E' stato ristampata dalla Radiation Records su vinile colorato in 300 copie la compilation "Mods Mayday 79" (già più volte ripubblicata, in particolare nel 2002 su doppio CD con tutto il concerto).
Il 7 maggio del 1979 si tenne uno dei principali atti di inizio del Mod Revival con il concerto alla Bridge House a Canning Town a Londra, chiamato successivamente Mods Mayday e immortalato nel settembre dello stesso anno nell’omonimo album (che grazie alla presenza dei Secret Affair arrivò alla Top 40).
Dalle 6.30 del pomeriggio alle 11 si esibirono Small Hours , Squire, Secret Affair, Beggar, The Mods e Merton Parkas (non inclusi originariamente nell’album di cui sopra se non nella successiva ristampa in CD e con due brani in latre ristampe).
Ad aprire erano previsti i Little Roosters che saltarono però il concerto, sostituiti dagli SQUIRE in cambio della strumentazione da condividere con gli altri.
La band di Anthony Meynell suonò 6 brani aprendo con “It’s a mod mod world”.
Da lì prese il via una buona carriera fatta di album sempre interessanti e piacevolmente beatleasiani.
A seguire con 5 brani i gallesi BEGGAR, già attivi da un paio di anni con un sound debitore a pub rock e rhythm and blues bianco.
Non durarono molto (sciolti già nel 1980).
Il cantante Bryn Gregory continuò su coordinate vagamente mod oriented con i Co Stars e poi con i The Breathers, il batterista Mike Slocome troverà maggior fortuna con Monochrome Set e Dream Academy.
Tre i brani riservati ai MODS, un buon gruppo che si sciolse quasi subito proseguendo chi con il nome Long Run prima, The Astrals poi, il cantante Mark Casson con i Catch 22.
Sei quelli per gli SMALL HOURS (che Gary Bushell di “Sounds” definì "Soul Meets Springsteen at the Grassroots of Mod" ) tra cui “Midnight to six” (non quella dei Pretty Things).
Nella band il bassista Kym Bradshaw poi con Lurkers, Saints e King e il batterista Iain Shedden, in arrivo dai favolosi Jolt, che poi si trasferì in Australia entrando nei Saints e diventando un rinomato giornalista musicali. Ci ha lasciati pochi anni fa.
Il cantante Neil Thompson divenne un importante filmaker con all'attivo numerosi video per importanti nomi come George Benson, Prince, Kim Wilde, Bananarama, Joan Armatrading, Terry Hall, Squeeze, Marvin Gaye, James Brown.
Sempre sei i brani anche per i MERTON PARKAS dei fratelli Talbot incluse le cover di “Tears of a clown” di Smokey Robinson.
Star della serata i SECRET AFFAIR (seguiti da un nutrito manipolo di Glory Boys ) che eseguirono 11 brani , buona parte dei quali tratti dal primo album “Glory boys” oltre a “My world” che sarà sul secondo, “Going to a go go” (ancora Smokey Robinson & the Miracles) e “Get ready” dei Temptations.
Due bis con “Time for action” e “Let your heart dance”.
L’album riproduce con discreta qualità l’atmosfera caldissima, urgente, spontanea ed elettrica della serata e documenta il via di uno dei fenomeni più particolari ed interessanti della fine degli anni 70: il (cosiddetto) Mod Revival.
In contemporanea uscirà l'esordio dei Merton Parkas, pochi mesi dopo quello dei Secret Affair e in successione Chords, Purple Hearts, Lambrettas etc.
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