lunedì, marzo 11, 2019
Joe Jackson
Immarcescibile, da 40 anni sulla scena con un sound sempre raffinato, elegante, coerente, con rare cadute di tono.
Il recente "Fool" ne ha confermato la vitalità e la freschezza artistica alle soglie dei 65 anni.
A breve in tour in Italia il 19 marzo a Roma, il 21 a Bologna, il 22 a Milano, il 23 a Torino.
Apre alla grande con tre album, tra il 1979 e il 1980, densi di energia, tra power pop, reggae, beat, diretta filiazione della scena punk ma con una personalità assolutamente distintiva e unica.
"Look sharp" è probabilmente il migliore, così diretto e urgente ma anche "I'm a man" e "Beat crazy" meritano un plauso.
Joe non si accontenta, ribalta il tavolo e scompiglia le carte.
Appassionato jazzista dedica il quarto album "Jumpin Jive" nel 1981 al suo amore per lo swimg di Louis Jordan e Cab Calloway. Ottimo esercizio di stile, divertente e piacevole, che spiana la strada alla nuova giravolta. "Night and day" nel 1982 ha i contorni del capolavoro, filtrando con pop, jazz, coolness, Gershwin, suoni latini e tanto altro. Rimane un classico degli anni 80.
Con la colonna sonora di "Mike's murder" (in realtà poca della musica fu utilizzata per il film) si torna a sonorità più decise e vicine agli esordi ma è una prova transitoria che anticipa un altro gioiello della sua discografia, lo splendido "Body and soul" in cui affina le coordinate di "Night and day" tra soul, jazz, pop, funk.
Al culmine del suo eclettismo piazza un nuovo lavoro sempre a livelli di eccellenza, il doppio "Big World", un live del 1986 che coglie in azione una band di estrema classe, un'energia e una freschezza incredibili, lungo 15 brani che lo riportano ad una dimensione pop rock ma che esplorano senza limiti anche numerose altre strade sonore.
Un altro episodio di pura eccellenza.
Si cimenta anche con la sperimentazione e classicismi vari in "Will power" e torna alle colonne sonore con "Tucker" di Francis Ford Coppola (quest'ultimo molto jazz oriented) e riassume i suoi anni 80 con un poderoso e ottimo doppio live di 22 brani "Live 80/86".
"Blaze of glory" (1989) ci riporta ad un energico pop rock, sempre ben calibrato, con ottime canzoni e arrangiamenti sopraffini.
Non un capolavoro ma ancora una volta un lavoro riuscito.
Dopo l'incerto "Laughter and lust" del 1991, Jackson dedica gli anni 90 ad una serie di lavori sperimentali, vicini alla musica classica (alcuni lavori escono per Sony Classical) con elementi pop, opere ambiziose ma difficili da affrontare.
Torna al pop nel 2000 con il live "Summer in the city" tra suoi brani e qualche cover particolare come la title track, "Eleanor Rigby" (intensissima e riuscita), "For your love" degli Yardbirds.
Buono.
Nel 2000 propone un sequel del suo capolavoro. "Night and day 2" torna in una New York cupa e claustrofobica. Il sound è spesso classicheggiante, talvolta elettronico, c'è anche uno dei consueti eccelenti contributi di Marianne Faithfull ma l'album raramente decolla, pur essendo discreto.
Ancora una piroetta nel 2003 con un nuovo sguardo al passato.
Nel 2003 in "Volume 4" riprende la Band dei primi tre album e quei suoni tra punk, rock, 60's, ska e garage, oltre a qualche ballata. Si ascolta volentieri anche se soffre di un'apparente forzatura e di poca sincerità.
Ci sono nel frattempo compilation e live a riempire i vuoti discografici fino al 2008, quando esce un altro buon lavoro "Rain" dove spazia tra le tutte le sue abituali influenze, da brani più rock a momenti pianistici, altri jazzati, altri più soul oriented.
Non molto ispirato il tributo a Due Ellington, "The duke" del 2012. "Fast forward" del 2015 è un doppio, e c copre una vasta gamma di influenze, dalla ripresa di "See no evil" dei Television (spettacolare) a splendide ballate, registri funk, jazz, blues e mille altre direzioni.
Allo stesso modo il recente "Fool" è un eccellente sunto della sua verve compositiva, arricchito da un'energia e una freschezza quasi inaspettate.
Night and Day e'stata la colonna sonora dell'inverno 1982 ad Alphaville, Piacenza.... Un'album intenso e stupendo, nonostante ascoltavamo HC americano e punk vario, Night & Day rimane parte della colonna sonora di quell'anno.... Paul67
RispondiEliminaUn album che bene o male, anche nei momenti di ascolti più estremi c'è sempre stato. Ancora oggi bellissimo.
RispondiEliminaImpareggiabili i suoi album fino a Big World a parer mio. Visto a Milano nel 84 per il Body&Soul tour, consigliatissimo il Live 80/86. Big World aveva tre sole facciate incise (la quarta riportava "tehere is no music on this side"..mai visto prima!)
RispondiEliminaVisto di recente in video.wow..plastic surgery casualty ))
C