venerdì, ottobre 04, 2019

Julie's Haircut - In the silence electric
Julie's Haircut intervista



Julie's Haircut - In the silence electric
Ottavo album per la band emiliana, che non finisce di stupire per quanto sia progressivamente in grado di ampliare lo spettro di suggestioni sonore e artistiche.

Nei 40 minuti (9 brani) convergono i Pink Floyd di "Ummagumma", i Suicide, il kraut rock ipnotico e tronico dei Neu!, Lou Reed, shoegaze, feedback "sonici" e tanta, tanta psichedelia nelle sue forme più progressive e meno ancorate al classico concetto del "genere".
Stiamo parlando in questo caso di espansione della mente, di allargare orizzonti e obiettivi.

Lo spessore e il respiro sono da tempo internazionali, le proporzioni di sviluppo sempre più esponenziali.
Un gruppo unico nel panorama nostrano, un disco, ancora una volta, di qualità eccelsa.

LUCA GIOVANARDI ha risposto ad alcune domande sul nuovo disco e non solo.


1) I vostri brani nascono da jam, improvvisazioni o ci sono strutture già predifinite?
Rispetto agli album immediatamente precedenti, che erano in massima parte basati su improvvisazioni, per questo disco c’è stata un po’ più di scrittura diciamo così “tradizionale”.
Io e Nicola abbiamo imbastito alcuni demo che poi sono stati rielaborati e completati in studio con la band.
Altre cose invece nascono da spunti provenienti da due giorni di improvvisazioni allo studio Sonic Temple di Parma e al Bunker di Rubiera.

2) in un'intervista a questo blog del 2013 Luca fu lapidario: stiamo commettendo un lunghissimo seppuku iniziato 20 anni fa, e ogni volta affondiamo la lama più a fondo. E' ancora così?
Commercialmente forse devo confermare.
Ma è un dolce seppuku, di cui noi conosciamo le regole ritualistiche, ne comprendiamo il senso, e lo abbracciamo.

3) La vostra sfera d'azione si è da tempo spostata in Europa. Ci sono ancora delle differenze marcate con l'Italia? Reazione del pubblico, organizzazione ?
Certo, ci sono differenze, la non ha senso parlare di specificità europee contrapposte a quelle italiane: ogni Paese, anzi potrei dire ogni città, ha le sue caratteristiche.
Ieri sera ad esempio abbiamo suonato a Gent, in Belgio, dove siamo già stati tante volte, ed è una città incredibile per la musica dal vivo: sembra esserci un locale ogni 50 metri e ognuno di questi locali ha un concerto dal vivo ogni sera della settimana.
Nemmeno in Inghilterra c’è una situazione così viva.

4) Quali sono gli ascolti che hanno più influenzato il nuovo album?
Non ragioniamo più in quest’ottica ormai da tanti anni. Abbiamo digerito ormai talmente tanta musica, in talmente tanti generi differenti, che ci è impossibile inviduare le specifiche influenze del momento.
Tutto quello che abbiamo consumato negli ultimi 25 anni è in qualche misura confluito in questo ultimo album.

5) C'è un lungo tour in vista.
Come conciliate la vita quotidiana con impegni così “invasivi”?

Con fatica e tanto sacrificio, soprattutto delle nostre famiglie.
Ci vuole dedizione e organizzazione, non è un giochetto che può fare chi è in cerca di un hobby.

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