martedì, giugno 30, 2020
Giugno 2020. Il meglio
Procede bene l'anno con Igorrr, X, The Ranch, Bob Dylan, Liam Gallagher, Lux Hotel, Real Estate, Gerry Cinnamon, Christian McBride, Gil Scott Heron/Makaya McCraven, Devonns, Soul Motivators, Isobel Campbell, Monophnics, Black casino and the Ghost, Martha High and the Italian Royal Family, Crowd Company, Ben Watt. Moses Boyd, Shabaka and the Ancestors, Jazz Sabbath, Field Music.
Per l'Italia Calibro 35, Ritmo Tribale, Lilac Will, Mother Island,Rosalba Guastella, Dining Rooms, Dalton, Puglia, Era Serenase, Ok Bellezza, Caltiki e Handshake.
BOB DYLAN - Rough and rowdy ways
“I was born on the wrong side of the railroad track/Like Ginnsberg, Corso and Kerouac”
In una riga la storia di una vita.
Difficile fare meglio. Ma lui é Bob Dylan. Che scrive il miglior album da un sacco di tempo.
Dolente crudo blues decadente. E la sua voce, le sue liriche.
Poi c'è "Murder most foul" (http://tonyface.blogspot.com/2020/03/bob-dylan-murder-most-foul.html).
17 minuti per un'opera che travalica ogni concetto musicale e mette la pietra tombale sul secolo scorso.
Troppo importante.
LIAM GALLAGHER "MTV Unplugged"
Spesso irriso e sbeffeggiato, sicuramente sottovalutato, OUR KID si é lentamente (ri)costruito una dignità artistica di valore.
Adorato in UK, esce ora con un live semi acustico, ‘MTV Unplugged’', con orchestra e coro gospel. Quattro brani degli Oasis e sei suoi (in questa "Sad Song" con l'ex sodale Bonehaed) e un album, per noi FAN, denso, commovente, intenso.
Bella LIAM!
SPITFIRES - Life worth living
Al quarto album la band di Billy Sullivan si affida all'ex produttore di Weller, Simon Dine e all'Acid Jazz Records per rifinire meglio sound e direzione.
Molti i brani che guardano allo ska o più che altro alle sue ritmiche, frequente l'uso dei fiati, un gusto marcatamente Brit Pop (dalle parti dei Kaiser Chiefs ma soprattutto spesos vicino agli Ordinary Boys).
Le canzoni ci sono, la personalità anche, energia da vendere, un buon album anche se suona "di transizione".
Sono maturati, cresciuti, possiamoa spettarci grandi cose.
LILAC WILL – Tales from the sofa
Mai un termine come delizioso é più appropriato se accostato all’esordio della band di Latina. Che ci avvolge in delicate ballate folk acustiche color pastello, dal gusto autunnale, romantiche e malinconiche ma allo stesso tempo spensierate e piene di aria fresca e raggi di sole. Tra Any Other ai Kings of Convenience e uno sguardo al folk inglese dei 70 in odore di Fairport Convention, un mondo di belle sensazioni.
CRISTIANO GODANO - Mi ero perso il cuore
Esordio solista per il leader dei Marlene Kuntz, tra le band più seguite, importanti e rispettate della scena alt italiana. I tredici brani ci portano in una dimensione acustica, molto introspettiva, stilisticamente sospesa, che guarda compositivamente a una delle preferenze artistiche di Godano, Neil Young. Rispetto alla band "madre" é il cantato a risaltare e ad evidenziarsi. Una dimensione nuova e molto intrigante, un capitolo inedito che apre a nuove direzioni e prospettive, sicuramente interessantissime.
ROSALBA GUASTELLA - My little songs
Eccellente esordio per la musicista, cantante, autrice torinese, già voce dei No Strange. Un album in cui spazia, in un ambito prevalentemente semi acustico, da tonalità blues al folk psichedelico a cenni jazzy. Voce calda e avvolgente, curioso incrocio tra Sandy Denny e Pj Harvey, brani di pura eccellenza compositiva. Un album atipico nel panorama italiano, dal respiro assolutamente internazionale e di rara efficacia.
ROSE CITY BAND - Summerlong
Ripley Johnson dei Wooden Shjips e Moon Duo si vuole divertire al pub il giovedì sera e decide di formare una band ad hoc.
E tira fuori questo nuovo gioiello di country psichedelico, solare, estivo, rinfrescante.
L'ideale per una serata afosa senza calcio in tv.
ROLLING BLACKOUTS COASTAL FEVER - Sideways to new Italy
Jingle jangle pop di ampio respiro, un bel po' di 80 e 60 messi insieme, power pop, belle cose. Un bel disco, il secondo, per la band australiana.
DON BRYANT - You make me feel
La vecchia roccia del rhythm and blues torna con un album caldo e solido di southern soul, intense ballate, grandi e saltellanti brani mid tempo. Per gli amanti del genere c'è di che divertirsi.
IGGY POP - Bowie Years BoxSet
Di come l'industria discografica stia raschiando sempre più il fondo. Un box con le solite rimasterizzazioni: i due album "Idiot" e "Lust for life" della copia Iggy/Bowie e il live del 1977 "TvEye".
Il resto sono registrazioni inascoltabili di tre concerti del 1977, qualche outtake, mix differenti.
Ovvero roba inutile e insignificante.
KLASSE KRIMINALE - Vico dei ragazzi
Con i Nabat hanno fatto la storia dello street punk e della Oi! Music italiana, colonna sonora ideale per la scena skinhead. Attivi dal 1985, una quindicina di incisioni alle spalle, si ripresentano con un album durissimo e crudo in cui si intrecciano brani in odore di primi Clash e Stiff Litte Fingers, testi politici e una potenza sonora comune a pochi.
MAMA HOPE - Space cake
Un sinuoso album di deep nu soul, debitore al groove e alle movenze di Erikah Badu e Macy Gray. Amal Harbaoui and Lucio Cavallari confezionano un piccolo gioiello di melodia, umori black e tropicali, con l'anima piena di suggestioni che furono care a Nina Simone. Uno sguardo al futuro con le radici salde nella tradizione del miglior black sound.
SLEAFORD MODS - ALl that glue
Una doverosa compilation che per gli iniziati é un perfetto modo per entrare nel mondo greve e spietato della band di Nottingham. Con aggiunta di remix, rarità etc.
Sempre devastanti.
SPACEY JANE – Sunlight
Esordio per il quartetto australiano tra jingle jangle pop, un po' Feelies, un pizzico di Smiths, le chitarre di Courtney Barnett, tanta energia e altrettanta freschezza. Molto piacevole.
CLAUDIO CONTI - Frail Boats
Maturo, sognante, curato. Il terzo album di Claudio Conti é un gioiellino di atmosfere di gusto psichedelico, mischiate alla canzone d'autore. Si viaggia tra i Beatles tardo 60, Paisley Underground (dalle parti dei Rain Parade), le melodie di Al Stewart, il primo prog melodico ("Moonchild" dei King Crimson o i Caravan come riferimento). Personale, originale, notevole.
BAG OF SNACKS - Paper girls
La band di Alessandria sforna un eccellente album di hardcore old style e punk rock dal sapore Ramones meet Social Distortion. Suonato con attitudine, gusto, grandi canzoni, suoni perfetti e un tiro invidiabile.
Il tutto corredato da un prezioso vinile inciso solo su un lato e l'altro serigrafato riservato alla "copertina" a cura di Delicatessen. Dedicato alle “ragazze di carta” ossia le eroine dei fumetti erotico / porno dagli anni ’70 di Gesebel ai ’90 di Kerry Kross.
ASCOLTATO ANCHE
LEXSOUL DANCEMACHINE (disco funk con influenze elettroniche dall'Estonia. Discreto), SMOOVE AND TURREL (dance disco funk con un tocco di Jamiroquai), NATALIE SLADE (soul, hip hop, nu jazz. Interessante), BLUEY (softo soul funk dal leader degli Incognito)
LETTO
WOODY ALLEN - A proposito di niente
Un'autobiografia godibilissima, ovviamente ricca delle sue battute spiazzanti, ciniche, spietate, nichiliste e della sua consueta autoironia.
Indulge eccessivamente sul devastante rapporto con Mia Farrow, in una, a volte stucchevole (seppur comprensibile), autodifesa, si auto compiace di farci sapere quante (belle) donne si é portato a letto, divertenti i siparietti sui rapporti con personaggi famosi, ribadisce ogni due pagine il suo sconfinato amore e devozione a Soon Yi e ci si perde spesso in una sfilza di nomi non del tutto (o per niente) noti in Italia.
La lettura è comunque piacevolissima, spesso strappa risate da lacrime, e interessantissima.
Un dei più importanti registi contemporanei, piacciano o meno i suoi film.
ROTE ZORA - Mutate or die
La Mutoid Waste Company è stata ed é una delle esperienze più innovative, creative, surreali ma altrettanto pragmatiche e inserite nel contesto sociale attuale, degli ultimi decenni.
Artisti di strada, itineranti, alla ricerca di un modello di vita alternativo a quello capitalista/consumistico imperante che la Tatcher (nacquero nei primi 80 in Inghilterra proprio in reazione alle sue modalità politico sociale che smantellarono il welfare in Gran Bretagna) espresse nel peggiore dei modi, aprendo la strada alla devastazione sociale attuale.
Attraverso il riutilizzo di materiale diventato rifiuto costruirono ingegnose e spettacolari macchine ma soprattutto un'identità e un modello di vita nuovo.
Viviamo secondo la mutazione per dimostrare ogni giorno che uno stile di vita alternativo è possibile. (Emma)
Alla base il concetto del Do It Yourself e il No Future mutuati dal primo punk, trasportati in una difficile e complessa vita reale.
I Mutoid erano allora all'avanguardia perché avevano posto l'accento sul concetto del DIY, riciclando tutta la merda che la società capitalista buttava via per farla diventare opera d'arte, quando nessuno ci aveva mai pensato.
Il DIY rimane un'idea e un incredibile stimolo per i giovani ma anche per tutti i lavoratori del mondo. (Marco Philopat).
Trovarono "casa" a Sant'Arcangelo di Romagna dove tutt'ora la loro comunità MUTONIA risiede.
Il libro ne descrive alla perfezione e con passione le vicende attraverso le testimonianze dei diretti protagonisti e un compendio fotografico che ne riassume bene lo spirito.
I MUTOID mettono al bando la neonata cultura dell'usa e getta, in virtù di una cultura che potremmo chiamare dell'usa e riusa.
I rifiuti prendono sembianze zoomorfe e antropomorfe, i veicoli diventano fantasmagorici mezzi di trasporto o bizzarre case su ruote, mentre gli edifici abbandonati vengono occupati per viverci dentro.
Se il pezzo di rottame può essere metafora di decadimento umano e isolamento sociale, le sculture di scarti mutanti traducono per contrappasso la condizione di rifiuto umano nell'attitudine alla negazione dei valori veicolati dal capitalismo (come privatizzazione, subordinazione e alienazione) e nel rigetto del sincopatico ritmo di vita ed economico del PRODUCI, CONSUMA, CREPA.
Andai a Mutonia nei primi anni 90 e rimane una delle esperienze più particolari e suggestive che abbia mai fatto...
AA.VV. - UNCUT The Ultimate Music Guide - PAUL WELLER
Numero speciale di "Uncut" - Ultimate Guide Series, dedicato a PAUL WELLER.
146 pagine che ripercorrono album per album tutta la sua carriera dai Jam a "On sunset" con interviste e recensioni d'epoca, una sua introduzione allo speciale, curiosità e un buon supporto fotografico (pur se con poche rarità).
Praticamente un libro.
IGOR RIGHETTI - Alberto Sordi segreto
Nel centenario della nascita fioccano le pubblicazioni su ALBERTO SORDI.
Questa, a cura del giornalista e cugino di Sordi, Igor Righetti, promette, dal titolo, rivelazioni e particolari inediti.
In realtà c'è ben poco di cui già non si sapesse e di particolarmente rilevante.
Un po' fastidiosi i reiterati attacchi a Nino Manfredi e Carlo Verdone e altrettanto superflui i numerosi riferimenti alla propria attività da parte dell'autore (incluso il CD con canzone dedicata a Sordi composta sempre dallo scrivente).
Anche per i fan poco utile e interessante.
Caldamente SCONSIGLIATO.
COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Periodicamente su "Il Manifesto".
IN CANTIERE
Tutto ancora fermo, anche se si intravedono spiragli.
I progetti non mancano: entro l'anno un paio di nuovi LIBRI (tra cui una sorpresa molto particolare), uno a cui ho collaborato attivamente, una ristampa, un altro agli inizi del 2021.
Si lavora intanto a un nuovo disco.
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