martedì, ottobre 29, 2019
Bret Easton Ellis - Bianco
L'autore di capolavori come "Meno di Zero" e "American Psycho" (senza dimenticare "Glamorama") approda al primo lavoro autobiografico, riguardando alla sua infanzia e adolescenza ma anche al proseguio, infarcito di aneddoti di ogni tipo e sublimando il suo amore per il cinema, facendo diventare "Bianco" anche una sorta di saggio sulle sue pellicole preferite.
Ellis si toglie parecchi sassolini dalle scarpe, restituendo in cambio macigni verbali lanciati con fiera ferocia.
Che sia l'ostentata superiorità morale della sinistra americana o la comunità gay "istituzionale" ("Il Gay come Elfo magico"), i millenials (la "Generazione Inetti"), lo strapotere dei social, l'isteria anti Trump (a cui dedica parecchie considerazioni - molto interessanti - di cui sarebbe opportuno fare tesoro anche qui da noi).
Pervade il libro un nostalgico (e reiterato) rimpianto per un'età perduta, in cui "crescere" non era esclusiva pertinenza di asfissianti genitori, tra censure e divieti.
Il tutto in un profluvio di accidiose parole, giudizi sprezzanti e tranchant, felicemente, volutamente, "politicamente scorretto".
I fan di Easton Ellis si divertiranno e apprezzeranno, per gli altri meglio dedicarsi ai suoi gioielli precedenti.
Quando andavi in una libreria o in un negozio di dischi o al cinema o in edicola, dedicavi il tuo tempo a queste spedizioni investendo una maggior quantità di impegno e di attenzione di quanto tu non faccia premendo dei tasti e grazie a questo c'era più probabilità di gratificazione.
C'erano un romanticismo in quell'era analogica, un ardore, una diversità, che si sono persi nell'era digitale del post-Impero quando ogni cosa infine ha cominciato a sembrarci usa-e-getta e a portata di mano.
Lo cercherò,appena ho un po' di tempo...sono d'accordissimo con lui su molti punti.
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