venerdì, settembre 06, 2019
John Doe / Tom DeSavia - More Fun in the New World: The Unmaking and Legacy of L.A. Punk
John Doe (bassista degli X) e il giornalista Tom DeSavia danno seguito all'ottimo "Under the big black sun. A personal story of L.A. Punk" (tradotto anche in Italia come Storia vissuta del punk a Los Angeles di cui parlammo qui https://tonyface.blogspot.com/2017/09/john-doe-tom-de-savia-storia-vissuta.html).
In quelle pagine si parlava degli albori pionieristici della scena punk di Los Angeles, in questo nuovo capitolo del suo seguito.
Con effetti drammatici e devastanti per buona parte dei protagonisti che ne narrano in queste pagine.
Droghe a fiumi, eccessi, abusi, cliniche di riabilitazione, scioglimenti, litigi, morte, decadenza.
Un quadro sconfortante (i racconti delle Go Go's, le ragazzine "beat" acqua e sapone, sono semplicemente deliranti).
A parlarci oltre a John e Tom, ci sono, tra i tanti Henry Rollins, Billy Zoom, Mike Ness, Jane Weidlin, Keith Morris, Dave Alvin, Charlotte Caffey, Peter Case, il regista e attore Tim Robbins (grande fan della scena hardcore).
These bands demanded attention,. It was immediate, raw and relevant to our lives" (Tim Robbins)
"Ci facemmo la promessa di raccontare la verità sulle nostre vite. Di usare le nostre vite come ispirazione per le nostre canzoni" (John Doe)
"Quando incominciammo ad avere un po' di successo per molti hardcore punks diventammo dei venduti" (John Doe)
I "soldati degli 80's hanno lavorato duro, suonato duro, fatto duri tour, bevuto tanto o a volte se ne stavano seduti e non facevano nient'altro che SOGNARE, bere e vaffanculo.
Ma ci hanno provato e hanno fatto qualcosa.
Tutti meritano stima per dove sono arrivati e in che modo lo hanno fatto.
Stima per tutti i camerini schifosie freddi o per un pubblico dieci volte superiore a quell oche ti aspettavi.
Stima per le centinaia e migliaia di kilomentri, giorno e notte. guidando furgoni, dicendo cose stupide a gente che non conoscevi e avevi appena incontrato.
Stima per essere pagati meno del pattuito e nonostante tutto continuare a mandare i soldi a casa o spenderli stupidamente in un paio di stivali da cowboy che non ti sono mai andati bene.
Stima per essere costretti a non lasciare incustodito il palco per paura che ti rubassero qualcosa.
Stima per avere la forza di andare avanti quando invece le cose te le hano rubate e membri di altre band o di negozi del posto ti hanno portato i loro strumenti per poter suonare.
Stima per tutti i confini di merda che hai dovuto attraversare.
Stima per avere affrontato tutti quei momenti di merda che si inevitabilmente accadono in rapida successione.
Sono grato a tutti quelli che sono ancora qua a cantare una nuova o vecchia canzone, ancora qua a raccontare una nuova o vecchia storia e che continuano a coprirci le spalle.
(JOHN DOE)
Rispetto. Infinito. Sempre.
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