giovedì, marzo 26, 2020

PDU Records



Nel 1967 MINA, già ai tempi tra i personaggi più conosciuti e apprezzati in Italia, alla ricerca di una via autogestita decide di fondare un'etichetta indipendente insieme al padre Giacomo.
Nasce la PDU (Platten Durcharbeitung Ultraphone - Produzione Dischi Ultrafonici), con sede fiscale in Lichtenstein, uffici in Svizzera e succursale a Milano.

Mina utilizzerà l'etichetta per una lunga serie di proprie pubblicazioni (a partire dalla prima uscita, nello stesso anno, con un lavoro intitolato, non a caso, " Dedicato a Mio Padre").

Nel corso tempo l'etichetta si caratterizzerà per una serie di album sperimentali e d'avanguardia, dai Guru Guru ai Popol Vuh, l'esordio solista di Klaus Schulze (Tangerine Dream, Ash Ra Tempel).

Ma ci sono anche dischi jazz (Gaslini - "Colloquio con Malcom X", Franco Cerri, Gaetano Liguori), il prog folk dei Lyonesse, l'esordio di Luigi Grechi (fratello di De Gregori).

Non dimenticando i dischi solisti del figlio Massimiliano Pani e i successi degli Audio 2.

Difficile pensare a un coinvolgimento diretto di Mina in scelte artistiche così estreme ma suggestivo comunque accostarla a un'esperienza così creativa.

3 commenti:

  1. Chi l'avrebbe mai detto.... degli artisti di "Kraut Rock" sperimentale ho quasi tutto, adoro quel periodo di sperimentazioni sonore... non avrei mai immaginato che dietro questa etichetta discografica ci fosse la "Tigre di Cremona".....

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  2. e auguri a Lei grande 80enne!
    C

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  3. Un po come la Numero Uno di Mogol/Battisti ma in anticipo.
    Ho due dischi di Mina entrambi PDU. La grafica dell'etichetta tra l altro mi è sempre piaciuta. Molto late 60s early 70s e di stile

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