Una vicenda controversa e tipicamente esplicativa di come funzionava la discografia italiana (ma non solo) negli anni Sessanta, senza regole e con diversi "pescecani" che ne gestivano le sorti.
Come testimonia lo stesso sito ufficiale dei POOH (ai tempi con la formazione: Valerio Negrini - voce, batteria, Mario Goretti - voce, chitarra, Roby Facchinetti - voce, organo, Riccardo Fogli - voce, basso) a proposito dell'album "Contrasto" pubblicato nel 1968:
"Pubblicato all’insaputa del gruppo che si trovava in tour, fu assemblato dal discografico Armando Sciascia per sfruttare l’attenzione crescente attorno al successo di "Piccola Katy", usando vari demo ancora suscettibili di arrangiamenti.
Venne ritirato dal mercato su richiesta dei Pooh che, a ragione, non videro di buon occhio l’iniziativa, lesiva della loro immagine per la qualità del materiale ancora "grezzo" incluso nel 33 giri.
"Contrasto" è divenuto così uno dei vinili più quotati tra i collezionisti."
Armando Sciascia e la sua etichetta Vedette (con cui la band era sotto contratto) assemblarono undici canzoni di cui due erano quelle del 45 "Piccola Katy / "In silenzio", due erano riempitivi che sarebbero stati successivamente utilizzati come lato B dei 45 giri “Buonanotte Penny” e “Mary Ann” e le altre sette erano demo, scarti e provini ancora da completare.
L'album fu stampato in mille copie il 5 luglio 1968 (con buona parte dei brani firmati dallo stesso Sciascia in quanto Facchinetti e Negrini non erano ancora isciritti alla Siae).
La band, una volta accortasi della truffa, imposero l'immediato ritiro e buona parte delle copie andarono al macero.
Alcuni brani vennero ripresi successivamente con altri titoli o utilizzati per altre composizioni (parte di "Contrasto", sarà ripreso nella suite strumentale di "Parsifal").
Come specificato si tratta in buona parte di provini non definiti ma di alta qualità compositiva e con una visione artistica al passo con i tempi (1968) tra post beat, proto prog, Procol Harum, Turtles, scampoli Beatlesiani e psichedelici.
Con una cura effettiva del materiale e un progetto artistico ben definito ne poteva scaturire un lavoro di grande livello.
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