venerdì, settembre 22, 2017
John Doe / Tom Desavia - Storia vissuta del punk a Los Angeles
Non era mai esistito niente di simile al punk di Los Angeles e non sarebbe mai esistito dopo.
Abbiamo vinto.
(Exene Chervenka)
E' un libro commovente, forte, struggente, potente.
Molti dei protagonisti di quegli anni pazzeschi a L.A. si raccontano e raccontano.
Storie di ragazzini, sconvolti non solo da droghe e alcol, ma da qualcosa che non si era mai visto e che non si vedrà mai più.
X, Flesheaters, Go Go's, Black Flag, Minitemen, Bags, Circle Jerks, Germs e decine di altri nomi si susseguono e accavallano nelle storie che ci propongono John De e Exene (X), Mike Watt (Minutemen, Firehose, Stooges), Tom Desavia (giornalista), Jane Wiedlin (Go Go's), Henry Rollins, Chris D. (Flesheaters), Charlotte Caffey (Go Go's), Dave Alvin (Blasters).
Eravamo perfettamente in grado di essere incapaci come tutti gli altri. Non importava che non sapessimo suonare i nostri strumenti - lo VOLEVAMO fare !
(Jane Wiedlin - Go Go's)
Gli inizi incerti, senza prospettive, concerti in locali allucinanti (il "Masque" in particolare) e i nsituazioni assurde, poi i dischi, le etichette, il successo per alcuni, l'oblìo e la morte per altri.
Anche i musicisti delle band erano così. I concerti consistevano in un continuo scambiarsi i ruoli, passando dal palco al pubblico, non avevo mai visto nulla di simile.
(Mike Watt)
Poi il declino e la trasformazione in qualcosaltro a rendere irripetibile e irripetuto quel momento.
Encomiabile ricordarlo.
Il vecchio punk di fine anni 70, selvaggio, in cui valeva tutto, era stato spazzato via o, comunque, non era iù tollerato, ormai c'erano un sacco di regole da seguire per fare parte del movimento.
(Mike Watt)
Il tutto corredato da 50 fotografie di grande effetto.
Nota negativa nell'edizione italiana la copertina assolutamente impersonale (soprattutto se confrontata all'originale) e il titolo che per quanto più chiaro non può rivaleggiare con "Under the big black sun. A personal story of L.A. Punk"
Grazie Tony della segnalazione puntuale ... l'ho sto cercando infatti!
RispondiEliminaEffettivamente la copertina italiana non colpisce.
Copertina e titolo orrendi. Ma se il titolo è giustificato dalla necessità di far capire meglio il contenuto, la copertina poteva essere fatta decisamente meglio. Semplicemente riprodurre quella originale.
RispondiEliminaPotevano metter una X ...
RispondiEliminaArrivato! L'ho sfogliato e lo trovo interessante davvero. Grazie.
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