giovedì, febbraio 28, 2019

Febbraio 2019. Il meglio



Il 2019 è partito bene con grandi album come quelli di Specials, The Beat, Joe Jackson, Bob Mould, Sleaford Mods, Rat Boy, Juliana Hatfield, Massimo Volume, Piaggio Soul Combination, Giulio Casale, I Hate My Village e London Underground.

BOB MOULD - Sunshine Rock
Tredicesimo album solista per l'ex chitarra degli Husker Du, qui accompagnato dalla base ritmica dei Superchunk.
E un altro grande album in puro stile Husker, con chitarre sature, voce tirata all'estremo, canzoni perfette (tra cui una devastante cover di "Send me a postcard" degli Shocking Blue) e uno stile inimitabile.

SLEAFORD MODS - Eton alive
Il duo più iconoclasta e devastante in giro da parecchio per il Regno Unito, continua a far danni con un linguaggio tagliente, senza mezze misure e basi sonore mutuate da hip hop, rap e dall'ipnotica post wave cara ai P.I.L. di John Lydon. Non fanno prigionieri, ne hanno per tutti, parlano l'idioma della strada senza compromessi e giri di parole. Sono unici, pericolosi, scomodi, teppisti della parola.

LONG RYDERS - Psychedelic country soul
Mancavano da un po' ma la classe non è mutata e tornano con un brillante disco in cui ripropongono alla perfezione il loro classico sound Byrdsiano/Moby Grape tra country, 60's, un pizzico di jingle jangle psichedelico e una verve elettrica fresca e grintosa come sempre.

SOUL BASEMENT - Oneness
Fabio Puglisi è un produttore e brillante polistrumentista, Jay Norman un vocalist di enorme raffinatezza ed espressività. Insieme fanno i Soul Basement ma soprattutto fanno rivivere l'anima di Gil Scott Heron. Voce, attitudine, sonorità ci riportano nel magico mondo del Maestro con un gusto e una personalità impressionanti. Brani stupendi, groove a profusione, disco stupendo.
E ame viene anche un groppo alla gola.

RAT BOY - Internationally unknown
A qualcuno piacciono i Clash post Sandinista, Rancid, Beastie Boys, punk, hip hop duro e militante ? Il giovanissimo Rat Boy, al secondo album, li mette insieme con sapienza e notevole capacità. Disco potente, travolgente, intrigante. Da tenere d'occhio.

NICK WATERHOUSE - s/t
Al quarto album il musicista californiano conferma di nuovo la sua capacità di addentrarsi con grazia, competenza e precisione in un ambito sonoro molto specifico. Ovvero quel rhythm and blues venato da un'anima jazz e un pizzico di umori latini che caratterizzava i dischi di Ray Charles o Arthur Alexander a cavallo tra i 50 e i 60.
E lo fa benissimo.
C'è anche un po' di Elvis, di soul, di Chris Isaak.

MASSIMO VOLUME - Il nuotatore
Si possono contare sulle dita di una mano i nomi di coloro che hanno inventato un genere, che hanno dato il via a qualcosa di così originale e personale che immancabilmente verrà SEMPRE citato come riferimento.
E' il caso dei MASSIMO VOLUME, quasi trent'anni di carriera, fieramente fedeli a sè stessi, mai una concessione al facile ascolto, all'omologazione, ai richiami "da classifica".
A sorpresa arriva un nuovo album, scarno, diretto, voce, chitarra, basso, batteria, senza elettronica o tastiere.
Purezza sonora come sempre minacciosa, aspra, che scava nel profondo con l'ausilio delle parole di Emidio Mimì Clementi, graffio chirurgico di cui conosciamo bene lo spessore, che ci narra storie e personaggi tra note autobiografiche e osservazione colta della realtà circostante.
Un grande album.

EDDA - Fru fru
Edda goes disco.
Un sorprendente cambio di sound, dall'aspro cantautorato minimale precedente a brani dove si abbracciano ritmi funk disco. La lirica di Edda rimane la stessa, testi in costante bilico tra nonsense e disperato sarcasmo, brani armonicamente particolarissimi, elettronica a profusione, voce inconfondibile.
Album come sempre particolare e originale.

DURAND JONES AND THE INDICATIONS - American love call
Secondo album per la band dell'Indiana, guidata da una voce suadente, vellutata, caldissima che ben si accompagna a sonorità che amalgamano alla perfezione, soul, funk, soft blues, un groove ritmico sempre avvolgente e sinuoso. C'è molto Curtis Mayfield e una buona dose delle movenze sonore sexy di Isaac Hayes. Black sound da sottofondo e relax.

FRENCH BOUTIK - L'ame de Paris
E'molto bello osservare una band crescere nel tempo, maturare, diventare sempre più personale.
E' il caso dei francesi French Boutik che con il nuovo album compiono un grande passo in avanti.
Rimangono le basi da cui sono partiti, i Kinks, il rhythm and blues bianco dei mid 60's inglesi, i Jam e l'immaginario mod ma il sound palesa come non mai una profonda anima francese che porta a Serge Gainsbourg, che omaggia Henry Salvador (il primo ad aver portato il rock n roll in Francia, nel 1957 con il nome di Henry Cording) nella stupenda "Beta Gamma" (uno space beat targato 1968) e che parla di realtà locali, come la gentrificazione in "Strasbourg St.Denis", dello sfruttamento sul lavoro e delle mancanze della politica in altri episodi.
Una sorta di concept sull'attualità francese, molto gradito e personale a fronte di tanti gruppi anglofoni all'esasperazione.
Produce Andy Lewis e si sente!

I RUDI - Fuori tempo massimo
Conosciamo le grandi capacità compositive dei RUDI nel riuscire a coniugare atmosfere beat anni 60 (tra Rokes, primi Who, Brian Auger, Zombies e Yardbirds, di cui viene proposta "Lost Woman" in italiano) con un gusto blues e rhythm and blues e una visione comunque moderna e attuale della musica.
Il trio milanese firma il secondo album sempre all'insegna del riconoscibile marchio basso/tastiera/batteria (una delle loro caratteristcihe, come è noto, è proprio quella di non avere la chitarra). Grande classe, canzoni irresistibili, tecnica sopraffina, ottimi testi.
"Fuori tempo massimo" è un'ulteriore conferma dello spessore della band, della sua personalità, della sua unicità.

MAVIS STAPLES - Live in London
Mavis continua ad infilare eccellenti dischi uno dietro l'altro.
Se il precedente "If all I was was black" era un capolavoro, il nuovo "Live in London" ne conferma l'incredibile intensità vocale, la capacità di travolgere con un soul gospel blues minimale a cui unisce impegno civile e una verve comune a pochi.

TEDESCHI TRUCKS BAND - Signs
Sono in giro da parecchio e propongono un rock blues e soul che riporta al sound di Janis Joplin e dintorni. Un po' troppo classico "american roots" ma ci sono momenti di pura eccellenza.

FLESHEATERS - I used to be pretty
Chris D, Julie Christensen, Dave Alvin, John Doe, DJ Bonebrake, Steve Berlin ancora insieme per un nuovo album della mitica band californiana.
Si divertono, coverizzano vecchie cose oscure della band ma anche Gun Club, Sonics e addirittura i primi Fleetwood Mac.
Tanto affetto e anche amore per i miei eroi di gioventù.
Anche se i ldisco non è 'sto gran capolavoro.
Maledetti! Vi ho amato e vi amerò.
Sempre.

ALEX EVANS - I've come a long way
E' ancora giovanissimo il cantante e chitarrista franco inglese ma alle spalle ha già una robusta esperienza discografica e concertistica.
Si intuisce dalla maturità compositiva con cui si propone in questa nuova fatica. Undici brani autografi che oscillano tra rhythm and blues e soul music nella sua accezione più “vintage” e retrò.
Stampa e produce Record Kicks, l nostra Daptone Records ed è subito 100% garantito !

KICCA - I can fly
La cantante vicentina da tempo di stanza a Parigi dopo 4 album con gli Intrigo torna con un lavoro a suo esclusivo nome.
Dodici brani di elegante e pulsante soul funk dalla forte vena pop e un gusto spiccato per ritmiche da dancefloor. Arrangiamenti azzecatissimi, voce "black" come sempre protagonista per un album di altissimo livello.

MOTORPSYCHO - The crucible
Nuovo monolite musicale che cala nelle nostre orecchie con tre brani di 9, 11 e 21 minuti, tra hard rock, progressive, impennate tipicamente Who primi 70's e tipiche loro cavalcate sonore.
Buono ma non ispiratissimo, un po' troppo auto indulgente.

MAXIMO PARK - As Long As We Keep Moving La band inglese, meteora ma anche piccola certezza brit pop, torna con una raccolta dei brani più noti riproposti live in studio con la nuova line up che contribuisce a ridare energia e verve al repertorio. Un bel sentire.

IAN BROWN - Ripples
La voce degli Stone Roses con un buon disco, buoni spunti, qualche ottimo brano ma un mood molto moscio e molle. Peccato.

THEON CROSS - Fyah
Dalla Britisg new jazz scene arriva il primo album solista del compositore e suonatore di tuba, membro degli eccellenti Sons of Kemet.
Tanto groove funk, jazz, contaminazioni.
Come sempre più che interessante.

CHAKA KHAN - Hello happiness
New soul molto raffinato ma allo stesso tempo intenso e decisamente cool. Ottimo un intermezzo reggae, voce spaziale.

ASCOLTATO ANCHE
YOLA (buon disco di country soul blues), OUR NATIVE DAUGHTERS (country blues gospel di ottima fattura), PAVO PAVO (pop di gusto psichedelico, un po' Spiritualized. Carino), AARON ABERNATHY (plastic soul pop molto vicino a Prince), SPIELBERGS (alt rock sonico senza arte nè parte), BEIRUT (premio "disco noioso" dell'anno), NADIE LEE (buon jazz soul)

LETTO

ANTHONY DAVIE - This is Joe Public speaking
Sono uscite decine e decine di libri sui CLASH e sul loro indimenticato e indimenticabile leader Joe Strummer.
Biografie, il più delle volte agiografiche, riassunti della discografia o dei concerti, collezioni fotografiche e chi più ne ha più ne metta.
Anthony Davie, fan di lunga data (e già autore di "Joe Strummer and the Mescaleros: Vision of a Homeland") ha invece pensato di andare ancora più in profondità, raccogliendo impressioni, pareri e testimonianze inedite dei fan o di chi ha in qualche modo avuto occasione di vederli e incontrarli.
Ci sono anche nomi eccellenti come Chris Saliewicz (autore dello stupendo "Redemption Song" sulla vita di Joe), vari biografi della band, un ex roadie e alcuni nomi nostrani (tra cui il sottoscritto).
Un lungo e paziente lavoro di raccolta, durato anni, e che ora culmina in un libro in cui (ex) ragazzi europei, canadesi, neo zelandesi, americani ricordano quella volta che arrivarono a scambiare due chiacchiere con i loro idoli, a vederli in concerto, incontrarli per strada, suonare prima di loro.
Il tutto corredato da qualche foto, dove non è la qualità a farla da padrona ma la spontaneità e l'urgenza che furono il tratto distintivo dei Clash.
Emerge sempre l'estrema disponibilità della band ad incontrare i suoi fan e condividere lunghi momenti, invitandoli spesso nel backstage.
The Clash, l'unica band che conta.
I proventi del libro saranno devoluti al Great Ormond Street Hospital for Children, London.
Nessuno guadagnerà un soldo dalle vendite.

CARLO ROVELLI - Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro
ANASSIMANDRO è colui che più o meno nel 600 a.c. teorizzò, per primo, che la Terra, contrariamente alla concezione comune che ci fosse una terra e sopra un cielo, fosse semplicemente un sasso che galleggiava nell'Universo ("inventa lo spazio aperto del cosmo").
Carlo Rovelli parte da questo presupposto per portarci all'interno di un viaggio storico/scientifico semplice e appassionante in cui affronta tematiche attualissime, in tempi di oscurantismo e revisionismo.
Per la prima volta Anassimando descrive fenomeni naturali non legandoli alla volontà degli dèi ma tentando di ricondurli ad una semplice manifestazione della natura stessa.
Anassimandro introduce anche il concetto che i "maestri" non devono essere solamente idolatrati ma anche, se necessario contraddetti, trovare gli errori del loro pensiero, correggerli e in questo modo capire meglio il mondo.

CLARICE TROMBELLA - Sacerdotesse, imperatrici e regine della musica
Clarice Trombella, musicista, dj e speaker radiofonica, dipinge venti veloci ma esaustivi ritratti di altrettante artiste che hanno segnato l'emancipazione della figura femminile nella cultura e nella società. Il tutto corredato da una breve "colonna sonora" e da illustrazioni firmate da diversi disegnatori.
Si va da Bessie Smith e Billie Holyday a nina Simone e Joan Baez, passando attraverso nomi molto meno conosciuti ma altrettanto significativi come quelli delle rappers Rebeca Lane e Sonita Alizadeh, la trombonista e arrangiatrice Melba Liston, la scrittrice e critica letteraria Dorothy Parker.
Una lettura agile, sempre precisa e che sinytetizza nel migliore dei modi lo spirito delle protagoniste.

TERESA FABOZZI - Here, there and everywhere
Teresa Fabozzi all'esordio letterario con un lavoro che non manca di intrigare subito, a partire dai titoli dei capitoli che vanno da "Acrosss the universe" a "I'll be your mirror", passando per "The real me", "Tomorrow never knows" e "Blackstar".
Poi quando tra i personaggi troviamo Blowie, Icycoo, i signori Moon, Reed, Harrison diventa palese il background dell'autrice.
Che ci porta in un viaggio fantastico diviso in tre parti principali, sogno, incubo e allucinazione, in cui i due protagonisti, George e Emily, scelgono di fuggire dalla realtà circostante ed intraprendere un “viaggio” particolare all’interno del loro inconscio.
Originale, coraggioso e molto ben fatto.

LUCA MASTRANGELO - Una vita da Mastrangelo
Noto youtuber calcistico di fede interista, particolarmente benvoluto da mio figlio che mi ha passato questo veloce e divertente autobiografia che ci introduce tra episodi gustosi e divertenti nella vita di chi sta dietro ad una webcam e spesso sugli spalti a seguire la squadra.

VISTO

RUDE BOY: THE STORY OF TROJAN RECORDS
Uno dei migliori documentari musicali di sempre.
La storia della TROJAN RECORDS (che prese il nome dal camion scoperto con la scritta The Trojan sulle fiancate usato dal produttore Duke Reid per trasportare il suo sound system in giro per la Giamaica) nel 2018 ha compiuto 50 anni e viene ora celebrata in un docufilm diretto da Nicolas Jack Davies, denso di testimonianze incredibili (da Scratch Lee Perry a Neville Staple, Lloyd Coxsone, Pauline Black, Don Letts e numerosi altri protagonisti della scena in levare dai 60's ad oggi).
Stupende le immagini originali mixate in dissolvenza con una riproduzione degli eventi girate da attori.
C'è la storia dell'immigrazione in Inghilterra dalla Giamaica e West Indies nei 50 e 60, il razzismo subito, l'arrivo dello ska, i mods, gli skinheads etc etc.
C'è soprattutto un sacco di quella incredibile musica che ben conosciamo.
Completo.
Totale.
Definitivo.
Il film è stato presentato al London Festival e a Torino al Seeyousound e dovrebbe essere disponibile in DVD prossimamente.
Il trailer
https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=gEQdklk3LvE

GREEN BOOK di Peter Farrelly
SPLENDIDO road movie in perfetto equilibrio tra commedia (divertente e piena di riuscite gag) e impegno sociale anti razzista.
Un immenso Viggo Mortensen è l'autista del pianista Don "Doc" Shirley (meraviglisamente interpretato da Mahershala Ali) durante un tour nel sud segregazionista degli States.
Il GREEN BOOK era una guida riservata agli uomini di colore in viaggio per gli Stati Uniti per permettere loro di trovare locali e motel a loro adatti evitando quelli ad esclusivo uso dei bianchi.
Il raffinato, glaciale e allo stesso tempo fragilissimo Shirley si confronta con il rozzo e volgare Tony Lip Vallelonga.
Ne nasceranno un'amicizia, una stima e un rispetto reciproco che li porterà fino alla morte.
La storia è infatti vera e ambientata nei primi 60's americani, dai colori sgargianti ma allo stesso tempo cupi.
Film IMPERDIBILE.

ROMA di Alfonso Cuaron
Un (capo?)lavoro greve, livido, duro ma che allo stesso tempo esalta la levità con cui la protagonista Cleo passa in mezzo a difficoltà e brutalità della vita.
In un bianco e nero scintillante Cuaròn evoca Pasolini, Fellini, Wenders, Jarmusch.
Puro e crudo realismo, a tratti perfino disturbante.
Il film ipnotizza, scuote, lacera, lascia il segno.
Non lascia mai indifferenti.

LA FAVORITA di Yorgos Lanthimos
Un feroce, grottesco, potente ritratto dell'orgia del potere, declinato al femminile (in un mondo maschile) nell'Inghilterra del 1.700, alle prese con guerre, intrighi di corte, degrado e povertà del popolo.
Due "favorite" si contendono la regina malata, capricciosa, infantile, succube del fascino delle due giovani e spietate aspiranti dame di compagnia (in grado di dettare però l'agenda politica).
Nessuno scrupolo, guerra senza pietà nella cupa ambientazione di tempi bui e decadenti.
Regìa superba, immagini curatissime, scenografia perfetta, le tre protagoniste, Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz, grandissime.
Nel complesso però il film non decolla mai e rimane sospeso in un finale inconcludente.

BLOOM MOOVIE alla regia Filippo D'Angelo e alle riprese Ezio Riboni.
Un film denso di passione, decine di testimonianze, immagini, filmati su uno dei locali iconici del rock italiani, il BLOOM di Mezzago.
Un luogo in cui ho trascorso serate indimenticabili (dai Nirvana ai Miracle Workers, dai Creeps ai Beats of Bourbon ai concerti che ci ho fatto con Lilith, Link Quartet e tanto altro).
Un documento storico che scava negli anni 80, nei passaggi culturali di un'epoca che parte da lontano e arriva al giorno d'oggi.
IL FILM:
https://www.youtube.com/watch?v=T6l7ke1wHb8&t=2046s

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".
Sul sito di RadioCoop ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.

IN CANTIERE

Con i NOT MOVING LTD torniamo in concerto in marzo e aprile.
https://www.facebook.com/Not-Moving-L-T-D-302470280600832/

venerdì 22 marzo: Milano "Cox 18" + Cut
https://www.facebook.com/events/241421356811645/

sabato 23 marzo: Bologna “Freakout”
https://www.facebook.com/events/580065989125203/

sabato 30 marzo: Monterotondo (Roma) “Il cantiere”
https://www.facebook.com/events/294654777891630/

sabato 6 aprile: Savona “Raindogs”
https://www.facebook.com/Not-Moving-L-T-D-302470280600832/

venerdì 26 aprile: Ancona "On stage"
sabato 27 aprile: Lecce
domenica 28 aprile: Pescara "Scumm"

4 commenti:

  1. Sleaford Mods: è in ascolto. Mi piace, molto.
    Sarebbe interessante poter approfondire i testi.

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  2. ti ho scoperto la notte scorsa digitando rebeca lane-ultime 24 ore. a casissimo.
    che rivelazione! ti sono sinceramente riconoscente, era un periodo di magra il mio udito. gran gusto e gran classe.

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