venerdì, aprile 30, 2021
Il meglio del mese. Aprile 2021
A un terzo dell'anno in corso tante buone cose da segnalare:
Sleaford Mods, Dewolff, Jon Batiste, Teenage Fanclub,Tom Jones, Adrian Younge, Paul Weller, Flyte, Myles Sanko, Billy Nomates, Alan Vega, Django Django, Aaron Frazer, Arlo Parks, Shame.
In Italia: Nicola Conte/Gianluca Petrella, A/lpaca, Gang, SLWJM, Joe Perrino, Amerigo Verardi, Les Flaneurs, The Smoke Orchestra.
DEWOLFF - Wolfpack
Spettacolare nuovo album per la band olandese, all'attivo una cospicua discografia e una quindicina di anni di attività. Un mix travolgente di freakbeat, primi Deep Purple, Sly and the Family Stone, Atomic Rooster, Wings e tutto quell'underground che mischiava Hammond, hard, 60's e soul. Canzoni bellissime, sound perfetto, album imperdibile!
JOE STRUMMER - Assembly
Evaporata con lo scioglimento quell'alchimia che li ha resi tra i più grandi, dei Clash é rimasto poco. Qualche buona prova solista ma niente da consegnare ai posteri. "Assembly" raccoglie il meglio di JOE STRUMMER con tre inediti, due dal vivo, che riprendono i Clash di Rudie can't fail e della cover di I fought the law e una cruda versione del classico Junco partner (da Sandinista!). Il disco esce, grazie all'interessamento del figlio Dhani, per la Dark Horse, che George Harrison fondò nel 1974. George e Joe non ci sono più. Nemmeno Beatles e Clash. Quel mondo é finito, sepolto e consegnato alla storia. Felice di esserci stato.
TOM JONES - Surrounded by time
L'importanza del produttore. Che gestisce scelte dei brani, suoni, arrangiamenti, indirizzo artistico.
Come fece Rick Rubin con l'ultimo Johnny Cash o Richard Russell con il commiato di Gil Scott Heron.
Per l'80enne Tom Jones ci pensano Ethan Johns (figlio di QUEL Glyn Johns e un altro figlio, quello di Tom, Mark Woodward.
E ci portano in un magnifico album in cui si passa dal blues al soul, da Bob Dylan, all'elettronica, dallo spoken word a un incredibile finale Doorsiano di nove minuti in "Lazarus Man". Un inchino religioso a tanta bellezza.
ALAN VEGA - Mutator
Materiale inedito a cui la voce dei Suicide lavorò con la compagna Liz Lamere tra il 95 e il 96. Sound apocalittico, elettronica dura e potente, la voce unica di Alan, un album terrificante e agghiacciante.
TEENAGE FAN CLUB - Endless arcade
I Teenage Fanclub non hanno sempre rispettato le aspettative e talvolta si sono persi in dischi non del tutto convincenti.
"Endless arcade", che esce domani, é invece molto bello, con canzoni efficaci, jingle jangle in abbondanza, Byrds e Big Star a sovraintendere spiritualmente, Rain Parade dietro l'angolo. Nel meglio del 2021, al momento.
FLYTE - This is really going to hurt
Il secondo album della giovane band inglese ci porta a cavallo tra 60 e 70, dalle parti di CSN&Y, Byrds ma anche con invitanti sguardi ai Beatles e al George Harrison solista.
Ovviamente anche i vari Bon Iver, Fleet Foxes e compagni. Ma sono le canzoni a fare la differenza. Belle, avvolgenti, intense, suadenti. Album godibilissimo.
WHATITDO ARCHIVE GROUP - The black stone affair
Intrigante e affascinante progetto quello della band del Nevada che si inventa la colonna sonora di un immaginario, mai esistito film poliziesco italiano degli anni 70.
La band, grazie alla RecordKicks, ci offre così tutti gli elementi indispensabili: funk, Morricone, Piccioni, jazz rock, riproposti con una dovizia di particolari calligrafica e proprio per questo ancora più coinvolgente.
NICK WATERHOUSE - Promenade blue
Lo stile di Nick Waterhouse é noto e consolidato e lui non ha la minima idea di cambiare una virgola: rock 'n' roll e ryhthm and blues tra 50 e 60, suonati con grande passione, groove, arrangiamenti che si avvalgono talvolta di eccellenti parti orchestrali, suoni fedelissimi all'epoca. E canzoni decisamente belle.
RYLEY WALKER - Course in fable
Il cantautore statunitense non delude, anche ora che si sposta verso un sound meno nostalgico del suo classico cantautorato Van Morrisoniano tra 60 e 70. Le radici sono sempre quelle ma il sound si fa più articolato e complesso e la produzione di John McEntire dei Tortoise in questo senso si sente. ottimo.
PAUL MC CARTNEY - III Imagined
Non ho apprezzato in modo particolare l'album di Sir Paul uscito alla fine dello scorso anno e ancora meno mi piacciono le riletture, i remix, le cover di un intero lavoro.
In questo caso però troviamo spunti molto interessanti e la debolezza originaria di certi brani viene arricchita da una nuova visione artistica.
Ci sono i prevedibili alti e bassi ma l'aspetto interessante é che l'album é stato affidato a nomi contemporanei e molto particolari. St. Vincent, Beck, Khruangbin, Damon Albarn, Josh Homme, Anderson Paak, più di altri ridanno vita e nuova luce a un disco un po' opaco.
PS: chissà se quell' "Imagined" nel titolo é un riferimento voluto...
THE WHO - Sell Out De Luxe
Nel 1967 gli WHO pubblicarono il piccolo gioiello "Sell Out", un concept in cui i brani erano uniti da (finti) stacchetti pubblicitari (in realtà originariamente la band aveva pensato di vendere quegli spazi sul disco), come se l'album fosse una trasmissione radio (omaggio alle radio "pirata" inglesi messe fuorilegge) e una critica all'imperante consumismo in ambito musicale.
Perfetta ed esaltante opera pop art (a partire dalla copertina).
Album eccellente, se non fosse che i successivi si chiamarono"Tommy", "Live at Leeds", "Who's Next" e "Quadrophenia", pietre miliari del rock che oscurarono la genialità di "Sell Out".
Lavoro che contiene gioielli come "I can see for miles", "Mary Anne With the Shaky Hand", "Sunrise" e la mini opera "Rael" (originariamente concepita in 22 brani diversi) anche se risente di una pausa creativa di Townshend (tre brani sono composti da Entwistle, uno da Speedy Keen dei Thunderclap Newman).
Ormai é prassi saccheggiare tutto il possibile immaginabile per confezionare box celebrativi con quanto più materiale possibile per, sostanzialmente, rivendere le stesse cose, impacchettate di nuovo.
Non sfugge alla regola questa nuova edizione (già nel 2009 era uscito un esaustivo doppio CD) con ben 112 brani tra mix mono, stereo, provini, demo, qualche inedito del tutto trascurabile e ampiamente reperibile su bootleg e online, un libro di 80 pagine, due 45 giri in vinile e altre aggiunte grafiche.
Per i cultori della band un oggetto da acquistare e riporre in libreria (spendendo sui 100 euro), per i neofiti una sovra abbondanza senza molto significato.
PINO PALLADINO / BLAKE MILLS - Notes With Attachments
Pino Palladino é il sostituto di John Entwistle negli Who (ma anche bassista con Erykah Badu, D'Angelo, Paul Young). Blake Mills produttore dell'ultio di Bob Dylan e di John Legend, Fiona Apple, Alabama Shakes, Perfume Gemius). E' il primo album solista del bassista e il lavoro é particolarmente interessante tra jazz, sperimentazione, afro funk, avanguardia, fusion. Molto cool.
GREG 'STACKHOUSE' PREVOST Songs for These Times
L'ex voce dei Chesterfield Kings con un album di blues acustico (il terzo solista) in cui riprende oscuri brani dei 60's e materiale autografo, con il piglio di un Johnny Thunders in gran forma.
SKEGGS - Rehearsal
La band australiana attinge da garage, power pop, punk, country punk, l'immancabile tradizione street rock 'n' roll, una sorta di ponte tra Libertines e Strokes con la benedizione di Johnny Thunders con molta freschezza, personalità, genuinità e immediatezza.
DRY CLEANING - New long leg
Prosegue l'assalto all'arma bianca delle nuove band inglesi che sembrano abbracciare unanimemente un sound sempre più abrasivo, figlio del post punk estremo e crudo. I Dry Cleaning, prodotti da John Parish, non a caso sono vicini al sound di PJ Harvey.
Chitarre e ritmiche scarne, brani ipnotici con un approccio “malato”, voce aspra. Interessanti.
ARAB STRAP - As Days Get Dark
Dopo sedici anni di sosta torna il duo scozzese con un ottimo album, sinuoso, avvolgente, cupo e malinconico, tra new wave, folk, elettronica, moderno blues.
STEVE ARRINGTON - Down To The Lowest Terms – The Soul Sessions
In circolazione dagli anni 70, torna questa ottima voce black, con un buon album di mellow soul, dalle marcate influenze Prince. Piacevole.
STEVE CROPPER - Fire it up
Il grande chitarrista di Booker T and the Mg's non ci ha mai riservato particolari capolavori solisti. Tanto meno questa volta. Onesto rock blues con venature soul, qualche buon strumentale, il tutto piuttosto anonimo.
CHEAP TRICK - Another world
Ventesimo album e senza perdere un colpo. Qui girano tra power pop, rock, hard, Beatles e Stones. Ed é sempre un bel sentire.
VIEWS - Mother Tapes Anthology 1986/1990
Una preziosa raccolta, a cura della sempre eccellente Area Pirata, che rende giustizia alla breve vita dei bresciani Views, attivi nella seconda metà degli anni 80 con un album e un ep all'attivo.
Materiale di pura maestria nel mischiare influenze post wave (Television e Paisley Underground in particolare), nomi tutelari come Lou Reed e gli Stones dei 60 e una grande capacità compositiva nel sapere attingere da fonti storiche riproponendole in chiave attuale. Nella compilation tutte le uscite ufficiali e una serie di demo, outtake e live. Indispensabile.
DON ANTONIO - Bella stagione
Antonio Gramentieri é una di quelle gemme nascoste del panorama italiano ma che ha all'attivo un curriculum di levatura internazionale. Ha suonato e collaborato con un'infinita serie di personaggi, da Marc Ribot a Hugo Race, via David Hidalgo, Jim Keltner fino alla recentissima esperienza con Alejandro Escovedo. Il nuovo album abbandona il classico sound attorno al quale ha sempre gravitato ovvero blues, american roots, soul, cinematico, Tex Mex, approdando alla canzone d'autore italiana filtrando quelle radici con nuove modalità di scrittura, assimilando parti elettroniche, talvolta ammiccando a Battisti, altre ai classici Tenco e Ciampi.
FLAME PARADE - Echoes
Affascinante ep per la band toscana, che sviluppa e completa Cosmic Gathering, il secondo album uscito nel febbraio 2020. Avvolgente e sinuoso alt folk dalle movenze psichedeliche e con un’anima pop di grande impatto. Quattro brani di alta qualità esecutiva e interpretativa.
LAMEBA/JOYELLO - Il rumore del silenzio
La carriera artistica di Joyello e Lameba é lunga e ricca di produzioni, realizzazioni discografiche, intensa attività musicale. Nel nuovo lavoro le forze si uniscono in un omaggio al primo Franco Battiato, sperimentale e alle prese con una musica d'avanguardia, personale e futurista. Tre brani ripresi in chiave elettronico/psichedelica, riarrangiati in una veste attuale, che ridà vita a materiale con quasi 50 anni di età. Interessante e stimolante.
KUSTURIN - Nothing but the kids
Pietro De Cristofaro (Songs for Ulan e una lunga serie di collaborazioni) unisce le forze con il chitarrista Paolo Broccoli, Peppe De Angelis e un lunga serie di amici musicisti, per una nuova creatura artistica che abbraccia canzone d’autore nel senso più ampio del termine (da Paul McCartney a Nick Cave), atmosfere plumbee, crepuscolari autunnali e un’anima folk. Arrangiamenti perfetti, ottime canzoni, sonorità crude e dirette.
ASCOLTATO ANCHE:
PIXEY (discreto indie pop) EL MICHELS AFFAIR (fun, hip hop, ethiojazz, afro. Discreto). SOUL & PIMP SESSIONS (band giapponese che mastica jazz e be bop in mdo pauroso. Grande disco), THE PEACERS (rock chitarristico con quache sguardo ai 60s ma senza mai convincere), THE SNUTS (Arctic Monkeys e Strokes già ci sono e queste cose le fanno meglio. Grazie lo stesso), FRATELLI'S (pop moscio e insopportabile),
LETTO:
DOUGLAS STUART - La storia di Shuggie Bain
Una storia di degrado, violenza, brutalità, disfacimento.
Morale, sociale e fisico.
Ma é una storia piena di struggente, disperata dolcezza.
Non c'é un lieto fine, se non un vago barlume di speranza nelle ultime righe.
Le periferie annerite dal carbone, distrutte da disoccupazione, cattiveria e alcolismo, della Glasgow decadente dei primi anni 80, sono lo sfondo di una tragica (parzialmente autobiografica) vicenda che accompagna il rapporto tra la madre Agnes e il figlioletto Shuggie, in un infernale connubio di sopraffazione, dipendenza, abusi.
Il piccolo Shuggie, emerginato e sbeffeggiato per la latente omosessualità, sopravviverà a stento, circondato in continuazione dai suoi fantasmi.
Un romanzo fulminante, che non risparmia il gusto realistico, acre e sgradevole, di una condizione sociale ancora maledettamente e prospetticamente attuale.
Grande libro (Premio Booker Prize 2020) destinato a diventare un piccolo classico.
DAVIDE MORGERA - Africani marocchini terroni
I primi anni 80 dell'innocenza adolescente, dei disperati tentativi di fondare un gruppo, la ricerca spasmodica di materiale punk da ascoltare, sale prove e strumentazioni improvvisate e precarie.
Le consuete storie del punk italiano degli esordi.
Ma qui siamo a Napoli, dove il punk non é ancora sostanzialmente arrivato, non c'é l'attività delle metropoli e delle province del nord e tutto é cento volte più complicato.
Davide Morgera ci racconta la breve vita dei suoi UNDERAGE (un ep, nel 1983, per la Attack Punk Records, "Afri-Cani"), delle fanzine "Megawave" e "Hate Again", delle vicende complesse e sfortunate del gruppo, i muri quasi invalicabili per crearsi uno spazio, da cercare necessariamente "sopra Roma", le frustrazioni, la rabbia, in un contesto ancora più difficile del solito.
Il tutto con molta ironia, un po' di nostalgia e rimpianti.
A corredo un ampio allegato fotografico e di documentazione dell'epoca.
STEFANO SCRIMA - L'arte di sfasciare le chitarre
Coraggiosa e originale (nonché inedita) la sorprendente commistione tra filosofia e rock, del tipo Eraclito e Jimi Hendrix, Platone e i Doors, Diogene e Iggy Pop, Schopenhauer e i Nirvana, Nietzsche e i Queen.
Soprattutto non facile da accostare.
Scrima ci riesce benissimo con un libro fresco, veloce, colto e divertente.
"Ho deciso di scrivere questo libro anche come una forma di difesa di un genere musicale che, quando era nel pieno del suo fulgore, veniva bistrattato in quanto "musica per giovani che va di moda" e che, oggi che langue, viene definito come "musica per vecchi che non hanno capito che il mondo é cambiato".
L'analisi del successo e della successiva decadenza del rock é lucida, condivisibile e molto coinvolgente.
Il centinaio di pagine volano velocemente e con brio e la postfazione di Carmine Caletti è un'appendice perfetta.
"Il rock ha sempre fatto filosofia, una filosofia che deve spaccare i timpani perché ha lanecessità di farsi ascoltare, l'urgenza di testimoniare una vitalità originaria che ci appartiene, anche se nascosta sotto chili di inerzia quotidiana".
RILETTO
ALAN SILLITOE - Sabato sera, domenica mattina
Ritratto della VERA working class inglese, che dopo una settimana in fabbrica si sfonda di alcol, va a donne, tradisce, si perde in risse.
Refrattario all'autorità, ai valori borghesi, alla disciplina militare il ventiduenne Arthur Seaton cerca nuovi orizzonti, fugge a una vita già predestinata, senza supporti ideologici o obiettivi rivoluzionari.
Vuole solo essere libero.
Non ci riuscirà.
Sillitoe lo pubblica nel 1958, usando un linguaggio esplicito, reale, "operaio" e coglie nel segno, in una descrizione di un personaggio che incarna una generazione a cui non basta più la normalità di sempre, peraltro minacciata dall'incombenza del pericolo di una guerra nucleare.
Nel 1960 il regista Karel Reisz trarrà dal libro l'omonimo gioiello del Free Cinema inglese.
Le pagine finali sono esemplari, un manifesto generazionale e una molto probabile ispirazione per il Weller di "Town called Malice".
COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Ogni venerdì un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".
Ancora disponibili copie (edizione limitata di 200, numerate) della biografia degli SMALL FACES, pubblicata da Cometa Rossa Edizioni.
Qui: hellnation64@gmail.com
e qui:
https://www.facebook.com/roberto.gagliardi.9828
IN CANTIERE
A metà settembre (il 16) il terzo volume edito da COMETA ROSSA EDIZIONI (http://tonyface.blogspot.com/2020/12/cometa-rossa-edizioni.html).
In autunno altre due uscite letterarie.
Intanto con i Not Moving LTD si preparano nuovi brani per chissà quando.
Esce il 4 giugno per GoDown Records la ristampa in vinile (trasparente) di "Live in the 80's" (+DVD) dei NOT MOVING con codice per scaricare il DVD originariamente allegato. Dettagli qua: https://www.godownrecords.com/product-page/not-moving-live-in-the-eighties-LPx?fbclid=IwAR1Y9uVhewbtzCk46P9sgBA_0vmiAfmnLlGK33fwLVx0oSp97v4IqwYSbZU
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