venerdì, dicembre 30, 2005

Tony Face Playlists 2005

La mia playlist del 2005 !
cos I like what I like....

ALBUMS

1) WHITE STRIPES “Get me behind Satan”
Il miglior blues suonato dai migliori punks . Un album eccellente.
2) OASIS “Don’t believe the truth”
Il ritorno col botto , un album maturo , completo , eccellente
3) SUPEGRASS “Road to Rouen”
Finemente beatlesiani , psichedelici , vaudeville , i nuovi Kinks
4) ROLLING STONES “A bigger bang”
Non se lo aspettava più nessuno che potessero fare un nuovo piccolo capolavoro.
5) ORDINARY BOYS “Brassbound”
Là dove si incrociano Clash , Jam , ska e puro mod sound
6) AA.VV. “Broken flowers”
Stupenda colonna sonora dell’omonimo film , varia , particolare , deliziosa
7) PAUL WELLER “As is now”
Caro vecchio Paul , come dimenticarti ? E poi l’album è proprio fresco e cool
8) FRANZ FERDINAND “You could have it so much better”
Un gran bell album , fresco , energico , frizzante .
9) THE MOVEMENT "Revolutionary sympathies"
Incrociano i primi Jam condendoli con liriche rivoluzionarie. Ultra !
10) GOGOL BORDELLO “Gispy punks”
Gipsy punk !!

Da ascoltare anche GREENHORNES “Sewed soles” , PADDINGTONS “First is first” , RITA LEE “Bossa n Beatles” , PAUL MC CARTNEY “Chaos and creation in the backyard” , LITTLE BARRIE “ We are” e andando fuori dal mio seminato , ma comunque buona roba i nuovi Depeche Mode , Madonna , System of a down , Queens of the Stone Age e la ristampa del meglio di Betty Davis "This is it".

TOP ITALIA 2005
In ordine alfabetico

BY POPULAR DEMAND “You are nervous”
Grezzo e tirato , violento ed elettrico. Eccellente esordio
GIULIANO PALMA & THE BLUEBEATERS “Long playing”
Ska , rocksteady , puro e semplice.
MASTICA
“Uomini / Scemo chi spara”
Un singolo esplosivo . Ultra freak beat all’ennesima potenza !
OFFLAGA DISCO PAX “Socialismo tascabile”
Sono l’evoluzione/involuzione dei CCCP ma in tutti i modi geniali
NOT MOVING “Live in the 80’s”
Indovinate perchè ?

SANTO NIENTE "Il fiore dell'agave"
Notevole ! Art rock.
SLUGS “Bob Berdella Bizarre Bordello”
Stoner psycho hard bluesy rock un po’ QOTSA un po’ garage , un po’ N.Cave. Grandissimi.
STATUTO “Sempre”
Il loro miglior album in assoluto

TEMPONAUTS "Temponauts"
Un demo esplosivo. Faranno faville !


LIBRI

1) ALESSANDRO BARICCO “Questa storia”

Un capolavoro di poesia , romanticismo , storia di vita
2) GIORGIO BETTINELLI “Raphsody in black”
Ha girato il mondo in Vespa. Qui si racconta degli appassionanti e drammatici km in Africa
3) DOMENICO CODUTO “Il libro degli Area”
Una visuale completa , perfettamente inserita nel momento storico , sulla carriera della
miglior band italiana di sempre
4) CHET BAKER “Come se avessi le ali”
Le drammatiche inedite memorie del grande Chet
5) AGOTA KRISTOF "La vendetta"
6) AGOSTA KRISTOF “L’analfabeta”
Il ritorno di A.Kristof con due drammatici e cupi libri , come sempre , intensi e cattivi , come sempre.

7) NICK HORNBY “Non buttiamoci giù”
Divertente e frizzante , anche se non il miglior Nick Hornb

8) MAURIZIO MAGGIANI “Il viaggiatore notturno”
Un viaggio in costante bilico tra l’immaginario e reale tra Maghreb e Balcani
9) ANNA FUNDER “C’era una volta la DDR”
Uno sguardo personale e storico all’”esperimento socialista” della DDR
10) IAN MC EWAN “Sabato”
Lugubre e inquietante nuovo romanzo del sempre ottimo Mc Ewan

FILM

1) BROKEN FLOWERS di Jim Jarmusch
Jarmusch non ne sbaglia uno ! Con Kubrick , Truffaut e Ken Loach il mio regista preferito.
2) LA FABBRICA DI CIOCCOLATO di Tim Burton
Assolutamente geniale e psichedelico
3) NICOTINA di Hugo Rodriguez
Sapore di Tarantino in salsa mexicana. Cool
4) TICKETS di Olmi , Kiarostami,Loach
Molto carino e interessante
5) LAST DAYS di Gus Van Sant
Per alcuni un capolavoro , per me noioso , ma da vedere

CONCERTI

Chuck Berry e Willy De Ville al Pistoia Blues Festival
Ordinary Boys a Torino
Yardbirds a Gijon
Ma anche James Taylor Quartet a Pavia , Boogaloo Investigators a Piacenza , Frank Popp Ensemble , Giancarlo Onorato , Santo Niente , Mastica e tanti tanti altri

mercoledì, dicembre 28, 2005

Thomas Sankara


Thomas Sankara è stato un leader , u nrivoluzionario , un sognatore .
Cambiò il nome di Alto Volta in Burkina Faso, e si impegnò molto in favore di riforme radicali per eliminare la povertà.
E' considerato il Che Guevara africano.

Parlò di alimentazione per tutti ,
scuola per tutti , case per tutti ,
di ridare dignità ai poveri, dare pari diritti alle donne , si scagliò contro il neo colonialismo e i soprusi del Fondo Monetario Internazionale rifiutandosi di pagare i debiti contratti nei loro confronti e lievitati con gli interessi passivi.
Fu il primo governo africano a dichiarare che l'Aids è la più grande minaccia per l'Africa.

Disse Thomas Sankara all'Onu: "Se il Burkina Faso rifiuta di pagare il debito , io non sarò qui per la prossima conferenza"

Thomas Sankara venne assassinato da un commando paramilitare il 15 ottobre 1987.

E' uscito un cupo ma splendido CD per Il Manifesto di Ganaian "The Thomas Sankara CD" in cui vengono riportati molti brani tratti dai discorsi di Sankara.
Agghiacciante per certi versi , comuqnue uno splendido documento.

ttp://www.thomassankara.net/

martedì, dicembre 27, 2005

Natale spartano

Trascorso bene il Natale ?
Bene , allora buon proseguimento di buone feste.
Noi in maniera spartana scartando regali , paciugando in casa con un buon sottofondo di Ray Charles ("The great Ray Charles" su Atlantic del 1957 , jazz blues strumentale al top) ,
Rolling Stones (il bellissimo semiacustico e pieno di blues , dal vivo , "Stripped") ,
un Billy Preston dei 60's ,
un po' di Beatles ("Rain" e "She's a woman") ,
un grandissimo Bob Dylan ("Another side.." con l'insuperbaile "Motorpsyco nitemare") ,
una grande song di Cesare Cremonini ("Maggese" , puro Beatles sound 67/68).
Nei prossimi giorni la mia personale top list del 2005.

Nel frattempo da un non credente alla religione cattolica (ma con un'altra fede religiosa) qualche parola di uno dei più grandi rivoluzionari di tutti i tempi il grande S.Tommaso d'Aquino che a metà del 1200 diceva cose di questo tipo:
"Quando una legge è ingiusta, disobbedire è un dovere"
"Se i ricchi non forniscono ai poveri di che vivere dignitosamente , i poveri hanno il diritto di prendersi le cose di cui hanno bisogno , anche con la forza , e questo non può essere loro imputato come delitto"

Buone feste , cattoliche , pagane o spartane che siano !

giovedì, dicembre 22, 2005

Best of Northern Soul

Difficile dire cos’è il NORTHERN SOUL.
Il termine pare fu coniato dal giornalista Dave Godin per descrivere una scena sviluppatasi a cavallo tra i 60’s e i 70’s nei club dell’Inghilterra del nord dove si ballava una soul music che , a parte alcune eccezioni , arrivava , da artisti prevalentemente sconosciuti.
Le origini partono dai MODS dei primi 60’s e dalla loro passione per la black music americana (il Northern Soul arriva soprattutto da Detroit , Philadelphia, Chicago , New York).
I principali club furono il The Twisted Wheel a Manchester, The Golden Torch a Stoke, The Wigan Casino e il Blackpool Mecca in cui ogni weekend si radunavano migliaia di ragazzi per ballare tutta notte un misto di ryhtm and blues , big city soul , soul melodico , con molti archi e ritmiche in mid tempo.
Nonostante la progressiva chiusura dei clubs il verbo del Northern soul ha continuato negli anni a preservarsi intatto e prosegue incessante ai nostri giorni , facendo continuamente nuovi adepti (soprattutto nella scena MOD , ma non solo)
Di seguito una lista del tutto personale su alcuni dei migliori brani Northern Soul secondo il sottoscritto.


IKETTES - Camel walk
Le coriste di Ike and Tina Turner al loro debutto nel 64 con un funk jazz dal tempo stranissimo.Irresistibile.

EXCITERS – I want you to be my boy
Cover di un brano di Frankie Lemon and the Teenagers , un soul stomp grezzo e felino per un band vocale oscura e sensuale.
FOUR TOPS – I can’t help myself
Un classico per gli interpreti di “Reach out I’ll be there”
EDWIN STARR – Stop her on sight (SOS)
Prima di incidere grandi inni power funky 70’s come “War” Edwin Starr fu protagonista dei 60s’ con dei grandi soul stompers come questo immancabile hit del 1966
MARTHA AND THE VANDELLAS - Nowhere to run
Il puro Motown sound nel grandissimo soul dance classico del 1965
BARBARA RANDOLPH – I got a feeling
Suono Motown e classico northern
ISLEY BROTHERS – Got to have you back
Quelli di “Shout” in un grande soul ripreso negli 80’s dagli Undertones sullo stupendo “Sin of pride”
BELAIRES – I got that feelin
Oscuro soul stomper dalla prima band di Tony Alvon futuro master funky
EDDIE CARLTON – It will be done
Un gioiellino di puro Northern targato 1965
TONY GALLA “In love”
Ultraclassico northern marchiato Swan
Records.
Successivamente Tony entrò nei Raven con cui aprì per Hendrix ,J.Joplin , Led Zeppelin , Byrds e altri !!!
MICKEY LEE LANE - “Hey Sha Lo Ney”
Fantastica song del 64 , molto popolare alle Twisted Wheel nights a Manchester ripresa in maniera superba anche dagli Action
DEAN TAYLOR – There’s a ghost in my house
Un classicissimo del northern sound
LAVERN BAKER – Nothing like being love
Stupendo mid tempo del 1967 B side del singolo “Wrapped, Tied And Tangled”
IMPRESSIONS – Young mods forgotten story
La band di Curtis Mayfield in un brano commovente
TEMPTATIONS – Get ready
I più grandi autori e interpreti soul con uno dei loro immensi classici .
TIMOTHY WILSON – Love i san itching in my heart
Portata al successo dalle Supremes , questa è una versione più potente e accorata.
ELLIE GREENWICH – I want you be my babe
Un travolgente shake soul mid tempo ballabilissimo
HOMER BANKS – 60 minutes of your love
Oltre al superclassico “A lot of love” nella sua carriera c’è questo altra stupenda soul song
MITCH RYDER – Breakout
La voce del soul bianco con un brano diventato classico di tutti i dancefloors , dall'omonimo album con i Detroit Wheels del 1966
GLORIA JONES – Tainted love
Il northern per eccellenza. Immancabile in ogni allnighter.
JACKIE WILSON – Sweetest feeling
In assoluto uno dei brani northern più belli
NOLAN PORTER – If I could only be sure
Una ballad soul mid tempo da antologia (ripresa anche da Paul Weller in "Studio 150" e dal...Link Quartet (un po' prima !!) in "Beat.it!"
MARSHA GEE – Peanut duck
Uno dei brani più travolgenti e “cattivi” del northern
CAPITOLS – Cool jerk
Un super classico
DIANA ROSS AND THE SUPREMES – You keep me hangin on
La loro disocgrafia è strapiena di classici , ma questo li supera tutti

Hasta siempre !

L'ultimo progetto di cooperazione a cui partecipa Cuba e' la "Operación Milagro", in collaborazione con il governo venezuelano.
I poveri del Venezuela con problemi agli occhi potranno essere gratuitamente visitati e operati (dove necessario) all'Havana.

Il governo sta gia' distribuendo i passaporti ai casi piu' gravi, cosi' da velocizzare l'iter burocratico.

La dittatura di Fidel Castro e' un esempio di cooperazione con i paesi poveri.
Attualmente 37mila cubani sono in missione, si tratta perlopiu' di medici (24.824 persone) e insegnanti (molto conosciuto il programma cubano di alfabetizzazione degli adulti "Yo, si puedo").
I
l personale cubano e' attivo in 800 progetti di cooperazione in 108 Paesi.
(Fonte: misna.org)

mercoledì, dicembre 21, 2005

Il cortile di casa di Bush


Si svuota il cortile di casa di Bush , dopo Lula e Chavez .....

In un'intervista alla Tv satellitare panaraba al-Jazeera, il presidente eletto della Bolivia, Evo Morales ha definito George W. Bush "un terrorista".
"L'unico terrorista di questo mondo che conosco e' Bush. Il suo intervento militare, come quello in Iraq, e' terrorismo di stato", ha detto l'ex leader dei cocaleros boliviani.
"C'e' una differenza tra coloro che combattono per una causa e cio' che fanno i terroristi.
Oggi in Bolivia e in America Latina, non ci sono piu' coloro che puntano le loro armi contro l'imperialismo, ma e' l'imperialismo che sta puntando le sue armi contro la gente, attraverso l'intervento militare e le basi militari"

POTERE AL POPOLO

martedì, dicembre 20, 2005

Zeman , un idolo !!

Il tecnico boemo che con le sue dichiarazioni fece scattare l’inchiesta si confessa al «Corriere» e al «Romanista»

Dopo la sentenza di primo grado nel processo alla Juve è stato detto: «Aveva ragione Zeman».

Ora, dopo l’appello, si dice:
«Zeman aveva torto».
«Invece anche l’appello mi ha dato ragione. Nel 1998 dissi che il calcio doveva uscire dalle farmacie e se c’è una certezza inequivocabile, evidenziata in entrambi i gradi di questo processo, è che si abusava di farmaci. Anche se io inizialmente non avevo parlato di Juve... E, se lo avessi fatto, avrei sbagliato: la Juve non aveva bisogno di entrare o uscire dalle farmacie, perché la farmacia se l’era fatta in casa ».
Come commenta la sentenza?

«Il giudice, a differenza di Casalbore, non ha seguito la perizia di D’Onofrio, che faceva risalire all’Epo lo sbalzo innaturale di emoglobina. Pur continuando a credere che un perito, in materia, ne sappia più di un giudice, ne prendo atto. Vedremo, se l’accusa farà ricorso, come si esprimerà la Cassazione. Ma quegli sbalzi restano, non sono naturali e non si spiegano. L’abuso di farmaci, anche a scopi non terapeutici, invece non è stato negato, ma confermato. Per le leggi dell’epoca non era punibile, oggi lo sarebbe. Se hanno cambiato le leggi vuol dire che quelle che c’erano non andavano bene. E non c’è nulla di cui essere felici, fieri e orgogliosi nell’aver commesso qualcosa di sbagliato prima che venisse considerato tale. Si possono evitare le condanne penali, non quelle morali».
Si riferisce all’esultanza in aula di Giraudo, Agricola e Moggi?

«Quell’esultanza è l’immagine della loro sconfitta morale. Sembrava avessero vinto una Coppa dei Campioni. Mi piace vedere dirigenti o giocatori che esultano all’interno di uno stadio, dopo una vittoria, e non in un’aula di tribunale dopo una sentenza che non nega i fatti. Le balbettanti testimonianze dei giocatori, che sembravano concordate con il medico, restano. Rossano, il farmacista che ha patteggiato la pena, resta. È stata tutta colpa sua? E trovo triste che si considerino puliti con 281 tipi di farmaci in casa».

Però erano farmaci leciti...

«Non erano usati per scopi terapeutici. Che fossero leciti o illeciti non ha importanza.
Se l’obiettivo non era curare ma cambiare le prestazioni, erano eticamente illeciti ».
Giraudo sostiene: «Così facevano tutti».

Ma sotto processo c’è finita solo la Juve. «Non credo lo facessero tutti, di certo essere stati gli unici imputati è stata la loro fortuna. Se prima della società più prestigiosa, che rappresenta il calcio italiano nel mondo, ci fossero stati processi a club meno blasonati o avvocati meno bravi, forse gli esiti sarebbero stati diversi.
E i precedenti non sarebbero convenuti alla Juve...».
Giraudo l’ha invitata a leggersi bene la sentenza.

«Aggiungerò le motivazioni della sentenza alle altre mie letture: ‘‘Scudetti dopati’’, ‘‘In campo con la Juve’’, le perizie di Muller e D’Onofrio, la relazione del professor Frati, i testi degli interrogatori ai giocatori, ‘‘Lucky Luciano’’. Seguo anche la Borsa, ogni giorno: la Juve, nonostante i trionfi, è passata da 3,7 a 1,35.
Gli investitori ci hanno perso, ma qualcuno, rivendendo, forse anche tra i dirigenti, ci ha guadagnato. Infine sto cercando di capire quanto si può speculare vendendo terreni e sede sociale per poi riprenderli in affitto».

Per Giraudo lei è semplicemente un allenatore modesto.

«Io invece lo considero un dirigente dannoso. Da quando sono arrivati i grandi manager come lui il calcio ha smesso di essere uno sport ed è diventato un business. E se le regole del business superano l’etica dello sport, allora, si può anche arrivare a pensare che comprare un campione che fa la differenza costi 20 milioni, mentre modificare le prestazioni di una squadra grazie ai farmaci costi molto meno... ».

Giraudo ha parlato di teorema giudiziario, persecuzione, di Juve usata come cavia...

«Fossi in lui eviterei di parlare di cavie... ».
Il dottor Agricola, dopo il processo: «Mi hanno tolto sette anni di vita».

«Spero che un giorno non debbano fare certi calcoli tutti quei giocatori che hanno preso troppi farmaci.
Il sonno tranquillo di certi medici è legato alla salute di quei giocatori».
Quali conseguenze pensa possa avere questa sentenza?

«Per come è stata presentata da certi giornalisti e da certe trasmissioni che dopo il primo grado non avevano neanche trattato l’argomento, nella migliore delle ipotesi è un coperchio definitivo sugli eccessi di quegli anni e, nella peggiore, un invito per chi vuole cercare la vittoria ad ogni costo, anche a scapito della salute, restando impuniti».
Zeman, il grande accusatore, alla fine sembra quello che c’ha rimesso di più.

«Me lo dicono in tanti. Ma non mi piango addosso e rifarei tutto. Non voglio passare per martire, per eroe o per complottatore. Ho detto il mio pensiero per il bene del calcio. È sbagliato, dannoso e fraudolento dare medicinali a gente sana».
Ma dopo sette anni non è stanco di questa storia?

«Io no. Questa storia non è la mia, è la loro».
Zeman, ma lei che vuole?

«Che il calcio torni ad essere uno sport dove le regole valgono per tutti e che in futuro non ci sia più bisogno di un giudice ordinario per cercare la verità».

Luca Valdiserri
20 dicembre 2005

lunedì, dicembre 19, 2005

lunedì, dicembre 12, 2005

Beatles again

"Beatles again" , ovvero un immaginario album che avrebbero potuto realizzare i Beatles nel 1980 con il meglio dei brani finiti sulle loro produzioni soliste dallo scioglimento alla morte di John (secondo il mio personale gusto e parere)

"BEATLES AGAIN"

A SIDE

1) JET
Un brano di Paul , tipico rock n roll spedito (finito su "Band on the run" nel 73) , ad aprire l'album

2) COLD TURKEY
Duro e caustico rock acido di John (singolo del 1970) che urla disperato della sua tossicodipendenza

3) MAYBE I'M AMAZED
A stemperare l'avvio al fulmicotone uno dei capolavori di Paul (dal primo "Mc Cartney" del 70)

4) MY SWEET LORD
Tocca a George con l'accattivante ballad "My sweet Lord" da "All things must pass" del 1970

5) WORKING CLASS HERO
Sempre duro e cattivo , John sfodera uno dei suoi capolavori con la splendida ballad del 1970

6) LET ME ROLL IT
Un blues intenso e minimale di Paul del 1973 (da "Band on the run")

7) IT DON'T COME EASY
Tocca a Ringo con uno stupendo pop beat , vertice assoluto delle sue composizioni

8) IMAGINE
Il lato A si chiude con lepocale "Imagine" di John del 1971


B SIDE

1) DARK HORSE
Un brano poco considerato di George ma dai tratti stupendi apre il lato B (intitolava l'omonimo album de l74)

2) LIVE AND LET DIE
Paul tira su i ritmi con il pomp rock del singolo che fece da colonna sonora a James Bond nel 1973

3) WHATEVER GETS YOU THROUGH THE NIGHT
John sa essere anche scanzonato , soprattutto insieme ad un ospite d'eccezione , Elton John , su questo singolo irresistibile del 74 (da "Walls and bridges")

4) GIRLS SCHOOL
Ancora Paul con un rock n roll grezzo , semplice e minimale (che fu Bside di "Mull of Kyntire" nel 78)

5) JEALOUS GUY
Un'altra stupenda ballata di John (da "Imagine" del 1971)

6) FASTER
George in un grandissimo brano de l1979 (dedicato a Jackie Stewart)

7) COMING UP
Clima danzereccio funky disco per Paul (da Mc Cartney 2" del 1980)

8) GIVE PEACE A CHANCE
Conclusione corale con uno dei brani più importanti di John e della musica


Utilizzate come B sides dei vari singoli "Mamunia" di Paul (da "Band on the run") , "Mind games" e "Steel and glass" di John , "Not guilty" , "Apple scruffs" e "All things must pass" di George e "You're sixteen" di Ringo

venerdì, dicembre 09, 2005

Stefano Benni e la Tav

Uno scritto di Stefano Benni da www.beppegrillo.it
ESEMPLARE !

"Si dicono moderni, ma in realtà vogliono riportare il mondo indietro di milioni di anni.
Sono gli uomini delle caverne, gli estremisti del nuovo potere economico .
La loro mentalità è paleolitica : il mondo è del più forte, la clava è il profitto, e la terra è una preda.
Si distinguono perché si battono minacciosamente il petto gridando lo slogan: “Grandi lavori“.

Amano scavare nuove caverne e gallerie per farci passare un supertreno superveloce ma non sanno costruire un normale, decoroso treno per i pendolari.
Perché una delle loro paleobugie è questa : una cosa fatta male che va più in fretta è meglio di una cosa fatta bene che va più piano.Sono eiaculatori precoci, che non ce la fanno a godere del mondo.
Stupidi e avidi, pitecantropi e pidueantropi, insistono in un progetto ormai fallito, un modello di sviluppo che non riesce più a progredire, ma solo a riportare indietro la qualità della vita di tutti.
Grugniscono: “non ci lasceremo intimidire”, si dicono moderni e chiamano gli altri arretrati.
Togliamogli dalla bocca questa bugia.
Arretrato è chi sceglie il progetto che piace agli affaristi e ai mafiosi.

Moderno è chi sceglie il progetto migliore.
Arretrato è chi fa propaganda a ciò che ha già deciso, come tutti i vecchi dittatori.Moderno è chi lo fa discutendone prima.
Fare il ponte di Messina è una cazzata ducesco- neroniana.

Mettere a posto le ferrovie dei pendolari, la Salerno-Reggio Calabria, lo svincolo di Mestre e la tangenziale di Milano, rifare gli acquedotti , gli argini e i porti, questo sarebbe moderno.
Vendere un biglietto dove è segnata un’ora in meno da Milano a Napoli e poi fare tre ore di ritardo, è un vecchissimo trucco.

Arrivare in orario da Milano a Napoli sarebbe una trovata modernissima.
Emmenthal Lunardi non è moderno, gli appalti agli amici sono vecchi come il mondo.

Ed è vecchio opportunismo essere un giorno europeista e un giorno devoluzionista.
I valsusini non solo contestano la Tav, ma fanno anche proposte.
Hanno dell’economia una visione molto più moderna e complessa rispetto agli uomini delle caverne.
Saper riconoscere i punti critici della storia, quella dove il progresso si incrina e si rompe, è opera di alta ingegneria.
I vecchi cavernicoli almeno avevano un alibi: dovevano imparare tutto ogni giorno.

Questi invece non hanno imparato e capito un cazzo.
Continuano a fare miliardi con la spremuta di dinosauro, il petrolio preistorico, e non glie ne frega niente di pensare a cosa accadrà quando sarà finito. Per questo gli uomini delle caverne sono furibondi: perché hanno di fronte una civiltà superiore. Gente che sa vedere il mondo come un organismo vivo, non come a una materia prima, e sa pensare a un futuro.

Perciò mille volte più moderni e realisti di loro.
E adesso, pitrecantropi onorevoli e/o affaristi, andate pure nel vostro ristorante preferito a mangiare la tartare di mammuth, a parlare di dividendi, a far bancarotte e speculazioni. Ma dalla manica della giacca blu, spunta il pelo.
Chiamatevi col vostro nome: siete uomini delle caverne quotati in borsa, negli ultimi anni avete scavato un tunnel , e adesso non sapete come uscirne.

Usate pure la clava e il manganello , ma non dite che è in nome del progresso."
Stefano Benni, il lupo.

Le compilations del Libretto Rosso vol. 4

Holly Golightly & the Greenhornes - There is an end
Dal film "Broken flowers" di Jim Jarmusch la perfezione 60's rythm and blues decadente e ammaliante. Assolutamente stupenda.

Arctic Monkeys - I bet you look good on the dancefloor
Pompatissimi dalla stampa inglese però validi. Giovani , freschi , punk pop con spruzzate Buzzcocks , Jam , Jet. Contagiosi.

Dirty Pretty Things - Bang bang you're dead
Il nuovo progetto dell'ex Libertines carl Barat sembra avere più consistenza dei Babyshambles.
Niente di incredibile ma molto energico ed elettrico.

Richard Ashcroft - Break The Night With Colour
Puro brit pop come solo lui sa fare . Cool .

Jean Jacques Burnell - Pretty face
Il bassista degli Stranglers (un mito della punk wave dei 70's) nel suo primo album solista del 79 "Euroman cometh" con un punk/rythm & blues esplosivo.

Area -Hommage a Violette Noizieres
Appena letta la biografia di Domenico Coduto "Il libro degli Area" me li fa ricordare come uno dei pochi gruppi italiani di cui andare orgogliosi . Questa è tratta dal "1978 gli Dei se ne vanno gl iarrabbiati restano" il loro album più "leggerO" (e con "Crac" e "Areazione " il più bello) e con Lilith ne facemmo una personalissima versione nel 1995 sull'ep "Guerra" (poi sull'album "Stracci")

mercoledì, dicembre 07, 2005

In ricordo di John e Darby


In ricordo di John Lennon e Darby Crash scomparsi 25 anni fa.
Per me hanno rappresentato entrambi tanto.

martedì, dicembre 06, 2005

Iene e sciacalli

Iene , sciacalli , servi drogati per picchiare pensionati , donne , gente pacifica che manifesta per la tutela della propria terra.
In nome del profitto tutto viene tollerato.
Bravi , ci vuole un grande coraggio a piantare un manganello nello stomaco di un pensionato che dorme.
DA REPUBBLICA
Pensionato colto da malore durante blitz
Un pensionato sessantenne, già in precarie condizioni di salute, si trova ricoverato in ospedale a Susa in seguito a un malore che lo ha colto durante il blitz della notte a Venuaus. Silvano Borgis, ex alpino, era sotto una delle tende issate del presidio no-Tav quando - secondo numerose testimonianze - è stato colpito allo stomaco da un manganello della polizia.

I sanitari hanno deciso di trattenerlo in osservazione. Le sue condizioni, però, non sarebbero preoccupanti.

La feccia dell'umanità !
Servi , servi , servi , servi , iene , sciacalli !

Pagherete caro pagherete tutto


Fascisti !
Assassini !
Servi !
Bastardi !

aggiornamebnti costanti su http://www.legambientevalsusa.it/

ALCUNI TESTIMONI CHE ERANO PRESENTI AL PRESIDIO: IL VICEQUESTORE SANNA URLAVA ALLE FORZE DELL'ORDINE CON LA RUSPA "SCHIACCIATELI TUTTI"!

ORE 6.50 ALTRI FERITI A VENAUS. DUE ATTACCHI DELLA POLIZIA. LA SITUAZIONE È GRAVE. PESTATE ANCHE DONNE. I BARELLIERI DEVONO ANDARE A SOCCORRERE A PIEDI PERCHÈ LE FORZE DELL'ORDINE NON LASCIANO PASSARE LE AMBULANZE. C'È DA VERGOGNARSI DI ESSERE ITALIANI.

giovedì, dicembre 01, 2005

Lilian Thuram

Ci sono poche squadre che mi stanno sui maroni più della Juve (anzi nessuna) e poche nazionali che odio così come quella francese (anzi nessuna) , ma quando Lilian Thuram dice queste cose per me diventa un mito , un vero grandissimo uomo.

da Repubblica.it

Il campione della Juve e della nazionale francese è da dieci anni in Italia: racconta pregiudizi, episodi e il disagio di essere trattati sempre con diffidenzaThuram, una vita contro il razzismodi EMANUELE GAMBA
Thuram, una vita contro il razzismo"

Lilian Thuram, 33 anni, da cinque stagioni alla Juventus

Lilian Thuram, lei è da dieci anni in Italia ed è da sempre in prima linea nella lotta contro il razzismo: servirà a qualcosa la ribellione di Zoro?
"Non lo so, è difficile lottare contro certe persone. Ed è impossibile tappare la bocca a tutti".

Ma è facile, purtroppo, gridarvi "buuu" solo perché siete neri.
"Oltre al razzismo, mi deprime la mancanza di rispetto nei confronti dell'altro, qualsiasi tipo di altro. Questa gente non capisce che, a volte, l'altro sono loro: e allora come la mettono? Ma è gente che faccio anche fatica a definire".

Ci vuole provare?
"Stupidi no, mi sembra riduttivo. Ignoranti, forse, anche se credo che siano perfettamente consapevoli di ciò che fanno. Il problema di base è la cultura, è l'educazione. Quindi è un problema sociale".

Un problema di cattivi maestri?
"Sì, perché manca l'educazione al rispetto. Cosa significa urlare "buuu"?".

Che un nero vale una scimmia, giusto?
"Giusto, e questo perché ci insegnarono che i neri non erano uomini, ma animali. Era l'unico modo per giustificare la tratta degli schiavi. Ora, invece, il potere gestisce l'ordine attraverso la paura".

La paura?
"Dopo l'11 settembre, una persona qualsiasi con un filo di barba e la carnagione leggermente scura viene guardata con sospetto. La gente ha paura, così il potere può offrire ciò che la gente chiede: sicurezza. E in nome della sicurezza si è autorizzati a fare qualsiasi cosa. Si insegnasse il rispetto, anziché il sospetto, il mondo andrebbe diversamente. Ma vedo che i cattivi maestri proliferano".

A chi si riferisce?
"Ho letto sul giornale che un cardinale importante ha sconsigliato matrimoni fra persone di religione diversa, di cattolici con musulmani. Ma che razza di ragionamento è? Mi sembra esista un comandamento che invita ad amare il prossimo come noi stessi. Mi piacerebbe sapere come, secondo il cardinale, Gesù valutava il prossimo. Si rende conto di quanto siano pericolose, quelle parole?".

Pericolose quanto?
"Quei quattro cretini, o ignoranti, che hanno urlato quelle cose a Zoro non hanno contagiato il resto dello stadio, perché la maggioranza non condivide certi atteggiamenti. Ma il discorso di quel cardinale sì che può contagiare, condizionare, convincere".

Quindi ciò che ha detto Ruini l'ha proprio colpita?
"Sono parole che portano alla divisione, non all'unione. E così continueremo a guardarci di traverso. Lo vedete che si ritorna sempre alla base, cioè all'insegnamento e all'educazione? Ma se l'insegnamento è quello, non si può pretendere altro che non sia l'intolleranza".

Lei è stato spesso vittima di episodi razzisti?
"I soliti cori, ma ormai non ci faccio caso. Per fortuna sono arrivato in Francia da francese, anche se ero francese d'oltremare, e questo mi ha aiutato: conoscevo già la lingua e la cultura, due elementi fondamentali. Ma volete che ve ne racconti una?.
L'altra settimana ero a Parigi. Vado al ristorante, chiedo di entrare perché avevo un appuntamento con una persona ma un responsabile mi guarda storto e comincia a farmi mille domande: chi è lei, cosa vuole, chi deve vedere?
Poi un paio di buttafuori mi riconoscono, ma io chiedo loro di fare finta di nulla.
Volevo capire perché c'era quel sospetto nei miei confronti, e fin dove voleva arrivare quel tipo. Fatto sta che alla fine, dopo lunghe discussioni, mi lascia entrare. Sono andato al mio tavolo, ma non ho resistito e me ne sono andato".

Perché?
"Perché mi è rimasto il dubbio che quell'atteggiamento ostile dipendesse dal colore della mia pelle. Ed è bruttissimo convivere con quel dubbio, è assurdo. Quel che è peggio, è che per altri non è solo un dubbio, ma una certezza. Ma poi la serata è proseguita".
Ho cambiato locale ed è esplosa una rissa tra un altro buttafuori e una persona con i tratti arabi. Non volevano farlo entrare, lui si è ribellato, si sono alzate le mani.
E tutti dicevano: visto?, gli arabi sono violenti.
Ma io mi chiedo: e non è violenza umiliare una persona solo perché ha tratti somatici che noi associamo, sbagliando, a qualcosa di pericoloso?".

E la violenza delle banlieues?
"Ecco un'altra cosa che vorrei che si dicesse: i casseurs si sono comportati da delinquenti, hanno sbagliato. Ma erano delinquenti francesi a tutti gli effetti, cittadini francesi da generazioni. Per l'opinione pubblica, invece, erano 'solo' africani. Africani di cui avere paura, naturalmente".

Non crede che gli emigrati sbaglino a ricreare i loro clan, quando vengono in Europa?
"Ma questo è naturale, fisiologico. Se un italiano incontra un italiano all'estero, fraternizza. È una questione di affinità, di cultura, di lingua. A volte, per esempio, i miei compagni di squadra ci fanno delle battute: Lilian, ma voi stranieri fate sempre gruppo. E io rispondo: e voi no? Solo perché voi siete quindici e noi cinque il vostro non è un gruppo? È il gruppo più ampio che dovrebbe aprirsi per ospitare quello più piccolo, ma questo non è successo e l'integrazione non c'è stata, per quanto nelle banlieues ci siano ragazzi che non hanno mai visto l'Africa ma che tuttavia non vengono considerati francesi. E poi c'è un altro problema.
Che nessuno ha mai capito che chi emigra non lo fa per nessun altro motivo che non sia cercare di essere felice. Si lascia il proprio paese perché non si trova da lavorare, da mangiare, da vivere, le stesse cose che cercavano gli italiani quando emigravano in America. Ma il mondo occidentale non ha mai trovato spazio per questa gente. D'altronde, i politici hanno sempre e solo fatto gli interessi dei ricchi".

Lei ha due figli, uno si chiama Chefren. Perché?
"Gli ho dato il nome di un faraone perché voglio che la gente sappia che anche l'Africa ha una storia, una cultura, un passato, mentre per molti l'Africa è cominciata soltanto quando gli schiavi sono stati caricati sulle navi. Là è nato il genere umano, ma non voglio andare così lontano. Vorrei solo che ci si ricordasse che l'antico Egitto è sempre stato in Africa e che il popolo che creò quella straordinaria civiltà ha la pelle scura. Chissà quanti lo sanno".

Sarkozy lo saprà?
"Gli ho già risposto, del resto io sono cresciuto in mezzo a quello che lui chiama feccia. Ma ho visto che anche lui ha detto cose molto interessanti, l'altro giorno: se l'è presa con l'Italia e la Spagna che hanno accolto troppi stranieri. Anche queste sono parole pericolose, come è pericoloso qualsiasi pregiudizio".

Anche religioso?
"Anche. Qualche tempo fa, ho dato l'elemosina a un mendicante, e lui mi ha chiesto se ero musulmano. Mi sono offeso, volevo quasi riprendermi i soldi, gli ho detto: amico, cosa c'entra cosa io sono? Io sono un uomo, come te. Tutto il resto non conta".

È sospettoso anche nei confronti della chiesa?
"Ho il sospetto che le religioni, qualsiasi religione, siano prima di tutto un centro di potere. Ma era così anche nel Medioevo, se non sbaglio. Credo che tutti gli uomini del mondo vorrebbero vivere felici con le proprie famiglie ma il potere, politico o religioso che sia, punta a condizionare le menti con un unico obiettivo: controllare le persone".

martedì, novembre 29, 2005

Paul Weller said


JAM reunion ??

"Nah that would never happen. Why would I want to go back? For nostalgic reasons? That's never good enough,"
"My philosophy is to embrace the new day and get on with it.
If The Jam reformed now it'd just be a sad cabaret and that's not what I'm about at all."

venerdì, novembre 25, 2005

Le compilations del Libretto Rosso vol. 3


Greenhornes - Pattern skies
Il nuovo album "Sewed soles" è un concentrato irresistibile di puro garage beat tra Them e Texas punk con sprazzi psichedelici.
"Pattern skies" ha poi un video super

Strokes - Juicebox
Il primo singolo dal nuovo album in uscita più in là.
Stupendo con un video inquietante very sex drugs and rock n roll

Paul Weller - Here's the good news
Un grande brano dal nuovo "As is now" in pieno stile vaudeville Kinks con video spartano ma bellino

Small Faces - Raggi verdi
La versione in italiano di "Green circles" (che mi fece avere a suo tempo Cpt. Stax) trova finalmente la luce su "Tin soldier-The Anthology" , tre cd dedicati alla carriera di Steve Marriott dagli Small Faces agli Humble Pie agli ultimi brani con Peter Frampton

Tom Waits - You can never hold back spring
Dal nuovo film di Benigni la classe di sempre del grande Tom

Not Moving - No friend of mine
Tratto dal nostro "Live in the 80's" è un brano fatto poche volte e che doveva finire su "Sinnerman" e che precede di secoli le Hole ...stranissimo , sembra di sentire Courtney Love su base stoner...
Me lo ero dimenticato e l'ho ritrovato abbandonato su una live tape.
E' quello più bello del nostro live .
Per ascoltarlo a macca c'è l'mp3 su www.notmoving.net .
Poi ditemi cosa ne pensate

Madonna - Hung up
La dance al massimo dell'eccellenza .
Piaccia o no lei è una regina di queste cose e il brano è contagioso

Rita Lee - Bossa n Beatles
Lei era la voce dei Os Mutantes nei 60's , una band brasiliana , tra le più incredibili in ambito psichedelico , geniali , dimenticati , sperimentatori.
Il nuovo album omaggia i Beatles in versione bossa .
Delizioso , da "A hard day's night" a "Lucy in the sky with diamonds".




martedì, novembre 22, 2005

Black Convict's songs

Anni fa uscì un triplo vinile raccolto in uno splendido cofanetto , corredato da tre libretti con testi in inglese e tradotti in italiano , ricchissimi di note , che racchiudeva una serie di registrazioni effettuate nelle carceri nere americane .

Il cofanetto si chiamava "Black convict's songs - Worksongs and blues" e conteneva le registrazioni fatte da Alan Lomax in Mississipi nel 1947 , da Harry Oster in Lousiana nel 1959 e da Bruce Jackson in Texas nel 1965.

Non ci sono bluesman "di professione" ma solo carcerati neri che subivano soprusi di ogni tipo a causa del colore della pelle e che in queste preziosissime testimonianze cantavano attraverso il blues e il gospel la loro sofferenza.

Sono brani di un'intensità estrema che vanno ben oltre quello che si può provare all'ascolto di Robert Johnson , di Leadbelly o dei primi John Lee Hooker , Muddy Waters o Brownie Mc Ghee.

Questo è IL BLUES dei carcerati registrato (nel caso di Alan Lomax , uno dei più grandi ricercatori di musica tradizionale americana , con uno dei primi registratori portatili in assoluto) in carcere da persone anonime.

Il cofanetto è ormai introvabile ma sul sito www.rounderstore.com si trovano i CD separati.

Questo è uno dei punti cardinali del blues e della musica moderna.
Molto brani sono scanditi dalla sola voce accompagnata dal battito di mani o del piccone o di un barattolo.
EXTREME !

Ai confini del mondo : la Gagauzia














Prosegue il nostro viaggio ai confini del mondo alla scoperta dei luoghi più chiusi e lontani. Abbiamo parlato della Transnistria , del Somaliland , della Kabardino Balcaria .
Ora torniamo in Moldavia a scoprire la GAGAUZIA

Nel 1990 i turcofoni della Gaugazia nel sud della Moldavia, già riconosciuti nel 1957 minoranza nazionale, proclamarono una repubblica separatista a Comrat e tra il 1991 e il 1992, dopo un referendum popolare, il paese diventò de facto indipendente, ma i trattati russo-moldavi che seguirono, riconobbero alla Gaugazia una forma più limitata di autonomia e il 31 ottobre 1995 anche la bandiera, mai riconosciuta ufficialmente, fu sostituita.
Sia il color turchese che la testa di lupo erano simboli turchi: i gagauzi infatti sono turchi selgiuchidi cristianizzati.

La repubblica autonoma di Gagauzia, nella Moldavia meridionale, è abitata da una minoranza cristiana di lingua turca, i cui antenati musulmani fuggirono allo scoppio delle guerre tra Russia e Turchia del XVIII secolo.

Il prezzo da pagare per chi voleva entrare nella regione era la conversione al cristianesimo.
La lingua locale, un dialetto turco, presenta adesso un'influenza russa piu forte di quella islamica presente in altri dialetti turchi.
I gagauzi hanno fatto del resistere alla consueta serie di tattiche di assimilazione un'arte, il che spiega molto bene la loro ostinazione a dispetto del nazionalismo moldavo.
La costante minaccia da parte dei gagauzi di separarsi dalla repubblica ha costretto alla fine il governo moldavo a cedere e i cambiamenti piccoli ma significativi nella costituzione hanno aperto la via all'autonomia della Gagauzia nella gestione dei suoi affari interni e a una migliore rappresentanza della regione a livello governativo.
La capitale della Gagauzia, Comrat, è una minuscola cittadina situata circa 92 km a sud-ovest di Chisinau.
Sede di un'università, nel 1990 la città fu teatro di violenti scontri tra le forze armate moldave e i nazionalisti gagauzi in lotta per l'indipendenza della regione.
Ci sono diversi autobus giornalieri che collegano Chisinau alla Gagauzia ed è possibile (probabilmente è la soluzione migliore) fare una gita in giornata. Se ci si vuole fermare per un paio di giorni, le possibilità di alloggio sono limitate.

L'area autonoma della Gagauzia, nel sud della Repubblica di Moldova, è abitata dal gruppo etnico di lingua turca dei gagauzi: non corrisponde a un territorio geograficamente compatto, ma consiste nei due distretti confinanti Comrat e Ceadir Lunga, e del distretto territorialmente non collegato di Vulcanesti (all'estremità meridionale della Moldova), oltre a diverse comunità rurali disperse.
In Gagauzia su 182,500 abitanti attuali, 78,7% sono gagauzi etnici.

L'utilizzo della lingua gagauza (che è di fatto una versione della lingua turca in caratteri latini) convive nel territorio con quello del romeno e del russo.
La minoranza bulgara, consistente in questo territorio (5,5% della popolazione della Gagauzia) non vede con favore l'autonomismo, e alcuni vorrebbero anche un'ulteriore autonomia interna dei bulgari.
Tuttavia, non si registrano problemi linguistici né violazioni di diritti umani.

venerdì, novembre 18, 2005

Pre gig

Tanto per gradire ho preparato un CD pre concerto Not Moving per le bettole dove non ci fosse una selezione decente prima di noi....un po' di roba carina che vi consiglierei di cercare , ascoltare e poi si può morire in pace .
La cosa si conclude con due minuti da "Apocalypse now" quando la barca arriva nel covo del Capitano Kurtz. Quello è IL FILM , quella E' IL CINEMA.
Questa E' LA MUSICA.
Tifiamo rivolta !

JOHN LENNON:WELL WELL WELL (è la incredibile , stupenda versione acustica sull'album dello scorso anno "Acoustic" o qualcosa del genere)
ERMA FRANKLIN:LIGHT MY FIRE (la sorella del soul)
GEORGIE FAME:SOMEBODY STOLE MY THUNDER (uno de imiei dieci brani preferiti di sempre)
DANA GILLESPIE:YOU JUST GOTTA KNOW MY MIND (puro 60's)
ELVIS:MISTERY TRAIN (Elvis)
BLIND BOYS OF ALABAMA:I JUST WANT TO SEE HIS FACE (la migliore cover degli Stones di sempre , insieme a Satisfaction di Aretha e quella dei Catpower)
J.HENDRIX:I DON'T LIVE TODAY (Jimi)
JANIS JOPLIN:MOVE OVER (il più bello di Janis)
J.L.HOOKER:BOOM BOOM (Il SUPREMO)
S.B.WILLIAMSON:EYESIGHT TO THE BLIND (l'hanno rifatta gli Who in "Tommy" questa è quella originale che scricchiola e fruscia)
ROBERT JOHNSON:GOT MY MOJO WORKING (Ancora più di John Lee Hooker)
NINA SIMONE:I'M GOIN'BACK HOME (immensa Nina...lei fece "Sinnerman" , i Not Moving la coverizzarono nel 1986 sull'omonimo album)
JOHNNY CASH:THE MAN COMES AROUND J (la classe redneck)
JUNIOR KIMBOROUGH:OLD BLACK MATTIE (il blues e il Mississipi)
MARK LANEGAN: ALL NIGHT LONG (una cover di Junior Kimborough dalla voce più cool del momento)
MUDDY WATERS:MANNISH BOY (uno dei super classici)
ROBERT JOHNSON:THEY'RE RED HOT (ancora lui)
R.L.BURNSIDE:YOU GOTTA MOVE (stupenda questa)
WILLY DE VILLE:MUDDY WATERS (Willy caro)
ROLLING STONES:BACK OF MY HAND (loro !)

martedì, novembre 15, 2005

Il fosforo bianco

da Il Manifesto del 13 novembre 2005

Fosforo e distintivi
ALESSANDRO ROBECCHI

Effetti del fosforo bianco sui civili iracheni di Falluja: bruciature micidiali che sciolgono la carne e lasciano intatti i vestiti.
Effetti del fosforo bianco sull'informazione italiana: bruciature di intere pagine, che lasciano intatti i lettori. Questa volta Clarissa Burt non si è espressa, leggo la delusione sui vostri volti.
I grandi giornali (piccola eccezione ieri sul Corriere, tutta declinata al condizionale) non hanno ancora scoperto la notizia che i nostri amici americani le armi di distruzione di massa se le sono portate da casa e le hanno usate in spregio a ogni convenzione. Armi chimiche di fabbricazione americana sparate su tutto quel che si muoveva a Falluja.
Dal produttore al consumatore, non come l'altra volta che per sparare armi chimiche americane sugli iraniani era servita la mediazione di Saddam (che poi le tirò sui curdi, ops!). Gli americani lo hanno pure scritto su un loro house-organ (notizia che ho letto solo su questo giornale) per dire che in effetti sì, il fosforo bianco sparato su esseri umani funziona alla grande.
Ah, averci pensato prima!
Spero non sfugga a nessuno che non si può fare di tutte le armi chimiche un fascio: se le usa Saddam bisogna assolutamente mettersi l'elmetto e andare a consegnare la democrazia agli iracheni.
Se le usa Bush si fa finta di niente e chi lo documenta è semplicemente accecato dall'odio antiamericano (che sia detto per inciso è sempre meglio che essere accecati dal fosforo bianco).
Così, i giornali italiani e le televisioni (con le eccezioni di RaiNews24 e Raitre, grazie a Primo Piano) fanno finta di niente. I più lucidi tra gli embedded, Giuliano Ferrara e Clarissa Burt non hanno scritto una riga né detto una parola.
Niente fiaccolate per il nuovo napalm.
Un rapido giro nel controllo della malafede mi ha indotto persino a un gesto dadaista e disperato: comprare il Riformista, spassoso giornale satirico.
Ed ecco l'articolo dell'ambasciatore americano in Italia che ci ringrazia per aver mandato a morire alcuni italiani in Iraq, ci assicura che entreranno nei libri di storia, ma sulle armi chimiche americane niente, nemmeno una virgola.
Devo dedurre che tra gli effetti collaterali del fosforo bianco ci siano disturbi alla memoria, anche se naturalmente il Riformista chiede con un accorato appello una giornata della memoria.
Effetti devastanti sulla memoria anche per il nostro premier, tutto impegnato a ricordare alla masse che lui la guerra non la voleva e che era contrario, anzi è un noto pacifista.
Ma quando è arrivato in Italia il presidente iracheno, installato dagli invasori, ha assicurato che la guerra era inevitabile. Quando quello se n'è andato ha ricominciato a dire che lui era contrario: un bi-Silvio ad assetto variabile, forse un altro effetto collaterale del fosforo bianco (occhio alla caduta dei capelli!).
Il premier anzi fa di più, dipana davanti ai giovani azzurri (puffi? effetti del fosforo?) una semplice equazione: dire che l'Italia ha voluto la guerra, e ha anche fornito le prove (false) agli americani per avere una scusa per l'attacco non è più solo anti-americano, ma addirittura anti-italiano.
E se verrà qui un qualche kamikaze a rovinarci le feste di Natale sarà colpa di chi ha appeso la bandiera della pace.
Inutilmente ho cercato i pezzi di Teodori, Fallaci, Pera Marcello e altri corifei del settimo cavalleggeri, magari anche piccoli corsivi e trafiletti.
Niente: il fosforo bianco ha bruciato tutto, meno male che ha lasciato intatti i vestiti.
Tutti quelli abituati a farci enormi pipponi su come si fa il giornalismo sono preda di gravi attacchi di amnesia.
Ora, dopo appena qualche timida voce che si leva dai banchi dell'Unione, aspetto con trepidazione una netta posizione dei Ds, una dichiarazione di Prodi e una di quelle fulminanti battute dietro le quali si intuisce il talento politico di Rutelli: qualcuno dei nostri eroi oserà dichiarare che usare armi chimiche sui civili è piuttosto incivile?
Che Bush è un criminale di guerra?
Che Berlusconi è un suo complice?
Che non vogliamo restare laggiù mentre i nostri alleati cuociono donne e bambini?
Ops, scusate, mi è scappata. Sono proprio anti-italiano, maledizione.
Sarà l'effetto del fosforo bianco.

giovedì, novembre 10, 2005

Le compilations del Libretto Rosso vol. 2

Le compilations del Libretto Rosso vol.2
Deep black !

Sly and the Family Stone – Harmony
Da “Life “ del 1968.
Uno dei più grandi soul men dei 60's in una grandissima song

Kelee Patterson – I’m gonnna love you just a little bit more
Ultra cool soul funk datato 1976

Gil Scott Heron – The bottle
Da "Winter in America" del 1975 , l'unica hit dell'immenso Gil.
Puro riot funk soul

Impressions – Young mods forgotten story
La song che diede il titolo all'omonimo album del 1970 della prima band di Curtis Mayfield. Cristallina !

Betty Davis – If I’m in luck I might get picked up
L'ex di Miles , Hendrix e Sly nel suo album di debutto del 73 mise questo in apertura e il funky non fu mai più lo stesso.Real Black Panther !

Screamin Jay Hawkins – Alligator wine
Da "At home with SJ:Hawkins2 del 1958 una grande versione di "Alligator wine". Frenzy !!!

Fela Ransome Kuti and The Africa 70 – Egbe mi o carry me I want to die
Originariamente è uscito su un 45 in Ghana (!!) nel 1972 , poi è finito su compilations varie ma la discografia di Fela è impossibile (come trovare quante mogli e figli ha fatto). Di fatto un esempio tra i più alti dell'Africa funk ! ULTRA black power !!

Erma Franklin – Light my fire
La sorella "minore " di Aretha (che ha fatto spesso la corista nei dischi della più titolata parente) qui nella splendida versione del brano dei Dorrs dall'album solista del 69 "Soul sister" (la sorella (del) soul....non male..)

Animals – Inside looking out
Da Animalization uno dei brani più cattivi e "neri" della band di Eric Burdon

Os Mutantes
Brasiliani , tra i più eccentrici , creativi e strani gruppi psycho beat dei 60's mai usciti. E' da poco in circolazione lo stupendo "Bossa n Beatles" di Rita Lee , la vocalist , che rifà i Beatles in chiave brazileira in maniera eccellente

Ruts – West One
Immensi alla fine dei 70's tirarono fuori un punk beat dub destinatio a rimanere tra le cose più belle del "punk"

lunedì, novembre 07, 2005

Babylon's burning !!!















Babylon's burning (The Ruts - 1979)

Babylon's burning
You're burning the street
You're burning your houses
With anxiety
Babylon's burning

You're burning the street
You're burning the ghetto
With anxiety
With anxiety

You'll burn as your work
You'll burn at your plays mouldering
With ignorance and hate
And with anxiety

Babylon's burning
Babylon's burning
Babylon's burning
Babylon's burning
Babylon's burning, babyCan't you see?

Babylon's burningWith anxiety
Babylon's burning

Babylon's burning
Babylon is... burning
Babylon's burning
Babylon's burning
Babylon's burning

Sarko fils de pute !
Nique la police !

giovedì, ottobre 27, 2005

Le compilations del Libretto Rosso Vol. 1

Le compilations del Libretto Rosso , ovvero un ascolto per le occasioni particolari.

Volume 1 : All Saints













CAMPBELL BROTHERS "Live at the house of God . Rochester"
Gospel punk da vedere su http://ropeadope.com/canyoufeelit/video
NINA SIMONE - Sinnerman (1965)
GIL SCOTT HERON - Lady day and John Coltrane"
da "Pieces of a man" 1971
ARETHA FRANKLIN + REV. JASPAR WILLIAMS - Higher ground
ARETHA FRANKLIN + MAVIS STAPLES - We need power
da "One Lord , One faith , One baptism" (1987)
JAMES BROWN + REV. J.CLEVELAND CHOIR - The old landmark
dalla colonna sonora del film "Blues Brothers"
JIMI HENDRIX + RONETTES - Earth Blues
da "Rainbow Bridge" (1970)
ELVIS PRESLEY - When it rains it really pours (1955)
ROBERT JOHNSON - If I had possession over Judgment day" (1936)
GUN CLUB - Preachin the blues
da "Sex Beat " (1980)
CLASH - The sound of sinners
da Sandinista (1980)
OASIS - Songbird
da "Heathen chemistry" (2002)
FUGAZI - Long division
da "Steady diet of nothing" (1991)




martedì, ottobre 25, 2005

Il coraggio delle idee 2


«Ci hanno impedito - ha detto Giuseppe, il portavoce degli studenti - di entrare in un palazzo pubblico. Abbiamo chiesto di parlare, ci hanno risposto con le manganellate». E sulla piazza sono riecheggiati slogan che richiamano ai movimenti del '77: «Bologna è rossa, ma rossa di vergogna», hanno gridato gli studenti davanti al Comune.



Non è vero, dice Cofferati , che lui è il braccio violento della legalità.
Ogni caso è un caso a sé: qualche mese fa, gli sgomberi nella periferia di via Roveretolo, eseguiti dopo un'ordinanza della magistratura, intendevano colpire l'abusivismo intrecciato con la delinquenza, contrabbando d'oro e traffico di droga.
Le iniziative contro i lavavetri sono state sollecitate da un intervento dell'opposizione, "a cui ho risposto tenendo un profilo bassissimo, dicendo che avrei invitato i vigili a controllare: ma è evidente che il problema non sono i lavavetri, sono il racket che li sfrutta".
Quanto agli squatter che occupano le case popolari, è vero o non è vero che negano l'abitazione a gente bisognosa, che ne ha diritto?
E le cento baracche abbattute con la ruspa nel Lungo Reno, l'operazione che ha fatto esplodere la vicenda bolognese?
Sono arrivate le proteste di Bertinotti, che ha definito "sconcertanti" le iniziative del sindaco, mentre il vicesindaco Adriana Scaramuzzino, delega ai servizi sociali, "all'oscuro di tutto", ha parlato a denti stretti di scarsa collegialità della giunta.
Cofferati sostiene che si è voluta colpire una situazione pericolosa per i residenti (dato che le baracche erano costruite sul greto del fiume), ma anche una realtà permeata dal lavoro nero, con la presenza di un caporalato nel settore edile che sfrutta la manodopera in nero.

Il coraggio delle idee 1

E' MORTA ROSA PARKS, LA MADRE DEL MOVIMENTO DEI DIRITTI CIVILI
RIFIUTO' DI CEDERE IL POSTO AD UN BIANCO SU UN AUTOBUS NEL '55
Si e' spenta all'eta' di 92 anni a Detroit Rosa Parks, la rammendatrice nera di Montgomey, Alabama, considerata madre del Movimento dei Diritti Civili americano.

Ha cambiato la storia degli Stati Uniti il suo rifiuto in un giorno qualsiasi del 1955 di cedere il posto su un autobus ad un bianco. La Parks fu arrestata e comincio' cosi' la lunga battaglia contro l'apartheid.

martedì, ottobre 18, 2005

Tutti a casa

Chiunque se ne sarebbe già andato , solo per una questione di buon gusto.
Loro no.
Rimangono lì .
Ancora per poco , per molto poco.
Nel frattempo ne parla bene , come sempre , Beppe Grillo

Ieri, in una bella giornata di ottobre, 4.300.000 italiani hanno pagato per votare il loro candidato dell’Unione.E’ un risultato straordinario.
Un piccolo esempio di democrazia diretta, certo parziale, con molte contraddizioni.
Ma è un passo avanti.
Esattamente il contrario della legge truffa (che, lo ricordo, ha annullato una decisione presa da noi con il referendum del 1993) che annulla la scelta diretta del candidato delegandola ai partiti.Per costringere un italiano a pagare, a fare la fila per votare e a non andare in gita bisogna portarlo all’esasperazione.Il voto non è stato per l’Ulivo, ma contro il Polo.

Un anticipo del plebiscito che manderà a casa il governo alle prossime politiche.
Io provo una sensazione di sfinimento, non vedo l’ora che finisca questa legislatura, conto i giorni, quasi come a militare.

Lo sanno di aver perso e continuano a pensare, ad arrovellarsi su come uscirne. A fare trucchi. A pensarle tutte.Credo che dopo le elezioni verremo a conoscenza di cose che voi umani non avete ancora visto….
Questo periodo mi ricorda la Repubblica di Salò, con Mussolini che scriveva leggi, dava ordini, emanava decreti.

Una persona ormai estranea al Paese reale.Questi dipendenti della maggioranza sembrano gli interpreti del racconto di Poe: “La maschera della morte rossa”, nel quale il principe Prospero e la sua corte si rifugiano in un castello per sfuggire a una pestilenza che semina la morte nel Paese.
Arroganti, irridenti, sicuri di sé.
Isolati.

venerdì, ottobre 14, 2005

Ancora Not Moving

Beh ogni tanto mi piace ricordare ai gentili fruitori di questo blog (affezionati e fedeli) che siamo impegolati nella reunion dei Not Moving band dei tempi che furono e di cui si possono aver maggiori lumi sul sito www.notmoving.net e sul blog
www.not-moving.blogspot.com.

Impresa titanica che rimette in gioco , oltre ad una ventina di vecchi brani da portare sul palco , 24 da ascoltare su CD e un'ora di immagini da vedere su dvd in "Live in the 80's" prodotto dalla Godownrecords (www.godownrecords.com) , tutta una serie di emozioni e vibrazioni (positive e negative) che aleggiavano nello stato di latenza da una ventina d'anni e che come in ogni reincarnazione che si rispetti , rinascono dall'infinito passato con nuova energia e un afflato non sempre poetico.
Intanto un paio di foto dei Not Moving made in 2005 che a conti fatti non stonano neanche troppo con quelle di 20 anni fa

giovedì, ottobre 13, 2005

La Kabardino Balkaria


Gli eventi che stanno accadendo in queste ore
in Russia ci permettono un altro viaggio in un luogo "estremo" dopo la Transnistria e il Somaliland

Repubblica autonoma (12.500 km2, 760.000 ab., capoluogo Nalčik) tra il crinale del Caucaso e il bassopiano caspico. Il territorio è diviso in due zone: la Balcaria, a sud, e la Cabardia, a nord. Agricoltura (mais, frutta), allevamento bovino e ovino.

da www.peacereporter.net
In Cabardino-Balcaria è attivo da due anni il gruppo armato islamico Yarmuk, che già lo scorso dicembre assaltò gli uffici della polizia anti-droga di Nalchik. In quell’azione i guerriglieri uccisero quattro agenti e sottrassero dall’armeria un'ottantina di fucili mitragliatori, centottanta pistole e molte casse di munizioni, prima di dare alle fiamme l'edificio.
In quell’occasione il gruppo rivendicò l’azione con un comunicato in cui si affermava: "Non è un segreto che il commercio della droga nella nostra repubblica sia gestito, non combattuto, dall’amministrazione locale con la copertura dei servizi segreti russi. Quest’attività criminale sta favorendo la tossicodipendenza tra la nostra gente. E soprattutto tra i nostri giovani. Per la sharìa i trafficanti di droga vanno puniti con la pena di morte".

L'origine del nome Yarmuk. Yarmuk è il nome di un fiume, affluente del Giordano, che divide la Siria dalla Giordania. Per i musulmani questo nome evoca una battaglia che tredici secoli fa fu decisiva per l'espansione dell’Islam in Medioriente. Il 30 agosto dell’anno 636 d.C., infatti, le armate arabe, approfittando di una tempesta di sabbia, passarono il fiume Yarmuk travolgendo l'esercito bizantino dell'imperatore Teodoro, conquistando la Siria e aprendosi la strada per la conquista della Palestina, che sarebbe avvenuta quattro anni più tardi.

Jihad dall'agosto 2003.

Questo gruppo aveva annunciato nell’agosto 2003 l'inizio della jihad contro il "tirannico e corrotto regime fantoccio" della Cabardino-Balcaria accusandolo di essere nient’altro che un'organizzazione che "opprime, intimidisce e sfrutta la popolazione per i propri interessi criminali", facendo crescere "povertà, disoccupazione, alcolismo, tossicodipendenza, criminalità, prostituzione e depravazione" nella repubblica, e portando avanti una brutale politica di repressione della religione islamica, con la persecuzione poliziesca dei fedeli islamici e con la chiusura delle moschee.

Reazione alla repressione.

Un quadro, purtroppo, non distante dalla drammatica realtà socio-economica della Cabardino-Balcaria, dove i giovani disoccupati che non si danno alla droga e all'alcol diventano facile preda della crescente propaganda del radicalismo islamico di matrice wahabita. Un radicalismo estraneo alla tradizione sufi e moderata dell’Islam caucasico, ma sempre più diffuso tra le nuove generazioni afflitte dalla povertà. Un fenomeno al quale le autorità locali, su ordine di Mosca, reagiscono solo con una repressione durissima che non ha altro effetto se non quello di alimentare il fuoco dell'estremismo.

A caccia di Basayev.

Tutto è cominciato nell'estate del 2003, quando nella repubblica si diffuse la voce che il famigerato signore della guerra ceceno, Shamil Basayev, si era nascosto a Baksan, un piccolo villaggio nella foresta. Quando, il 24 agosto 2003, la polizia andò a controllare, venne attaccata da un gruppo di guerriglieri, uno dei quali si fece saltare in aria con una carica esplosiva.
Nelle settimane successive il governo locale avviò una campagna di arresti di massa nelle moschee della piccola repubblica, che poi vennero chiuse.

Arresti di massa, pestaggi e torture.

"Anche mio figlio era stato arrestato in quei giorni", racconta Aminat Kardanova. "Aveva solo vent’anni. Lo hanno picchiato brutalmente. Era solo uno studente, e andava in moschea di rado. Purtroppo, perché ora non ci va più: sta tutto il giorno in strada, e ha anche cominciato a drogarsi".
Negli stessi giorni, bande di ragazzi protetti dalla polizia organizzarono un vero e proprio pogrom contro gli studenti universitari di origine cecena, scappati in questi anni dalla guerra.
Tra il 15 e il 17 settembre 2003, centinaia di universitari ceceni vennero assaliti nei dormitori del'ateneo di Nalchik, per le strade, all’uscita dai cinema e dal teatro.

L'Emirato del Caucaso del Nord.

Da allora, nonostante la chiusura delle moschee e l'incarcerazione di molti leader islamici locali, l'estremismo anti-governativo non ha fatto che aumentare.
Lo Yarmuk ha evidentemente fatto proseliti. E ora ha fatto anche scorta di armi, ed è pronto per varcare un nuovo Yarmuk, lanciandosi alla conquista di un'altra provincia da inglobare nell' Emirato islamico del Caucaso settentrionale sognato da Shamil Basayev. Ma rischiando solo di trasformare la Cabardino-Balcaria in una nuova Cecenia.

martedì, ottobre 11, 2005

Polli , Lapi , i prodi berlusconi e il Pakistan

Tre anatre sono morte per l’influenza aviaria e mille tacchini sono stati soppressi in Turchia.
Lapo si è bombato di speedball insieme a tre trans (lo stile Fiat !)

Prodi e Berlusconi che cazzo ce ne frega delle puttanate che hanno detto !
Tanto non servono al popolo italiano ma solo a loro.

Nei telegiornali queste notizie hanno preceduto i 30.000 morti del terremoto in Pakistan (metà dei quali bambini....)

lunedì, ottobre 10, 2005

Il Somaliland

Dopo la Transnistria (vedi post del 4 ottobre) prosegue il viaggio immaginario nei posti "estremi" , luoghi isolati , non riconosciuti dalle autorità internazionali.
Tocca al Somaliland , a nord della Somalia

La Repubblica del Somaliland è stata conosciuta come Protettorato del Somaliland sotto l'Impero britannico dal 1884 fino al 26 giugno 1960, quando ha ottenuto la propria indipendenza dalla Gran Bretagna. Il 1 luglio 1960 si è unita all'ex Somalia Italiana per formare la Repubblica di Somalia. L'unione non ha funzionato secondo le aspirazioni della gente e lo sforzo ha portato a una guerra civile dal 1980 in poi e all'eventuale collasso della Repubblica Somala. Dopo il crollo della Repubblica Somala, la gente del Somaliland ha tenuto un congresso con il quale ha deciso di ritirarsi dall'unione con la Somalia e reintegrare la sovranità del Somaliland.

Il Somaliland, una delle tante regioni semi autonome della Somalia, è ancora in attesa di un riconoscimento diplomatico internazionale.
Fino ad oggi, il conflitto politico e civile ha causato oltre 500.000 vittime e più di un milione di profughi.
La regione, sita nell'area est-centrale del continente africano, è prevalentemente arida. Negli ultimi sette anni le piogge sono state scarse, al di sotto della media, causando gravi problemi alla popolazione.
Pochi hanno accesso ad acqua potabile e, a causa della siccità, gli animali muoiono.
Le persone perdono, così, un'importante fonte di cibo e reddito.