domenica, maggio 10, 2020
Il lockdown degli animali
Il paese in cui vivo ha qualche decina di anime e dista una quindicina di km da Piacenza.
Sono bastati due mesi di lockdown per riempirlo di animali.
Ci sono i caprioli che salgono e scendono dal torrente Gandore, a 50 metri da casa, qualche cinghiale, la volpe, scoiattoli, faine.
E poi un numero incalcolabile di lepri e mini lepri, una marea di volatili, dalle classiche rondini alle anatre selvatiche, rapaci di varia dimensione e un'infinità di uccellini, spesso coloratissimi.
Ogni tanto, da queste parti, passa il lupo.
I canali si sono riempiti di nuovo di rane rompicoglioni e sembrano tornate più numerose degli ultimi anni le api.
La natura selvatica riprende i suoi spazi quando vuole...
Quando può. Ovvero quando l'uomo si ritira
RispondiEliminaNel caso dei mammiferi potremmo sterminarli tutti se si facessero troppo ingombranti e aggressivi. Se la natura intesa come insetti (lasciamo stare i virus che non é il caso) "decidesse" di invadere i nostri spazi ci eliminerebbe in un batter d'occhio.
RispondiEliminaBeh, no intendevo che dove l uomo si ritira gli animali avanzano.
RispondiElimina7n giusto equilibrio sarebbe l ideale