Ho adorato Colson Whitehead con il capolavoro "La ferrovia sotterranea", confermato dall' ottimo "I ragazzi della Nickel".
"Il ritmo di Harlem" / "Harlem Shuffle" è il primo capitolo (datato 2021) di una trilogia (poi proseguita con "Manifesto criminale") dedicata alle vicende di Ray Carney, negoziante di mobili in costante bilico tra legalità e malavita.
E' un libro SOUL FUNK, ambientato nella Harlem tra i Cinquanta e Sessanta, tra gangster, corruzione, razzismo, rivolte per i diritti dei neri, rivendicazioni sociali, politica e bassifondi.
Whitehead è sempre superbo nella scrittura, pur se su uno scalino più basso rispetto a "La ferrovia sotteranea", il groove della narrazione ha il ritmo perfetto della "Harlem Shuffle" di Bob & Earl (splendidamente ripresa dagli Stones).
Alla fine ti ritrovi immerso nel mondo che descrive, tra pork pie hat, oscuri bar, sottofondi jazz, qualche classico rhythm and blues.
Uno degli scrittori contemporanei più dotati e pulsanti.
Molti delinquenti erano grandi lavoratori, e molti grandi lavoratori violavano la legge.
Il buon vecchio know-how americano in bella mostra: compiamo meraviglie, compiamo ingiustizie, e non siamo mai stati con le mani in mano.
A volte New York era così, giravi l'angolo e ti ritrovavi in una città completamente diversa, come per magia. 140th Street era buia e silenziosa, e Hamilton Place era una festa. Due porte più in là c'era un bar con la fila davanti - uno di quei locali bebop, a giudicare dal suono - e accanto al bar alcuni ispanici bevevano vino e giocavano a domino alla luce di un negozio di barbiere.
Colson Whitehead
Il ritmo di Harlem
Mondadori
360 pagine
20 euro
Traduzione di Silvia Pareschi.
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