giovedì, febbraio 22, 2018

Angela Davis - Autobiografia di una rivoluzionaria



Per me la rivoluzione non era mai stata "qualcosa da fare" provvisoriamente in attesa di sistemarmi, non era un club alla moda con un gergo nuovo di zecca o un nuovo gioco di società, reso eccitante dal rischio dello scontro e brillante dal costume.
La rivoluzione è una cosa seria, la più seria nella vita di un rivoluzionario. Quando ci si impegna nella lotta deve essere per la vita.


Angela Davis è stata un personaggio di primo piano nella lotta per i diritti dei neri d'America negli anni '70.
Accusata, incarcerata e processata per complicità in un omicidio fu assolta e la sua vicenda ebbe una grande risonanza mediatica, portando alla luce le problematiche che vivevano i neri ai tempi in Usa.

Nel 1974 pubblica la sua (celebre) autobiografia in cui narra della vita precaria in Alabama, a Birmingham nella zona chiamata Dynamite Hill, così detta perchè le case dei neri che vi si trasferivano venivano fatte saltare con la dinamite.
Narra dei giorni in prigione in un regie duro e rigido, delle laceranti divisioni all'interno del movimento delle Black Panther (tra sessismo e estremismi grotteschi).

Angela Davis ha dedicato la sua vita alla lotta contro il razzismo e per i diritti civili e da donna e afroamericana è diventata un simbolo sia del femminismo che dell’uguaglianza razziale.
Il libro è interessante anche se verboso, prolisso e eccessivamente dettagliato (per quanto necessario) nella descrizione di particolari non del tutto rilevanti.
Rimane un testo basilare.

Ad Angela Davis sono state dedicate parecchie canzoni, la prima delle quali, nel 1971 dal nostro QUARTETTO CETRA: "Angela" fu presentata nel programma "Stasera sì" nella puntata del 7 novembre (ricevendo poi una telefonata di minacce).
Ci sono poi "Sweet Black Angel" dei ROLLING STONES contenuta nell'album del 1972 "Exile on Main Street", "Angela" di JOHN LENNON da "Some Time in New York City" del 1972, mentre nel 1974 FRANCESCO DE GREGORI la cita nella sua canzone "Informazioni di Vincent": «Guardo le mie povere cose, una vecchia foto di Angela Davis, muore lentamente sul muro, e a me di lei, non me n'è fregato niente, mai».

2 commenti:

  1. Non c'entra nulla con la Davis (gran personaggio, comunque...) però ho scovato questa chicca sul tubo : guardala un po' Face...https://www.youtube.com/watch?v=IZSDvjSEwgw

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