Get Back. Dischi da(ri)scoprire

Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back

JEFFREY LEE PIERCE - Wildweed
Nel 1985, Jeffrey Lee Pierce ferma i Gun Club e si dedica al primo dei suoi due album solisti.
Album sorprendente all'epoca con le ritmiche e le chitarre che guardano al funk, un sound che sembra addolcirsi, raffinarsi, togliere le asperità a cui eravamo abituati grazie al basso di John MacKenzie dei Roxy Music e la batteria di Andy Anderson dei Cure.
Ma la disperazione che lo pervade toglie il fiato.
La voce è il consueto quasi falsetto, lamentoso, straziante, su accordi ripetitivi, ipnotici.
Un album lacerante e bellissimo.

EXENE CHERVENKA - THe excitement of maybe
La voce degli X, oltre ad una serie di collaborazioni e progetti paralleli, ha all'attivo anche una carriera solista che ha prodotto quattro album. L'ultimo, misconosciuto, risale al 2011.
Un buon lavoro che concede molto alla sua passione per il country e pochissimo al classico sound degli X.
Co prodotto da Dave Alvin dei Blasters suona pulito, malinconico ma energico e potente. Un ascolto lo merita.

BRIAN ENO / JOHN CALE - Wrong Way Up
Da due luminari della sperimentazione e dell'avanguardia ci si potrebbe aspettare un album di arditi estremismi.
E invece nel 1990 questa collaborazione portò a dieci canzoni composte in coppia e caratterizzate da un andamento pop, molto godibile e leggero, ritmato e dai contorni quasi funk (grazie anche al basso di Daryl Johnson, già con i Neville Brothers).

AL JARREAU - We got by
L'esordio del grande vocalist americano lo coglie in una dimensione ancora lontana da certo manierismo e derive pop successive.
Nel 1975 si destreggia tra soft funk e pop soul di primissima qualità.
I nove brani guardano spesso alla lezione di Stevie Wonder e degli amati Al Green e Bill Whiters, il sound è ultra groove, la voce già a livelli spaziali.