venerdì, maggio 14, 2021
Paul Weller - Fat Pop (volume 1)
Originariamente concepiti come una serie di 45 giri che la situazione attuale ha reso logisticamente poco praticabile, i dodici brani del sedicesimo album solista di PAUL WELLER sono stati rinchiusi in un album (che esce a meno di un anno dal precedent "On Sunset").
Registrati "a distanza" con la band abituale, consueto apporto di ospiti, tra cui non spiccano nomi celebri, caratterizzati da atmosfere abbastanza diverse.
Un album solido, che testimonia quanto il livello creativo e qualitativo dell'opera di Weller si sia consolidato nell'alveo dell'eccellenza, con un sound immediatamente riconoscibile, personale, originale, distintivo.
Lo stesso Weller accompagna con qualche frase i vari brani.
Si parte con "Cosmic fringes", tiro punk (il demo era ancora più duro ed essenziale), aggiunte elettroniche, poco più di due minuti immediati e diretti.
"...it’s got a bit of motoric feel to it and a little bit glam rock too, i think.
"True" prosegue su ritmi elevati e sonorità aspre, con la voce di Lia Metcalfe dei Mysterines.
...she’s got a really powerful voice and i wanted to write something for us to sing together, so i did.
"Fat Pop" é la preferita di Weller, un funk pop sintetico, molto arrangiato, ricco di sonorità elettroniche e venature quasi hip hop nelle ritmiche.
...I was actually thinking about Cypress Hill, doing something that sounds like a dj Muggs production.
"Shades of blue" ha il classico incedere Kinks/vaudeville che abbiamo spesso ritrovato nei suoi album.
Un discreto brano riempitivo, con uso di orchestrazione, pianoforte in evidenza e la figlia Leah ai cori e controcanti (autrice anche del'epico ritornello).
...reminds me of a suburban drama, a play.
"Glad times" é una classica ballata Welleriana, infarcita di orchestrazioni trattate in chiave elettronica. Buona ma trascurabile.
I wrote this with tom (doyle) and ant (brown). I really liked it, though, so i’m really glad it made it on to this album instead.
Una dolce ballata acustica con archi vari caratterizza "Cobweb Connections".
Niente di superlativo ma un ottima pausa riflessiva.
...save yourself and save everyone around you too.’ it’s from observation but i suppose it’s about me too.
"Testify" é una delle vette dell'album, un torrido 70 funk con Andy Fairweather Low ai cori e Jacko Peak ai fiati, registrato dal vivo in studio con tutta la band. Superlativo!
We had actually done it live two or three years ago
Anche "The pleasure" viaggia su un groove funk di ispirazione 70, arricchito da arrangiamenti orchestrali e da un testo che parla esplicitamente del Black Lives Matter e George Floyd.
Brano di notevole caratura.
...I suppose it’s my reaction to the whole black lives matter movement. You should be appalled and disgusted and shocked by those images of george floyd being killed in the street. it has to stop. it’s a question for everyone.
Riuscitissimo il ritmo boogie che caratterizza la spedita e a tratti aspra "Failed", canzone in cui riflette su un suo fallimento: "All the things i never get/and all the things i never meant/and all the things that make no fucking sense…i’ve failed.".
Molto bello ed energico.
It’s an angry song because i wrote it right after a massive row with my wife. but i like it. it’s honest
"Moving Canvas" é un sorprendente omaggio a Iggy Pop ("I wrote it about iggy pop. i hope he likes it if he ever gets to hear it. it’s my tribute to him").
Brano ritmato, percussivo, duro, semplice e diretto, sarà perfetto dal vivo.
"In better time" é un mid tempo melodico di discreta fattura ma non particolarmente significativo.
“It’s me talking to a young person who is going through something, addiction or mental health pressure, or whatever, and just saying it’ll be alright.
"Still glides the stream", scritta con Steve Cradock "a distanza", scambiandosi testi e musiche, chiude l'album.
Ballata dolente, solenne e malinconica.
I had the chords and possibly the melody, which i sent to Cradock. and he sent me back a poem and i edited that, then we sent it back and forth by phone. lockdown songwriting. Steve’s a very soulful fella.”
Ma poi il live previsto lo scorso luglio a Firenze verrà in qualche modo recuperato?
RispondiEliminaAutunno 2022 (VENTIDUE).
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RispondiEliminaForzando la mia tradizione di ascoltare i nuovi album di Paolino solo una volta fisicamente nelle mie mani, me lo sono ascoltato tutto d'un fiato su xxx e devo dire album piacevolissimo con il suo mix di differenti mood. Concordo sul giudizio globale di Boss e segnalo al volo l'accattivante ballad con la figlia, Testify groovissima che ci sentiremo bella pompata l'anno prossimo allora! Epica la conclusiva con Steve Cradock.
RispondiEliminaUn album che a primo ascolto trovo una spanna sopra ai più recenti anche come songwriting. Ci siamo abituati ormai alla "scadenza annuale" di Paolino,a volte fonte di critiche anche condivisibili, ma trovo in questo caso ispirazione e convinzione particolari.