da http://stefanomassa.splinder.com
Stasera vi racconto di uno dei locali + belli della storia del rock e dei Not Moving, e mi son concesso in cuffia un "The best" dei Velvet underground.
L'argomento merita una colonna sonora doc.
Il Diamond Dogs è stato un locale fondamentale nell'underground napoletano della metà degli anni '80.
Ma la band + garage che si è esibita sul palco erano i grandi, grandissimi Not Moving: dal vivo erano aggressivi, ce la mettevano tutta, era rock puro.
Alla chitarra avevano Dome la Muerte, personaggio quantomeno inquietante (ex Cheeta Chrome Motherfuckers), alla voce la fascinosa Lilith e poi c'erano Tony D., Maria Severine alla tastiera e non ricodo chi al basso.
I loro concerti erano sempre pienissimi, perchè dal vivo erano semplicemente selvaggi, e succedeva di tutto. Ricordo che uNAVOLTA DURANTE UN CONCERTO VOLò SULLA SPECIE DI PALCO UNA BOTTIGLIA CHE SI FRACASSò IN MILLE PEZZI.
IL BASSISTA, NELLA FOGA DEL CONCERTO SI DISTESE A SUONARE PER TERRA, CON GLI EFFETTI CHE IMMAGINERETE... E NONOSTANTE IL SANGUE CONTINUò A SUOnare (scusate nella foga son partite le maiuscole).
Ieri notte ricercando loro notizie su google ho scoperto che recentemente hanno pubblicato un loro inedito.
Lo comprerò: su vinile non rendevano moltissimo, però dal vivo che band.....
Le loro canzoni che adoravo erano Going Down (stupenda) Stop Yawning (bellissiam la voce di lilith) ed un rifacimento di Ohio (compare anche la voce di Giovanni Lindo Ferretti.. vi dice qualcosa costui?).
da Passionealternativa.com
"Land of Nothing", doveva uscire ben vent'anni fa, poi per vari problemi di produzione, è stato rimandato tutto, fino ad oggi.
I Not Moving, non sono mai stati uno dei tanti gruppi convenzionali da commercio, erano diversi, volevano essere diversi.
Ragazzi questi hanno suonato con gruppi di altissimo livello nella loro carriera, (uno su tutti i Clash), questo gruppo rappresenta la storia dell'underground nostrano, rappresentano degnamente il rock degli anni '80, questi non sono dei semplici ragazzini da spilla e blue jeans.
Nonostante la loro scomparsa dai circuiti musicali (il gruppo si è sciolto alla fine degli anni '80), sono rimasti vivi nei tanti cuori della gente, forse oggi sono in pochi a conoscerli, ma loro nonostante ciò, continuano a far scatenare i loro fan's attraverso la loro vecchia, acida musica.
Il loro rock'n'roll era mescolato, miscelato da vari generi e sotto generi, come il blues e il punk dell'epoca, erano molto cupi nelle loro scelte, amavano essere liberi nella loro libertà filosofica, erano complicati, proprio come la loro musica, proprio come la loro mentalità da quattro soldi. Attraverso i loro testi, sconvolgevano il paese, attraverso i loro suoni distruggevano le illusione e le falsità, attraverso tutto si limitavano a far musica e basta.
Questo disco è senz'altro il miglior testamento che potevano lasciarci, in questo disco sono sempre loro, con la loro solita voglia di stupire e di stupirsi. 6 pezzi, sei storie, 6 grandi passione da condividere con tutti..La storia non si ferma mai, ma proprio mai!!
Voto:10
Febbraio 2004
a cura di Eugenio Nesci
DA www.erbadellastrega.it
Avete presente quei dischi entrati nella storia sotto forma di leggende metropolitane? Ecco, appunto. Questo era uno di essi. Se ne parlava, se ne immaginavano i contenuti... ma ci sono voluti vent'anni prima che divenisse patrimonio pubblico. Ed era ora. Ad opera dell'attivissima Area pirata, specializzata in generi diversi dai nostri, esce finalmente "Land of Nothing", il mitico mini
Lp dei grandissimi Not Moving che per vari motivi non vide la luce nel 1984. Averlo ora tra le mani non può non procurarmi un brivido di piacer lungo tutta la schiena. Sporco, grezzo, vitale, il rock and roll tinto di scuro dei cinque loschi figuri ritratti in copertina in una delle loro immagini più celebri non può lasciare indifferenti.
E stupisce quanto siano attuali, in un momento storico in cui non si fa altro che parlare di gothabilly e cazzate varie cercando la new sensation a tutti i costi, questi sei brani scritti e registrati quando molti cosiddetti deathrockettari e simpatizzanti non erano ancora nati o ciucciavano ancora il latte, polverizzano tutto e tutti. L’irresistibile "Lights of the night", la sorniona "In the batland", la grigia "A wonderful night to die"... dio mio ma quanto erano grandi!!!!
Niente lustrini, niente crestoni e calze a rete e teschietti e cazzate varie. Solo rock and roll (perché si chiamava così, sbaglio?) diretto, sangue sudore e lacrime per un platter che se fosse uscito all'epoca avrebbe distrutto tutto e tutti.
La chitarra acida di Dome La Muerte, la batteria zombesca di Tony Face Bacciocchi, le tastiere sulfuree di Maria Severine, il basso cadenzato ed energico di Dany D. e soprattutto la voce sexy e malata della sempre splendida Lilith sono di nuovo tra noi. Grande band. Grande. [Max 13-34]
ciao Tony, ho risposto sia a te che a Lilith anche sul mio blog:) grazie della visita...a proposito come ci siete arrivati sul mio blog?
RispondiEliminaCredo di avervi anche intervistato una volta al diamond comunque:) e -visto che all'epoca scrivevo di musica e facevo radio- ci siam beccati anche a firenze a fortezza da basso:)
sto x prepararvi una sorpresa:)
ciao stefano
nei prossimi giorni
Ciao Tony, grazie della visita nel blog.
RispondiEliminaMassimo rispetto da un grande fan dei Not Moving...
JE