venerdì, novembre 10, 2017

L'eclisse di Michelangelo Antonioni



Un classicamente enigmatico film del sempre e per sempre immenso Michelangelo Antonioni.

L'amore fatto a pezzi, la sua assenza, lo spirito e l'anima martoriati della protagonista (una favolosa Monica Vitti che si confronta con un poco espressivo, giovane, Alain Delon), l'alienazione di un mondo moderno che diventerà sempre peggiore.
Il tutto condito da immagini che sono quadri.
Modernisti, futuristi ma anche romantici, decadenti, tremendamente malinconici.

Sullo sfondo la nuova Roma dei primi Sessanta in pieno boom economico e quella caotica del centro, della Borsa che manda in fumo milioni di lire in un botto.

Il film è un'opera d'arte da guardare, al di sopra della trama e dello spiazzante e devastante finale. Ogni inquadratura meriterebbe essere esposta in un museo.
Le simmetrie (così care poi a Kubrick), gli sguardi, i rumori appena percettibili che contrastano con momenti di puro caos sonoro.

Capolavoro.

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