sabato, marzo 31, 2018
Gil Scott Heron a Radio Rai 3
Pieces Of A Man: Gil Scott-Heron
su Battiti Rai Radio3
domenica 1° aprile alle 00.00 (la notte tra sabato e domenica)
A partire dal libro di TonyFace Bacciocchi dedicato a Gil Scott-Heron, appena uscito per Vololibero, ripercorriamo la carriera di questo straordinario cantante e poeta, considerato un anticipatore dell'hip hop, che avrebbe compiuto gli anni proprio il 1° aprile.
http://www.raiplayradio.it/articoli/2018/03/Pieces-Of-A-Man-Gil-Scott-Heron-431817e5-8c6a-4620-8fe8-a9bfda24d860.html
Classic Rock, Gil Scott Heron, Radiocoop, Libertà
Nel nuovo numero di Classic Rock Italia intervisto Pau dei Negrita e recensisco il loro nuovo album "Desert Yacht Club".
Parlo poi del concerto di LIAM GALLAGHER a Milano e degli album dei BELLRAYS, dei BUTTSHAKERS, di Durand Jones and the Indications e degli Orgone.
Non dimenticando quelli dei Powerillusi e dei Texile.
Il numero è come sempre interessantissimo.
Esce il 27 marzo la ristampa (aggiornata e abbondantemente riveduta) della mia biografia su GIL SCOTT HERON.
Storia della sua vita, discografia dettagliata e commentata, testimonianze sulle sue apparizioni italiane.
Invito chi fosse interessato a unirsi alla pagina FB per seguire le date delle presentazioni e varie informazioni sul personaggio:
https://www.facebook.com/Gil-Scott-Heron-205341980049956/
Stampa Vololibero Edizioni.
Al libro hanno offerto il loro prezioso contributo anche: Alberto Castelli, Carlo Babando, Fabio Pasquarelli, Alberto Bobby Soul De Benedetti, Ninni Laterza, Carlo Maffini, Salvatore Pignanelli, Francesco Gazzara.
PRESENTAZIONI:
Venerdì 6 aprile: ROMA "RomArt" ore 19.30
Mercoledì 11 aprile: MILANO "Libreria Colibrì" ore 18
Giovedì 12 aprile : BOLOGNA "Libreria Irnerio" ore 18
Sabato 14 aprile : PIACENZA "Chez Art" ore 18
Sabato 21 aprile TORTONA (AL) "Libreria Namastè" ore 18
10/13 maggio : TORINO "Salone del libro"
Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me, Carlo Maffini e Paolo Muzio.
Le varie puntate sono qui:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLq4GWqezsdXQktNFF5Mai9q0NA4e7CMH4
venerdì, marzo 30, 2018
Marzo 2018. Il meglio.
Prosegue bene il 2018 ci regala già alcune ottime cose come gli album di Buttshakers, Bellrays, Jack White, Anderson East, James Hunter Six, Orgone, Laissez Fairs, Ruby Rushton, Yungblud e tra gli italiani Calibro 35, New Colour, Mamuthones, Sick Rose, Guignol, Mina, Blue Giants, Red Lines.
JACK WHITE - Boarding House Reach
Difficile, a volte, capire il limite che separa il genio dall'imbonitore.
Nel nuovo album di Jack White c'è di tutto, mischiato in modo talvolta apparentemente delirante, con una costante impronta funk che riporta a certi lavori dei Beastie Boys ma che assembla anche blues, gospel, elettronica, bizzarrie varie di sapore Zappiano.
Non si capisce bene dove voglia andare a parare, se intenda in realtà prendere una direzione precisa o sia solo un monumento all'autoreferenzialità.
In ogni caso da ascoltare e poi amare o odiare.
GIZELLE SMITH - Ruthless day
Un album di raffinato soul funk (Gizelle è tra l'altro figlia d'arte visto che il padre suonava nella band dei Four Tops).
"Ruthless day" si muove sicuro tra vintage e modern soul, funk, blues e si avvale di una voce bella, limpida e riconoscibile.
Disco sincero che arriva al cuore.
THE Z - People of the mirror world
Notevole l'esordio della band dell'ex membro degli Studio 68 (ottima mod 60's oriented band operativa nei primi 90's - ottimo l'ep "Smash!" -) Paul Moody.
I dieci brani attingono dalla tradizione psichedelica tardo 60's californiana, primi Jefferson Airplane soprattutto ma anche Shocking Blue e Julie Driscoll (e in certi frangenti addirittura Siouxsie). Bello e cool.
BELLRAYS - Punk, funk, rock, soul, vol.2
Non si sposta (per fortuna) di una virgola il mondo sonoro della band californiana, da sempre saldamente in mano alla cantante Lisa Kekaula e al suo compagno di vita e chitarrista Bob Vennum. Un sapiente, esplosivo, deflagrante mix di punk, hard rock (dalle parti degli Ac/Dc), funk, soul, Stooges, Tina Turner, come più o meno recita il titolo dell'album. Dieci brani pulsanti, ruvidi, resi soffici dalla calda voce di Lisa che ha la stoffa delle migliori soul women ma che non ci pensa nemmeno a mollare la buona vecchia attitudine punk.
MINA - Maeba
MINA ci ha spesso abituato a dischi poco interessanti (eufemismo...).
Il nuovo album (il 74° della carriera !) “Maeba” è un raffinato, colorato, estroso lavoro di una freschezza rara.
Mina si destreggia tra rock, jazz, pop, duetta con Paolo Conte nell'incantevole” 'A minestrina”, ripropone “Heartbreak hotel” di Elvis Presley in una versione jazz da urlo e “Last Christmas” di George Michael in chiave blues, collabora con Boosta dei Subsonica e va di rock n roll con Andrea Mingardi.
La voce (REGISTRATA solo in DUE POMERIGGI senza rifacimenti) è come sempre la migliore in circolazione.
DUNGEN / WOODS - Myths 003
L'unione ad alto tasso lisergico dei meravigliosi Dungen con gli altrettanto validi Woods produce un album di sette brani che mischia psichedelia sognante con sonorità più 60's pop e qualche divagazione etnica e roots.
Solare, cerebrale, una salutare boccata d'aria.
DAVID BYRNE - American Utopia
Nuovo lavoro dopo 14 anni, Brian Eno al suo fianco e un album interessante, coinvolgente, in pieno stile Byrne, tra elettronica, world music, mille influenze, variazioni e una buona dose di caustica ironia.
Come sempre inimitabile e inconfondibile.
SICK ROSE - Someplace better
La band torinese compie 35 anni e festeggia dando alle stampe (per Area Pirata) il settimo album che ne conferma la capacità di rinnovarsi, guardare avanti, con freschezza e spirito artisticamente progressista.
Gli undici brani (per la prima volta tutti autografi), magnificamente prodotti da Ken Stringfellow (personaggio che ha vagato nei fertili campi di nomi come (REM, Posies, Big Star, Marky Ramone Band), spaziano nell'ampio cielo del più puro power pop (Shoes, Records, Raspeberries, Knack ma anche Buzzcocks, Undertones e un tocco dei Clash più pop). Un album perfetto nel suo genere.
ALICE BAG - Blueprint
E' stata una delle prime mover della scena punk di L.A. con i suoi Bags (apparvero anche nel film "The Decline of Western Civilization"). Poi una vita da attivista, spesa tra il Nicaragua rivoluzionario degli anni 80, impegno sociale, lavoro da insegnante.
Il nuovo album condensa retaggio punk, testi militanti, rock, soul. Ad aiutarla anche Kathleen Hanna (Bikini Kill).
Voce potente e matura, un buon album.
NATHANIEL RATELIFF and the NIGH SWEATS - Tearing at the seams
Secondo album per il soul man del Colorado.
E altra corposa dose di southern soul, rhythm and blues, varie spezie roots americane.
Ben fatto, molto traditional ma gradevole.
ERNIE HAWKS and the SOUL INVESTIGATORS - Scorpio Man
IL flautista della band di Nicole Willis se ne esce con un ottimo album di funk jazz strumentale in pieno stile 70's tra Herbie Mann, Meters e afflati blaxploitation.
Ascolto gradevolissimo.
SEUN KUTI - Black Times
Il figlio del grande Fela guida i suoi Egypt 80 dalla morte del padre e prosegue il cammino attraverso una rimordenizzazione dell'afrobeat inserendo elementi jazz, funk, rock e latin (anche con l'ospitata di un ispirato Carlos Santana). Testi militanti, sound dal grande groove.
Degno successore di Fela.
YO LA TENGO - There's a riot goin' on
Più di un'ora di musica dilatata, liquida, a tratti quasi ambient. Approccio molto cerebrale e fluttuante, quasi psichedelico, vaghi sapori kraut. Alla lunga un po' noioso ma nel complesso, come sempre, interessante.
BREEDERS - All nerve
Discreto ritorno con la line up originale dei 90's. Niente di eccezionale ma un lavoro onesto e di buona resa a livello sonoro e compositivo.
RUMBA DE BODAS - Super Power
Fenomenale terzo album per la band bolognese, attiva da una decina di anni e passata attraverso grandi soddisfazioni (tour italiani e all'estero tra cui un'apparizione al prestigioso Montreux Jazz Festival).
Un travolgente mix di funk, soul, ska e latin sound, raffinato, cool, denso di straordinario groove, suonato con perizia sopraffina e cantato ancora meglio. Una bomba !
THE JOHNNY CLASH PROJECT - s/t
Il trio bolognese ha avuto un'idea brillante e divertentissima. Riprendere i brani dei Clash e suonarli come se li avesse composti (voce inclusa) il re del country Johnny Cash.
Nel primo album ripropongono tutto l'esordio di Joe Strummer e soci e il risultato è assolutamente straordinario per inventiva, ispirazione, arrangiamenti, interpretazione. Bravissimi !
RADIO DAYS - El Delfin Y El Varano
La band milanese è in circolazione da una quindicina di anni durante i quali ha suonato in mezzo mondo, dal Giappone all'Inghilterra, Europa dell'est, Scandinavia e inciso una decina di lavori tra album e singoli.
Il nuovo ep con quattro brani conferma il valore indiscusso del loro power pop dalle tinte punk beat (vedi "Time is over" e la delicata cover in chiave 60's di "I wanna be your boyfriend" dei Ramones) che in "Sometimes" guarda ai Beatles degli ultimi anni e nella title track assume contorni Tarantiniani.
Come sempre un gioiello imperdibile.
HAMMOND EXPRESS - Vertigo bossa
Francesco Gazzara è un maestro dell'organo Hammond (ma non solo). Nella sua carriera ha disseminato decine di lavori discografici sia a nome suo, sia con il progetto Gazzara che con quello Hammond Express (oltre a numerose altre incarnazioni). E' anche scrittore e autore di colonne sonore.
L'ultimo album con gli Hammond Express ce lo conferma al top di un sound deliziosamente lounge, raffinato, di classe, cool e colto.
THE SCRUBS - Skulls and dolls
Formula semplice, essenziale e terribilmente efficace quella della band lodigiana. Garage punk diretto, elettrico, di diretta ispirazione 60's ma che riprende l'energia del revival degli 80's, tra Miracle Workers (soprattutto), Sick Rose, Fuzztones, Unclaimed, Chesterfield Kings.
Quattordici brani suonati benissimo, con la giusta carica e una perfetta attitudine.
Un capolavoro del suo genere.
THE YELLOW TRAFFIC LIGHT - Worlds within walls
Attiva da cinque anni la band torinese giunge al primo album (dopo un ep d'esordio) con undici brani autografi. Un intenso e corposo viaggio nei territori della moderna psichedelia (cara a Tame Impala e Temples), affiancata da robuste dosi di shoegaze (molte atmosfere sono vicine a quelle dei Ride). Un lavoro molto interessante che percorre strade poco praticate in Italia e lo fa con uno spessore compositivo di alta qualità e una scelta di suoni che denotano una competenza e una cura comuni a pochi.
Notevole.
THE FIVE FACES - Cantico per il mio Grifone / Siamo noi
La band genovese pubblica, in occasione del Record Store Day, il 21 aprile, un ottimo 45 giri con l'inno al GENOA CALCIO e un classico del loro repertorio.
Il tutto all'insegna del classico sound 1979 che li caratterizza, tra Purple Hearts, Chords, Undertones.
Da avere !
BRUNO & the SOULDIERS - Kingston Funky Crime
La band calabrese all'esordio con un brillante ep con tre brani e due versioni ulteriori di altrettanti episodi contenuti in "Kingston Funky Crime".
Si viaggia in levare tra ska, rocksteady e reggae con una strepitosa versione di "Crosstown traffic" di Jimi Hendrix come fiore all'occhiello (ripresa anche in chiave strumentale). Lavoro riuscitissimo che ha l'unico difetto di durare troppo poco.
We want more!
BUD SPENCER BLUES EXPLOSION - Vivi muori blues ripeti
La formula Jack White+Black Keys funziona a meraviglia nel nuovo album della band romana.
Grandi suoni, potenza fuzz e ottime songs.
ROUGHMAX and the STEAMROLLERS – Roots in the blues, crown far ahead
Max Pieri, alias Roughmax, mastica da anni il verbo blues (e non solo), attraverso molteplici esperienze (dai Warm Gun ai Roughcombo).
Con gli Steamrollers abbraccia un ruvido, saporito e travolgente soul funk blues che sembra uscire da uno scalcagnato locale di New Orleans. Difficile rendere così bene un certo tipo di sound e di groove.
MAKHNO - Leaking words
Makhno è il one man project di Paolo Cantù, chitarrista e polistrumentista, da oltre 30 anni sulla scena e nella scena. E' stato membro fondatore di band quali Tasaday, Afterhours, Six Minute War Madness, A Short Apnea, Uncode Duello, oltre ad aver collaborato con un ampio numero di altre esperienze artistiche.
Il terzo album della nuova incarnazione è il consueto assalto sonoro, caustico, urticante, duro, contundente. Soprattutto originale e personale.
PUNKREAS - Inequilibrio
Non delude il nuovo ep (che sarà a breve seguito da un secondo) dei Punkreas. Prodotto da Olly Riva degli Shandon propone cinque brani con la consueta miscela di punk rock, melodie azzeccate, ritmiche serrate, impeccabile "pulizia" esecutiva, testi impegnati e un marchio di fabbrica perfettamente riconoscibile. Come sempre un grande lavoro.
VANARIN - Overnight
Primo album per la band lombarda che si dipana lungo dieci brani contaminati dalle più svariate influenze sonore: da una costante tonalità psichedelica alla black music in chiave attuale (un mix di funk, soul, hip hop), da un substrato indubbiamente(alt) rock a un gusto per la sperimentazione che rende il tutto particolarmente originale, personale e interessante.
Il collante del lavoro è un'anima pop dai sapori retrò che ci consegna un album totalmente godibile.
GIOVANNI BAIARDI - Nel mio mondo
Giovanni Baiardi è un cantautore piacentino attivo da oltre 25 anni, durante i quali ha accumulato numerosi riconoscimenti, soddisfazioni e una serie di album di livello sempre pregevole. Il nuovo lavoro ci conferma ancora una volta una maturità compositiva di prima qualità.
Il richiamo più evidente è nelle poetica rock che fu cara a Ivan Graziani ma c'è molta personalità a rendere il tutto originale e particolare. Eccellente la voce, ottimi gli arrangiamenti, album decisamente riuscito e consigliato.
ASCOLTATO ANCHE:
The MESSTHETICS (la ritmica dei Fugazi e un chitarrista jazz sperimentale. A volte prolisso ma interessante), ELISE LEGROW (da Toronto con un album di cover di (plastic) soul. Gradevole) DECEMBERISTS (noioso. punto), HOT SNAKES (abrasivi e sonici, nulla più), BAUSTELLE (inconsistente)
LETTO
LUCA D'AMBROSIO - La musica per me. Come funziona la musica
"Come funziona la musica" di David Byrne è un testo FONDAMENTALE per la comprensione di come vanno le cose quando si ha a che fare con le famose "sette note".
http://tonyface.blogspot.it/2015/03/david-byrne-come-funziona-la-musica.html
Luca D'Ambrosio (giornalista e gestore del sito www.musicletter.it ) è partito da quel libro e da quel titolo per rivolgere una domanda a cinquanta musicisti italiani: COME FUNZIONA LA MUSICA ?
Una prospettiva vista con occhi di chi ha una percezione, dall'ITALIA, decisamente diversa da un musicista americano/cittadino del mondo come Byrne.
Si passa da eminenti rappresentanti come Manuel Agnelli, Cristiano Godano, Dodi Battaglia, Cesare Basile, Paolo Benvegnù, Nada, Claudio Lolli, Teho Teardo, Teresa De Sio, Rita Lilith Oberti ad altri meno rappresentativi come il sottoscritto.
Per ognuno una breve introduzione sull'attività e poi le considerazioni personali.
Alcune tecniche, lucide, approfondite, altre più letterarie, poetiche, visionarie, talvolta criptiche. Il risultato finale è uno spaccato molto interessante e ricco di spunti.
Un libro necessario, che ci voleva.
Si per chi è dentro l'ambiente sia per chi è "solo" ascoltatore.
PIERGIORGIO DI CARA - Elvis e il Colonnello
Ci sono libri che una volta incominciati li devi finire, a cui stai attaccato in ogni secondo libero, per sapere come vanno avanti, dove vanno a parare.
"Elvis e il Colonnello" ti prende subito, non vedi l'ora di arrivare alla fine e la tentazione di saltare subito alle ultime pagine è troppo forte.
Ho resistito e me lo sono letto tutto d'un fiato.
D'altra parte nel momento in cui due turisti palermitani, Fabio e Valerio, finiscono indietro nel tempo durante un viaggio in America, a Memphis, proprio quando, nel 1954, Elvis ha inciso il primo disco e non ha ancora firmato con il Colonnello Parker e Kerouac e Ginsberg sono ai primi passi della loro carriera, la cosa si fa interessante.
Anche perchè Fabio vorrebbe impedire la firma per preservare Elvis dalla commercializzazione.
Incontrano i personaggi citati, finiscono in una comunità di neri e contribuiscono spontaneamente ai primi passi per la lotta per i diritti civili, incrociando perfino un giovane Martin Luther King e una ragazzina che canta in chiesa, tale Aretha Franklin.
La storia è scorrevole, divertente, cinematografica, spesso esilarante, pur imbattendosi in tematiche che non fanno sempre sorridere.
La scrittura brillante e fresca.
E il finale (forse) a sorpresa.
Consigliatissimo.
Piergiorgio Di Cara è Vicequestore Aggiunto alla Polizia a Palermo, è autore di numerosi racconti e romanzi a sfondo poliziesco, è sceneggiatore, è un persona di un'umanità contagiosa.
ROBERTO ALAJMO - Palermo è una cipolla
E'un'amara ironia quella che permea questo bellissimo libro di un palermitano doc, scrittore, giornalista, drammaturgo, direttore dell'Ente Teatro Biondo Stabile di Palermo.
La Città (così la definisce lui stesso) che ti può divorare, avviluppandoti nel suo fascino.
Non lesina strali contro i suoi conterranei nè risparmia feroci critiche ai concittadini ma alla fine il lettore ignaro di ciò che lo aspetta non potrà che tuffarsi e lasciarsi conquistare da un luogo così difficile e aspro ma allo stesso tempo unico.
"Quando fra mille anni gli storici dell’arte si interrogheranno sullo stile architettonico in voga fra novecento e duemila, la risposta non lascerà scampo: l’abusivismo edilizio.”
VISTO
La segretaria dei Beatles di Ryan White
Freda Kelly, grande fan dei Beatles ("li avrò visti 190 volte al "Cavern") ne diventa, grazie a Brian Epstein, la segretaria.
Il film racconta, nelle parole della stessa Freda, gli anni del successo mondiale con lei, puntuale e precisa, a sbrigare il lavoro in ufficio per loro.
Film gradevole, solo per inguaribili completisti, ma senza particolari sussulti o rivelazioni.
Gli ultimi saranno ultimi di Massimiliano Bruno
Bellissimo film, acre, duro, ruvido, dove una grandissima Paola Cortellesi giganteggia con Alessandro Gassman in un'interpretazione superba.
Si parla di (perdita di) lavoro, difficoltà economiche nell'Italia di oggi che non perdona, di perdita della dignità ("senza il lavoro si puzza") e del tiepido riscatto finale.
Glaciale.
COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".
Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.
Le varie puntate sono qui:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLq4GWqezsdXQktNFF5Mai9q0NA4e7CMH4
IN CANTIERE
Oggi venerdì 30 marzo: Presentazione libro "La storia del punk" di Stefano Gilardino a Carpi (Mo) con Rita Lilith, Dome La Muerte e il sottoscritto a suonare in acustico qualche brano.
Esce il 27 marzo la riedizione aggiornata del libro su GIL SCOTT HERON "Gil Scott Heron. The black Bob Dylan" per Volo Libero Edizioni.
Da aprile tour di presentazioni
Venerdì 6 aprile: ROMA "RomArt" ore 19.30
Mercoledì 11 aprile: MILANO "Libreria Colibrì" ore 18
Giovedì 12 aprile : BOLOGNA "Libreria Irnerio" ore 18
Sabato 14 aprile : PIACENZA "Chez Art" ore 18
Sabato 21 aprile TORTONA (AL) "Libreria Namastè" ore 18
12 maggio : TORINO "Salone del libro" ore 16
giovedì, marzo 29, 2018
Get Back. Dischi da (ri)scoprire
Abilissimi gestori della propria immagine e carriera, i KISS, nel 1978, all'apice del successo commerciale dopo i due live "Alive 1 e 2" e in procinto di diventare un fenomeno di portata planetaria con "Dinasty" (che uscirà l'anno successivo con il singolo "I was made for lovin you") decidono di pubblicare, con una mossa unica nella storia del rock, quattro album solisti contemporaneamente.
Mossa azzardata, esigenze artistiche o volontà di capitalizzare (moltiplicandolo per quattro) il successo raggiunto ?
Gli album raggiunsero tutti il disco di platino (almeno 1.000.000 di copie vendute) ma il risultato fu ritenuto in generale deludente. Fu anche l'inizio di una serie di reiterati problemi per la band, tra scissioni, litigi etc.
PAUL STANLEY se la cava egregiamente con un lavoro a base di hard rock molto fruibile e nove brani autografi di ottimo livello.
Aiutato da Carmine Appice alla batteria e da Bob Kulick (che militò nella prima formazione dei Kiss, prima di essere sostituito da Ace Frehley, per poi suonare con i WASP, Lou Reed in "Coney Island baby" e Meat Loaf) alla chitarra.
Più vario l'approccio di GENE SIMMONS che, tra l'altro, non lesina in ospiti d'eccezione, da Joe Perry degli Aerosmith a Bob Seger, Rick Nielsen dei Cheap Trick, Donna Summer e Cher. Gene canta e suona la chitarra, affidando il basso al turnista (da Mick Jagger a Pete Towsnhend, Lennon, Mc Cartney, Billy Joel, Paul Simon) Neil Jason.
C'è il tradizionale hard rock ma anche riferimenti armonici in pieno stile beatlesiano, rock più classico, qualche barocchismo e la bizzarra chiusura di "When you wish upon a star" dalla colonna sonora di "Pinocchio".
E' l'album dei quattro che arriverà più in alto nelle charts, al 22° posto.
Classico hard rock (con qualche sprazzo di power pop) quello di ACE FREHLEY (aiutato da Anton Fig e Will Lee che troveranno poi popolarità nella band del David Letterman Show), un po' sotto tono e prevedibile.
Il batterista PETER CRISS propone invece un album scialbo e di scarsissimo interesse, tra pop, rock leggero, canzonette, arrangiamenti con fiati e synth. Steve Lukather dei Toto suona in un paio di brani.
mercoledì, marzo 28, 2018
Luca D'Ambrosio - La musica, per me. Come funziona la musica?
"Come funziona la musica" di David Byrne è un testo FONDAMENTALE per la comprensione di come vanno le cose quando si ha a che fare con le famose "sette note".
http://tonyface.blogspot.it/2015/03/david-byrne-come-funziona-la-musica.html
LUCA D'AMBROSIO (giornalista e gestore del sito www.musicletter.it ) è partito da quel libro e da quel titolo per rivolgere una domanda a cinquanta musicisti italiani: COME FUNZIONA LA MUSICA ?
Una prospettiva vista con occhi di chi ha una percezione, dall'ITALIA, decisamente diversa da un musicista americano/cittadino del mondo come Byrne.
Si passa da eminenti rappresentanti come Manuel Agnelli, Cristiano Godano, Dodi Battaglia, Cesare Basile, Paolo Benvegnù, Nada, Claudio Lolli, Teho Teardo, Teresa De Sio, Rita Lilith Oberti ad altri meno rappresentativi come il sottoscritto.
Per ognuno una breve introduzione sull'attività e poi le considerazioni personali.
Alcune tecniche, lucide, approfondite, altre più letterarie, poetiche, visionarie, talvolta criptiche. Il risultato finale è uno spaccato molto interessante e ricco di spunti.
Un libro necessario, che ci voleva.
Sia per chi è dentro l'ambiente sia per chi è "solo" ascoltatore.
martedì, marzo 27, 2018
Documenta 4
50 ANNI DAL 1968.
Attraverso una cinquantina di post, riviviamo una serie di episodi in chiave artistica, culturale, sociale del 1968.
I precedenti post qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/50%20anni%20dal%201968
A Kassel, in Germania, si tiene dal 27 giugno al 6 ottobre la mostra "Documenta 4", curata da Arnold Bode.
Alla mostra, incentrata sulla Pop Art, la Op Art e l'arte cinetica, partecipano 150 artisti con circa 1000 opere, soprattutto dipinti e sculture, distribuite tra Museum Fridericianum, Orangerie, Karlsaue, Galerie an der Schönen Aussicht.
L'opera più spettacolare è sicuramente "5,450 M Cubic Package" un pallone gonfiato dalle caratteristiche falliche ad opera di Christo.
Ci sono anche opere di Warhol, Rauschenberg, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Bruno Munari, Claes Oldenburg.
In occasione dell'inaugurazione scoppia una violenta protesta inscenata da artisti e dimostranti ma tutta la manifestazione fu caratterizzata da intensi dibattiti.
Presentata come l’ “edizione più giovane che ci sia mai stata" vennero eliminate tutte le forme di retrospettiva e la mostra si concentrò completamente sulle attività artistiche correnti negli anni '60.
I visitatori furono circa 220.000.
Un breve doc sulla mostra
https://www.youtube.com/watch?v=PppakYawtrc
Happening / opera di Joseph Beuys
https://www.youtube.com/watch?v=4suLvqeNkUg
L'opera di Christo
https://www.youtube.com/watch?v=Tcj1QQkdRSM
lunedì, marzo 26, 2018
Sick Rose - Someplace better
La band torinese compie 35 anni e festeggia dando alle stampe (per Area Pirata) il settimo album che ne conferma la capacità di rinnovarsi, guardare avanti, con freschezza e spirito artisticamente progressista.
Gli undici brani (per la prima volta tutti autografi), magnificamente prodotti da Ken Stringfellow (personaggio che ha vagato nei fertili campi di nomi come (REM, Posies, Big Star, Marky Ramone Band), spaziano nell'ampio cielo del più puro power pop (Shoes, Records, Raspeberries, Knack ma anche Buzzcocks, Undertones e un tocco dei Clash più pop).
Un album perfetto nel suo genere.
A seguire una breve e veloce intervista con Luca Re, voce della band.
1)
Qual’è il segreto della longevità dei Sick Rose, attivi dal 1983 ?
Credo che la ragione per cui siamo ancora insieme sia essenzialmente il divertimento.
Siamo 5 vecchi amici che si divertono ancora un sacco a suonare insieme, ad andare in tour, a fare le ore piccole, a bere, a passare i weekend chiusi in uno studio e a spendere un sacco di ore in furgone in giro per l’ Italia e per l’ Europa.
2)
Il nuovo album prosegue spedito verso sonorità power pop. Siete ancora legati in qualche modo al garage originale o lo avete definitivamente superato?
Direi che con il nuovo disco abbiamo tentato di superare generi ed etichette, è un disco r’n’r a tratti raffinato e sicuramente molto più concentrato sulla composizione.
Se per garage intendiamo la maggior parte delle band che oggi si definiscono tali, allora rispondo che quel suono non ci interessa oggi come fondamentalmente non ci interessava neanche 35 anni fa.
3)
Com’è stato lavorare con Ken Stringfellow?
Molto rilassante, è un personaggio che ha la capacità di metterti assolutamente a tuo agio in studio e a tirare fuori il meglio da ogni componente della band.
Ha il grosso pregio di saper ascoltare e cogliere lo spirito di una canzone e farla suonare al meglio. Spero si possa ancora collaborare insieme in futuro.
4)
Quali sono i dischi che avete ascoltato di più durante la composizione dell’album ?
I dischi che ascoltiamo sono fondamentalmente sempre gli stessi da oltre 30 anni, poca roba nuova.
Siamo noi ad essere migliorati musicalmente e oggi possiamo permetterci di suonare cose che 30 anni fa non ci sarebbero assolutamente riuscite.
Ricordo che ai tempi di "Faces" io e Diego pensavamo di fare live una cover degli Only Ones, “The Beast”, l’ abbiamo provata forse una volta e veniva una cagata, la roba texana era sicuramente più facile!
Comunque diciamo che forse su questo disco vengono fuori a tratti influenze pop anni ’90 gente come Jason Falkner e Gigolo Aunts, ma anche gruppi più recenti come Tinted Windows.
5)
Che tipo di scaletta proporrete nel tour promozionale ?
I concerti che faremo con Ken saranno essenzialmente incentrati sul nuovo disco che suoneremo per intero, poi un po' di pezzi da Blastin’ Out e No Need for Speed e qualche cover a sorpresa (non facciamo pezzi dei R.E.M. chi verrà ai concerti è pregato di non chiedere "Losing my religion"!).
Dopo il Faces tour del 2016/17 basta anche ai nostri “classici” del passato!
domenica, marzo 25, 2018
Poggioreale
La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo
Oggi ci fermiamo nel cuore della Sicilia, nella Valle del Belice.
Fondato nel 1642 dal marchese Francisco Morso di Gibellina, a seguito del decreto del re Filippo IV di Spagna, che gli diede la possibilità di edificare in contrada Bagnitelli, POGGIOREALE fu distrutto dal terremoto che colpì la valle del Belice il 14 gennaio 1968.
Gibellina, Montevago e Salaparuta furono rasi al suolo, Poggioreale, Salemi, Santa Ninfa, Santa Margherita Belice, Roccamena subirono danni gravissimi.
Poggioreale (che ai tempi contava circa 2.500 abitanti) fu ricostruito interamente a qualche chilometro di distanza, mentre le vecchie rovine sono rimaste intatte da quel giorno tragico.
Il luogo è cintato e inaccessibile se non scavalcando illegalmente (vedi foto scattate un mese fa con Vittorio, Rita e Francesca).
sabato, marzo 24, 2018
Piergiorgio Di Cara - Elvis e il Colonnello
Ci sono libri che una volta incominciati li devi finire, a cui stai attaccato in ogni secondo libero, per sapere come vanno avanti, dove vanno a parare.
"Elvis e il Colonnello" ti prende subito, non vedi l'ora di arrivare alla fine e la tentazione di saltare subito alle ultime pagine è troppo forte.
Ho resistito e me lo sono letto tutto d'un fiato.
D'altra parte nel momento in cui due turisti palermitani, Fabio e Valerio, finiscono indietro nel tempo durante un viaggio in America, a Memphis, proprio quando, nel 1954, Elvis ha inciso il primo disco e non ha ancora firmato con il Colonnello Parker e Kerouac e Ginsberg sono ai primi passi della loro carriera, la cosa si fa interessante.
Anche perchè Fabio vorrebbe impedire la firma per preservare Elvis dalla commercializzazione.
Incontrano i personaggi citati, finiscono in una comunità di neri e contribuiscono spontaneamente ai primi passi per la lotta per i diritti civili, incrociando perfino un giovane Martin Luther King e una ragazzina che canta in chiesa, tale Aretha Franklin.
La storia è scorrevole, divertente, cinematografica, spesso esilarante, pur imbattendosi in tematiche che non fanno sempre sorridere.
La scrittura brillante e fresca.
E il finale (forse) a sorpresa.
Consigliatissimo.
Piergiorgio Di Cara è Vicequestore Aggiunto alla Polizia a Palermo, è autore di numerosi racconti e romanzi a sfondo poliziesco, è sceneggiatore, è un persona di un'umanità contagiosa.
Nella foto, scattata recentemente a Palermo, Piergiorgio è il primo a destra (con me, lo scrittore Roberto Alajmo e lo scrittore, musicista e 'mbare Vittorio Bongiorno)
Ex Not Moving a Carpi, Libertà, Gil Scott Heron e Radiocoop
Con Rita Lilith Oberti e Dome la Muerte qualche tempo fa, l'altro ieri, si suonava in un gruppo chiamato NOT MOVING.
Il 30 marzo noi tre faremo di nuovo qualcosa insieme a Carpi (Modena).
Qui: https://www.facebook.com/events/352028375284878/
Esce il 27 marzo la ristampa (aggiornata e abbondantemente riveduta) della mia biografia su GIL SCOTT HERON.
Storia della sua vita, discografia dettagliata e commentata, testimonianze sulle sue apparizioni italiane.
Invito chi fosse interessato a unirsi alla pagina FB per seguire le date delle presentazioni e varie informazioni sul personaggio:
https://www.facebook.com/Gil-Scott-Heron-205341980049956/
Stampa Vololibero Edizioni.
Al libro hanno offerto il loro prezioso contributo anche: Alberto Castelli, Carlo Babando, Fabio Pasquarelli, Alberto Bobby Soul De Benedetti, Ninni Laterza, Carlo Maffini, Salvatore Pignanelli, Francesco Gazzara.
PRESENTAZIONI:
Venerdì 6 aprile: ROMA "RomArt" ore 19.30
Mercoledì 11 aprile: MILANO "Libreria Colibrì" ore 18
Giovedì 12 aprile : BOLOGNA "Libreria Irnerio" ore 18
Sabato 14 aprile : PIACENZA "Chez Art" ore 18
Sabato 21 aprile TORTONA (AL) "Libreria Namastè" ore 18
10/13 maggio : TORINO "Salone del libro"
Domani sul quotidiano di Piacenza LIBERTA' nell'inserto "Portfolio" diretto da Maurizio Pilotti nella rubrica "La Musica Ribelle" parlo dei musicisti scesi in politica, di Anna Identici e della Trojan Records.
Nella foto il numero scorso.
Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me, Carlo Maffini e Paolo Muzio.
Le varie puntate sono qui:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLq4GWqezsdXQktNFF5Mai9q0NA4e7CMH4
venerdì, marzo 23, 2018
The Kinks - The Village Green Preservation Society
50 ANNI DAL 1968.
Attraverso una cinquantina di post, riviviamo una serie di episodi in chiave artistica, culturale, sociale del 1968.
I precedenti post qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/50%20anni%20dal%201968
L' unico album dei KINKS mai entrato in alcuna classifica, con vendite all’epoca inferiori alle centomila copie (ovvero un totale flop commerciale), soprattutto a causa della mancanza di una hit, paradossalmente considerato dai più il loro capolavoro artistico.
Un lavoro che sublima il progressivo cambiamento di Ray Davies e soci dal beat e dal proto hard rock verso una forma sonora che assembla una serie di influenze che rende il loro sound assolutamente unico: folk, pop, beat, psichedelia, vaudeville, ritmi latini, bizzarrie di stampo teatrale.
Il tutto attorno a un concept che esalta la nostalgia per le vecchie tradizioni rurali inglesi, un omaggio al classico "borgo britannico", alla vita di campagna e alla cultura agreste e pastorale.
Tematiche non propriamente di moda in un anno di radicali cambiamenti (anche musicali).
Un lavoro figlio di quei tempi ma che conserva ancora freschezza, genialità, non si piega alle logiche commerciali della psichedelia flower power ad ogni costo o del rock blues.
E, aspetto più importante, è di un'originalità e personalità comune a pochi.
E' anche l'ultimo album con il quartetto originale (Pete Quaife se ne andrà poco dopo) e il quinto Kinks è il grandissimo Nicky Hopkins alle tastiere e Mellotron.
STARSTRUCK
https://www.youtube.com/watch?v=rtw0PemVDSw
PICTURE BOOK
https://www.youtube.com/watch?v=wIPWnvbv2GA
THE VILLAGE GREEN PRESERVATION SOCIETY (live nel 1973 con orchestra)
https://www.youtube.com/watch?v=e3nvJ2hmaUI
giovedì, marzo 22, 2018
Il jukebox
Il jukebox (termine che sarebbe frutto dell'unione di "jook", che nello slang della gente di colore significava danzare e "box", la scatola che riproduceva la musica) nasce nel 1890 grazie a Louis Glass e William S. Arnold che inventarono un'apparecchiatura fonografo alimentata da monetine, brevettata con il nome di Coin Actuated Attachment for Phonograph.
Il primo vero fonografo a moneta fu presentato però solo nel 1927 dalla Ami che divenne la maggiore costruttrice di jukebox in Europa.
Nel 1933 la Wurlitzer presentò il suo primo apparecchio arrivando in pochi anni a venderne più di quarantamila.
Gli apparecchi prodotti in questi anni avevano il mobile in legno, e permettevano di selezionare un massimo di 12 dischi tutti rigorosamente a 78 giri.
La Seeburg fu la prima, nel 1938, a produrre un jukebox decorato con la plastica illuminata rendendolo meno austero e più vistoso.
Nell'immediato dopoguerra divenne il simbolo della voglia di divertirsi e della rinascita americana.
Riviste e giornali pubblicavano intere pagine con fotografie di giovani che si scatenavano ballando attorno alla nuova macchina di divertimento.
Divenne un oggetto immancabile in ogni bar e locale che si rispettasse e simbolo degli anni 50 e 60, quando furono introdotti i 45 giri.
Negli ultimi anni è ripresa la produzione per assecondare la mania del vintage.
mercoledì, marzo 21, 2018
Rescue me - Fontella Bass
Pubblicato i l25 settembre 1965 "RESCUE ME" è stato il più grande successo per la cantante di St.Louis, raggiungendo il 1° posto delle classifiche Rhythm and Blues, il 4° di quelle di Billboard e all'11° di quelle inglesi (ai tempi dominate da Beatles e beat britannico).
Fu composto da Raynard Miner e Carl William Smith ma una parte viene accreditata anche alla stessa Bass (nel testo) anche se ufficialmente non le è mai stata riconosciuta.
Fu registrata in tre takes ai Chess Studios con una band eccezionale, con i futuri Earth, Wind and Fire Maurice White e Louis Statterfield alla batteria e al basso, la voce soul di Minnie Ripperton ai cori, Pete Cosey (che suonò per quattro anni con Miles Davis nei 70's oltre che con Muddy Waters, Etta James, Howlin' Wolf), Sonny Thompson al piano, Charles Stepney (anche lui poi negli Earth Wind and Fire, Ramsey Lewis, Muddy Waters, Dells, Howlin Wolf) al vibrafono.
La parte finale con gli "mmmm" di Fontella al posto delle parole e le risposte del coro furono improvvisate in studio in quanto si era scordata il testo.
Anche il finale è evidentemente improvvisato.
Versione studio
https://www.youtube.com/watch?v=S9mp3s2gpy8
Dal vivo
https://www.youtube.com/watch?v=QXSocE_M1G4
martedì, marzo 20, 2018
Nardwuar
Personaggio pressochè unico, poco conosciuto in Italia, NARDWUAR è un intervistatore e showman (oltre che musicista) canadese, famoso per una lunga serie di interviste surreali e provocatorie ad alcuni dei nomi più importanti della scena alternative (ma non solo), da Paul Weller a Henry Rollins ai Blur, dai Sonic Youth a Nirvana, James Brown, Jello Biafra, Lydia Lunch, Exene, Alice Cooper, Kendrick Lamar, Snoop Dogg, Marilyn Manson etc, arrivando anche a Gorbaciov e cariche istituzionali del suo paese.
Ogni intervista inizia con "Who are you?" e "From?" e finisce con "Keep on rockin' in the free world" e "doot doola doot doo...".
Spesso porta agli artisti pezzi rari della loro discografia.
Il suo umorismo ha talvolta provocato reazioni stizzite e anche violente (vedi il batterista dei Blur, i continui rifiuti di Courtney Love, glin Skid Row e i Quiet Riot).
Definito un "Guerilla journalist" ha avuto negli ultimi anni parecchi problemi di salute.
JAMES BROWN
https://www.youtube.com/watch?v=5RHFP6lAAo4
PAUL WELLER
https://www.youtube.com/watch?v=jT_F50dW5wI
BLUR
https://www.youtube.com/watch?v=AkNvk2MgiCc
HENRY ROLLINS
https://www.youtube.com/watch?v=Rt8i4lStIxg&t=12s
NIRVANA
https://www.youtube.com/watch?v=-XZCca-d10o
WHITE STRIPES
https://www.youtube.com/watch?v=kbNAMStU4o0
LYDIA LUNCH e EXENE
https://www.youtube.com/watch?v=E92qnnRlQ2w&t=635s