L'amico MICHELE SAVINI, che vive da tempo a DUBLINO ci introduce a una serie di particolarità interessanti made in Irlanda, nella nuova rubrica The Auld Triangle: narrazioni dalla Repubblica d'Irlanda.
Ricollegandoci a quanto scritto l’ultima volta, riguardo ai Fontaines DC e all’ Irlanda che raccontano, prendo spunto da un’ altra canzone dell’ ultimo album, “Roman Holiday”, per parlarvi di calcio:
“I heard about the week on the Dalymount seat”
(“Mi hanno raccontato della settimana sul seggiolino di Dalymount”).
Dalymount Park è uno stadio di Dublino che ospita le partite casalinghe del Bohemians Football Club, squadra militante nella League of Ireland Premier Division, le cui partite si giocano il Venerdì sera.
Ma andiamo con ordine…
Il calcio è ovviamente uno sport seguito ormai dappertutto e la Repubblica d’Irlanda non fa eccezione, ma è doveroso dargli la giusta collocazione.
Nell’isola di smeraldo, i due principali sport nazionali, per interesse e numero di presenze, sono gli sport Gaelici, il Gaelic Football e l’Hurling, entrambi gestiti da la GAA (Gaelic Athletic Association), cha attirano mediamente più del 50% delle presenze totali a eventi sportivi, con le finali a Croke Park (il più capiente stadio d'Irlanda ) che attirano oltre 80.000 spettatori.
Dell’ Hurling ne ha già parlato Alberto Galletti, in questo articolo del 2017:
http://tonyface.blogspot.com/2017/08/hurling.html
A seguire vengono il Rugby e il Football, chiamato Soccer (per evitare confusione appunto con il Football Gaelico).
Ma quando si parla di Soccer, si parla generalmente di Nazionale Irlandese o della seguitissima Premier League, con Liverpool a Manchester United che si aggiudicano la maggior parte delle preferenze per ovvie ragioni storiche di emigrazione (in particolare durante l'era industriale, con un gran numero di persone che lasciò la capitale irlandese direzione Merseyside per trovare lavoro), oltre che ad un unanime ed indiscutibile amore per i cattolicissimi Celtic di Glasgow.
Ultima , solamente al quinto posto in ordine di importanza e spettatori (in media poco meno di 3000 a partita), troviamo la League of Ireland, il campionato di Calcio Irlandese.
Consiste in un doppio girone all'italiana composto da dieci squadre che si affrontano con la formula di andata e ritorno da marzo a novembre.
E’ ben più misero delle migliori leghe d’oltremanica e i club locali sono spesso costretti ad osservare impotenti i calciatori più talentuosi attraversare il Canale d’Irlanda per vivere sfide impegnative e trovare successo nel campionato Scozzese o nella seconda divisione inglese, che possono permettersi di ingaggiarli con salari addirittura tre volte superiori a quelli offerti dalle squadre Irlandesi.
Lo stadio di Dalymounth Park, inaugurato nel 1901 e chiamato da molti “The Home of Irish Football”, ha visto calcare la proprio erba da una lunghissima serie di star, da Pelé con il Santos nel 1972, Gullit e Van Basten con l’Olanda, Stanley Matthews, Franz Beckenbauer, fino ad un giovanissimo Zinedine Zidane, in un Bohemians FC – Bordeaux di Coppa UEFA del 1993. Per non parlare dalla nazionale Italiana di Bearzot, Campione del mondo 3 anni prima in Spagna, che nel Febbraio 1985 riempie ben oltre i limiti di capienza Dalymount Park, con gente che addirittura si arrampica sulle tettoie delle tribune per ammirare Zoff e compagni. L’ Italia vince 2-1, con gol di Paolo Rossi su rigore e Altobelli e la foto seguente passera alla storia, seguita ovviamente dalle dovute polemiche:
E’ una delle ultime partite della nazionale Irlandese a Dalymount, messo da parte per il ben più moderno e capiente Lansdowne Road, e da quel momento in poi l’impianto rimane più o meno nelle stesse decadenti condizioni ed è tutt’ora in attesa di una riqualificazione adeguata.
E’ situato nel quartiere di Phibsborough, nel distretto di Dublin 7 e sulla sponda nord del fiume Liffey, corso d’acqua che funge da linea di demarcazione cittadina sia geografica che sociale.
Le due regioni colloquialmente conosciute come “Northside ” e “Southside” sono principalmente differenziate in base all'economia.
Il nord infatti è noto per essere tipicamente “ruvido” e Working Class e il sud, dall’ altro lato, tende ad essere considerato economicamente privilegiato e viziato, due immagini convenzionali e stereotipate molto comuni che svolgono un ruolo significativo nella cultura della citta di Dublino.
Ed infatti, nonostante la presenza di ben 5 squadre della capitale nel campionato, la più aspra rivalità calcistica in Irlanda è quella appunto tra i “Northsiders” Bohemians FC e i “Southsiders” Shamrock Rovers.
Gli Shamrock Rovers, basati nel quartiere di Tallaght, sono neanche a dirlo, il club più vincente in Irlanda , con ben 19 campionati e 25 coppe nazionali.
Dall’ altro lato i Bohemians, pur essendo il più vecchio club del paese e vantando 11 titoli di campione nazionale e 7 FAI Cups, non alzano un trofeo dal 2009 e nell’ ultimo decennio hanno avuto a che fare con problemi economici ed una ristrutturazione societaria mirata alla sostenibilità.
Perciò il “Dublin Derby”, unica partita del campionato irlandese trasmessa in chiaro sulla televisione nazionale, prende inevitabilmente una connotazione sociale oltre che puramente sportiva.
Sulla rivalità tra Bohs e Rovers e il “Dublin Derby” esiste questo simpatico mini documentario della COPA90, per la serie Derby Days:
https://www.youtube.com/watch?v=acRQXajXnJw&t=51s
I Bohemians Football Club, comunemente chiamati “Bohs”, furono fondati nel lontano 1890 da un gruppo di studenti nei pressi di Phoenix Park, il più grande parco cittadino a Dublino. Vestono il rosso e il nero come colori sociali e sembra prendano il nome dall’idea romantica della definizione di Bohemien , ovvero il “vivere uno stile di vita non convenzionale” , un atteggiamento ribelle come unico modo per trovare una forma di liberta.
Il Club è al 100% di proprietà dei soci sin dalla sua nascita (circa 1800 ad oggi) e Il principio democratico di "un uomo, un voto" è al centro dei valori della più antica squadra di calcio irlandese, un organismo collettivo basato sull’ effettivo per custodire la sicurezza e la prosperità futura del club nelle mani di coloro che ci tengono di più : I tifosi .
Come i ben più noti F.C. United of Manchester e St. Pauli F.C, è tutto basato sul concetto di “Calcio Popolare”, dove lo sport riassume la sua dimensione umana e sociale, dove l’agonismo si fonde con l’aggregazione, i valori “Working Class”, l’integrazione e il sostegno popolare al quartiere e alla comunità.
Essenziale in tutto questo è il ruolo che il Club esercita nella comunità di Dublino 7, dove è basato.
Da attività per anziani e programmi per detenuti della prigione locale di Mountjoy, lavorano regolarmente con enti di beneficenza per i senzatetto come Focus Ireland e Inner City Helping Homelessness e hanno più volte supportato campagne a sostegno dell'uguaglianza matrimoniale e degli sport LGBT.
Una delle più notevoli è la collaborazione con le Direct Provvisions.
Il Direct Provvisions è un sistema di alloggio dei richiedenti asilo utilizzato nella Repubblica d'Irlanda.
Ospita attualmente circa 11.700 persone, tra cui quasi 2.800 bambini.
Il sistema è stato criticato dalle organizzazioni per i diritti umani come illegale, disumano e degradante a causa delle scarse condizioni igieniche dei campi di accoglienza e le lunghe tempistiche di permanenza affrontati dai richiedenti asilo, definite “sistematiche e dannose", che effettivamente li fanno entrare in un “limbo” senza sapere quando ne potranno uscire.
Il Club si occupa di organizzare dei pullman settimanali dai centri allo stadio per invitare intere famiglie alle partite cercando di rendere un po’ più lieve la loro permanenza.
Un altro esempio, molto interessante perché si collega alla musica sono le maglie, in particolare le divise da trasferta, che negli ultimi anni sono realizzate in collaborazione con enti di beneficenza, di cui parte del ricavato viene appunto devoluto.
La più famosa è senz’altro quella dedicata a Bob Marley, che il 6 luglio 1980, dieci mesi prima di morire, si esibì nel suo ultimo concerto all’ aperto appunto a Dalymount Park.
Marley, essendo a conoscenza della terribile situazione economica in Irlanda negli anni 80, pretese che il prezzo del biglietto fosse accessibile a tutti e per 7 Sterline, 23000 persone assistettero alla memorabile esibizione, conclusa cantando Redemption Song in solidarietà con la “lotta irlandese”.
Parte dei proventi realizzati dalle vendita delle magliette verranno utilizzati per acquistare strumenti musicali e attrezzature calcistiche da offrire ai ragazzi delle Direct Provvisions.
Qui di seguito il simpatico video utilizzato per la presentazione della maglia:
https://www.youtube.com/watch?v=tBKQhWNJmmo
Quest’anno, il retro collo della prima maglia riporta le parole “We Don't Need Nobody Else” canzone della band dublinese Whipping Boy, pubblicata su disco Heartworm nel 1995 e due anni fa, proprio i Fontaines DC hanno prestato nome e liriche “Dublin in The Rain is Mine” prese dalla canzone “Big”, per realizzare la maglia da trasferta in collaborazione con Focus Ireland, con la volontà di puntare i riflettori sulle persone senza fissa dimora. Mentre nel 2019 sulla seconda divisa, realizzata con Amnesty International, appariva lo slogan “ Refugees Welcome” e la scritta “Love Football, Hate Racist” sul retro collo.
In un tipico venerdì sera, avvicinandosi allo stadio costeggiando i decadenti edifici georgiani e le loro porte colorate che popolano il distretto di Phibsborough, fino ad arrivare allo stretto viottolo d’entrata, si ha come l’impressione di tornare indietro nel tempo, alla ricerca di un identità parzialmente perduta.
Le note di “Gold” degli Spandau Ballet accolgono l’ingresso della squadra in campo e risuonano ad ogni gol dei Bohs, in una sorta di reminiscenza malinconica di un calcio anni 80 che non esiste più, alimentata dall’impatto visivo delle vecchie “Terraces” di Dalymount (ora non più accessibili per ovvie ragioni di sicurezza), e dal gracchiare dei tornelli all’ entrata. Sara uno dei motivi per cui, tra i lori tifosi, i Bohs possono annoverare l’ attore americano Samuel L. Jackson e il novellista scozzese Irvine Welsh, oltre al DJ Fat Boy Slim, che pur essendo un accanito tifoso del Brighton & Hove Albion, ha ammesso di simpatizzare per la squadra del nord di Dublino.
Ma la canzone che rappresenta di più i tifosi dei Bohemians FC, cantata all’ unanimità sugli spalti, è sicuramente “The Auld Triangle”, una tradizionale canzone folk irlandese scritta da Dick Shannon, e resa famosa dai The Dubliners di Luke Kelly, forse la band in assoluto più amata in Irlanda.
Il testo del pezzo, narra una storia ambientata nella prigione locale di Mountjoy e il triangolo nel titolo si riferisce al grande triangolo di metallo che veniva picchiato quotidianamente per svegliare i detenuti, il cui suono riecheggia per il Royal Canal, un canale artificiale che costeggia tutto il quartiere di Phibsborough, incluso lo stadio di Dalymount Park.
https://www.youtube.com/watch?v=aa7birRBmNM
“For The Many Not The Few” (Per molti, non per pochi), citava il motto della campagna celebrativa per 130 anni del club.
Ed effettivamente, da Punks, Mods e Skinheads fino ad intere famiglie con bambini ed anziani, passando per il gruppo di tifosi organizzati “The Notorius Boo Boys” e il collettivo di tifose donne e non-Binary “Mna na Bohs”, il venerdì sera a Dalymount Park, a raccontarti della settimana, trovi un po’ tutti.
Super pezzo. Complimenti
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