Archivio Primo Moroni e Calusca City Lights sono affasciati e difesi da quella solidarietà
    attiva che si è espressa durante tutti questi giorni.
    Non si toccano.

    Sabina, Maysa, Anna e Chiara, familiari di Primo Moroni


    Roberto Calabrò
    37 anni, freelance, collaboratore de L’espresso, la Repubblica e Diario. Direttore responsabile del magazine Freak Out. Blogger.

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  8. necessita di verificare:)

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