venerdì, giugno 16, 2017
Fanfulla - Roma 1-1
Oggi ALBERTO GALLETTI ci porta alla scoperta di una Grande partita dimenticata.
3 febbraio 1952
FANFULLA 1-1 ROMA
La retrocessione della Roma in serie B al termine della stagione 1950/51 comportò lo svolgimento di alcune sfide inedite, con accostamenti improbabili ed affascinanti che si disputarono nel campionato di serie B successivo, stagione 1951/52.
Roba che oggi non verrebbe presa in considerazione nemmeno per un’amichevole da ritiro estivo.
Una di queste ebbe senz’altro luogo a Lodi ,il 3 febbraio 1952, valevole per la prima giornata del girone di ritorno.
Le squadre di presentano su un campo quasi completamente ricoperto di ‘bula’(Bula, in italiano lolla o pula, è lo scarto della lavorazione del riso al termine della sbramatura), ghiacciato sotto, ad attenderli un pubblico record di circa 7.000 spettatori.
La Roma, squadra di livello superiore imposta la sua partita solita fatta di passaggi ravvicinati e manovre articolate che mal si adattano alla superficie di gioco.
La compagine lodigiana si adatta meglio al campo, per lei familiare, e gioca un gran primo tempo fatto di corsa, scambi veloci e palloni in verticale.
La superiorità dei padroni di casa si concretizza in quattro calci d’angolo nei primi 10 minuti che rimangono però senza esito.
I giocatori della Roma sono costretti a rincorrere gli avversari, non molto disposti ad ingaggiare battaglia cercano di rallentarne il ritmo, ma i bianconeri per nulla intimiditi dal rango degli avversari continuano a fare la partita.
Al 26’ Balbiano raccoglie palla a centrocampo e si lancia in una galoppata, palla al piede, infilando un corridoio fino al limite dell’area avversaria da dove lascia partire un destro preciso, anche se lento, che sorprende Albani e si infila in porta a fil di palo.
La Roma accusa il colpo e solo negli ultimi cinque minuti del primo tempo riesce ad abbozzare una reazione, peraltro confusa, che frutta un calcio di punizione che un Bettini assai arruffone e precipitoso spedisce malamente a lato. Si va al riposo sull’1-0 con la sensazione di un Fanfulla che ha dominato in virtù di una condotta di gara vivace, e gagliarda che ben rispecchia la volontà dei suoi giovani giocatori.
La Roma e apparsa lenta impacciata e mal si è adattata alle pessime condizioni del campo.
Alla ripresa del gioco si ripresentava una Roma più determinata e un Fanfulla stanco per gli sforzi compiuti nella prima parte di gara.
Comunque al secondo minuto il pallone finisce in area romanista, si crea una gran mischia dalla quale Viviani riesce a far partire una tremenda bordata che si stampa sulla traversa, lasciandovi il segno della palla infangata, prima di rimpallare sulle gradinate.
Reagisce la Roma che si riversa in avanti a pieno organico lasciando a copertura i soli Nordhal e Eliani. I padroni di casa vanno in affanno, la stanchezza comincia a pesare. I giallorossi si stabiliscono in pianta stabile nella metà campo avversaria e nel giro di pochi minuti collezionano quattro calci d’angolo. Quindi sempre nel giro del primo quarto d’ora Bettini (due volte), Perissinotto e Zecca vanno al tiro ma nessuno riesce a fare centro. Al 16’ nuova conclusione giallorossa con Cardarelli che Servidati sventa provvidenzialmente in angolo. Sempre più in difficoltà sotto il peso degli attacchi romanisti i difensori lodigiani faticano a contenere e per due volte liberano calciando la palla oltre le tribune. La vittoria comincia a diventare un miraggio sempre più lontano, e infatti a 5 minuti dal termine, gli sforzi della Roma sono infine premiati. Un calcio di punizione dalla fascia laterale spiove in area dove Perissinotto, ben appostato, colpisce violentemente e preciso infilando Servidati per l’ 1-1 finale.
Una grande pagina di calcio lodigiano. Il Guerriero interpreta una gara tutto cuore, freschezza e atletismo, a rispecchiare lo spirito dei suoi giovani giocatori e delle squadre di provincia.
La Roma dal canto suo ha mostrato di essere una squadra di livello più alto, ma ha giocato una gara sotto tono, recuperandola comunque con grande impegno, adattandosi infine all’ambiente.
I giallorossi vinceranno il campionato con 53 punti (uno in più del Brescia) e saranno promossi (unica squadra) in serie A.
Il Fanfulla chiuderà al 12° posto a quota 37 punti a pari merito col Siracusa, guadagnandosi il diritto a giocare il suo quarto (fin lì) campionato cadetto consecutivo, undicesimo in totale.
Lodi, Stadio Dossenina 3 Febbraio 1952
Fanfulla: (3-2-5) Servidati; Castellazzi, Lovagnini, Antozzi; Maronati, Villa; Zian, Busnelli, Giaccone, Viviani, Balbiano.
Roma: (3-2-5) Albani; Eliani, Nordhal, Cardarelli; Acconcia, Bortoletto; Perissinotto, Zecca, Bettini, Venturi, Sundqvist.
Arbitro: Sig.Pieri di Trieste
Reti: 26’ Balbiano (F), 85’ Perissinotto (R)
Note: giornata fredda di sole, campo in condizioni pessime.
Spettatori 7 mila.
Incasso record di 3,5 milioni di lire.
Inevitabile..scusate
RispondiEliminaIl barone Fanfulla da Lodi
condottiero di gran rinomanza
fu condotto una sera in stanza
da una donna dai facili amor.
"Gran Cavalier, Gran condottier
cessa di far la guerra, la guerra, la guerra
Gran Cavalier, Gran condottier
cessa di far la guerra e vieni a goder!"
Era nuova ai certami d'amore
di Fanfulla la casta alabarda
ma alla vista di tanta bernarda
prese il brando e si mise a pugnar
E cavalca, cavalca, cavalca
alla fine Fanfulla si accascia
lo risveglia la turpe bagascia
"Cento scudi mi devi donar"
Vaffancul, vaffancul, vaffanculo
le risponde Fanfulla incazzato
venti scudi oramai già ti ho dato
gli altri 80 li prendi nel cul
"Gran Cavalier, Gran condottier
cessa di far la guerra, la guerra, la guerra
Gran Cavalier, Gran condottier
cessa di far la guerra e vieni a goder!"
Passa un giorno, due giorni, tre giorni
e a Fanfulla gli prude l'uccello
cos'è mai questo male novello
che natura ci volle donar?
Fu chiamato un dottore di grido
che gli disse "mio caro Fanfulla
qui bisogna amputare una palla
se di scolo non vuoi tu morir"
Di Fanfulla l'uccello reciso
fu deposto in un'orrida bara
mille vergin facevano a gara
per cantargli codesta canzon:
"«Facesti il fol, facesti il fol
chiavasti senza guanto, il guanto, il guanto
facesti il fol, facesti il fol,
chiavasti senza guanto e beccasti lo scol!»"
La morale di questa novella
ci riporta alla legge del Menga:
chi l'ha preso nel cul se lo tenga
ed impari ad usare il goldon!
Però oltre alla legge del Menga
ci sta pure la legge del Volga:
chi l'ha preso nel cul se lo tolga
e lo metta nel cul del vicin!
questo invece è BULA BULA
RispondiEliminahttp://static.lafeltrinelli.it/static/images-1/xl/789/1831789.jpg
Gallopedia! !!!
RispondiEliminaCharlie