venerdì, aprile 06, 2018
Lazio anni ’70 e gli inglesi
A cura di ALBERTO GALLETTI
Primo giorno di primavera turbolento e per niente poetico per la Lazio il 21 marzo ‘73.
La squadra, neopromossa in serie A, stà andando alla grande, è al secondo posto e contende lo scudetto a Milan e Juventus. Nel bel mezzo della lotta scudetto ecco un bell’impegno infrasettimanale con l’Anglo-Italiano, ospite il Manchester United, campione d’Europa meno di cinque anni addietro ma in netto declino, una mezza rottura di coglioni a sentire i giornalisti e forse anche i giocatori.
Difatti.
Mischie, pugni e calcioni hanno caratterizzato l’incontro tra biancazzurri e diavoli rossi, valevole per la seconda giornata del torneo Anglo-Italiano.
Pomeriggio iniziato bene con omaggio floreale del capitano laziale Wilson al veterano Bobby Charlton e Giorgione Chinaglia che a sua volta omaggiava il grande Bob con targa ricordo e una medaglia d’oro.
E avvio promettente per una Lazio pimpante con un Chinaglia, in gran spolvero ben assistito da Moschino e Frustalupi.
E’ però lo United che va vicino per primo alla marcatura con Macari, che al 14’ approfitta di uno svarione di Wilson, si presenta solo davanti a Pulici e tira, il portiere respinge di piede, quindi al 20 è Horton a sparare alle stelle da due passi su invito di Morgan.
Maestrelli prende le contromisure e sposta Nanni all’ala sinistra e Moschino a destra sulle tracce di Charlton, poco ispirato per la verità, due soli spunti, conclusi con due tiri innocui dalla lunga distanza.
Nel frattempo, al 15’, Kidd aveva colpito Facco in pieno volto con una violenta gomitata, gli animi avevano cominciato a surriscaldarsi. La Lazio continuava ad operare un forcing offensivo a tutto campo, lasciando agli inglesi spazi in contropiede nei quali si infilavano rapidi Macari e Kidd.
Occasione per la Lazio con Nanni al 21’ che, imbeccato da Moschino,controllava male il pallone e da sotto misura falliva malamente il bersaglio.
Al 30’ Chinaglia serviva Garlaschelli che appoggiava a Frustalupi, da questi a Chinaglia il cui diagonale usciva a fil di palo.
La Lazio teneva in scacco lo United, Chinaglia motivato ha una delle sue serate migliori e Garlaschelli, davvero ispirato, creava seri problemi a James.
Il nervosismo, ad ogni modo serpeggiava in campo, dopo la gomitata a Facco ogni contatto o fallo era occasione per un innesco di animosità, comunque trattenuti, a volte faticosamente. Al rientro negli spogliatoi, i giocatori biancocelesti apprendono che Facco ha la mandibola fratturata, grazie a Kidd e rimarrà negli spogliatoi.
Gli animi si avvelenano definitivamente e al rientro in campo scatenano il caos con un’autentica caccia all’uomo.
Dopo due minuti Oddi, che probabilmente attacca Kidd verbalmente, ha con costui un alterco, i due vengono alle mani, Oddi è furibondo, volano schiaffi.
L’arbitro (inglese) cerca di separarli, ma ci sono altri giocatori intervenuti nell’alterco, spintoni, schiaffi e pugni volano nel ‘raggruppamento’, il direttore di gara si frattura la mano mentre separa i più scalmanati, la partita è interrotta, ci vogliono cinque minuti per tornare alla calma e riprendere il gioco che continua tra reazioni e ripicche continue.
Al 51’ altro accenno di rissa, Kidd e Oddi ancora a contatto, accorrono altri,Manservisi colpisce con un pugno Macari.
L’allenatore inglese sostituiva Kidd con Fletcher, finalmente, ma ormai la situazione è degenerata.
Ancora Macari veniva colpito poco dopo da un altro pugno, questa volta di Frustalupi. Wilson ed Oddi entravano duro sugli avversari.
Quindi lo United andava in rete al18’ con Fletcher, ma l’arbitro annullava per fuori gioco e poi ancora al 20’, ancora annullata, questa volta per fallo di mano di Horton. Proteste inglesi, controproteste laziali, ancora accenni di rissa, calci, qualche sberla.
Il lavoro straordinario mal si addiceva al Sig. Hill di Leicester che, fischiato dal pubblico, faticava a controllare i giocatori e non faceva recuperare gli oltre cinque minuti persi per il suo infortunio.
Per chiudere in maniera ‘degna’ un pomeriggio da dimenticare, infine, saltava anche il previsto scambio di maglie a fine partita e l’uscita dal campo dei giocatori veniva accompagnata da un fitto lancio di oggetti in campo.
Per la stampa italiana del tempo, una partita bruttissima, degenerata in gazzarra da subito, caos, botte e situazioni grottesche e uno 0-0 finale che rispecchia il nulla calcistico proposto e punisce entrambe le squadre.
Senz’altro dal punto di vista della classifica e dei benpensanti, ma quando i giocatori si menano c’è sempre un motivo, qualcosa di interessante succede sempre e, di solito, è anche piuttosto divertente, o perlomeno lo era.
Certo bisogna essere dotati di giusto senso della misura si da non far precipitare nel caos anche l’intero stadio.
Per quanto riguarda l’irascibilità biancoceleste la fama della banda Maestrelli è arcinota.
Un gruppo di pazzoidi, senza paura ne remore comportamentali.
Divisi da forti rivalità all’interno di uno spogliatoio spezzato in due gruppi:
Chinaglia e gli attaccanti da un lato, Martini e gli altri dall’altro.
Litigano spesso, vengono alle mani in allenamento, non si sopportano.
I comportamenti fuori dall’ambito calcistico sono spesso anche peggiori: rivoltellate per spegnere le luci nelle stanze d’albergo, rivoltellate ai lampioni per disperdere i tifosi romanisti che fanno casino sotto il loro albergo, e ancora donne, sbronze, nightclubs, giri poco chiari, macchine di grossa cilindrata, sportive, motociclette roboanti. In campo riescono a starci grazie agli equilibrismi di Maestrelli e quando proprio non riescono a controllarsi, sfogano rabbia, rancori e violenza su avversari e arbitri.
Nonostante tutto questo, quell’anno perderanno lo scudetto a un minuto dalla fine dell’ultima giornata, nel giorno in cui il Milan cade nella fatal Verona e la solita Juve piazza un doppio sorpasso in extremis.
Anche quel pomeriggio a Napoli, accenno di rissa negli spogliatoi con Wilson, in crisi di nervi e di pianto, che cerca di assalire qualche avversario , Chinaglia che sfascia tutto quello che gli capita a tiro e il solito Maestrelli a cercare di placare gli animi.
Roma, Stadio Olimpico
Mercoledì 21 marzo 1973
Lazio:
Pulici, Facco (46' La Rosa), Petrelli (44' Manservisi), Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Martini, Chinaglia, Frustalupi, Moschino. 12° Moriggi. All. Maestrelli.
Manchester United:
Rimmer, Young, James, Graham, Holton, Buchan, Morgan, Kidd (49' Fletcher), Charlton, Macari (79' Anderson), Martin. 12° Donech.
Arbitro: Hill (Leicester)
Spettatori: 30.000, paganti 22.834 per un incasso di 38.838.400 lire.
Schiaffoni vintage :-)
RispondiEliminaCharlie