Manca poco alla fine del 2025:
tra i migliori album quelli di New Street Adventure, Little Simz, Bob Mould, The New Eves, Big Special, Kae Tempest, Sam Akpro, Freedom Affair, Southern Avenue, Little Barrie & Malcolm Catto, Paul Weller, Cardiacs, Ty Segall, Suzanne Vega, The Loft, Sunny War, The War and Treaty, Ringo Starr, Iggy Pop, Cymande, Lambrini Girls, De Wolff, PP Arnold, Altons, Delines, Gyasi, M Ross Perkins, The Who, Nat Birchall, Robert Plant, The Prize.
Ottime cose dall'Italia con Casino Royale, Simona Norato, Neoprimitivi, Calibro 35, Cesare Basile, The Lings, The Lancasters, Putan Club, Cristiano Godano, I Cani, Billy Boy e la sua Band, Megain Is Missing, Laura Agnusdei, Elisa Zoot, Roberta Gulisano, Angela Baraldi, Flavia Ferretti, Rosalba Guastella, Alex Fernet, Mars X, The Ghiblis.
NEW STREET ADVENTURE - What Kind Of World?
Torna la band di Nick Corbin dopo un lungo silenzio con un album di rara bellezza. Tanto soul, da quello più introspettivo alla Curtis Mayfield/Marvin Gaye, a impennate Northern ("Let Me Loose" farebbe saltare per aria ogni dancefloor), fino al torrido funk di "Everyone's A Music Maker" (roba tra Sly and the Family Stone e i Temptations di "Cloud Nine"). L'album che da anni vorremmo da Paul Weller (a cui l'estetica sonora e l'impronta vocale si avvicina parecchio). Stupendi arrangiamenti di fiati e archi, musicisti di pura eccellenza, canzoni semplicemente perfette. Non per niente il tutto è targato Acid Jazz Records
ROBERT PLANT - Starving Grace
Il cammino solista di Plant è sempre stato all'insegna della raffinatezza, ricerca, omaggio alle sue radici blues, folk, country, gospel, in varie declinazioni e sempre arricchito da preziose collaborazioni. Non fa eccezione questo nuovo, pregevole, lavoro, in cui omaggia vecchie canzoni blues e folk ma si apprpria anche di uno stupendo brano dei Low. Grande.
TCHOTCHKE - Playin' Dumb
Il trio di ragazze NewYorkesi torna con un album grazioso e a tratti irresistibile, a base di power pop, Bangles, Go Go's, Beach Boys, Hollies, Beatles, bubblegum pop e altri deliziosi ingredienti zuccherosi. A dirigere le operazioni i fratelli D'Addario, alias Lemon Twigs, che producono e suonano mille strumenti dappertutto.
KATHRYN WILLIAMS - Mistery Park
La cantautrice di Liverpool firma il quindicesimo album, all'insegna di una canzone d'autore folk intimista di più che ottima qualità. A dare una mano ci sono anche Paul Weller, Polly Paulusma, Ed Harcourt, tra gli altri. Per chi ama atmosfere pastorali e auliche è il lavoro perfetto.
JOHNNY MARR - Look Out Live!
L'ex chitarra degli Smiths non ha mai lasciato particolari capolavori nella carriera solista ma, allo stesso modo, tanti buoni e dignitosi dischi che ne hanno confermato le indubbie capacità compositive e interpretative.
Il tutto converge in questo ottimo live in cui affianca a sue ottime songs, alcuni immancabili classici degli Smiths (This Charming Man, How Soon Is Now?, Bigmouth Strikes Again, Panic, Stop Me If You Think You’ve Heard This One Before) bene eseguiti e interpretati oltre all'ospitata di Neil Tennant dei Pet Shop Boys e un paio di cover discrete come "Rebel Rebel" e una evitabile "The passenger".
Bel disco, registrato e suonato impeccabilmente.
RICHARD ASHCROFT - Lovin' You
Decisamente debole il nuovo dell'ex voce dei Verve, perso tra mielose ballate, spesso ripetitive, facilmente dimenticabili e l'ossessivo tentativo di ripetere le atmosfere di "Bittersweet Synphony". Nemmeno il disco sound di "I'm a rebel" riporta vigore a un lavoro sinceramente trascurabile.
TAME IMPALA - Deadbeat
Nati come paladini di una psichedelia moderna e innovativa, i Tame Impala di Kevin Parker, sono progressivamente andati verso una dimensione trance/techno/house che potrebbe essere un effettivo nuovo sbocco delle radici precedentemente piantate. Il nuovo album è purtroppo incolore e noioso, impersonale, sostanzialmente deludente.
SHAME - Cutthroat
Tra i pionieri della nuova ondata post punk, hanno continuato un buon percorso molto più in sordina rispetto ad altri (Fontaines DC, Idles) assurti a notorietà globale. Il nuovo album è una buona conferma, pur se, paradossalmente, rischia di passare nell'anonimato, non dicendo granché di nuovo. Gli appassionati troveranno di che goderne, comunque.
THE PRIZE - In the red
Il quintetto australiano confeziona un arrembante album in perfetto equilibrio tra power pop, Buzzcocks, punk rock, mod rock '79 (gli amanti dei Chords troveranno molte similitudini). Compongono bene, sono compatti e diretti, duri e pieni di energia teen. Ottimo lavoro!
THE WIND UPS - Confection
La band californiana riprende il songbook dei Ramones, aggiunge una chitarra gracchiante e confeziona un buon terzo album che non brilla di originalità né entrerà negli annali ma si lascia ascoltare con piacere.
BEBALONCAR - Love To Death
Il trio bolognese ha già marchiato a fuoco la scena underground italiana con due album di grande valore che hanno coraggiosamente mischiato elementi poco utilizzati ai nostri giorni. In particolare i Velvet Underground più oscuri e malati, richiami shoegaze, Jesus and Mary Chain ma anche la psichedelia meno scontata e "floreale" degli anni Sessanta. Il nuovo lavoro, che chiude una trilogia incentrata sulla profondità e il tormento dell'animo umano, allarga gli orizzonti verso folk e dream pop, palesando un maggiore ottimismo sonoro, guardando più spesso agli amati anni Sessanta (vedi l'unica cover, Pretty Colors dei Just Us, del 1966). Di nuovo un disco di grande spessore, originalità, personalità. Imperdibile.
THE LANCASTERS - The Word of the Mistral
Nuovo eccellente lavoro per la band bresciana che non esita ad attingere dalla migliore tradizione rock blues targata anni Settanta (Stones, Led Zep, Trapeze, Grand Funk Railroad). Suonano benissimo, con una perfetta padronanza della materia e la capacità di comporre canzoni a livelli altissimi e di grande pregio. Non c'è alcun afflato nostalgico o revivalista ma solo un grande album di rock sanguigno, blues, ricco di freschezza, attualissimo.
THE GHIBLIS - High Noon Mirage
Sembra facile fare un album di surf strumentale nel 2025. Il problema è non essere prevedibili, in un contesto che (apparentemente) non offre molte vie d'uscita. I piacentini Ghiblis, invece, hanno studiato a fondo la materia e riescono a tirare fuor un album più che godibile, vario, ricco di influenze e riferimenti (dal rock 'n' roll al rhythm and blues, exotica, lounge, perfino perfino la canzone tradizionale napoletana, nella conclusiva "Napoli in farmacia"). Più che ottimo.
BOP GUN – Vol. 1
L’album d’esordio della band bolognese parla un linguaggio noto ma sempre accattivante e coinvolgente ovvero quello del funk arricchito da pennellate jazz e da occasionali intermezzi rocksteady/reggae (“Black a cop”), con un particolare legame al mondo delle colonne sonore anni Settanta. Il riferimento più immediato e ovvio va alla collaudata esperienza dei Calibro 35 ma in questo caso c’è una buona dose di originalità e personalità, oltre a una capacità compositiva ed esecutiva di gusto raffinato.
EDDA – Messe sporche
Non ha bisogno di particolari presentazioni l’ex voce dei Ritmo Tribale, tornato sulla scena musicale con un’attività solista ricchissima di soddisfazioni e riconoscimenti e che ora aggiunge il settimo album a una discografia di sempre alto livello qualitativo. Il nuovo lavoro torna al rock, più duro e arrembante, con sguardi al rock blues, fino ad arrivare al punk e al blues più malinconico. La classe è quella che conosciamo, lo stile che lo ha sempre contraddistinto rende “Messe sporche” un altro eccellente tassello di un’avventura sonora di grandissimo spessore.
ANDREA LASZLO DE SIMONE – Una lunghissima ombra
Un lavoro di difficile collocazione, accompagnato, non a caso, da un lungometraggio, di cui “Una lunghissima ombra” è l’ideale colonna sonora. Onirica, sognante, fluttuante, tra suoni e approccio ambient, canzone d’autore (da Lucio Battisti a Claudio Rocchi), psichedelia, prog, Radiohead. Ma c’è molto di più rispetto ai riferimenti elencati ed è una personalità da tempo definita e che spicca tra le migliori e più significative nella scena autoriale italiana. Un ascolto è d’obbligo.
DELTA V - Fatti ostili
Il settimo album dei Delta V fa immediatamente centro, restando ancorato alle proprie radici, come sempre perfettamente in equilibrio tra pop ed elettronica ma con un’anima post wave e tematiche conturbanti, fino a diventare quasi disturbanti (vedi il passaggio in Nazisti dell’Illinois “Leggi le classifiche, brucia le classifiche, non accontentarti mai, al limite spara al dj”). Album raffinato e curato, ricchissimo di spunti, avvolgente e ammaliante. L’augurio è di avere il giusto risalto, in un’epoca artistica in cui la mediocrità la fa da padrona.
WESLEY AND THE BOYS - Rock 'n' roll ruined my life
Il quartetto americano scartavetra le orecchie con un punk rock minimale, dai suoni compressi, distorti, primitivi, ritmiche ossessive, voce alla Lux Interior. Non c'è nulla che conceda qualcosa al gradevole, solo sporcizia del rock 'n'roll più truce.
SINGOLI
Temporary Blessings - Cold Blood
La band australiana si muove nel contesto (strumentale) delle colonne sonore dei film Sessanta (con particolare riguardo per Morrcione e Piccioni). Molto ben fatto.
Angels of Libra – I Fell In Love
Delizioso brano in pieno groove e stile Northern Soul. Da immediato dancefloor.
Jeb Loy Nichols - No Rest Without Love
Stupenbda soul ballad che riporta agliStones anni Settanta, Thee Sacred Soul e JJ Cale.
ASCOLTATO ANCHE:
ASH (carino ma nulla più), MONDO FREAKS (disco funk di grande eleganza e alto livello per la band australiana), RETI (soul/funk/disco dall'Estonia, ben fatto e con un ottimo groove), LAST DINNER PARTY (pop glam, sentore anni 70, trascurabili), S-TONE INC (soft soul funk, piacevole).
LETTO
I 500 grandi dischi del rock
Anche CLASSIC ROCK ha pensato bene di fare la classifica dei 500 MIGLIORI ALBUM ROCK di sempre.
Attraverso una scelta preventiva dei redattori si è arrivati alla lista finale.
Da parte mia ho scritto una cinquantina di schede (da Paul Weller ai Beatles, dai Bad Brains ai Black Flag, dai Sonic Youth a Patti Smith, da "Quadrophenia" a "Sandinista").
Il GIOCO è già stato fatto decine di volte e ovviamente tale rimane, altrettanto ovviamente è tutto opinabile, discutibile e grande sarà lo scandalo perché c'è questo e non quello e che, per me, vedere "Stanley Road" di Paul Weller al 452° posto dietro a "Hair of the dog" dei Nazareth fa friggere il sangue. Ma è appunto un gioco.
Un modo per fare conoscere ai più giovani quello che è (stato) il rock e per i più attempati ricordarsi di tanti titoli dimenticati.
L'aspetto più scontato ed evidente è la presenza in stragrande maggioranza di album dagli anni Sessanta alla fine degli Ottanta.
Klaus Romilar - Scala Richards vol.1
Un libro tanto visionario quanto accattivante per noi onnivori musicali.
Quattordici racconti firmati da Klaus Romilar, personaggio leggendario, frutto di un lavoro collettivo di vari scrittori appassionati di musica e letteratura.
Si viaggia in mille direzioni, tra episodi di vita vissuta e altri di situazioni immaginate.
La musica (a 360 gradi, dai Liquid Liquid a Jorma Kaukonen, da Bob Dylan a John Lee Hooker ai Dead Kennedys, ai "mali" del Prog Rock, con tanto di dritte finali in ogni capitolo per avvicinarsi ai nomi citati) è il filo conduttore di ogni episodio.
Ci si diverte molto e, non di rado, è facile immedesimarsi nelle vicende narrate.
Molto gradevole, scritto bene e con tanto gusto.
La prefezione di Marino Severini dei Gang vale da sola l'acquisto.
Cristiano Colaizzi / Corrado Rizza - Disco Playlist Italia 1975-1995
Esce a, distanza di due anni, il seguito di "Roma Disco Playlist -1965-1995" (sempre per VoloLibero).
"Disco Playlist Italia 1975-2025" è un maniacale elenco di 246 playlist (con relativo QR Code per ascoltarle), con 4.500 brani che documentano il lavoro di 196 DJ in 180 discoteche di tutte le regioni italiane, dal 1977 al 1995.
Scorrendole troviamo grandi sorprese, brani oscuri, hit dimenticate e una cultura della discoteca che esula dal consunto concetto di "musica commerciale da ballo", tra soul, Philly Sound, elettronica, new wave e altro.
La lista dei protagonisti è spesso nota e prestigiosa (da Cecchetto a Fiorello, Jovanotti, Roberto D'Agostino, Mozart, Ringo etc).
Il tutto contestualizzato all'epoca, gli anni di riferimento, con tanto di interviste, foto, note.
Tanto specifico quanto interessante.
Garageland #5
E' sempre un piacere, con l'aggiunta, ogni volta, di scoperte sulle sottoculture o realtà affini, leggere riviste come GARAGELAND.
Preziosi scrigni di piccole gemme che altrimenti si perderebbero nell'oblìo e che invece vengono conservate e diffuse ai più curiosi dell'ambito.
E così si passa da Rocky Roberts ai Dexy's Midnight Runners, alla scena skinhead polacca durante la fase socialista, un'interessantissima intervista a Maurizio Gamba degli Ulster 77 nella Roma punk del 77/78, un pezzo intrigante sul calcio e gli ultras in Libano.
Il tutto corredato da foto inedite o comunque rare e una grafica, come sempre curatissima e accattivante.
Per chi ama il contesto, una rivista imperdibile!
Articoli e interviste a cura di Alexandra Czmil (che è anche autrice della foto di copertina), Flavio Frezza, Alessandro Aloe, Letizia Lucangeli, Simone Lucciola, Antonio Bacciocchi, Giuseppe Ranieri e Matt Zurowski.
Contributi artistici di Mattia Dossi, Alo e Alberto Cianfrone AKA Raudo.
COSE VARIE
° Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
° Ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
° Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
° Ogni lunedì la mia rubrica "La musica che gira intorno" nelle pagine di www.piacenzasera.it
° Sulle riviste/zines "GIMME DANGER" e "GARAGELAND"
° Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".
APPUNTAMENTI
NOT MOVING
"That's All Folks!" Tour
*** Domenica 9 novembre: Lucca Underground Festival- Capannori (Lucca) Polo Culturale Artemisia Ore 17
*** Sabato 23 novembre: Savona "Raindogs" ore 22
*** Venerdì 5 dicembre: Pisa "Caracol" ore 22
*** Sabato 13 dicembre: Poviglio (Reggio Emilia) "Caseificio La Rosa"
*** Venerdì 19 dicembre: Cagliari "Fabrik"
*** Sabato 20 dicembre: Sassari "Teatro Verdi"
To be continued in 2026
E' uscito venerdì 17 ottobre, in vinile (azzurro "blues" per le prime 500 copie) e CD “That’s all Folks!”, l’ultimo album dei Not Moving.
Dai primi concerti nel 1981 e dell’esordio discografico del 1982, Rita Lilith Oberti, Dome La Muerte e Antonio Bacciocchi hanno portato sempre avanti lo spirito della band. Anche nei lunghi periodi di pausa e allontanamento, i Not Moving hanno continuato a vivere nei reciproci progetti solisti, nella cura di ristampe (spesso con inediti), documentari, un live dagli anni Ottanta, una breve reunion tra il 2005 e il 2006. Nel 2017 il ritorno insieme con un nuovo album e un centinaio di concerti lungo la Penisola.
La storia ora si conclude.
Il rock ‘n’roll salva la vita (come cantava Lou Reed con i Velvet Underground) ma in cambio ti chiede l’anima, il cuore, la carne. Ti divora e distrugge.
Un prezzo concordato già nell’adolescenza e consegnato al Demone. Che ha restituito la vita che i Not Moving hanno sempre voluto e desiderato, nella sua sadica precarietà, anche quando il fisico perde i previsti colpi.
“That’s All Folks” era stato concepito come un omaggio alle radici da cui la band è partita: il blues. L’album si sviluppa su quelle coordinate, guardando però anche al punk, Gun Club, Cramps, The X, psichedelia, Rolling Stones, Bo Diddley e si chiude con il testo di “Not Moving” dei DNA di Arto Lindsay, brano tratto da “No New York” da cui la band prese il nome.
That’s All Folks!
TRACKLIST
1. Soul of a Man
2. But It’s Not
3. Wyoming Girl
4. Saphran Road
5. The Devil with the Blue Dress On
6. On My Side
7. Bo Diddley Doing Something
8. Once Again
9. Ray Of Sun
10. Not Moving
Per l'acquisto: https://lnk.to/thatsallfolks
CREDITS
All songs by Oberti/Petrosino except for “Once Again” (Petrosino), “Soul of a man” (Blind Willie Johnson), “The devil with the blue dress on” (Frederick Long/William Stevenson), “Not Moving” (lyrics by Arto Lindsay)
Rita Lilith Oberti: vox
Dome La Muerte: guitars, sitar
Antonio Bacciocchi: drums, percussions, tablas
Iride Volpi: guitars, backing vocals
Guests: Paolo Apollo Negri: piano, Hammond, keyboards.
Lorenzo De Benedetti e Martin Ignacio Isolabella: backing vocals.
Recorded at Elfo Studio by Alberto Calegari e Matteo Gagliano + Ale Sportelli Recording Studio.
Mixed by Matteo Bordin
Artwork by Luca Galvani
Inner photos: Andrea Amadasi (Lilith, Iride), Enrico Auxilia (Dome La Muerte), Martina Ridondelli (Antonio Bacciocchi)
Band photo: Velvet (Luciano Guazzoni)
TRACK BY TRACK
Soul Of a Man – Brano di Blind Willie Johnson del 1930, il primo provato e arrangiato per l’album, una reinterpretazione aspra di un piccolo classico blues (ripreso anche da Tom Waits e Eric Burdon).
But It’s Not – Rock ‘n’roll, punk, una spolverata di glam e tutta l’essenza della vita. “Credi sia una vacanza ma non è vero (But it’s not!). “L’inizio di batteria è un personale omaggio al batterista dei Jam, Rick Buckler, recentemente scomparso, di cui riprendo la stessa figura ritmica nella partenza della loro “All Around the World”, del 1977 (un anno di riferimento per tutti noi Not Moving)” (Antonio)
Wyoming Girl – Un pizzico dei Doors più blues, un tempo swingante, un piano honky tonk. “E’ la storia di tutte le donne che si trovano a un confine. Le donne sanno bene di cosa parlo”. (Lilith)
Saphran Road – In ogni album c’è sempre stato qualche riferimento più o meno esplicito ai Gun Club, quelli più romantici e disperati di “Las Vegas Story”, per noi maestri e capostipiti della nostra scena. “Il testo è un tentativo “gastronomico” per spiegare che le cose vanno come devono andare.” (Lilith)
The Devil with the Blue Dress On – Un brano conosciuto attraverso la versione proto punk di Mitch Ryder and the Detroit Wheels. Irraggiungibile per efficacia, di conseguenza riadattata a quella dell’autore Shorty Long ma con un taglio Cramps in odore di gospel. “Mi sono molto immedesimata in questo abito, un vestito blue(s).” (Lilith)
On My Side – Una canzone d’amore. “Tu sei sempre stato dalla mia parte” (Lilith)
Bo Diddley Doing Something – Non poteva mancare un omaggio ritmico al grande Bo Diddley, pensando però a come avevano usato il suo groove gli Stooges in “1969”.
Once Again – “E’ un brano con un arrangiamento dark-punk, molto anni 80, è un storia d’amore travagliata, un continuo su e giù, che è anche una metafora della vita che abbiamo vissuto come artisti, picchi di felicità e cadute disastrose, aspettando una risposta che non arriva mai, sogni infranti, senso di inadeguatezza, una guerra quotidiana con sé stessi e le proprie contrastanti emozioni, ma sempre alla ricerca di un riscatto.” (Dome)
Ray Of Sun – “New York nella notte più buia con i lividi di “Black and Blue” dei Rolling Stones. La solitudine. Il raggio di sole. Ma anche quello non scalda” (Lilith).
“Un riff con un andamento celtico, come una danza pagana al rallentatore, con inserti psichedelici, sitar e percussioni.” (Dome)
Not Moving – Lilith declama il testo di “Not Moving” dei DNA di Arto Lindsay, il brano da “No New York” da cui la band prese il nome. La chiusura del cerchio.
Dicono di "That's All Folks!"
"Un disco rock, scarno, diretto... onesto. Rita, Antonio e Dome non potevano scegliere modo migliore per uscire di scena" (Rumore)
"I Not Moving si congedano dallo loro nutrita schiera di ammiratori con un disco che condensa tutte le sfaccettature e gli amori di una vita vissuta all'insegna del rock'n'roll senza compromessi" (Blowup)
"I Not Moving tornano in scena sfoggiando quella speciale magia che la maturità affila a suon di sintesi e naturalezza" (Raro)
"That’s All Folks! è il testamento di una band irriducibile: non un nostalgico sguardo al passato, ma un ultimo urlo pieno di dignità, passione e memoria. I Not Moving se ne vanno come sono arrivati: indipendenti, selvaggi e necessari" (Tuttorock)
"Un disco intenso, che dimostra come in Italia ci siano ancora band rock con la stoffa dei grandi" (Long Live Rcok'n'Roll)


Bello questo Bop Gun Vol.1
RispondiEliminaNon male neanche i Delta V. 7n vecchio pallino
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