mercoledì, luglio 08, 2020
Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza
Riprendo, in omaggio al Maestro ENNIO MORRICONE, un post del 2016 che descrive una sua esperienza anomala, rispetto al consueto lavoro di compositore di colonne sonore e direttore d'orchestra.
Il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza nacque nel 1964 da un'idea del compositore Franco Evangelisti per sviluppare le sue precedenti sperimentazioni sulla improvvisazione libera che lo portarono a definire il gruppo come "il primo ed unico gruppo formato da compositori-esecutori".
Il gruppo fu caratterizzato da numerosi cambi di formazione e incorporò nomi di primo piano della scena musicale, tra cui ENNIO MORRICONE che definì il progetto con queste parole "la musica che facevamo era improvvisata a partire da esercizi mirati: facevamo mesi e mesi di improvvisazione su parametri molto precisi, ci registravamo, la sera ci riascoltavamo e ci criticavamo. Era una cosa molto attenta".
L'esordio, dal titolo omonimo, del 1966 era pura improvvisazione libera tra Cage e musica elettronica.
Anche le opere successive viaggiarono in contesti simili, fino a "The feedback" del 1970 con cui Evangelisti cercò un contatto più diretto con il pubblico giovane, aprendosi a sonorità più attuali e cambiando perfino nome con il più fruibile THE GROUP.
"The feedback" e il successivo (1971) "Eroina" sono album sorprendenti, che anticipano il kraut rock di band come Neu! o Can, sperimentano con il jazz funk, ritmi sincopati, con un'impronta (evidentemente mutuata da Morricone) palesemente da colonna sonora (non a caso parteciparono a quella del film "Gli occhi freddi della paura", musicato da Morricone).
La band tornerà alla musica sperimentale prima di sciogliersi.
Evangelisti nel 1974 è nominato docente di Musica elettronica presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, ruolo che ricoprì fino alla morte.
Intensificò l'attività di conferenze e seminari sulla 'nuova musica' dedicandosi alla ricerca e agli approfondimenti teorici.
Si spense a Roma il 28 gennaio 1980.
È stato talmente grande che è riuscito perfino a scrivere il miglior pezzo beat italiano di sempre
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