venerdì, giugno 12, 2020
Woody Allen - A proposito di niente
Un'autobiografia godibilissima, ovviamente ricca delle sue battute spiazzanti, ciniche, spietate, nichiliste e della sua consueta autoironia.
Indulge eccessivamente sul devastante rapporto con Mia Farrow, in una, a volte stucchevole (seppur comprensibile), autodifesa, si auto compiace di farci sapere quante (belle) donne si é portato a letto, divertenti i siparietti sui rapporti con personaggi famosi, ribadisce ogni due pagine il suo sconfinato amore e devozione a Soon Yi e ci si perde spesso in una sfilza di nomi non del tutto (o per niente) noti in Italia.
La lettura è comunque piacevolissima, spesso strappa risate da lacrime, e interessantissima.
Un dei più importanti registi contemporanei, piacciano o meno i suoi film.
La cosa divertente, quando si realizza un film, é il fatto di realizzarlo, l'atto creativo.
Gli applausi non significano nulla.
Anche gli elogi più sperticati non ti evitano l'artrite o il fuoco di Sant'Antonio.
Non conservo souvenir, fotografie dei miei film, manifesti, ordini del giorno. Nulla. Per me quando é finita, é finita. Non camparci sopra vai avanti.
I flop fanno parte del gioco.
Se hai paura degli insuccessi o non sai come affrontarli quando capita - e se come artista corri dei rischi, sta pur certo che ogni tanto ti capiteranno - é meglio che ti trovi un altro mestiere.
Alla fine di una telefonata con Fellini gli promisi di andare a trovarlo la volta che sarei passato a Roma.
Quando successe era già morto: forse temeva che dicessi sul serio.
Nella mia vita ho fatto di tutto. Se morissi adesso non potrei lamentarrmi.
Né lo farebbe un mucchio di altra gente.
A me è piaciuto tanto. Sono uno che ha amato Allen lentamente e poi un giorno praticamente è esploso l'amore
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