lunedì, maggio 26, 2014

Il lavoro del musicista



Che lavoro fai?
Il musicista.
Si, ma di lavoro ?


Credo sia tra i dialoghi più ricorrenti che, almeno in Italia, abbia ascoltato chi campa (o cerca di farlo) di MUSICA.
A me capita dalla maggiore età, avendo sempre guadagnato (e perso valanghe di soldi) solo ed unicamente con lavori in ambito musicale.

Eppure la MUSICA produce reddito, guadagno, ricavi, indotto e uno sguardo appena più attento delle istituzioni potrebbe alimentare un mercato sempre più asfittico e in declino.
Un esempio lampante è quello della SIAE di Piacenza che in occasione di un Notte Blu, nello scorso weekend, ha aumentato del 300% (TRECENTO x CENTO) i costi per chi organizzava. Il tutto , per il momento e per l'occasione , rientrato dopo la veemente protesta di commercianti, organizzatori e Comune.

Il mio è un vero e proprio lavoro come qualsiasi altro lavoro, anzi, più degli altri lavori.
Ho fatto questo lavoro da sempre, passando la maggior parte della mia vita scrivendo canzoni e ad andarle a suonare in giro e a me sembra proprio un lavoro.
Non sto dicendo che è più importante di quello di un insegnante ma portare la musica in giro per il mondo è un lavoro.
Il mio è un lavoro che dura 24 ore al giorno.
Lavorare a quello che faccio ed essere un musicista è esattamente la stessa cosa di essere un ragioniere.
Assolutamente.

(PAUL WELLER)

42 commenti:

  1. Si tutto bello ma alla fine che lavoro fai? :)

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  2. da sempre (presso i Greci, Vikinghi, Kazakhi,Mongoli , blues etc. )la musica è cultura o esprime la cultura di un popolo, quindi ha ragione Weller...tempo fa ascoltavo 2 dischi 'folk' delle operaie del Comasco o delle mondine delle risaie del Mantovano,..senza musica la storia dell'umanità non ha senso,...quindi i musicisti vanno rispettati

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  3. il bravo musicista ha la stessa valenza di chi fa una buona 'coppa' (mi riferisco al salume) o grandi gnocchi di patate , o gnocco fritto o pramsàn-arsàn (parmigiano-reggiano) o 'budini d'uva' etc. ,..è un lavoro che richiede molta perizia, van rispettati per questo

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  4. Non si riesce più a campare neanche con i lavori cosiddetti normali o tradizionali.

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  5. i musicisti sono quasi tutti ricchioni

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  6. folk anglo-scoto-irlandese

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  7. IL discorso è che in un paese come l'Italia con una tradizione musicale pazzesca (da Verdi a Puccini alla canzone napoletana) l'ambito MUSICA dovrebbe essere un mestiere "normale", appoggiato dalle istituzioni.
    E invece come tutto ciò che ha a che fare con i i beni culturali viene lasciato a sé stesso…va bè...

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    1. Voglio giocare a cricket mangiare e bere ed essere appoggiato dalle istituzioni (con la tradizione sportiva pazzesca dell'Italia, 4 mondiali di calcio, centinaia di medaglie olimpiche, mondiali di formula uno , sci alpino perfino tennis..)
      ma dai............

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    2. bella lì, Sir

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  8. esatto...e chi se ne occupa ha solo a che fare con il tassametro..meditiamo
    C

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  9. la musica è arte. L'arte non è un lavoro. Se sei bravissimo puoi sperare di guadagnarci ma non dovresti contarci. L'arte non ha regole, il lavoro sì.

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  10. come ha detto sopra il Sir: non si campa più nemmeno con i lavori tradizionali, figuriamoci con la musica.

    però in questo discorso manca sempre un pezzettino, a mio parere: la frase completa dovrebbe essere "non si campa con la musica che piace a me".

    perchè se uno si "accontenta" di fare lo strumentista o l'orchestrale, con la musica ci campa eccome.

    se uno si accontenta di suonare la musica che piace alla gente, vedi liscio o pianobar o tribute band, con la musica ci campa eccome.

    se uno studia e si diploma al conservatorio, con la musica poi ci campa eccome.

    certo, se si vuole vivere di musica suonando a cazzo la musica che a noi stagionati appassionati di rock piace tanto, allora sì, è difficile. ma è colpa nostra :-)

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  11. Non è vero.
    Non ci si campa neanche studiando e uscendo diplomato dal conservatorio. Ed è piuttosto difficile anche se fai l'orchestrale (non tutte le orchestre suonano tutte le sere, anzi….dalle mie parti, terra del liscio, chi lo fa per mestiere, spesso suona con le basi per non pagare gli orchestrali).
    Stessa cosa per le tribute band. A parte le solite piuttosto affermate non è che basta fare la tribute di Ligabue per camparci.
    Non parliamo QUINDI del "rock"

    Lo SPORT riceve finanziamenti e aiuti infinitamente più larghi rispetto alla musica.
    Per aiuti alla musica si intendono anche piccole e facilissime cose da fare (IVA al 4% sui dischi, SIAE meno onerosa, piccole cifre per realtà locali affidabili etc etc).
    Non crea automaticamente un posto o più di lavoro per musicisti ma i presupposti per arrivarci magari si.

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  12. Ci sono una sacco di laureati a casa o che trovano impiego facendo lavoracci pagati da schifo, se ti va bene, altrimenti devi aprirti una partita iva (una parola che è una bestemmia) e li sei veramente finito.
    La musica è gia come gli altri lavori, pochi riescono a crearci condizioni di vita buone, il resto si arrangia, per usare un eufemismo.
    Per quanto riguarda lo sport aggiungo che voglio anche andare in tour in Inghilterra, Olanda e Svizzera una volta l'anno e in Australia e Sri Lanka e West Indies ogni tre anni..
    Lo sport ha sovvenzioni infinitamente più larghe di quelle della musica perché genera ritorni infinitamente più grandi della musica, verità inoppugnabile nella patria dell'utilitarismo opportunista.

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  13. Ma infatti gli aiuti alla musica andrebbero proporzionati al ritorno.
    Che potrebbe, se fosse valorizzata nel giusto modo, generarne di altrettanto (economicamente e utilitaristicamente parlando) interessanti.
    I concerti li vanno a vedere ogni anno milioni di persone e molte di più ci andrebbero con biglietti più bassi (lo potrebbero essere con una Siae che non ti frega il 20% sul costo di ogni biglietto ad esempio)

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    1. Se la SIAE scende al 10% il circuito sibecca il restante 10% e il prezzo del bibglietto resta invariato.
      Io pago il 22% su ogni riga che tiro, poi pago le tasse su quello che guadagno, ignobile.

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  14. E per "musica" non intendo il giovane cocker che suona brani dei Ramones ma ANCHE il roadie, il tecnico luci, del suon, il compositore di colonne sonore, chi fabbrica strumenti etc etc

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  15. Però il ragionamento una piega la fa. E' come se uno ha un'amica molto bella e un giorno che la becca in paturnia (tipo che si lamenta degli orari di lavoro, capo/colleghe stronze, stipendio basso etc etc) le dice "cara, è tutta colpa tua, non hai voluto fare la puttana, ora non devi lamentarti".

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  16. beh il giovane cocker che suona brani dei ramones farebbe i soldi sì, anche senza sovvenzioni :-)

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  17. insomma: se io mi impegno anche dodici ore al giorno per realizzare musica che a me piace, ma nessuno ha voglia di ascoltare, dovrei essere pagato per questo?

    dovrei poter vivere del mio realizzare un prodotto che nessuno compra?

    assistenzialismo allo stato puro, tipo i 30.000 forestali della regione sicilia?

    c'è un mercato della musica, se non siamo capaci o non abbiamo voglia di confrontarci con esso, mi sembra inutile lamentarsi delle istituzioni.

    che poi le istituzioni la musica la appoggiano eccome, ma quella che decidono loro: le orchestre, i teatri.
    e torniamo al punto di prima: è possibilissimo vivere con la musica anche in italia, basta non pretendere di farlo suonando quello che piace a noi, ma quello che piace alla gente.

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  18. Non dobbiamo lamentarci delle istituzioni, lo dicevo su un post qui nel 2008, sarebbe inutile in un tempo in cui non pagano nemmeno gli operai. Ma non dobbiamo nemmeno essere più reali del Re, e pensare che sia giustizia che quello che ascoltano i giovanissimi in formazione musicale lo debbano decidere Maria de Filippi o quelli di X factor, o dei music show TV.

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  19. si, volevo scrivere "più realiSTI del Re", ma è uscito così...
    :-)

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  20. Ripeto: non sto dicendo che a Lilith, No Strange o Temponauts debbano essere corrisposti 1.000 euro al mese perché così possono suonare con più tranquillità ed allietare il pubblico senza troppi patemi.
    Sto dicendo che se l'iva sui dischi fosse del 4%, magri se ne comprerebbero di più, se la Siae invece di pretendere balzelli assurdi e onerosi per chi organizza fosse meno esosa, se si favorisse maggiormente l'organizzazione di festival (cosa vuol dire ? che un Comune possa stanziare qualche migliaio o di euro in più per la cultura), se si favorissero scambi culturali con altri paesi etc etc, PROBABILMENTE, con un investimento minimo, unito alla voglia, abnegazione e passione dei gruppi, artisti, musicisti etc si favorirebbe la possibilità che un'attività hobbystica diventi un mestiere o quasi.
    Ovvero, se suono di più, vendo più CD, più magliette, e quid ime stampo di più etc etc.

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    1. Se è un'attività economica come un'altra, e lo è non vedo perché deva avere agevolazione che ad una altro settore non spettano.

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    2. Perché si tratta di cultura e come tale merita un migliore trattamento

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    3. voglio le sovvenzioni anch'io per il mio lavoro, allora.
      si tratta di me, e come tale merito un migliore trattamento.

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    4. Inaccettabile.
      Perché un operaio addetto al tornio o qualsiasivoglia altro lavoratore deve essere considerato inferioe rispetto ad un operatore musicale?

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    5. Non è inferiore, figuriamoci.
      E' che la cultura va aiutata e incentivata.
      Con lo stesso principio allora lasciamo cadere a pezzi Pompei e il Colosseo. Gli stessi soldi potrebbero andare a ristrutturare le case della gente.

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    6. E in ogni caso incentivare la cultura NON toglie soldi all'operaio o ad altri lavoratori

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    7. Stai rivendicando una condizione di privilegio, inaccettabile. La cultura sopravvive se ce la fa.
      Ti ricordo che l'unico motivo per il quale la cultura in questo paese è sempre fiorita è che non è mai stata il frutto del consenso della popolazione, ma solo di pochi ricchissimi mecenati che ne hanno permesso lo sviluppo esclusivamente per vanagloria personale o famigliare.
      Pompei è stata distrutta da un vulcano duemila anni fa, dov'è la cultura?
      Il colosseo invece è stato costruito in regime di spietata schiavitù, così come tutte le vestigia dell'Impero Romano rimaste, come la mettiamo? E' civiltà, cultura? O regime militare, schiavista e spietato?
      Non parliamo poi delle chiese.

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    9. Anche le Piramidi d' Egitto sono state costruite da migliaia di schiavi, su quelle azteche si consumavano orrendi sacrifici umani etc etc.
      Cosa dovremmo fare ?
      Lasciarle andare in rovina ?
      Lasciare che il tempo faccia il suo corso ? Non intervenire più nel restauro e nella conservazione ?

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    10. Esatto il tempo fa il suo corso.
      Che senso ha guardare l'ultima cena di Leonardo ridipinta dai restauratori 20 anni fa?

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  21. Certo, neppure io, ovviamente.
    Magari, intendevo, fare sentire ai ragazzi anche i grandi padri neri del blues, jazz, bop, per arrivare alla british invasion, senza tralasciare anche quello che è stato fatto in Italia.
    Questo dovrebbe farlo la Rai, Radio Rai. Il servizio pubblico, insomma. Paghiamo un canone proprio per tentare di svincolarlo da una pura logica di mercato! e non sto vaneggiando utopie: a orari non proprio favorevoli Rai 5 si è messo a farlo, trasmettendo cose strepitose (l'altra notte c'erano 2 show di George Benson che alla fine piangevo quasi...)
    Il mercato non è un'entità astratta. il mercato lo si orienta. se mi fa comodo sostituire il pop col trash lo posso anche anche fare. Infatti in italia è andata così. ma non è un processo irreversibile, intendo. e stare a dire che il mercato è questo e se uno vuole suonare deve fare quello che piace alla gente non lo trovo corretto, anche se in sostanza è verissimo.
    quello che a me da fastidio è vedere in giro ragazzi che si sono persi tutti i brividi veri della cultura pop, si parli dei libri di Corso e Ferlinghetti, dei dischi di Dixon e Parker e dei film di Temple, Godard e Antonioni.
    Perchè dovremmo pensare: no, ai ragazzi di quello non frega niente...loro vogliono solo i Modà, Twilight e i libri di harry potter. Per me non solo non è vero, ma così pensando si fa il gioco del trash...

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  22. qualche mese fa leggevo del concerto (ai tempi di Maria Teresa,..mi pare fosse il 1770) che il Mozart (all'epoca circa 14enne) fece a MN al Bibiena...il tipo era un 'musicista',..ma era un genio,...la musica è molto importante,...senza gli inni musicali prima del match non sii farebbe neanche la Fifa 'Coupe du monde' a pensarci:)

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  23. ecco la mia risposta:

    http://www.lulu.com/shop/diego-mascherpa/fai-il-musicista-ma-qual-è-il-tuo-vero-lavoro/ebook/product-22116394.html

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