giovedì, settembre 22, 2022
Pistol
Difficilmente i biopic musicali (e anche quelli calcistici aggiungerei) riescono a restituire un'immagine adeguata dei personaggi rappresentati, diventando, nella maggioranza dei casi, inattendibili se non caricaturali.
Non sfugge alla regola "Pistol", basato sull'autobiografia di Steve Jones, che ripercorre la breve e convulsa vita dei SEX PISTOLS, in sei episodi in onda su Disney+.
L'astiosa e totale opposizione al progetto di John Lydon conferma i timori e la sua, come sempre, lucida e arguta previsione è pienamente centrata:
"La Disney ha rubato il passato e ha creato una fiaba, che ha poca somiglianza con la verità. Sarebbe divertente se non fosse tragico".
Personaggi caricaturizzati, macchiettistici (il Johnny Rotten con la stessa identica espressione in ogni sequenza, occhi sbarrati, mascella tirata, la Chrissie Hynde derubricata a saccente e saggio "grillo parlante", il Sid Vicious tonto, la timida cameriera dell'hotel in cui suonano che dopo due brani corre in bagno e diventa punk, un inverosimile Malcolm McLaren), situazioni improbabili e francamente grottesche (i brani che nascono in dieci secondi, i musicisti incapaci che, dopo un duro, tenace, caparbio sforzo e lavoro, imparano a suonare).
Le cose migliori sono nelle intro, in cui compaiono immagini dell'Inghilterra dell'epoca e nella colonna sonora che inquadra bene il periodo pre Pistols.
E se la partenza è accettabile la serie si dilunga poi in modo quasi irragionevole, inserendo sdolcinature, lunghi dialoghi insostenibili, sceneggiatura traballante.
Perla della serie, tra i sottotitoli in italiano, "ho visto Johnny Rotten al Marquee", tradotto con "ho visto Johnny Rotten, il Marchese"...
Fatto fuori tutto in 2 giorni!... e... lo ammetto... con piacere, nonostante le discrepanze temporali, comportamentali ed in generale storiche. Alcune talmente evidenti che io stesso, Pistol fan ma non certo un punk, ho notato durante lo svolgersi.
RispondiEliminaUna di quelle perdonabili, un errore consapevole e voluto? che ho notato subito chissà perchè :) è l'uso di "Who Are You" degli Who 2 anni prima che la canzone fosse stata scritta... (d'altra parte se pensi a Quadrophenia ed agli oltre 50 errori storici, non è nulla) .
Io l'ho visto in italiano quindi pensavo che le voci goffe da cartone animato, esempio Sid farsesco... imbarazzante, fossero dovute ad una interpretazione sbagliata del nostro doppiaggio, ma tu lo hai notato anche in originale....
Concordo con il resto delle tue impressioni. Personalmente sono rimasto stupito dalla Chrissie Hynde prezzemolina, non sapevo, mia lacuna storica probabilmente, che la sua presenza fosse cosi rilevante nei primordi del punk inglese.
Comunque, tutto sommato, l'ho visto tutto in 2 giorni!... e con piacere. Ah l'avevo già scritto :)
Tony sta scrivendo la sceneggiatura del biopic "Casula!" Occhio ai facili errori temporali, ho letto la bozza, ad esempio dice di essere nato nel 1981.... mah...