lunedì, agosto 31, 2020

Agosto 2020. Il meglio


Si va nell'ultima parte dell'anno con ottimi dischi come quelli di Fontaines DC, Toots and the Maytals, Paul Weller, Fantastic Negrito, Pretenders, Sault, Igorrr, X, The Ranch, Bob Dylan, Liam Gallagher, Jayhawks, Lux Hotel, Real Estate, Gerry Cinnamon, Christian McBride, Lightning Orchestra, Gil Scott Heron/Makaya McCraven, Devonns, Soul Motivators, Isobel Campbell, Monophnics, Black casino and the Ghost, Martha High and the Italian Royal Family, Crowd Company, Ben Watt. Moses Boyd, Shabaka and the Ancestors, Jazz Sabbath, Field Music.
Per l'Italia Calibro 35, Ritmo Tribale, Lilac Will, Mother Island, Rosalba Guastella, Dining Rooms, Dalton, Puglia, Era Serenase, Ok Bellezza, Caltiki, Cristiano Godano, Aspic Boulevard e Handshake
.

FANTASTIC NEGRITO - Have you lost your mind yet
Chiamato a una conferma artistica che avvalorasse lo spessore dei primi due album, l'artista americano risponde con fermezza e in modo più che convincente. I primi passi sono stati una grande sorpresa: Fantastic Negrito ha sparigliato le carte della black music moderna, assemblando funk, soul, blues, rap, gospel, rock e un'attitudine punk che, soprattutto dal vivo, ha fatto ricordare il fuoco che ardeva nei concerti di James Brown, Prince, Sly and the Family Stone. Al terzo album si é ovviamente perso l'effetto sorpresa e sappiamo bene cosa attenderci da Fantastic Negrito ma ciò non attenua il valore di un lavoro che si candida facilmente al top dei migliori dell'anno in corso. Una garanzia!

FONTAINES DC - A hero's death
Secondo album per la band irlandese e un passo avanti deciso, maturo, consapevole per scrivere un nuovo capitolo di grande valore e spessore. Il loro post punk miscela con grande sapienza Velvet Underground e Fall, irruenza e dolce disperazione.
Suoni scarni e taglienti, cupi e perfino apocalittici.
Una band che conta.

TOOTS AND THE MAYTALS - Got to be tough
Torna all'incisione, dopo dieci anni di silenzio, Frederick Toots Hibbert, vera e propria leggenda della musica giamaicana, autore di grandi classici come 54-46 that's my number, o Pressure Drop (ripreso anche dai Clash) e l'altrettanto conosciuta Monkey man (cavallo di battaglia degli Specials ma anche nel repertorio di Amy Winehouse).
Visse in diretta il passaggio dal rocksteady/ska al reggae, alla fine dei 60 ma la sua musica è sempre stata però un mix di influenze, inclusi soul, gospel, rock, non disdegnando nei testi tematiche socio politiche.
Una formula che ripropone con autorevolezza e creatività anche nel nuovo album, che stupisce per varietà, immediatezza, freschezza e grande modernità. Non di sola pertinenza per gli amanti della musica in levare ma un album completo e fruibile per tutti i palati.

THE JAYHAWKS - XOXO
Attività trentennale all'insegna di un alt country molto personale e una svolta ora verso un sound accattivante e intrigante che guarda alla West Coast dei 60's, melodie Beatlesiane, stupende ballate, brani di qualità eccelsa.
Disco commovente, avvolgente, delizioso.

THE LEMON TWIGS - Songs for the General Public
Terzo album per i due fratelli newyorkesi e consueto viaggio retrò nei 70 più pacchiani tra pop glam, Bowie, Queen, Supertramp, Abba, Wings e affini.
Il risultato è sempre gradevole anche se ormai prevedibile e senza più l'effetto sorpresa.

THE PSYCHEDELIC FURS - Made of rain
A quasi 30 anni dal precedente lavoro uno dei miti del post punk new wave degli anni 80 torna con un buon disco. Sonorità cupe e decadenti, la voce di Richard Butler ancora grande protagonista, discrete canzoni anche se alla fine un po' di noia e monotonia prendono il sopravvento.

THE STOOGES - Live at Goose Lake. August 8th 1970
La Third Man di jack White pubblica la registrazione dell'ultimo live degli Stooges con la formazione originale. Subito dopo il bassista Dave Alexander venne licenziato per essere salito sul palco talmente stonato da non essere riuscito a suonare. In realtà si sente sbagliare spesso, allo stesso modo di Iggy che manca qualche entrata. Caos, metallo urlante, pura violenza sonora con il finale delirante di 8 minuti di "LA Blues".

999 - Bish bash bosh
La storica punk band del 77 prosegue una carriera in sordina, suonando spesso nei raduni punk ricolmi di vecchie glorie.
Il nuovo album è dignitoso tra punk rock, street punk, energia e una produzione che ne esalta il tiro. Da ascoltare.

D.O.A. - Treason
I veterani della scena hardcore canadese con quello che è ormai il ventesimo album della carriera. Nulla di nuovo: punk rock, virate hardcore, una cover punkizzata di "Hey Hey My My" di Neil Young.
Tuttavia sufficiente.

DEEP PURPLE – Whoosh!
Non è lecito attendersi particolari rivoluzioni sonore da una band con 50 anni di attività alle spalle. Il nuovo lavoro è infatti un’onesta conferma delle conosciute capacità tecniche, raccoglie qualche ottimo brano tra un hard rock di facile fruizione, fughe nel rock ‘n’ roll più classico, spazio ad aperture di sapore prog, un omaggio a Jon Lord con la ripresa di un suo brano strumentale inciso nel 1968. Lavoro più che dignitoso che non mancherà di essere apprezzato dai fan di lunga data.

BRIAN AUGER - Instropection
Triplo cd antologico con 35 brani dell'immenso tastierista con una prevalenza di materiale legato al periodo jazz fusion ma con anche sprazzi di rhythm and blues, una "Inner city blues" funk jazz e una bellissima "Light my fire" jazz blues.

AA.VV. - Super Sonics
Una serie di compilation ha recentemente riportato alla luce episodi dimenticatissimi del glam rock degli anni 70, il cosiddetto “junk shop glam” (quei dischi che si trovavano ormai a pochi spiccioli nei junk shop, i mercatini dell'usato inglesi).
La stessa operazione viene ora ripetuta, per gli anni 90 del Brit Pop, dal DJ Martin Green che raccoglie in due volumi un'abbondante dose di quei gruppi sconosciuti. Che mischiavano art pop, freakbeat, influenze 60/psichedeliche ma anche elettronica e bizzarie varie. 40 brani curiosi, talvolta geniali, perduti per sempre.

AA.VV- 2 Tone: The Albums CD box set
Un box commemorativo che raccoglie i primi otto album con i tre classici degli Specials e gli introvabili lavori mai pubblicati su CD come la compilation “Dance Craze” (colonna sonora dell'omonimo film), “This are Two Tone” con il vero meglio di quell'attimo fuggente e i due album di Rico Rodriguez, trombonista degli Specials, con il suo puro rocksteady beat, con tanto di consueto esaustivo booklet.

IDRIS ACKAMOOR & The PYRAMIDS - Shaman!
Ottimo lavoro di spiritual jazz che on di rado guarda a funk, blues e occhieggia a Gil Scott Heron. Molto interessante.

NUBYA GARCIA - Source
Brillante esordio per la saxofonista, punta di diamante della scena Nu Jazz britannica.
Si passa dal jazz tradizionale, all'improvvisazione, a suggestioni reggae/dub, alla cumbia.
Sulla stessa onda di Kamasi Washington.

OSCAR JEROME - Breathe deep
Dalla scena nu jazz inglese l'esordio del chitarrista e cantante londinese (già con Yussef Dayes, Shabaka Hutchings e Moses Boyd, Kokoroko, ora aiutato dagli amici degli Ezra Collective) con un ottimo album in cui convergono le consuete influenze jazz, fun, elettroniche, spiritual, hip hop e un substrato sociale politico con i versi del poeta e rapper Brother Portrait. Una scena sempre viva e che regala grandi soddisfazioni artistiche.

CITRUS SUN - Expansions And Visions
Bluey degli INCOGNITO alle prese con il suo side project a base di ottimo funk, latin soul, fusion, molto patinato ma gradevolmente estivo e di grande classe.
Inclusa una spettacolare versione di "California soul" cantata da Noel McKoy (già con il James Taylor Quartet).

JOYELLO - Ofidiofobia
Joyello Triolo è tra i più longevi, versatili e interessanti artisti italiani, in grado di spaziare, nel corso degli anni, da new wave a beat rock (Madri della psicanalisi), dalla sperimentazione alla lounge, fino a quell'entità multicolore e geniale della Peluqueria Hernandez, tra pulsioni Tarantiniane, suoni mariachi, Morricone e tanto altro. Il nuovo lavoro solista, che parte dalla sua personale fobia per i rettili, è un onirico viaggio sonoro elettronico e strumentale che abbraccia ambient, avanguardia, Laurie Anderson ed echi dei Japan. Personale, intenso, claustrofobico, a tratti minaccioso. Come ogni fobìa.

PAOLO DOESN'T PLAY WITH US - Muffled Heart Sounds
Eccellente lavoro per il trio bolognese, magnifico interprete di un folk che intreccia un approccio classico con armonie dream pop, accenni country e uno sguardo alla tradizione dei Fairport Convention. Senza dimenticare un affascinante costante richiamo al lato folk dei Led Zeppelin e di certe opere soliste di Robert Plant. Perfettamente arrangiato e suonato, compositivamente sempre di alto livello. Grande disco.

THE KIARA ELLES - Odio
La band di Leeds, guidata dalla nostra Chiara Lucchini, con un album immediato, cool, che mischia alla perfezione pop e post punk. Una sorta di Cardigans incrociati agli X Ray Spex. Brani costruiti sempre molto bene, melodicamente perfetti, Ottimi.

ASCOLTATO ANCHE:
YO LA TENGO (sperimentalmente inutile), ZARA MC FARLANE (nu soul raffinato e intenso), BULLY (grunge pop con buoni spunti), BRENDA NICOLE MOORER (jazz soul pop elegante ma insipido), GREG FOAT (fusion, nu jazz, funk, un buon ascolto).

LETTO

PAUL REES- The Ox
Il giornalista Paul Rees (con l'aiuto e l'approvazione della prima moglie Alison e del figlio Cristopher) scrive la parola definitiva sulla storia del più grande bassista rock di sempre, JOHN ENTWISTLE.
E' un racconto brutale che non risparmia particolari scabrosi, su una vita spesa a dilapidare una fortuna dietro l'altra, tra eccessi e abusi di ogni tipo.
Se la prima parte descrive le imprese goliardiche con il suo "partner in crime" Keith Moon (a cui John teneva tranquillamente testa in quanto a eccessi), dopo la tragica scomparsa del batterista (anche a causa di questo), John sprofonda sempre più negli abusi.
Compra auto, bassi, chitarre, vestiti, in modo compulsivo ma anche case e quantità abnormi di oggetti inutili con cui arredarle.
Va più volte in malora (nonostante certi tour con gli WHO gli fruttino cifre intorno ai 3 milioni di dollari!), viene "salvato" dalle lucrose reunion della band, divorzia due volte e finisce, insieme all'ultima compagna, Lisa, nel delirio più totale, fino alla morte nel 2002.
Amici, collaboratori, ex compagne, concordano sul fatto che avesse almeno due personalità (se non di più).
Quella da rockstar, a cui non sapeva rinunciare e da cui non voleva allontanarsi (arrivando anche a pagarsi tour fallimentari, pagati con i suoi soldi, con la John Entwistle Band), per non sprofondare nel suo personale "black hole".
Quello in cui vagava nei periodi di pausa, nelle sue tenute, tra un party e l'altro e uno smisurato abuso di alcolici, superlacolici, donne, droghe.
Il 27 giugno 2002, ormai distrutto, il suo fisico cederà.

FEDERICO GUGLIELMI - No control. Storie di hardcore punk californiano 1980-2000
FEDERICO GUGLIELMI non ha bisogno di presentazioni.
Se per qualcuno fosse un nome sconosciuto probabilmente ha sbagliato blog.
In ogni caso, sintetizzando: giornalista per Mucchio, Rumore, Rockstar, Bassa Fedeltà, fondatore di Velvet, attualmente con Classic Rock, Blow Up, Audio Review, Vinile.
Ha lavorato in Rai, è stato produttore di parecchi dischi (Not Moving inclusi), scritto una trentina di libri.
Nello specifico ci interessa sottolineare che è stato uno dei primissimi in Italia a parlare e scrivere di PUNK e, in particolare, HARDCORE, quando ancora in pochissimi ne avevano l'esatta percezione della portata storica.
In questo libro raccoglie quanto scritto sull'hardcore californiano dal 1980 al 2000.
Articoli, recensioni, interviste (da Brett Gurevitz a Mike Ness, Rancid, Kevin Wasserman degli Offspring, East Bay Ray dei Dead Kennedys e tanti altri).
Interessanti gli articoli in tempo reale, primi anni 80, su quanto avveniva da quelle parti, con la percezione ancora "naif" di noi italiani (che in realtà eravamo tra quelli "più avanti" nel recepire il nuovo sound).
Soprattutto la mancanza di reverenza esterofila (non mancano sonore e feroci stroncature) e la visione di un futuro ormai prossimo già nel 1982: "Inutile negarlo: il movimento hardcore è diventato ormai un businnes di proporzioni relativamente vaste, grazie a quale è fin troppo facile realizzare e vendere porcherie sfruttando ipocritamente presunti desideri di ribellione" - a proposito della "discutibile" compilation della Alternative Tentacles "No so quiet on the Western Front".
Come sottolineato nella prefazione, non è né enciclopedia né saggio ma un testo importante per gli appassionati del genere, da consultare, alla ricerca di un sacco di "musica perduta".
THOSE IMPORTANT YEARS.

EDDY CILIA - Venerato Maestro Oppure
Eddy Cilia è tra i migliori e più autorevoli giornalisti musicali italiani.
La lunga militanza nel "Mucchio", fondatore di "Velvet", attualmente con "Audio Review" e "Blow Up", autore di numerosi libri, consulente a RadioRai3 e presente sul web con il sempre interessantissimo blog.
Il nuovo libro raccoglie quasi 400 pagine di suoi scritti dal 1994 al 2015 ed è un sussidiario perfetto, un abecedario ideale, l'epitome suprema di come si dovrebbe scrivere di musica: in maniera chiara, colta, sempre documentatissima, un pizzico di ironia e la capacità di spaziare da Miles Davis ai Replacements, da Paul Weller a Lee Scratch Perry o ai Beastie Boys. C'è da imparare, divertirsi, prendere nota.
Essenziale.

MAURIZIO BLATTO - Sto ascoltando dei dischi
Maurizio Blatto è una storica firma di "Rumore" nonché proprietario di un altrettanto monumento come il negozio di dischi "Backdoor" di Torino.
E, soprattutto, UNO DI NOI.
Quelli che non riescono (da tempo immemorabile) a scindere la vita reale con quella della musica ascoltata, vissuta nel quotidiano come una componente essenziale della propria esistenza.
Non sono follia o ossessione ma una semplice componente del realtà che viviamo.
In cui ogni gesto, visione, frase, parola, vengono automaticamente associate a una canzone, un gruppo, un concerto, una sensazione legate alla nostra "bolla sonora".

I racconti di Blatto fanno morire dal ridere, esasperando con grandissima ironia le nostre grottesche idiosincrasie in merito. Svela drammaticamente però la nostra malattia, in cui è dolce cullarsi e da cui mai vorremmo guarire...anzi..

BRUNO MORELLI / ANTONIO G. D'ERRICO - Alunni del Sole
C'è un'ampia porzione della musica pop italiana dimenticata o inesplorata ma che ha lasciato segni tangibili e riconoscibili nella storia nostrana.
Gli Alunni del Sole sono sempre stati piuttosto lontani dalle mie preferenze, non di meno la loro storia è interessante e intrigante.
Sostanzialmente creatura del compositore e cantante Paolo Morelli, anima e mente del gruppo (diventata una sorta di sigla della sua opera creativa), personaggio introverso, poetico, particolare, profondo, a metà tra musica leggera, pop, canzone d'autore e con una vena prog agli inizi, scomparso nel 2013.
In questo libro il fratello e braccio destro nella band, Bruno Morelli, affiancato da Antonio G.D'Errico, ne raccontano la storia artistica (ricca di successi e notorietà tra i 70 e gli 80) e l'intimo poetico, aprendo anche uno sguardo molto interessante sulle vicende della discografia italiana, sull'amicizia con Fabrizio De Andrè, sulle manovre che stanno dietro alla gestione di un gruppo e tanto altro.
C'è un'ampia porzione della musica pop italiana dimenticata o inesplorata ma che ha lasciato segni tangibili e riconoscibili nella storia nostrana.

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".

IN CANTIERE
“Sugarhill”, versatile viaggio nell’underground musicale, presenta Not Moving LTD
Dalle 19.
Concerto alle 21 in punto.
Frida nel Parco.
Parco della Montagnola
Bologna

Entro l'anno un paio di nuovi LIBRI (tra cui una sorpresa molto particolare), uno a cui ho collaborato attivamente, una ristampa, un altro alla fine del 2021.
Si lavora intanto a un nuovo disco.

1 commento:

  1. Grandi rientri per questo strano settembre!
    Toots, Psychedelic Furs e Joyello! Di Fantastic negrito rimane il rimpianto per il concerto saltato a luglio..Da leggere subito Entwistle e la grande tripletta italiana Guglielmi Cilia Blatto
    Buon mese a tutti!
    C

    RispondiElimina