A un quarto dell'anno abbiamo ottime cose da segnalare.
Dall'estero Bella Brown and the Jealous Lovers, Les Amazones d'Afrique, Liam Gallagher & John Squire, Mooon, Dandy Warhols, Michelle David & True Tones, Yard Act, Kula Shaker, Kim Gordon, Real Estate, Black Crowes, Tibbs, Idles, New Mastersounds, Mo Troper, Galileo 7 e Popincourt.
Tra gli italiani A Toys orchestra, Rudy Bolo, La Crus, The Devils, Enri Zavalloni, Any Other, Bebaloncar, Smalltown Tigers, Paolo Zangara, Pier Adduce e Paolo Benvegnù.
BLACK CROWES - Happiness bastards
Il ritorno dei Robinson Bros non tradisce le attese. Consueto southern rock tinto di funk, soul, Stones, Stax, 70's hard, blues. Ma quanta classe, energia, groove. Hanno pochi rivali in questo ambito.
MICHELLE DAVID & the TRUE-TONES - Brothers and sisters
Michelle David, cresciuta a New York, fin dall'età di quattro anni voce in cori gospel, poi in giro per il mondo con il musical di Broadway “Mama” e con altre opere teatrali, infine in studio a fianco di Diana Ross.
Si trasferisce in Olanda dove incomincia una carriera con i locali True-Tones con cui incide sei album, calca i palchi di mezza Europa, conquista premi e riconoscimenti. Approdano alla nostra Record Kicks con il loro infuocato funk soul, rhythm and blues, blues e una costante tinta gospel su ogni brano e un album nuovo di zecca con dodici brani autografi. Una fusione ammaliante, esplosiva, vincente.
NEW MASTERSOUNDS - Old school
La band di Leeds, attiva da un quarto di secolo e con una ventina di incisioni alle spalle, torna con la consueta formula (vincente) a base di funk soul strumentale con l'organo Hammond in primo piano, tra Meters e Booker T & the Mg's. Dieci brani coinvolgenti, ritmicamente travolgenti, suonati (benissimo) con palese gusto e divertimento, per un album super grooovy!
YARD ACT - Where's my Utopia?
Sono da apprezzare le band/gli artisti che osano sparigliare fin da subito le carte.
Gli YARD ACT erano paladini del post punk, così tanto in auge ora.
Consapevoli che la formula è già superata e forse ha stancato, nel nuovo, secondo, album virano verso un sorprendente mix di funk, dance, hip hop, Beck, sound Baggy (Happy Mondays di "Kinky afro") e tanto altro.
Molto accattivante, gustoso, groovy.
Transitorio probabilmente ma complimenti per l'ardire.
KIM GORDON - The collective
Album disturbante, sperimentale, techno noise, rap, pesante come una stufa di ghisa, personale fotografia della società marcescente che ci circonda. Foto perfettamente a fuoco, terribilmente fedele alla realtà.
LIAM GALLAGHER & JOHN SQUIRE - s/t
Quello che ci si poteva aspettare dalla liason artistica di Liam e John non poteva che convergere in queste dieci canzoni. Prevedibilmente un sapiente e gradevole mix di umori Britpop, rock 'n' roll, sapori Sixties, la voce miagolosa di Liam, la chitarra solida, non di rado Hendrixiana, di John. C'è un imprevisto torrido rock blues ("I'm a wheel"), il riff beatlesiano di "I'm bored", un po' di psichedelia sparsa, una traccia glam hardeggiante alla Humble Pie come "You're not the only one". La scrittura è decisamente ottima, di alto livello, l'ascolto piacevolissimo per chi ha apprezzato le precedenti avventure dei due.
KAISER CHIEFS - Easy Eight Album
E' un peccato che la band di Leeds si sia progressivamente persa per strada, a sbracciarsi ora in una palude pop funk dance di sapore Duran Duran in tono minore e con imitazioni ritmiche del Bowie di "Let's dance".
Brani molto curati, talvolta efficaci ma sempre in un limbo di anonimato.
DANDY WARHOLS - Rockmaker
Ottimo il nuovo della band che mischia con grande gusto, energia, potenza e sfacciataggine rock, psichedelia, suoni garage, pop, elettronica. Ad aiutarli anche Slash, Debbie Harry e Frank Black dei Pixies. Le canzoni funzionano, divertono, pulsano e spesso esplodono in mano. Frizzante e cool.
DEE C. LEE - Just something
Torna a 26 anni dall'ultimo album DEE C. LEE, pubblicato dalla Acid Jazz Records.
L'ex voce degli Style Council (anche con Wham! e Animal Nightlife oltre che con una buona carriera solista), sfodera un timbro maturo, suadente, sempre pieno di classe e un sound soul funk jazzy, elegante e raffinatissimo, che riporta immediatamente alla "band madre".
In un paio di brani c'è anche Mick Talbot e uno lo compone Leah Weller (figlia di Paul e Dee).
Due ottime cover, 'Be There In The Morning’ di Renee Geyer e 'I love you" di Weldon Irvine.
Cool & groovy.
THE GALILEO 7 - You me and reality
Il quinto album della band inglese, guidata da Alan Crockford (Prisoners, JTQ, Prime Movers etc), conferma la qualità artistica del quartetto e la bontà della scelta stilistica, che guarda alla seconda metà dei Sixties tra momenti garage beat, freakbeat, la psichedelia che caratterizzava band come gli Who o i Move ma anche l'impeto ritmico anni 90 dei Dodgy. Belle canzoni, tanta energia, ottimo album.
UNCLAIMED - Creature of Maui Loon
Il mondo del garage punk piange la recente scomparsa di Shelley Ganz, uno dei capostipiti del ritorno di quei suoni ed estetica, mutuati dagli anni Sessanta più oscuri, in cui certe band non si accontentavano di imitare Beatles o Stones ma inasprivano il sound fino a farlo diventare distorto, ruvido, selvaggio, isterico. Già nel 1980 si tuffò in quel mondo dimenticato con i suoi Unclaimed, diventando un referente e mito. Durarono poco e solo recentemente Ganz si era rimesso in gioco incidendo un nuovo album con una rinnovata formazione della band, rimanendo fedele al più classico dei suoni Sixties, pur svoltando verso una dimensione folk psichedelica, con echi Byrds e accenni surf. Un eccellente epitaffio a un'indimenticabile leggenda.
THE THINGS - Coloured Heaven
Compie quaranta anni l'esordio dei Things, una delle band più sottovalutate del cosiddetto Paisley Underground di cui Dream Syndicate, Rain Parade, True West furono i principali esponenti. I Things uscirono nello stesso periodo ma restarono su posizioni più oltranziste e revivaliste, non indulgendo troppo alla modernità, saldi nei legami con i mid Sixties in pieno groove jangle tra Byrds e Buffalo Springfield. Band deliziosa da riscoprire, grazie alla ristampa di Misty Lane Records.
MOOON - III
Terzo album per la band olandese, immersa come sempre in atmosfere freakbeat, garage, psichedeliche, profondamente Sixties (con qualche puntata nel decennio successivo). Divertenti, a tratti travolgenti.
NABAT - Innacustic
Nato occasionalmente durante la pandemia, il progetto acustico dei Nabat, paradossalmente una delle band più incendiarie e rabbiose della Penisola, è proseguito dando grandi frutti, di cui troviamo finalmente traccia tangibile in questo CD. Dodici brani con la voce (e armonica) inconfondibile di Steno affiancata dalla chitarra acustica di Marco Farini in cui si passa attraverso i classici della band (da "Scenderemo nelle strade" a "Nichilistaggio" e "Asociale Oi!") e due novità come "Fuori dal ghetto" e "Questa notte a mezzanotte", cover italiana di "Midnight special", blues tradizionale portato alla notorietà da Leadbelly. Le canzoni funzionano tremendamente bene in chiave country blues e non perdono mai lo spessore originario ma in certi frangenti acquistano ancora più vigore e significato. Eccellente.
INDIGESTI - Ristampe
La F.O.A.D. Records, in collaborazione con la band ristampa l’intera discografia degli INDIGESTI dal 1982 al 1987.
– “Sguardo realtà” gatefold 2xLP (con un intero LP extra di contenuti inediti 1982-83) mai uscito in vinile.
– “Osservati dall’inganno” gatefold LP (riacquisito e masterizzato dalla bobina originale).
– Live in Lübeck 02.09.1987” Gatefold LP+7” (contenente un bonus EP con tracce rare/inedite) mai uscito in vinile.
Il tutto arricchito da libretti con interviste, foto, flyer e grafiche dell’epoca.
Impressionante riascoltare la violenza sonora della band, un incrocio di Germs, Zero Boys e Bad Brains, arricchito da una tale personalità da fare diventare gli Indigesti un riferimento per l'hardcore punk di tutto il mondo.
Il tutto corredato da testi visionari, amari, introspettivi.
La band suonava benissimo, potentissima, acida, spietata.
THE CHISEL - What a fucking nightmare
Anche con il secondo album la band inglese continua la sua opera di distruzione sonora con un mix devastante di hardcore e punk primordiale, violentissimo, urlato, scorticante. Sedici brani in trentasei minuti, nessun prigioniero, rabbia e disprezzo. Uno dei rari album punk fedeli allo spirito che fu.
LA CRUS - Proteggimi da ciò che voglio
Trascorsi vent'anni dall'ultima uscita discografica tornano i LA CRUS.
In "Proteggimi da ciò che voglio" ci sono otto brani inediti e due rifacimenti di loro vecchi brani con ospiti illustri (Carmen Consoli e Colapesce/Dimartino).
Il tratto dominante è l'immediata riconoscibilità del loro sound, un marchio di fabbrica che mette insieme la canzone d'autore più profonda (Tenco, Ciampi - vedi l'omaggio implicito del blues "Mangia dormi lavora ripeti" che richiama il suo "Andare camminare lavorare" - Bindi, Endrigo), con elettronica, post wave, pop ("Discronia").
Una pregevole conferma.
A TOYS ORCHESTRA - Midnight again
Una delle band più rappresentative della scena italiana, firma l'ottavo album, a sei anni dall'ultima uscita, un ulteriore passo in avanti in una maturazione da fuoriclasse. Un'anima soul, blues, quasi gospel. Ogni tanto sbucano il Lou Reed, il Jeff Buckley o il Leonard Cohen più introversi, addirittura Ray Davies e i Kinks. Impressionano la capacità compositiva ed evocativa, la padronanza creativa e il livello artistico dell'album. Resterà tra i migliori dell'anno, senza dubbio.
THE DEVILS - Let the world burn down
Il quinto album del duo napoletano (incluso il live dello scorso anno) si avvale della preziosa produzione di Alain Johannes (Chris Cornell, PJ Harvey, Queens Of The Stone Age) che ne esalta la potenza sonora, senza togliere nulla al consueto assalto sonoro selvaggio e primitivo. La formula è come sempre un riuscito cocktail di rock 'n' roll a tinte hard (dalle parti di White Stripes, Jack White e Black Keys), deep blues, punk, un'anima rockabilly (vedi la cover dei troppo dimenticati Crazy Cavan 'n' the Rhythm Rockers) e un taglio rock blues che guarda a cavallo di Sessanta e Settanta. Un album maturo, dal taglio internazionale, che esplode di energia in ogni canzone. Travolgenti!
LITTLE ALBERT - The road not taken
Uno dei chitarristi più espressivi del consesso rock blues italiano attuale, membro degli eccellenti Messa (spettacolare band psych/hard/stoner), firma il secondo album solista dopo il più che ottimo esordio con Swamp King di quattro anni fa. Rock blues classico, uno stile chitarristico che va dal Mike Bloomfield di Supersession a Johnny Winter, l'Alvin Lee solista, Steve Ray Vaughan. Tecnica di prim'ordine, gli appassionati apprezzeranno tantissimo.
MARK and the CLOUDS – Machines can’t hear you
Marco Magnani ha un curriculum di tutto rispetto alle spalle (dagli Avvoltoi alla band di Arthur Brown) e con la sua nuova creatura firma ora il quarto album. Il contesto è fedele ai suoi gusti e alle origini artistiche, ben radicate nei suoni dei Sixties. La band spazia tra le mille anime degli anni Sessanta passando da Beatles a elementi folk, freakbeat, spediti pop beat. Al suo fianco vari ospiti, a sua disposizione una lunga serie di strumenti e strumentisti che rendono l’album ancora più variegato e colorato.
THOMAS GREENWOOD and the TALISMANS - Ateş
Thomas Mascheroni (già chitarra e voce della band stoner bergamasca Humulus) in arte Thomas Greenwood, con i suoi Talismans confeziona uno splendido album (il secondo dopo "Ritual" dello scorso anno) di ispirazione psichedelica, a cavallo tra Sessanta e Settanta ma che non indulge in revival o nostalgia ma propone un sound attuale e non risparmia qualche occhiata alla post wave anni Ottanta e ad asperità stoner. Notevole.
HERSELF – Spoken unsaid
L’attività del polistrumentista palermitano Gioele Valenti si divide tra varie creature musicali, JuJu e Herself in particolare, che da anni gli procurano ottime soddisfazioni tra Italia ed Europa. Il nuovo album di Herself è un accattivante susseguirsi di atmosfere inquietanti, sospese, malinconiche, a tratti perfino minacciose e urticanti. Ci sono momenti di quiete psichedelica, altri più abrasivi e pulsanti che riportano a nomi come Sparklehorse, Pavement, Mercury Rev (per i quali, non a caso ha aperto il tour italiano del 2019). La particolarità saliente è il condensato di creatività e personalità che si respira nell’album, dal grande respiro internazionale. Materia di primissima qualità.
THE BRIGHTEST ROOM – s/t
Terzo album per la band milanese (guidata da Valerio ex Impulsive Youth e tanto altro), composta da veterani della scena rock e alternative locale. Cambio recente di line up e nuove forze che aggiungono energia e potenza a dieci brani power pop, con tiro punk e influenze Sixties. A tratti ricordano band come Buzzcocks e Squeeze ma la scrittura è sempre matura, fresca e personale, soprattutto nella dimensione live. Da seguire.
ORGAN SQUAD - I'll get you (boogaloo) / Hold on
Nuovo singolo per il quartetto modenese, come sempre alle prese con un Hammond sound che guarda ai classici riferimenti del genere (da Booker T and the Mg's al primo James Taylor Quartet e ai Corduroy) ma con un'energia e un tiro garage beat. A fianco della facciata A"I'll get you (boogaloo)", perfettamente in linea con le suddette influenze, una bellissima e riuscita versione del (purtroppo) oscuro classico "Hold on" dei Fleurs de Lys (originariamente cantato dalla vocalist sudafricana Sharon Tandy). In trepida attesa di un album!
AA.VV. - Africamore - The Afro-funk side of Italy (1973-1978)
Interessantissima operazione della Four Flies Records (etichetta specializzata in colonne sonore e musiche per sonorizzazioni realizzate in Italia tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Ottanta, oltre a nuove produzioni nu soul) che recupera una serie di brani italiani tra soul funk, proto disco, afrobeat.
Il risultato è spettacolare, dai Chrisma che compongono con Vangelis "Amore", accompagnati dagli Osibisa mentre Augusto Martelli & the Real McCoys sfodera un irresistibile funk di sapore James Brown in "Calories". Lara Saint Paul ci porta nel tribalismo minimale di "Voodoo Lady", Ramasandiran Somusunduran travolge con i prepotenti ritmi highlife di "Contrabbando di fagioli" (composto dal fratello di Vittorio De Scalzi dei New Trolls, Aldo), gli African Revival rifanno "Soul makossa" di Manu Dibango.
Uno stupendo spaccato di un'epoca pionieristica che produceva musica spettacolare.
ASCOLTATO ANCHE:
SHEER MAG (qualche buon pezzo ma genericamente un pop rock dimenticabile), NEW VISIONARIES (soul e funk strumentali, con un'impostazione lounge. Carino e innocuo sottofondo), SOUL SUGAR (reggae soul di classe e grande groove), NESTOR ALVAREZ (latin funk di ottimo livello), ANGELO OUTLAW (jazz funk soul strumentale, molto gradevole), Thee SINSEERS (ottimo rhythm and blues, blues e mellow soul da LA).
LETTO
Subbaculture #11
E' uscito il numero 11 di una delle riviste/fanzine più interessanti in circolazione: SUBBACULTURE.
300 copie numerate, 80 pagine in cui si parla in maniera approfondita, colta, minuziosa, di aspetti di varie sottoculture (mod e skinhead e dintorni, in particolare).
Bellissima e dettagliatissima l'intervista a David Storey, il grafico della 2Tone Records, interessantissima quella a Tim Wells sulla cultura skinhead.
Si parla anche del film "Babylon", della moda degli skaters negli 80, delle radici del Mod e Skinhead "revival" a fine anni 70 (con particolari e distinguo perfettamente azzeccati), dell'importanza dell'amico e poeta Dave Waller sulla scrittura di Paul Weller, delle fanzine inglesi tra il 1977 e il 1980 e tanto, tanto altro.
Ne scrivono David Storey, Mathew Worley, Paul 'Smiler' Anderson, Tim Wells, Mark Hinds Peter Jachimiak e Ian Trowell.
YOU HAD TO GET INVOLVED TO BE INVOLVED.
Per averlo
https://subbaculture.bigcartel.com/product/subbaculture-11
Marco Fazzini e Roberto Jacksie Saetti - Mingle with the Universe
Dalle nostre parti ERIC ANDERSEN ha sempre avuto poca risonanza, se non in un agguerrito e fedele nucleo di fan, che lo ha spesso portato in tour, ci ha lavorato (il violinista Michele Gazich in particolare), lo ha seguito lungo tutta la lunga e gloriosa carriera.
Il suo primo album è del 1965, ha collaborato con mostri sacri come Bob Dylan, Lou Reed, Joni Mitcehll, James Taylor, Andy Warhol, Rick Danko della Band.
Talvolta circostanze sfortunate ne hanno fermato la carriera che però conta una serie di piccoli gioielli come "Blue river" e "Ghosts Upon the Road".
In questo libro (in italiano e inglese) sono raccolte una lunga intervista sulla sua carriera, la traduzione di alcune delle canzoni più famose, suoi scritti esclusivi e varie testimonianze di chi ha lavorato e collaborato con lui.
Un eccelente modo per (ri)scoprirlo.
Edi Kermit Toffoli - Provincial punk. Le avventure di un giovane punk nell'Italia dei primi anni ottanta
Essere punk (o da quelle parti) in Italia a fine anni Settanta e per buona parte degli anni Ottanta era un bel problema.
Che si amplificava esponenzialmente vivendo in provincia.
Edi Kermit Toffoli fu uno dei primissimi a vestire quegli abiti scomodi a Gemona, nel Friuli profondo, da poco devastato dal terremoto.
Il libro (corredato da suggestive foto d'epoca) racconta quegli anni febbrili e incerti, la sua attività artistica (e vita) precaria con i Mercenary God e The Sex, le illusioni, le delusioni, la violenza, ma anche il divertimento, la passione, la gioia di vivere ai margini (Outside of society, that's where I want to be - Patti Smith Group da "Rock n roll nigger"), lo straniamento di fronte all'arrivo del rigore dell'hardcore.
Alla fine troverà una strada più sicura, diventerà autore (per i Nomadi) e musicista (Cleverness e professionismo da solista).
Un'ulteriore testimonianza di un'epoca, dalla quale escono sempre più ricordi e documenti, a dimostrazione della vitalità scomposta e anarcoide che c'era ai tempi anche da noi.
Michael Muhammad Knight - Islam Punk
Pubblicato in Usa nel 2009 (con il titolo "The Taqwacores", l'anno dopo in Italia con il palese riferimento al brano dei CCCP, è un divertentissimo resoconto della vita di una stramba e immaginaria comunità di Buffalo, composta da punk musulmani, devoti ad Allah e al Corano ma, allo stesso tempo, amanti dei piaceri comuni (sesso, droga, alcol, punk) che male si accoppiano con i precetti sacri.
Il culmine arriverà con un concerto di band taqwacore che si sublimerà in una serie di eventi inaspettati.
Divertentissimo e a suo modo geniale.
Il libro fece nascere una piccola scena hardcore che si ispirò alle sue pagine con nomi (marginali) come The Kominas, 8-bit, Vote Hezbollah Diacritical e Secret Trial Five.
Linus #3
Spettacolare numero di LINUS con speciale dedicato a GIGI RIVA.
Ci sono scritti mozzafiato di Gianni Brera (veramente spettacolare), Gianni Mura, Giuseppe Sansonna, Giorgio Porrà, Gigi Garanzini, fumetti dedicati a Gigi e foto rare e spettacolari.
In mezzo decine di aneddoti, alcuni dei quali poco conosciuti.
Per i tifosi del CAGLIARI come il sottoscritto difficile trattenere la commozione ma la lettura è ugualmente consigliatissima a chiunque apprezzi il concetto di CALCIO, nella sua accezione più pura.
COSE VARIE
° Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
° Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà"
° Ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
° Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
° Sulle riviste/zines "GIMME DANGER" e "GARAGELAND"
° Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".
IN CANTIERE
Venerdì 12 aprile ore 18.30
Torino
LAB
Piazza Vittorio Veneto 13, Turin, Italy
Presentazione del libro "Quadrophenia" sullo storico disco degli Wh. A seguire aperitivo Mod Disco con il meglio del Soul,R&B,Ska,Mod’79 con I djs di piazza Statuto.
Cibo e bevande prelibati a prezzo popolare. Ingresso libero e divertimento obbligatorio.
Un'eccezione dalla nostra pausa per la doverosa partecipazione al Primo Festival della nostra label Area Pirata, sabato 11 maggio.
La festa inizierà alle 18.30 con la presentazione dei libri "No More Pain" e "Dalla Parte Del Torto": ANTONIO CECCHI (C.C.M.) e DOME LA MUERTE C.C.M. / Not Moving) ci parleranno delle loro biografie.
Dalle 21 si avvicenderanno sul palco:
DEATH WISHLIST - che ci presenteranno il loro debutto in uscita ad Aprile
SMALLTOWN TIGERS - fresche di uscita, dopo aver girato l'Europa in compagnia dei Damned e al rientro dal tour inglese!
CUT - una band che tutto il mondo ci invidia e delle bombe atomiche dal vivo!!!
NOT MOVING L.T.D. - davvero hanno bisogno di una presentazione?!
A seguire DJ set di Mr. DOME LA MUERTE.
Sarà presente un bel camioncino che ci sfamerà tutti!!!
E naturalmente vari stand ad accogliervi (tra cui Noi)!
Il tutto al GOB - Ganz of Bicchio - Circolo ARCI di Bicchio Viareggio.
I posti sono limitati (150 ingressi disponibili), ingresso 10€ con tessera Arci per cui si consiglia il preordine alla mail apirata@areapirata.com
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