mercoledì, giugno 14, 2017
Curzio Malaparte - La pelle
Mi piace periodicamente rileggere i libri che più ho apprezzato. E così ho ripreso tra le mani LA PELLE di CURZIO MALAPARTE, uno dei capolavori della letteratura italiana.
Il controverso (per usare un eufemismo) autore riporta in modo crudo, spietato, al limite dell'efferatezza, i giorni della liberazione di Napoli durante la Seconda Guerra Mondiale con l'arrivo degli americani, in cui "per salvare la pelle" la popolazione finisce nel degrado più abbietto , chinando il capo ai nuovi vincitori , vendendosi, vendendo i figli, i bambini, le mogli.
Triste metafora dell'Italia che verrà (e che forse è sempre stata).
“non è più la lotta per la libertà, per la dignità umana, per l’onore… oggi si soffre e si fa soffrire, si compiono cose meravigliose e cose orrende, non già per salvare la propria anima, ma per salvare la propria pelle”.
Il libro fu a lungo bandito, condannato, messo all'indice dalla Chiesa, Malaparte pagò la spietatezza del suo racconto (romanzato ma che attingeva da una tristissima realtà), tacciato di "poetica della crudeltà" e di una vita fatta di continui volta faccia.
Curioso, stò facendo anch'io la stessa cosa con Fenoglio.
RispondiEliminaTelepatia casula?
RispondiEliminaahahaha. probabile. Mi piace rileggere cose lette anni fa per vedere l'effetto che fa a maturità raggiunta. Bè, molte cose le vedi in modo davvero diverso ed è come leggere un libro nuovo
RispondiEliminaLo rileggerei volentieri anch'io..mi ricorda sempre un caro amico che,comunistissimo, lo portò alla matura creando non poca confusione tra commissione,presidente e soprattutto membro interno che lo conosceva!
EliminaOcchio che la telepatia Casula è realtà.
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